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Autore: matt9291    01/10/2011    0 recensioni
Le recensioni, anche se cattive, sono ben accolte. Aiutano a progredire)
Primo capitolo di un racconto noir/fantasy ambientato in un futuro non troppo distante. spero vi piaccia.
"Prima che la polizia potesse arrivare però, anche il corpo del cecchino era con il viso a terra, immerso nel suo stesso sangue e con le ossa spezzate; in una posa scomposta da burattino abbandonato, a causa del folle salto che aveva compiuto dal tetto."
Genere: Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La tenera carne cedette subito alla terribile forza del proiettile lasciandolo penetrare nella testa di quell’uomo con il giornale e con il resto ancora in mano. Il sangue si riversò caldo e lento sul marciapiede di fronte all’edicola e le grida dei passanti e del giornalaio si levarono acute.
Il suo corpo venne calpestato da decine di persone che tentarono di sfuggire alla follia omicida del cecchino. Senza speranza corsero in svariate direzioni cadendo come foglie sotto i colpi spietati che provenivano dal tetto di un palazzo poco distante. Nessuno venne risparmiato in quella strada quella mattina, uomini, donne e bambini erano riversi a terra con la testa bucata da un minuscolo pezzo di metallo capace di spegnere una vita.
Prima che la polizia potesse arrivare però, anche il corpo del cecchino era con il viso a terra, immerso nel suo stesso sangue e con le ossa spezzate; in una posa scomposta da burattino abbandonato, a causa del folle salto che aveva compiuto dal tetto.
Il massacro della 5° strada perciò fu un orribile evento al quale non si poté fare giustizia, nessuna vendetta, nessun capro espiatorio per i familiari delle vittime, rimasero solo con un caro da piangere e un corpo da seppellire.
 
L’autobus era silenzioso mentre passava di li, tutti erano consapevoli di quello che era successo pochi mesi prima in quel luogo e molti avevano perso qualcuno in quella strada. Joe stava girando pagina quando svoltarono sulla 5° e non appena se ne accorse chiuse il giornale e volse lo sguardo fuori dal finestrino, lassù in alto, da dove avevano sparato alla sua Claire.
Passando davanti al negozio in cui lei lavorava e davanti al quale era morta, però, ritornò a leggere, pensando che leggere era meglio che ricordare:
“I casi di mutazioni genetiche sono sempre più frequenti da un anno a questa parte, a causa (secondo alcune fonti) della recente esplosione della centrale nucleare di stato. Le autorità per far fronte a questa situazione hanno messo in piedi un gruppo per contrastarle, la A.P.U, anti-post-umani, per difendere i civili dalla minaccia sempre più costante di questa gente, che sembra ottenere le mutazioni attorno all’età adolescenziale e che pare aver messo in piedi un’organizzazione terroristica…”
- Dovrebbero sterminarla tutta quella feccia, - cominciò a parlare l’uomo seduto accanto a Joe - quei dannati mutanti, o come diavolo li chiamano! -
- Beh, non è colpa loro se sono così - replicò Joe -è colpa del governo che non aveva preso le giuste precauzioni per quella maledetta centrale.-
- Centrale o non centrale sono sicuro che tutti i casini che succedono ultimamente sono colpa loro, la strage di questa strada compresa!-
-Penso che lei non sappia quello che sta dicendo, era un pazzo quello che ha fatto questo, un folle uscito di prigione, tutto qui.-
-Pensala come ti pare ragazzo, ti dico solo che bisogna stare lontani da quelli; un altro olocausto è quello che ci servirebbe.-
 
Mancavano poche fermate prima che Joe dovesse scendere, ma era così stanco quel giorno che si addormentò e la perse.
Non c’era più quell’uomo così fastidioso accanto a lui quando si svegliò, erano rimaste solo 4-5 persone sull’autobus, che attendevano di raggiungere  il capolinea.
Nonostante la dormita però, la testa gli faceva male e si sentiva avvampare, forse aveva qualche linea di febbre, ma man mano che il mezzo avanzava era sempre peggio. Tentò di alzarsi per prenotare la fermata successiva ma le gambe non ressero il suo peso, cedettero e cadde a terra urlando. Tutti quanti si voltarono e l’autista fermò il bus per vedere cosa stava succedendo.
  
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