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Autore: schwarzlight    01/10/2011    3 recensioni
*Terza classificata al contest [Original Concorso Special Edition 2] L'Anguisette e... il Principe di Eylis*
Dago è un orfano e vive alle dipendenze di herr Schliemann, irascibile proprietario di un negozio di antiquariato a Görz. Sarà durante un viaggio in treno fino a Tergeste, città del vapore, e una fuga da un cliente arrabbiato che incontrerà Sky, una strana ragazza dai capelli bianchi. E D’aois, il guardiano del molo.
L’Antico dispiegò completamente le ali, lentamente. I respiri si fecero più profondi, più potenti.
Si alzò con estrema lentezza, con estrema forza. Poi sbatté le ali una prima volta. [...]
Poi, accumulata abbastanza energia, Durandal si diede la spinta finale. E i due sparirono nel cielo di Tergeste.
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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il guardiano del molo 4


In fondo delle immagini per un certo luogo di questo capitolo... per capire un po' meglio =)






Capitolo 3: La Maschera e l’Uovo





- D’aois può volare?

Sky alzò gli occhi dal libro e guardò Dago con aria interrogativa.

- Che domanda è?

- Se ne sta sempre sul molo… Pensavo che probabilmente non può più volare.

- In parte è vero… - spiegò lei. – diciamo che ha abbastanza energie solo per un ultimo volo. Uno soltanto.

- E’ malato?

- E’ vecchio. – si alzò dalla poltrona e ripose il volume sullo scaffale. – Sta morendo.

Dago rimase sconvolto dalla notizia. Non voleva che D’aois se ne andasse, aveva passato troppo poco tempo con lui, ancora.
Ma non si poteva fare niente: il drago aveva più di mille anni sulle spalle, e ormai non riusciva quasi più a tener fede al suo ruolo di guardiano della città. Presto se ne sarebbe andato, volando altrove, appena le cose si sarebbero aggiustate.

- Che cose?

Sky non gli rispose, si limitò a raccomandargli di chiudere bene la porta prima di andare a dormire. Poi sparì al secondo piano, chiudendosi in camera.
Per lei doveva essere difficile parlarne, pensò Dago, era stata molto più tempo assieme a D’aois, e perfino lui si rendeva conto del forte legame che univa i due.
Ma c’era qualcosa che lui potesse fare? Un modo per far ringiovanire il drago, ad esempio. Ma poi, lui lo voleva? Era stanco, l’aveva detto anche Sky.

E rimuginando su una possibile soluzione, Dago si addormentò, raggomitolato su una delle poltrone.




Era da poco passata l’alba, quando un leggero bussare lo svegliò.
Si domandò chi potesse essere a quell’ora… magari un cliente per Sky? Forse c’era un lavoro urgente da sbrigare.
Strascinò i piedi fino all’entrata, e aprì la porta.
Di fronte a lui si presentò una persona completamente avvolta in un manto blu notte, solo il viso era scoperto. Se si poteva definire viso. In realtà si trattava di una maschera completamente bianca, inespressiva, come quelle che aveva visto nel negozio di herr Schliemann, con un’unica differenza nell’assenza di decorazioni colorate.
Il visitatore era immobile e silenzioso.
Anche Dago era immobile, ma per la paura. E appena si riprese dal leggero shock, richiuse subito la porta, più veloce che poteva. La maschera, però, riuscì a impedirglielo bloccandone la chiusura con una mano, mandando ancor più nel panico il ragazzino.

- Sky! Sky! – cominciò a urlare il nome della ragazza. La maschera era troppo forte per lui, non avrebbe resistito per molto.
Poi finalmente Sky arrivò; scese le scale seccata per esser stata svegliata così bruscamente, ma appena realizzò la situazione saltò oltre la ringhiera, correndo verso la porta e chiudendola con una spallata.
Le dita della maschera furono tranciate via, ma invece di cadere a terra si dissolsero come fumo.
Sky chiuse a chiave la porta e afferrò per le spalle Dago, ancora scosso dall’esperienza.

- Che aspetto aveva? L’hai visto?

- Era… era bianco, come di gesso, e immobile. Ha bussato e io sono andato ad aprire, pensando che fosse un cliente… Sky, ho avuto tanta paura!

- Su, su, tranquillo… - lo consolò abbracciandolo. – Ora è passato, non può entrare se non gli apriamo.

Dago si abbandonò alle braccia di Sky, sfogandosi in un pianto liberatorio.
Ad un tratto, nel silenzio cominciarono a sentire un rumore sordo, grattato. La maschera era ancora là fuori, e graffiava lentamente la porta, cercando di entrare.
Dago si strinse ancor più alla ragazza, che lo fece accucciare dietro il divano. Poi afferrò un fucile nascosto dietro la scala e si preparò ad affrontare la creatura.
Aprì la porta imbracciando l’arma, ma non c’era più nessuno.

- Dago, vestiti! Dobbiamo andare al molo, svelto!

Ancora confuso, corse per la strada ancora deserta fino alla postazione di D’aois, portandosi dietro uno dei pesanti attrezzi di lavoro di Sky, per difendersi. Ogni tanto gli pareva di scorgere dietro qualche angolo la figura ammantata della maschera, che li osservava senza però osare avvicinarsi.
Giunti al Molo Audace, per la prima volta ebbe paura del suo guardiano: il drago se ne stava in posizione eretta, con le ali dispiegate e le fauci socchiuse. Tutto attorno alla sua figura si intravedeva una bolla trasparente, una barriera che lo racchiudeva. Ogni tanto mandava dei ruggiti minacciosi, come per spaventare un nemico in avvicinamento.
Solo Sky si avvicinò al drago, lasciando Dago sulle Rive, a tener d’occhio i movimenti della maschera.
Sentiva il cuore in gola. Lì, da solo, in balia di una creatura misteriosa e pericolosa… aveva veramente paura, come mai prima d’allora.
Poi sentì Sky urlargli qualcosa. Si girò e la vide tornare indietro indicandogli qualcosa verso Piazza Unità.
E qualcosa c’era: dalle scale che portavano in acqua, sembrava esserci un oggetto che emanava una luce bianca, come quella delle stelle. E la maschera stava puntando proprio quello.
Il ragazzino capì subito cosa doveva fare: impedire alla maschera di raggiungere quella luce, qualunque cosa fosse.
Di nuovo, corse più veloce che poteva, come mai aveva fatto prima d’ora.
La maschera era già chinata per raccogliere l’oggetto, quando Dago la raggiunse, colpendola violentemente in faccia. La creatura indietreggiò traballando, e quando si raddrizzò, il suo volto impassibile era storpiato in una terrificante espressione d’ira. Con un urlo acuto che niente aveva d’umano, si lanciò contro Dago, che cercava di ripararsi dietro una delle statue in bronzo che adornavano la scalinata.
All’improvviso esplose uno sparo, e la maschera cadde, con la testa distrutta. Il mantello si dissolse in fumo nero, e ne rimasero solo i cocci bianchi del volto, frantumato dal proiettile.
Sky gettò il fucile ormai scarico da parte, e corse incontro al bambino.

- Stai bene? Ti ha ferito da qualche parte?

- No, io… penso che mi sia quasi scoppiato il cuore dallo spavento…

- Va tutto bene, è finita. – disse abbracciandolo. – La maschera non potrà più nuocere ormai. Guarda.

Nel punto in cui le onde si infrangevano contro le scale, c’era un uovo. Un uovo decisamente grande, quasi quanto la testa di un lampione, dal guscio iridescente in madreperla.
Era stato l’uovo a emanare quella forte luce, che ora stava venendo assorbita pian piano al suo interno. Quando anche l’ultima scintilla si spense, delle crepe corsero lungo tutta la superficie, che si ruppe con un fragore cristallino.
Dai frammenti dell’uovo emerse una piccola creatura, che si scrollò i resti del guscio di dosso e si sgranchì le piccole ali ancora trasparenti. Aveva delle dimensioni decisamente ridotte, ma non c’erano dubbi su cosa fosse.
Sky sorrise felice, mentre Dago lo accarezzava sulla testa meravigliato.

D’aois spiegò completamente le ali e lanciò un potente ruggito, per salutare l’arrivo del suo successore.










Eccovi qua l'azione promessa!^^
Spero di avervi un po' inquietato con quella maschera... l'intento era quello, perlomeno. XD
Solo in seguito, comunque, ho pensato che il fucile di Sky avrebbe potuto essere con un meccanismo a pressione, e ho visualizzato quest'immagine di lei che correva con il fucile inmbracciato e dietro Dago che trasportava una specie di serbatoio collegato all'arma, inciampandosi ogni tanto X°D
Povero Dago, lo adoro <3

E ora le immagini della scalinata dove si trovava l'uovo... perché potrebbe essere non chiaro da come è descritta nel capitolo ^^"
(accidenti, non ho mai visto una cosa simile in altre città!)
Prima immagine: di notte. Perché è bella tutta illuminata :3
La scalinata la potete intravedere a sinistra, e nell'immagine di giorno la vedrete in modo più chiaro XD
foto notturna       foto diurna

E poi un'ultima, splendida immagine che vi permette di vederla da vicino... immaginatela così nella storia =)
foto scalinata
la statua a destra rappresenta un bersagliere con la bandiera italiana, mentre quelle a sinistra sono due donne in abiti fine-ottocenteschi intente a leggere.
E' una giornata di ordinaria bora + maltempo XD (rendetevi conto che non è esattamente a livello del mare, eppure le onde ci arrivano in giornate simili... °^°)

E con questo fine, al prossimo e (sigh!) ultimo capitolo...
Grazie per aver letto!!=D
   
 
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