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Autore: effe_95    30/09/2011    2 recensioni
Hinata e Naruto si rincontrano dopo sette anni di lontananza, e parlano, scoprendo quanto siamo cambiati in tutto questo tempo, cominciano così a ripercorrere a retroso nel tempo la loro storia d'amore, dall'inizio fino alla fine....
"_ Hinata… _ Quanto le era mancato quando lui sussurrava il suo nome, le era mancato da morire in quei sette anni lunghissimi.
_ Naruto _ Rispose lei, lui aveva ancora la mano premuta sul suo braccio e non sapeva che quel contatto la faceva impazzire, che la riportava in dietro nel tempo, che la rendeva felice, ma poi ecco il macigno e quei sette anni di distanza che li separavano l’uno dall’altro e una vita vissuta da soli, e loro cresciuti l’uno senza l’altro, e gli occhi di Naruto vuoti e tristi, e gli occhi di Hinata…"
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Back to me

 
Era un sabato molto freddo, Hinata lo ricordava bene, fuori pioveva incessantemente, e quella pioggia sembrava volesse dire che Ottobre era appena terminato e Novembre aveva fatto il suo ingresso anche quell’anno, Hinata era completamente schiacciata con tutto il suo corpo accanto a quello del ragazzo perché sentiva freddo, e Naruto era terribilmente caldo.
Dormiva lui, profondamente e beatamente, un po’ scomposto sul letto, ma era talmente bello che Hinata faceva fatica a smetterla di guardarlo, ecco, si era persutamente innamorata. Con una certa fatica scese da quel letto caldo e si infilò sotto la doccia, poi prese le chiavi e uscì, si ricordava di aver visto una caffetteria nelle vicinanze, e infatti la trovò non molto lontano, prese quattro ciambelle con il cioccolato e la crema e tornò nell’appartamento 106.
Naruto dormiva ancora, così lei ebbe tutto il tempo di preparare una colazione decente e fare il bagno, che era in condizioni alquanto pietose, poi si mise comoda sul divano caldo e ascoltò la musica a basso volume, sbirciando i nuovi testi su cui stava lavorando Naruto, il titolo della canzone era “Occhi grandi e chiari”, parlava di lei, quella canzone parlava di lei, dai suoi occhi sgorgarono calde lacrime di contentezza, e fu così che la trovò Naruto al suo risveglio, rannicchiata sul divano vecchio e vissuto, che ascoltava la musica.
Hinata non si era accorta della sua presenza assorta com’era nel contemplare quella meraviglia, così quando Naruto le cinse la vita e la baciò su una guancia sobbalzò spaventata, e costatò che il ragazzo non era per niente vestito e che la finestra era spalancata sul mondo intero.
<< Naruto! >> Lo rimproverò, lui la guardò perplesso.
<< Cosa? >> Lei alzò gli occhi al cielo esasperata, ma allo stesso tempo rideva.
<< Sei completamente nudo, e la finestra è completamente aperta >> Gli fece notare lei, lui sorrise e andò a chiudere la finestra, poi si girò verso la ragazza che non lo guardava.
<< Cosí va bene? >> Domandò con un sorrisone.
<< Andrà meglio quando sarai completamente vestito! >> Rispose Hinata, che finalmente sollevò lo sguardo e incrociò gli occhi con quelli azzurri del ragazzo, belli e limpidi, come al solito, Naruto sorrise divertito e le si avvicinò per scherno, lei arrossì violentemente.
<< Cosa c’è? Sei imbarazzata? >> Chiese lui malizioso, lei lo fulminò con lo sguardo.
<< Ho capito, vado >> Rispose imbronciato, ma era un broncio un po’ falso e fasullo, in realtà Naruto stava sorridendo per la scena divertente, si ritirò in bagno e ne uscì solo dopo venti minuti perfettamente vestito e lavato. Hinata era in cucina che spegneva la macchinetta del caffè, Naruto osservò la tavola imbandita con l’acquolina in bocca.
<< Nessuno mi ha mai preparato una colazione simile! >> Disse toccandosi la pancia, Hinata sorrise e si mise seduta, Naruto la imitò.
<< Pancia mia fatti capanna! >> Esclamò, ed esattamente trenta secondi dopo, in tavola era sparito tutto.
<< Sai, le ciambelle sono il mio dolce preferito >> Disse Naruto sparecchiando la tavola, Hinata sorrise felice di aver indovinato, poi due braccia forti e robuste la strinsero da dietro e un buonissimo odore la raggiunse, era l’odore del suo uomo quello?
<< Grazie >> Sussurrò il ragazzo baciandola sul collo, Hinata trasalì, ma poi si rilassò.
<< Ti amo >> E su travolta dalla verità di quelle parole, certo gliel’aveva già detto, ma adesso era diverso, perché adesso si conoscevano completamente, unicamente, ed era più bello dirselo.
<< Nessuno me l’ha mai detto prima >> Rispose il biondo, affondando la faccia nella schiena della ragazza.
<< Cosa facciamo oggi? >> Domandò Hinata, Naruto impiegò tre minuti per rispondere, ancora immerso nel suo mondo e nei suoi pensieri.
<< Sakura e Sasuke mi hanno invitato a pranzare da loro, vieni con me no? >>
<< D’accordo, però dopo devo tornare a casa >> Disse lei sospirando, Hinata avrebbe dato tutto l’oro del mondo per non tornare mai più a casa sua.
<< Abbiamo ancora un po’ di tempo prima di andare da loro >> Disse il ragazzo, Hinata annuì guardando l’orologio, in effetti era un po’ prestino.
<< Ti va di fare qualcos’altro? >> Domandò, Naruto annuì, e prima che la ragazza potesse accorgersene, si ritrovò di nuovo stesa sul letto tra le braccia di Naruto.
 
La casa di Sasuke e Sakura non era grandissima, ma aveva qualcosa di particolare che la rendeva speciale, era come se Sakura l’avesse trasformata facendola diventare completamente loro, non c’era niente in quella casa che non parlasse di Sakura e Sasuke, e non c’era niente che faceva pensare ai loro nomi separati.
Hinata si sentiva un po’ a disagio, e pensare che lei e Naruto non erano niente in confronto, sicuramente loro due non avrebbero mai raggiunto il livello di Sakura e Sasuke, che stavano insieme da chissà quanti anni, che sapevano tutto l’uno dell’altra, ogni piccolo particolare.
<< Sono davvero molto contenta che tu e Naruto vi siate fidanzati >> Le disse Sakura risvegliandola dai suoi pensieri, Hinata si girò per guardarla e sorrise, di un sorriso molto finto e la rosa se ne accorse, ma non disse niente in particolare, non poteva sapere che Hinata non voleva tornare a casa perché avrebbe subito l’ira della madre, l’ira di suo padre, di Kiba, di sua sorella.
Sakura si alzò portando i piatti in cucina e Hinata la seguì per darle una mano, e anche se Sakura rifiutò Hinata l’aiutò lo stesso, nessuna delle due parlò, e poi Hinata scoppiò a piangere in silenzio, con le mani immerse nell’acqua del lavandino tutte insaponate. Sakura la guardò sbigottita, non si aspettava quella reazione, la lasciò piangere ancora per un po’ e poi l’abbracciò senza dire niente, le parole non servivano, e fu così che le trovarono Sasuke e Naruto appena rientrati da fuori al balcone.
<< Grazie mille per il pranzo, è stato tutto buonissimo Sakura >> Disse Naruto baciando l’amica e salutando Sasuke con una pacca sulla spalla, Hinata fece un leggero inchino e ringraziò, Sakura le sorrise.
Per strada Hinata e Naruto non parlarono molto, si tenevano per mano e camminavano, lui perso nei suoi pensieri e lei completamente distratta, non si accorgeva nemmeno della strada che stava percorrendo, e probabilmente se non ci fosse stato Naruto a condurla si sarebbe anche persa.
Quando la ragazza vide l’enorme villa dove abitava le tremò il cuore, erano arrivati e lei non voleva entrare, Naruto le lasciò la mano e la guardò sorridendole.
<< Ci vediamo domani? >> Domandò allegro con il suo solito sorriso, Naruto avrebbe tanto voluto chiedere ad Hinata il perché delle sue lacrime silenziose a casa di Sakura e Sasuke, ma il cuore gli diceva di non domandare.
<< Certo… >> Rispose Hinata in un sussurro, poi cercò le chiavi del cancello e lo aprì, trasse un lungo respiro e fece per entrare nel giardino, ma Naruto la fermò.
<< Ti chiederei di venire a vivere da me Hinata… >> Sussurrò il ragazzo << … ma adesso non è il momento, tu devi prima risolvere i tuoi problemi, io sarò li… >>
 
Non appena Hinata mise piede in casa, non ebbe nemmeno il tempo di dire niente che si ritrovò due ceffoni in faccia, la madre le si era completamente gettata addosso con violenza schiaffeggiandola.
<< Dove sei stata svergognata?! Due giorni senza avvisare! Chi è quel ragazzaccio biondo? >> Hinata si massaggiò la guancia e sospirando fronteggiò la madre con rabbia.
<< Per prima cosa sono maggiorenne e faccio quello che mi pare, se non te lo ricordi mamma, ho ventun’anni, e poi non permetterti di parlare male di Naruto, è il mio ragazzo >>
<< Il tuo ragazzo? Hai dormito da lui? Sgualdrina! >> La donna la colpì nuovamente sulla guancia lasciandogli l’impronta delle cinque dita, questa volta Hinata non riuscì a trattenere le lacrime, nella stanza irruppe il padre della ragazza seguito da un Kiba stralunato, avevano sentito tutto a causa delle urla pesanti delle due donne.
<< Cos’è questa storia? >> Tuonò l’uomo avvicinandosi ancora di più.
<< Tua figlia ha fatto sesso con un ragazzaccio di strada, ha dormito da lui! >> Sbraitò la donna e il padre di Hinata divenne viola.
<< Basta! >> Gridò Hinata in lacrime. << Quello che tu chiami sesso per me è amore mamma! E io faccio quello che voglio! >>
Se ne andò in camera sua e si chiuse a chiave, ne aveva abbastanza per quel giorno, prese il cellulare e chiamò Naruto, il ragazzo rispose subito e sentendola in lacrime si preoccupò tantissimo.
<< Che succede Hinata? >>
<< Portami via da qui per favore, portami via! >>
 
La mattina al risveglio, Naruto non trovò nessuna ciambella, nessun tipo di colazione in particolare, solo il corpo di una ragazza rannicchiato sul divano, i capelli lunghi e scuri sulle spalle, sulle ginocchia, dappertutto, quello era solo il corpo di un’estranea, di una ragazza che era solo il riflesso della vecchia Hinata, una ragazza che le assomigliava vagamente, ma che non era assolutamente lei, e Naruto era consapevole del fatto che anche lui era solo un riflesso di se stesso, ed era per questo motivo che lui e Hinata si sarebbero amati sempre e comunque, perché anche se passati sette anni, anche se cambiati, l’uno era sempre combaciante con l’altro.
Hinata sollevò il capo e lo guardò, anche adesso come allora lei ascoltava la sua musica, ma quella non era una canzone dedicata a lei, era dedicata a quel figlio che non avevano mai avuto, e lei piangeva, perché Naruto non era uscito nudo dalla sua stanza come se niente fosse, perché la finestra era chiusa, perché avevano fatto l’amore e lei non aveva sentito niente.
 
Figlio, se ti avessi mai conosciuto,
ti avrei insegnato che la vita non è un gioco
Figlio, se tu fossi nato, avresti avuto i miei occhi
Se tu fossi cresciuto, ti avrei insegnato a camminare
Figlio, a volte immagino il tuo profilo
A volte avrei voluto sentirti dire papà
 
<< Hinata… per favore, cambia canzone >> Mormorò il ragazzo, ma poi fu lui stesso a spegnere lo stereo, perché Hinata fissava il vuoto con le mille lacrime che le rigavano il volto, le mani premute su quel ventre troppo vuoto, lei dentro di se aveva portato una gravidanza lunga sette anni, da cui non era nato proprio niente.
<< Naruto, ma tu mi ami ancora? >> Domandò, Naruto sospirò e si mise seduto accanto a lei, le prese una mano con una certa difficoltà, ma lo fece, e lo trovò un gesto molto semplice.
<< Si, Hinata >> Lei lo guardò e sorrise, poi si asciugò le lacrime e appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo, prese il cellulare e inviò un messaggio che Naruto lesse benissimo.
 
“ Mi dispiace Kiba, ma io non posso sposarti”
 
Naruto sorrise e scosse la testa.
<< Lo sai vero che non siamo più noi? >>
<< Lo so >>
<< Impariamo a camminare insieme di nuovo >>
<< Si. Adesso però continua a raccontare la storia >> Mormorò Hinata, accoccolandosi sulla sua spalla.
 
 
 

 
 
   
  
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