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Autore: LaurenSmith    11/06/2006    11 recensioni
Una mattina come tante ad Hogwarts, l'ennesima lezione di Divinazione. Solo che questa volta l'Occhio Interiore capterà i pensieri nascosti di due ignari studenti. Riuscirà Sibilla a venire a capo dello strano episodio?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sibilla, Coomna | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia nasce, oltre che dal mio amore per la coppia Ron/Hermione, dalla mia passione per la Professoressa Cooman: lo so che probabilmente ha avuto solo due o tre premonizioni vere in tutta la sua vita, ma io la trovo spassosa.
La storia doveva essere una one-shot, ma come al solito, mi è venuta troppo lunga, perciò la suddividerò in tra brevi parti.
E ora, buona lettura ^^




TROUBLE AT DIVINIATION


Tutti i loro compagni di classe erano già radunati davanti alla stretta scala che portava nell’aula della professoressa Cooman. Ron ed Hermione si affrettarono a raggiungere gli altri, marciando velocemente lungo il corridoio, mentre Hermione cercava di sistemare il colletto della sua camicia. “Oh! Finalmente siete arrivati!!” esclamò Harry. “Si può sapere dove vi eravate cacciati? La Cooman sta per arrivare…”
Ron sollevò appena gli occhi e diede un rapido sguardo ad Hermione, le cui guance si erano colorate, mentre lei rispondeva al loro amico cercando una scusa plausibile.
“Harry, lo sai che siamo Prefetti! Dovevamo finire di controllare una cosa…” si tenne sul vago.
Ron riabbassò la testa senza riuscire a trattenere un sorriso che cercò di nascondere fingendo di grattarsi la faccia.
Ma Harry li conosceva troppo bene, e rispose “Hermione, sei una pessima bugiarda…”
La ragazza rimase incerta su cosa dire, ma alla fine preferì restare in silenzio, lanciò solo una veloce occhiata verso Ron che stava attentamente esaminando una crepa sul muro che evidentemente lo preoccupava molto.


*************

Hermione stava parlando con il Prefetto di TassoRosso quando vide Ron avvicinarsi.
“Hermione, vieni con me, c’è una cosa che devi assolutamente vedere. Ho scovato un branco di ragazzi del terzo anno che tentavano di trasfigurare Mrs Purr in uno spazzolino da gabinetto… Dobbiamo assolutamente decidere la punizione da dare…”
“Solo un attimo, Ron, sto discutendo di una cosa importante…”
Il rosso a quel punto la prese per una mano e fece un grosso sorriso al ragazzo di TassoRosso che stava parlando con lei dicendo “Scusa. È importante.”
Poi cominciò a camminare spedito lungo il corridoio tirandosi dietro una Hermione esterrefatta. Svoltò l’angolo e si infilò in un’aula vuota.
“Ron Weasley! Cosa cavolo credi di-”non potè finire la frase perché le morbide labbra del ragazzo si posarono sulle sue con delicatezza. Il suo cuore prese a battere più velocemente e il calore di quel bacio le si diffondeva rapidamente in tutto il corpo. Il suo cervello cercò di porre resistenza a quell’assalto, ma evidentemente il suo corpo non aveva la minima intenzione di collaborare. Passò le braccia intorno al collo di Ron senza nemmeno rendersene conto e dischiuse appena le labbra permettendo così al ragazzo di approfondire il bacio.
Quando entrambi rimasero senza fiato e furono costretti a staccarsi, Ron ne approfittò per slacciare il bottone che teneva chiuso il mantello di Hermione. La ragazza aprì la bocca per protestare, ma proprio in quel momento lui riuscì nel suo intento e, mentre il mantello scivolava a terra, si abbassò per baciare dolcemente il collo di Hermione.
Le parole di protesta le morirono sulle labbra, sostituite da un gemito di piacere provocato dal contatto della labbra di Ron con la pelle sensibile del suo collo. Spostò la testa per facilitare l’accesso della sua bocca mentre lui le allontanava i riccioli ribelli.
Poi, la mano di Ron scese verso i bottoni della camicetta di Hermione e lentamente cominciò a slacciare il primo, poi il secondo e sarebbe passato al terzo se lei non lo avesse fermato posandogli una mano sulla sua. Ron sollevò lo sguardo per incontrare gli occhi color cioccolato di Hermione. Quando lei vide il fuoco che ardeva nei suoi occhi, che in quel momento avevano assunto il colore delle profondità marine, non potè fare a meno di sollevarsi sulle punte dei piedi e appoggiare di nuovo le proprie labbra sulle sue, invitandolo poi a rispondere al bacio finchè le loro lingue si incontrarono in una danza sensuale che li lasciò entrambi molto affannati ed eccitati.
All’improvviso, dall’esterno, venne un forte rumore che li riportò sulla terra. Hermione si affrettò a raccogliere il suo mantello e guardò l’orologio.
“Accidenti! Ron, siamo in ritardo! La lezione della Cooman inizierà tra un paio di minuti e noi dobbiamo ancora salire tre piani”.


**********

“Ah… Molto bene, molto bene… siete già tutti qui” disse la Cooman quando vide i suoi studenti che l’aspettavano fuori dall’aula. “Su, avanti ragazzi, salite… salite…”
Quando tutti furono entrati nell’aula, si sistemarono ai tavoli e si sedettero sulle comode poltroncine, che certo non contribuivano a mantenere vigile la loro attenzione. Come al solito, l’aula era satura di odori penetranti, la luce del sole era schermata da pensanti tende di velluto scuro cosicché la stanza rimaneva in penombra e le finestre chiuse ermeticamente non consentivano il ricambio d’aria riempiendo l’ambiente di una cappa di umidità. Tutte queste condizioni, associate all’interesse che suscitavano le lezioni della professoressa Cooman, tenevano i ragazzi sempre sull’orlo dell’oblio, con le menti annebbiate, i pensieri rallentati…
“Iniziamo la lezione. Oggi vi mostrerò alcuni modi per predire il futuro a brevissimo termine. Alcuni li abbiamo già trattati, come la lettura della mano e l’interpretazione delle foglie di te. Ma, il programma del quinto anno prevede l’utilizzo dell’Occhio Interiore e l’esercizio del prezioso Dono della Vista per leggere il futuro immediato dei vostri compagni, in più, quest'anno, dovrete cogliere i segni della nobile arte della Divinazione.”


I ragazzi si guardarono l’uno l’altro un po’ smarriti, non era ben chiaro cosa la Cooman volesse da loro, si spostarono sulle sedie cercandosi con gli sguardi, per vedere se qualcuno di loro avesse capito in cosa consisteva la lezione.
“Allora, allora… vediamo un po’… lasciate che vi mostri qualche esempio di come utilizzare la Vista… dunque…”
Mentre la professoressa Cooman continuava a parlare, Ron si sedette più comodamente sulla poltroncina che occupava e lasciò che la sua mente vagasse e che i suoi pensieri tornassero all’argomento che negli ultimi tempi non aveva lasciato spazio ad altro nella sua testa: Hermione.
“I suoi capelli... lei non sa quanto mi piacciano i suoi riccioli ribelli...”


Nel frattempo la Cooman si aggirava tra i tavoli cercando la sua prima cavia.
“Ecco, Signor Thomas, vediamo un po’... mi dia la sua mano... così, bravo... ora mi concentro e-” la voce della professoressa si fece improvvisamente più profonda e roca e sbottò inattesa “lei non sa quanto mi piacciano i suoi riccioli ribelli...”
Dean Thomas rimase con la bocca spalancata a guardare la professoressa che lentamente tornava in sè, mentre quei pochi ragazzi che erano attenti alla lezione cominciarono a bisbigliare e a ridacchiare tra loro.
“Ragazzi, ragazzi... silenzio! Che è successo? Ho detto qualcosa?” disse la Cooman un po’ irritata dal comportamento della classe.
“Ehm... professoressa, lei ha... ha detto che... ama i miei riccioli ribelli...” disse Thomas a disagio.
“Oh, non dica sciocchezze signor Thomas! Come avrei potuto dire una cosa del genere?! A meno che...” e si girò di scatto improvvisamente pensierosa borbottando tra sè. Le uniche parole intelligibili furono “vibrazioni...” “interferenza...” “magnetismo...”
La classe si calmò pian piano ma la maggior parte dei ragazzi non si era nemmeno accorta dello strano incidente tanto erano pervasi dal torpore indotto dalla lezione. D’un tratto la professoressa Cooman sembrò ricordarsi di essere in una classe alla quale doveva insegnare qualcosa, perciò si riscosse e disse “Su, su, cerchiamo di passare oltre... la Divinazione non è una scienza esatta... alcuni... ehm... incidenti possono verificarsi nell’uso della Vista, ma ora andiamo avanti... passiamo ad un altro studente... Ecco, vediamo... Signorina Patil, la sua mano, prego...”
Calì allungò la mano un po’ intimorita da quello che la professoressa le avrebbe detto.


Hermione, che aveva assistito incuriosita alla scena di poco prima, tornò tranquilla quando vide che la Cooman aveva scelto Calì come prossimo studente. Appoggiò i gomiti sul tavolo e poi il viso sulle mani e, nonostante i suoi sforzi per mantenere la concentrazione, i suoi pensieri presero una direzione che lei avrebbe voluto evitare e lo sguardo si spostò inevitabilmente su una testa di capelli rossi. Un’adorabile testa... E un’adorabile paio di occhi blu... E un’adorabile, morbida, morbida bocca... Come fa a ridurmi in questo stato?


Di nuovo, la professoressa prese la mano che le veniva porta con esitazione, la strinse tra le sue e focalizzò la sua attenzione. I suoi occhi ingigantiti dagli spessi occhiali si velarono e la voce assunse di nuovo quel tono misterioso “Come fa a ridurmi in questo stato?!?!” ululò improvvisamente la Cooman.
Calì fece un salto all’indietro terrorizzata e ritirò la mano molto velocemente, riportando la professoressa alla realtà. “E ora che c’è?!” chiese lei molto seccata. “Non sarà accaduto di nuovo, non è vero?”
Calì annuì timidamente e la professoressa si fece dire da un altro studente quali erano state le sue parole questa volta.
“Ma non è possibile, non è assolutamente possibile...” mormorò la Cooman guardando tutti gli studenti sospettosamente.
Il suo sguardo vagò in tutta la classe alla ricerca di qualcosa che solo lei sapeva. I ragazzi si erano un po’ ripresi ed ora attendevano impazienti che la professoressa si decidesse a fare qualcosa. Quei grandi occhi dietro alle spesse lenti li facevano sentire terribilmente a disagio. Passarono alcuni minuti durante i quali la Cooman non smise mai di scrutarli, finchè ad un tratto, parlò.
“Molto bene… qui c’è sicuramente qualcosa che non va… non è normale che accadano cose di questo tipo a distanza di così poco tempo… Ora voi prendete il libro e leggete pagina 568 mentre io mi siedo alla cattedra e rifletto su quanto accaduto. Quando avrete finito di leggere il paragrafo, tenteremo di nuovo”.
Tutti presero il libro e iniziarono a leggere il paragrafo intitolato “La Vista, ce l’hai o non ce l’hai?”




A presto con la prossima parte. Se volete lasciare un commento, sono sempre molto apprezzati. Grazie e ciao a tutti ^^

  
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