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Autore: Viki_chan    23/09/2011    10 recensioni
Dolce disposizione.
Hermione e Harry svuotano la borsa di perline, ultimo ricordo del lungo viaggio alla ricerca degli Horcrux.
Rimasi incollata al suo petto come una bambina, in attesa.
Borbottò ancora qualcosa su gite fuori porta e pomeriggi alla Tana, poi tacque.
Lentamente, goffamente, alzò le braccia e mi strinse a sé, rispondendo all'abbraccio.
“Non sto per morire Hermione, non più.” sussurrò tra i miei capelli. “Sei la mia migliore amica, io non ti lascerò mai.”

--- Epilogo pubblicato ---
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'All we need is Harmony'
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Sweet disposition

XIV.

 

I'm sorry that I hurt you
It's something I must live with everyday
And all the pain I put you through
I wish that I could take it all away
And be the one who catches all your tears


Io e Harry passammo dei mesi così.
Da amanti.
Pochi giorni dopo il nostro secondo primo bacio, la situazione divenne incontrollabile.
Il bisogno di vedere Harry diventò la mia priorità.
Il mio pensiero fisso.
Ora che ci penso, la mia malattia.
Il primo giorno di primavera, facemmo l'amore.
E fu estremamente naturale e intenso.
Togliersi i vestiti e lanciarli a terra, accanto al divano.
Ridere della nostra goffaggine, del nostro sbattere uno contro l'altra in quello spazio così stretto.
Guardarsi negli occhi fino a lacrimare.
Provare piacere nel piacere dell'altro.
Baciarsi, baciarsi ancora.
Dopo l'amplesso, Harry mi guardò a lungo.
Passò le sue dita su tutto il mio corpo, disegnò i miei contorni.
Fu forse l'ultima volta che i nostri occhi si incontrarono di loro spontanea volontà.

Quella sera, però, furono quasi costretti a cercarsi.
Quasi con terrore.
Ron.
Entrò in casa, in silenzio.
Ci trovò in cucina, circondati da libri.
Stavamo studiando.
“Buonasera.” disse con un mezzo sorriso. “Avete ancora molto?”
“No, no.” disse Harry iniziando ad ammonticchiare i suoi libri lanciandomi un'occhiata veloce.
“Perfetto, pensavo di portarti fuori a cena, Herm. Va bene?”
“Sì, certo.”


Un ristorantino sulla collina di Ottery St Catchpole.
Tovaglie di panno leggero, candele accese.
Ron ordinò dello spezzatino di maiale in crosta.
Senza contorno.
“A cosa devo questa cena?” dissi dopo aver giocato per un po' con il mio stufato.
“A niente. Non stiamo mai insieme. Ci sono il lavoro, l'accademia e..”
Si interruppe.
Prese il suo bicchiere, sorseggiò un po' di birra babbana.
“Avevo voglia di stare con te.” sorrise, mi sfiorò la mano.
Toccarsi.
Gli occhi azzurri di Ron, illuminati dalla candela che avevano davanti, brillavano.
Brillavano di una luce che era sempre stata lì.
In attesa di essere riscoperta.
Quella sera era ancora più intensa.
Forse perchè dimenticata.
Forse perchè un po' abbandonata.
“Mi dispiace.” sussurrai.
Non aggiunsi altro.
Ron, rimase a giocare con le mie dita, meditabondo.
“Non ho mai capito cosa ci sia tra di voi. Ma, nel bene e nel male, siamo un trio. E ne io.” sottolineò indicandosi con il pollice della mano libera. “Ne tu, ne lui, nessuno dei tre dovrebbe essere chiamato fuori.”
Ron mi guardò un istante, si sporse un po' verso di me.
“Ho capito.” dissi facendo un mezzo sorriso.
Capii.
Anche in quella bella serata passata con Ron, il desiderio di vedere Harry si fece forte.
Sempre di più.
Quando Ron mi salutò davanti alla porta, impiegai meno di un minuto per smaterializzarmi qualche isolato più in là.
Il corpo tremante.
Ci buttammo sul divano.
E non fu l'amore divertente e spensierato delle prime volte.
Nemmeno l'amore tenero di quando l'incontro dei nostri corpi era diventato una consuetudine.
Fu doloroso.
Quasi con rabbia, io e Harry usammo i nostri corpi come scudo.
Cercammo di ripararci per l'ennesima volta dalla realtà incombente.
Unendoci, inebetendoci di piacere.
Corpi caldi.
Morsi e graffi.
E piacere e dolore.
Impossibile capire quale sensazione prevalse.
Rimasi sdraiata sul divano, improvvisamente stretto per entrambi.
Mi alzai lentamente, mi rivestii.
Quando trovai Harry appoggiato al mobile della cucina, fui certa che stessimo pensando alla stessa cosa.
Alzò lo sguardo dalla tazza che aveva in mano, sorrise.
Sorrisi anche io, solo per un istante.
“E' finita, non è vero?”
“Non penso che sia stato Ron a fartelo capire.” rispose guardandomi negli occhi. “Noi non siamo fatti per questo. Anche se è stato bello, non penso dovremmo sprecare quello che abbiamo per qualche brivido.”
Mi avvicinai, gli sfiorai le mani.
Come non facevo da tempo.
Semplicemente come Hermione.
Una lacrima solitaria rigò la mia guancia.
“Sai, non credevo fosse possibile. Amare così tanto una persona ma non voler star con lei. Ma stiamo facendo del male a Ron. E sopratutto a noi stessi. Questa storia, così com'è, non ha futuro nel mondo reale.”
“Non ho mai pensato che potesse averlo, Hermione. Ma sono stato egoista, forse per la prima volta nella mia vita. Abbiamo superato il limite. Rischiamo di rovinare tutto per...Non saprei nemmeno come chiamare questa cosa.”
“Già.”
Un'altra lacrima.
“Sai che ore sono?”
Mi voltai verso l'orologio appeso sul muro bianco della cucina.
“Le due meno cinque.”
“Non penso di avertelo mai detto, Hermione e so che questo può sembrare il momento sbagliato. Ma ti amo. E voglio che tu ci pensi, ogni giorno, a quest'ora. Finchè ti sarà necessario per accettare quello che stiamo facendo. Perchè è la scelta migliore. Per entrambi, per tutti.”


Sai, ora che ci penso sono quasi certa che anche ad Harry scese una lacrima.
Forse, però, quella lacrima è semplicemente il mio modo per ricordare meglio il dolore che vidi nei suoi occhi.
Nella sua fronte corrucciata.
Fu una notte strana.
Versai molte lacrime.
Presi a pugni il letto in cui mi rintanai, subito dopo aver lasciato Harry.
Harry che alle due meno cinque mi amava, ma che da molto tempo prima sapeva che non sarebbe bastato.


 The Reason - Hoobastank
Qualcuno lo sapeva.
Secondo me un po' tutti.
Non è ancora finita, no.
Per Light, che mi capisce.


   
 
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