_____Riflesso.
Spesso d’ombra la mia persona era abbozzata,
non per voglia, sogno o bramosia,
non per astuzia o inganno
costringevo il mio corpo al margine
dell’esser comune.
Dolore raffinatamente congelato
in espressione di muta astensione.
Ecco che m’apparteneva, contemplando
negli specchi
del mondo civile e da ordine regolato,
questo plumbeo e semplice riflesso.
Culla di sogni dichiarati con
lieve consiglio a me stessa,
pietra sepolcrale di quell’essere
rinchiuso,
accuratamente lontano dal mite e diffidente
sguardo.
E solo timor di vita si trattiene
a regolare cotanta assoluta
negazione d’esser semplicemente io.
Notes:
Dire
che l’ispirazione mi sia venuta leggendo Leopardi alle 10 di mattina di
un’alquanto stancante giornata scolastica penso dica
molto.
Da
spiegare ho poco niente, la negazione d’essere è una
caratteristica dell’uomo assai comune, credo soprattutto oggi.
Non
voglio dilungarmi, più che altro non ne ho voglia e
non saprei nemmeno come poterlo fare.
Quindi, se si capisce, bene… Se no pace, sono stanca anche di
scrivere cose, a parer mio, superflue.
Grazie
dell’attenzione,
El.