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Autore: Spuffy93    01/10/2011    4 recensioni
Spoiler sul finale di stagione!
Jane è stato scagionato da tutte le accuse ed è tornato a lavorare al CBI ma Lisbon e il suo team hanno perso la fiducia in lui. L’aria è tesa soprattutto perché Patrick si è accorto del grande errore che ha fatto ma cosa succederà quando Scott si intrometterà nella loro vita?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Scusate se non ho postato ne nulla ultimamente, ma sono stata messa in punizione da mia madre... -.- Sì lo sò, ho 18 anni, ma che ci posso fare, se non faccio come dice mi caccia di casa... XD
Cmq ecco il nuovo capitolo..

Un grazie gigantesco a Katiebeckett555 che mi ha betatato tutto il capitolo! GRAZIE SORELLIONA! P.s Non vedo l'ora sia il 10 ;)

Capitolo 1

 

 

Sei qui per me?” domando stupito.

Per lui?” chiede a sua volta Lisbon nello stesso istante. Mi volto a guardarla e la vedo arrossire anche se in maniera talmente leggera che molto probabilmente nessun altro l'avrà notato. “Senta signor Basil...” inizia Teresa sicura con il suo tono da comando.

Scott” la interrompe lui “Signor Basil mi fa sentire vecchio.”

Scott, se è venuto qui per reclamare contro il Signor Jane, l'avverto che abbiamo un apposito ufficio...”

No no no!” esclama lui interrompendola di nuovo. Lisbon sta iniziando ad arrabbiarsi. “Non sono venuto per questo.”

Se vuole picchiarlo o ucciderlo, per quanto noioso possa essere stato, sono tenuta a dirle che è comunque reato.”

Se è per questo io nemmeno lo conosco Lisbon, te lo giuro.” dico con tono pacato guardandola negli occhi. Ormai lei non si fida più di me, ma io continuerò a provare a riguadagnare la sua amicizia, anche ci volessero giorni, settimane, mesi o anni. Dopotutto so che la sua amicizia vale tutto questo tempo.

Sei sicuro?” mi chiede con il solito tono freddo che ormai usa per rivolgersi a me. E' sempre molto arrabbiata, la capisco, e infatti, per cercare di migliorare le cose, ultimamente ho cercato di tenermi fuori dai guai, ho rispettato alcune regole, insomma, per i miei standard sono stato un vero angelo. Lisbon, Cho, Van Pelt e Rigsby mi hanno lasciato tornare a fare il consulente per loro, per me questa è una speranza e non sono disposto a rovinare tutto di nuovo, perdere una famiglia è stato terribile, non voglio che accada di nuovo.

Le posso confermare che è così, noi non ci siamo mai visti. Beh, certo, ultimamente e anche in passato l'ho vista molto in televisione, ma mai dal vivo. E prima che lei me lo chieda, non sono uno scrittore di alcun genere e non sono in cerca di qualche storia.” aggiunge sorridendo ancora e stavolta mi unisco a lui vedendo l'espressione di Lisbon. Questo Scott sembra avere un buon intuito infondo.

Oh ti prego, non dirmi che è un tuo vecchio compagno del circo Jane, già non sopporto uno di “te”, se ne devo sopportare due vado a farmi trasferire.” dice lei seria come non mai.

No, non sono come lui, e non vengo dal circo, glielo assicuro. Comunque sono venuto qui per parlare con Patrick, è una cosa importante ma preferirei se potessimo parlare in privato quindi... non so, può uscire?” chiede timidamente.

Non è un cane, certo che può uscire se non abbiamo casi...” risponde Teresa sorridendo nuovamente allo sconosciuto mentre sento di nuovo quella strana morsa attanagliarmi lo stomaco. “Però se volete potete usare il mio ufficio, è qui ed è più comodo che dover scendere e andare fino al bar. Nessuno starà ad ascoltarvi.” propone poi gentilmente, troppo gentilmente per i miei gusti. Scruto attentamente il corpo di Lisbon alla ricerca di quello che il mio intuito già mi suggerisce. Sta sorridendo, ha le guance lievemente arrossate, i suoi occhi sono attenti e luminosi. E' attratta da quel bell'imbusto.

Grazie agente Lisbon.”

Solo Lisbon, altrimenti torno a chiamarti Signor Basil...” scherza lei sorridendo. Un sorriso una pugnalata perché una volta quelli erano i sorrisi che dedicava solo a me.

Non sono di disturbo vero?” chiede poi Scott avvicinandosi a lei.

Affatto, la mia squadra è andata a prendere l'occorrente per il pranzo, io credo che andrò a farmi un caffè e poi devo discutere di una cosa con il capo, così vi lascio un po' di privacy.” Lisbon fa per allontanarsi ma io la fermo prima che esca dalla bullpen.

Aspetta.” le dico e lei si gira. Mi avvicino in modo che solo lei possa sentirmi e guardandomi i piedi inizio a parlare. “Senti Lisbon, so che ultimamente sono l'ultima persona del mondo che vorresti aiutare, ma vedi... io... credo che qualunque cosa voglia dirmi sia o terribilmente bella o terribilmente brutta o più semplicemente terribile e volevo sapere se potevi rimanere con noi. So che non tieni più a me alla stessa maniera, ma sentirti vicino mi darebbe la forza di affrontare tutto quello che ha da dirmi...” ammetto timidamente, già, io timido per la prima volta in anni e anni di collaborazione. Devo averla stupita perché quando alzo la testa è praticamente a bocca aperta.

Io... va bene...” mi risponde per la prima volta in due settimane senza usare sarcasmo o il suo tono cinico e freddo.

Grazie.” mormoro facendole un sorriso, ma non uno qualunque, non uno di quelli falsi che sono solito fare quotidianamente: quando sorrido a lei non lo faccio mai pretendendo che tutto vada bene, lo faccio perché lei mi fa sorridere.

Forse saranno state le mie parole, forse sarà stato il sorriso ma lei mi guarda e, per la prima volta da mesi, nei suoi occhi vedo quello che mi sembra affetto.

Ti dispiace se viene anche lei?” chiedo poi rivolto a Scott. “E' la mia... il mio capo.” mi interrompo prima di dire quella che era una verità ma ora sarebbe solo una bugia. “Qualsiasi cosa mi dirai ti posso assicurare che lei ha la mia totale fiducia.” peccato non sia ricambiata, mi verrebbe d'aggiungere.

Per me va bene, non ho problemi.” E' sincero, ma forse solo perché ha una cotta terribile per Lisbon.

Tutti e tre entriamo nel piccolo ufficio, chiudo la porta. Lisbon è seduta alla sua scrivania, Scott si è accomodato davanti a lei sul divano che le ho regalato, io mi sposto alle sue spalle e mi appoggio alla finestra.

Allora, che cosa volevi dirmi Scott.”

Oddio, ora che sono qui non so nemmeno da dove cominciare...” risponde lui ridacchiando.

L'inizio è sempre un buon punto...” dice sarcastica Teresa facendomi sorridere di nuovo.

Giusto... beh, tutta questa storia è iniziata l'altro giorno. Mia madre ultimamente ha avuto dei problemi, il mio patrigno è morto un anno fa e la mia sorellastra è fuori, a New York, per lavoro, così sono ormai quattro mesi che la ospito a casa mia.”

Sì, ma cosa c'entra questo con Jane?” chiede Lisbon diretta come al solito.

Si beh, l'altro giorno, guardavamo un servizio sul tuo processo” continua il suo racconto Scott. “Mia madre si era un po' fissata con tutta la storia e io non capivo bene il perché. Fatto sta che l'altro giorno Monique, la mia sorellastra, mi chiamò . Andai in cucina a rispondere alla telefonata e poi, una volta finito, tornai in salotto. Mamma non doveva avermi udito rientrare in sala e io la sentii borbottare.“Tutto suo padre, se non si mette nei casini non è felice!”

Quando le chiesi cosa volesse dire questa frase lei provò a divagare, a raccontarmi delle bugie, ma io non le credetti. “Non è possibile, non può essere quello che penso! Andiamo, questa è la vita reale, non una di quelle fiction di serie B come Beautiful o Beverly Hills!”

Alla fine mi disse la verità: mi raccontò di come scappò via dal suo primo marito quando si scoprì incinta di un secondo figlio, di quanto le dispiacque lasciare il suo piccolo Patrick, di solo sei anni, con il padre.”

 

Non è possibile!” esclamo non volendo credere a quello che sta dicendo.

Il mio vero nome sarebbe Scott Jane, ma mia madre volle che prendessi il suo cognome, aveva paura che papà ci rintracciasse.” Sono totalmente sotto shock, mi lascio scivolare lungo la parete fino a ritrovarmi seduto a terra con la testa tra le mani.

Ho un fratello.

Non è una cosa che una persona riesce a metabolizzare in così poco tempo. Non è possibile, come posso avere un fratello? Questo però spiegherebbe come mai mi è così familiare, abbiamo gli stessi geni, ci somigliamo in fondo. Stessi occhi, stessi lineamenti. Io ho il naso di papà però.

Jane, stai bene?” la voce di Teresa mi guida di nuovo alla realtà. E' accovacciata davanti a me con sguardo preoccupato, la sua voce è dolce e intrisa di affetto. Quanto mi è mancato questo suo modo di rivolgersi a me, come una madre con il proprio bambino o una sorella con il fratellino più piccolo, come se fosse lei la più grande e dovesse proteggermi.

Sto... bene” dico alla fine e non sto mentendo. La notizia non è facile da accettare, ma il fatto che abbia aiutato me e Lisbon ad avvicinarci, anche solo di un piccolo passo, me la rende più tollerabile. “Come mai non è mai tornata a prendermi?” domando allora. Visto che ci siamo scopriamo tutta la verità. “Come mai mi ha lasciato con papà? Ingannavamo le persone per avere i loro soldi che poi sperperava nel gioco. Perché non è mai venuta?” chiedo ancora e sento una lacrima scivolare leggera lungo la guancia.

Mi alzo, ho bisogno di camminare per poter ascoltare tutte queste notizie.

Mi ha detto che avrebbe voluto, ma aveva paura che tornando papà l'avrebbe legata di nuovo a sé. Si riprometteva sempre di venire a prenderti quando avesse potuto, ma la prima occasione le è capitata quando si è risposata, ma io avevo ormai quattordici anni e tu eri un uomo fatto e finito, non stavi più con tuo padre, non avevi più bisogno di lei. Credo che pensasse che tu l'avresti odiata e quindi ha preferito rimanere in disparte” mi spiega lui alzandosi a sua volta e raggiungendomi nel bel mezzo dell'ufficio.

Forse posso capirla, mia madre ha pensato al bene di suo figlio, non poteva portare via me, così ha portato via lui.

Lisbon si è spostata, ora è sul divano seduta.

Sai, mi ha raccontato molte cose” ricomincia Scott. “Mi ha detto e che quando la tua fama di bambino prodigio iniziò a diffondersi lei ti teneva d'occhio con giornali e telegiornali sperando che tuo padre non avesse contaminato l'animo gentile che avevi da bambino. Era felice il giorno che tu ti sposasti, sperava che Angela ti avrebbe rimesso sulla retta via, ma fu quel pazzo di un killer a rimisurare il tuo ego. Sai, mi ha detto che è venuta al funerale, è rimasta in disparte ma alla fine, quando anche tu te ne eri andato, ha lasciato due rose bianche. In tutti questi anni ha sempre avuto timore che la tua vendetta ti avrebbe portato alla morte ma fortunatamente l'agente Lisbon qui presente ti ha protetto il culo. Le avevo chiesto se voleva venire, ma ha detto che tu l'avresti odiata e ha preferito non vederti.” conclude Scott.

Non la odio...” mormoro sincero. “Ha fatto la scelta più giusta. Mio... Nostro padre non le avrebbe mai permesso di andarsene con me, lei ha deciso che visto che non poteva salvarci entrambi avrebbe almeno dovuto salvare te da quella vita e ci è riuscita.” concludo con un sorriso.

Sento lo sguardo di Lisbon sulla mai schiena. Anche lei è shockata per la notizia anche se non cerca di darlo a vedere.

Ti va di raccontarmi di te, fratello?” domando alla fine sdraiandomi sul divano e azzardandomi a poggiare la testa sulle gambe di Lisbon.

Solo se poi tu fai lo stesso.” mi risponde lui, ma io in quel momento non lo sto veramente ascoltando.

Teresa sta passando la sua mano tra i miei capelli, in un gesto di conforto e dolcezza e, anche se so che non sono stato ancora perdonato, non posso che ringraziare Scott per avermi permesso di tornare in contatto con la mia Lisbon.


TBC


Che ne dite?
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