LA TRAGICOMMEDIA DELLE ANTINOMIE
L'aveva sempre ritenuta una cosa stupida, l'amore.
Quella
strada in rovina, buia e fetida, su cui giaceva già da diversi minuti,
ricalcava perfettamente i suoi pensieri.
Non che non lo avesse sempre saputo; in
fondo si trattava solo dell'ennesima conferma. C'è
chi sa di essere potente - in amore, a maggior ragione -, ed è il primo a ritagliarsi un
ruolo nella
vita. Gli serve solo schioccare le dita - e lo fa
godendo,
beandosi della fatalità insita in un tale semplice gesto -.
Samit
sapeva qual era il suo posto: non era certo fra i potenti; vomitare
sangue per ricordarsi della propria esistenza non aveva nulla a che
vedere con le fatalità: era solo abitudine –
quella spiccia, come
se non bastasse.
Pura
e semplice metafisica dei poveri, ecco tutto. Come quella che gli
scorreva nelle vene, insieme al mix di farmaci che lo trascinava
nell'abisso della morte. Lentamente, ma con un certo savoir-faire.
L'amore
l'aveva stancato, compresi tutti quegli sciocchi ideali che gli
stavano appresso.
Se
gli avessero chiesto per cosa stava morendo, in effetti, non avrebbe
saputo cosa rispondere.
Per
l'arte, magari.
Per noia, forse.
Per
senso di giustizia verso se stesso, meglio ancora.
Per nessun motivo:
ecco la risposta.
Il motivo, tutto sommato, era
lui.
E
trovò alquanto ridicolo il rendersi conto che, ora che la
morte era
finalmente sopraggiunta, i suoi ultimi pensieri rispecchiavano
l'inutilità della sua intera esistenza.
NOTE DELL'AUTRICE:
Fermi tutti. Ho un milione di cosa da chiarire e ho pochissima voglia di farlo. Tuttavia ritengo necessario fermarmi a commentare, se non altro per dare a questa flashfic alienata un minimo di senso e coerenza.
Per
prima cosa: il titolo.
Sì, è un titolo assurdo. No, non è
assolutamente casuale. I termini tragicommedia
e antinomia
sono perfettamente contestualizzabili. Tragicommedia perchè,
come potrete notare, compaiono elementi di amara comicità (o
cinismo, che dir si voglia) accanto ad elementi tipici del racconto
drammatico (quindi il suicidio, evidentemente).
Antinomia è un termine prettamente filosofico ed
è "un particolare tipo di paradosso che indica la
compresenza di due affermazioni contraddittorie, ma che possono essere
entrambe giustificate o dimostrate" [Cit. Wikipedia]. In questo caso il
significato è molto più blando del concetto
originale. L'idea, comunque, è quella di mettere su due
piani paralleli la vita e la morte, di farne un concetto accademico e
puramente formale, di prendere la situazione con distacco, dando
comunque ad emtrambe una validità gnoseologica e concettuale
che le renda autonome, possiamo dire.
Passiamo ora al contenuto. E' cinico, terribilmente cinico: lo so, l'ho fatto apposta. Prendetelo come tale, dal momento che voleva semplicemete essere un testo provocatorio.
(O-mio-dio, sono più lunghe le note del racconto in sé!)
Spero che abbiate gradito questo
piccolo esperimento!
Alla prossima!