Capitolo X
Rahl ghignava soddisfatto,
al ricordo di quanto, il suo piano, fosse stato soddisfacente e ben riuscito.
Ripensò con orgoglio agli
inganni che aveva sapientemente intessuto. Non riuscì a trattenere una risata
oscena, che scaturì prepotente dalla sua gola, rimbalzando per le pareti della
sala.
Aspirò a pieni polmoni. Si
era re insediato al Palazzo del Popolo da meno di un mese, e già, da oltre le
finestre, poteva sentire le vociare della povera gente che lo acclamava a gran
voce come il salvatore del mondo. Era stato più facile del previsto
riconquistare la fiducia di quei fannulloni ignoranti. Gli era bastato mostrare
le spoglie dilagante del cercatore, per istillare in loro la paura reverenziale
che solo un vero Rahl poteva incutere. Non aveva nemmeno sottomesso città al
suo potere per ausilio della forza, gli era bastato far sfilare il suo corteo
di Mord-Sith e far marciare le truppe per le vie del centro abitato.
Il D’Hara era stato il primo
a sottomettersi. La casata dei Rahl governava su quelle terre da innumerevoli
discendenze, e quel trono era suo di diritto. Le Terre Centrali e i Territori
dell’Ovest avevano seguitato a sottomettersi poco dopo. Erano spinti dalla
riconoscenza nei suoi confronti, per aver salvato il mondo dalla distruzione
totale, e soprattutto, dalla paura. La minaccia di una guerra li aveva fatti
tremare. Il contingente armato D’Hariano era nettamente minore, ma i soldati
che ne facevano parte, non erano certamente noti per la loro magnanimità, e
Rahl, non si sarebbe certamente risparmiato.
Sorrise ancora, estasiato
nella sua vittoria.
Aveva unificato tutti e tre
i regni sotto il suo splendente dominio, D’Hara, Terre Centrali e Territori
dell’Ovest erano suoi, finalmente. E la cosa più esaltante era avere la
consapevolezza, che nemmeno la morte gli aveva impedito di raggiungere i suoi
scopi.
Tutto questo, grazie ad un
piccolo colpo da maestro.
Rimase lunghi minuti a
ripensare alla sua schiacciante vittoria, infine, i suoi pensieri furono
interrotti dai passi di quattro Mord-Sith, che scortavano due prigionieri.
Rahl alzò di scatto il
volto, e i suoi occhi scintillarono alla vista di quei due detenuti.
<< Non vedevo l’ora di
indugiare nella… singolare gioia che mi assale nel vedervi prostrati ai miei
piedi… >> esordì, fissandoli con sguardo famelico.
Le Mord-Sith costrinsero i
sue ad inginocchiarsi davanti a Lord Rahl, infine, fecero un passo indietro e
chinarono il capo in segno di rispetto.
Rahl sospirò, infine,
un idea perversa e mirabilmente
piacevole lo pervase.
Si alzò e si accostò ad uno
dei sue prigionieri, chinandosi su di lei. Sorridendo in modo osceno le sollevò
il volto con due dita sotto il mento, e la costrinse a fissarlo.
Ancora una volta, la donna
sussultò, nell’incrociare quel occhi pieni di felice perversione. Aveva creduto
di potersi fidare, aveva creduto in un suo cambiamento, ma non era così. Rahl
non sarebbe mai cambiato. Sarebbe rimasto sempre e solo, quel mostro spietato e
funesto che tutti conoscevano, e che lei aveva conosciuto.
Sentì il suo respiro caldo
posarsi sul suo collo, e le sue labbra sfiorarle l’orecchio:<< sai,
Kahlan… >> le mormorò lentamente:<< è stata una fortuna che tu sia
stata ferita… >> prese a spiegare, facendo scivolare una mano lungo il
suo collo.
<< altrimenti, sarebbe
stato molto più difficile, sostituirti con una delle Sorelle dell’Oscurità che
mi aiutavano… facendo, così credere al cercatore che tu… >> fece una
pausa veloce, facendo scorrere la mano sulla forma del seno della donna:<<
l’abbia ucciso… >> terminò la frase con un minimo di malizia nella voce,
velata dalla perversa felicità che provava in quel momento. Non l’aveva mai
sfiorato, prima d’allora, una felicità tanto profonda. Eppure, la vittoria
aveva la capacità di inebriarlo completamente.
<< Devo davvero
ammettere… >> riprese a mormorare, facendo scorrere la mano sul torace e
sul ventre:<< che le Sorelle dell’Oscurità mi sono state davvero utili,
la loro stupidità è quasi comparabile a quella del cercatore… >> la
provocò, sentendo che la rabbia cresceva in Kahlan, facendola fremere.
Trattenne un sorrisetto compiaciuto, e riprese a parlare.
<< Hanno davvero
creduto che io fossi dalla parte del Guardiano… chissà, coma si saranno
sentite, quando, una volta uccise, si sono ritrovate al cospetto del loro
venerato?! >> disse a metà tra una domando e un’affermazione velenosa e
pungente. Le sua mano era sempre più prossima al pube della donna, e Kahlan, si
morse le labbra per un attimo, quella era, forse, la tortura più bruciante di
tutte. Non poteva scatenare il suo potere, che comunque, non avrebbe fatto
affetto su di lui. Non poteva difendersi, perché aveva le mani legate e il
dolore, il rimorso e la frustrazione erano il peso più forte che avesse mai
provato. Non aveva potuto confessare il suo tradimento a Richard, ma
soprattutto, si era fatta ingannare da Rahl, lasciando che Richard, morisse con
l’idea che fosse stata lei ad ucciderlo.
Provava vergogna, aveva
baciato quell’uomo, e aveva seriamente pensato che potesse essere un amore
autentico quello che provava.
Voleva morire, ora più che
mai.
<< Perché non mi
prendi e basta! >> sbottò tra i denti:<< prendimi, cosa aspetti!
Non è forse questo che vuoi? Abusare di me? >> sbottò.
Rahl ridacchiò e sfiorò il
collo della donna con le labbra:<< credi davvero che io voglia cosa tanto
effimere…? >> le disse con voce increspata da una certa lussuria:<<
ti farò mia… >> le disse, come se volesse rassicurarla:<< ma prima
ho in mento altro per te… >> proseguì, sorridendo. Le accarezzò l’inguine
e passò le mani nell’interno coscia, poi sogghignò e riprese a parlarle in prossimità
dell’ orecchio:<< come ti ho detto prima… >> le mormorò:<< è
stata davvero una fortuna, che le Sorelle dell’Oscurità di abbiano ferita…
>>.
Così dicendo, spinse due
dita al bordo della ferita, facendo sussultare Kahlan. Sorridendo compiaciuto,
premette con più forza, e il sangue riprese a fuoriuscire dalla ferita. La
ferita le era stata medicata, ma mai a sufficienza, da un paio di settime, l’idea
di torturare Kahlan gli balenava nella mente, mettendolo di buon umore.
La sua felicità esplose in
una risata, mentre immergeva le dita nella carne viva della ferita e strappava
urla di dolore dalle labbra della donna. Una perversa ed irresistibile
eccitazione lo pervase, e la voglia intollerabile di farla soffrire ancora di
più, per assaporare ancora più piacere, lo avvolse. Prese un lembo della palle
lacerato e lo strappò con violenza, aprendo un'altra ferita bruciante e viva,
nella quale spinse le dita con forza, per sentire le inebrianti urla di dolore
che lanciava Kahlan.
Rimase per lunghi minuti ad
assaporare le sue urla, infine, si alzò di scatto e si voltò verso una delle
Mord-Sith.
<< Cara! >>
sbottò, mentre la donna lo fissava fredda:<< d’ora in avanti, Kahlan sarà
affidata a te, voglio che tu la faccia diventare una Mord-Sith… >> disse,
mentre la donna bionda annuiva.
<< Non mi piegherò mai
a te! >> sbottò Kahlan, trattenendo altre urla di dolore digrignando
forte i denti.
Rahl si voltò verso di lei e
la fissò dall’alto, sogghignando:<< ma tu sei già mia… il tuo
addestramento è una pura formalità… >> disse freddo.
Kahlan si dimenò, ma Rahl
non la degnò nemmeno si uno sguardo, chinandosi accanto al vecchio prigioniero
che stava accanto alla depositaria, con lo sguardo basso.
<< Mago! >>
sbottò, mentre l’altro, alzava di colpo il volto, con i capelli bianchi
arruffati davanti al volto.
<< Comandate, Lord
Rahl! >> disse con voce roca ed occhi iniettati di follia l’altro.
Rahl sorrise soddisfatto,
infine, si alzò e si voltò nuovamente vero Cara:<< ottimo lavoro, Cara,
il buon vecchio Zeddicus Zull Zorander, pare essere diventato un po' meno
insolente, da quando l’hai rianimato con l’Alito di Vita e hai avviato il suo
addestramento… >> disse deliziato.
<< Vi ringrazio Lord
Rahl! >> rispose Cara, abbassando un poco il capo, in segno di rispetto e
prostrazione, dopo che si era unita alla sua Vera famiglia aveva acquistato
ancora più forza, e un solo tentativo di riportare in vita Zedd le era
riuscito, seppur il mago fosse già morto da ore. Stava diventando forte, ancora
più di prima. Rahl l’aveva, magnanimamente, riaccolta, rendendola più forte,
adorava quella sensazione, e non vedeva l’ora di poter ricambiare quel ‘favore’.
<< Presto, Mago...!
>> sbottò poi l’uomo, riprendendo a fissare il vecchio, che mugugnò un
assenso:<< il tuo potere sarà completamente assorbito in me, e allora ci
vorrà poco perché anche i tuoi giorni di vita finiscano… >> disse
evidentemente compiaciuto. Dentro di lui non aveva mai circolato del potere,
dopo che era morto, eppure, gli era bastato poco per ingannare tutti loro.
Tracciare qualche runa nel terreno, distorcere la verità delle sue parole e dei
suoi pensieri per schermare il giudizio della depositari, nulla di più, il
resto, lo aveva fatto il suo genio perverso.
<< Come hai fatto?
>> la voce di Kahlan suonò debolmente per la sala, ma bastò per riportare
Rahl alla realtà:<< come hai fatto a schermare i tuoi pensieri, la tua
verità alla mia vista? >> chiese, mentre, ancora, il dolore inflittole
poco prima le bruciava dentro.
Rahl la fissò per qualche
attimo, infine, sorrise e sghignazzò:<< è stato facile Kahlan, sei meno
infallibile di quello che credi! >> disse.
<< A cosa serviva una
mia lacrima? >> sbottò ancora lei: << Lord Rahl… >> aggiunse
in tono più riverente.
L’uomo le prese la mascella
tre le dita, con delicatezza innata:<< perché amo vederti soffrire,
Kahlan, io ‘ho bisogno’ di vederti soffrire… ne ho bisogno per sentirmi bene…
>> disse lentamente, fissandola con intensità.
Kahlan si dimenò forte dalla
sua presa, e lui, non oppose resistenza, presto gli sarebbe bastato un gesto
per ottenere tutte le sue attenzioni.
Calò il silenzio, poi bastò
un cenno del capo, e le tre Mord-Sith presero i prigionieri e li portarono via,
mentre Cara, restava immobile, davanti a Rahl.
<< Cosa desiderate,
Lord Rahl? >> chiese quando il gruppetto ebbe lasciato la sala.
Rahl sogghignò e la fissò
arcigno ammiccando lentamente:<< molte cose, Cara… >> ripose.
La donna sorrise a sua
volta, maliziosa, prendendo a camminare nella sua direzione, in modo
provocante.
<< E magari… >>
prese a dire, passandosi, avidamente, la lingua sulle labbra carnose:<<
io posso aiutarvi a realizzarne uno… >> disse,ormai prossima a lui,
posando una mano sul suo petto.
Rahl sogghignò, facendo
traboccare i suoi occhi d’un oscura perversione e di un ceca lussuria.
Senza indugiare molto baciò
Cara, insinuando la sua lingua tra i denti della donna, che fece altrettanto.
Cara si staccò per un attimo
da lui, carezzandogli il petto, per riprendere fiato.
Rahl la fissò e sogghignò.
Infine, lasciò scaturire dalla sua gola una risata oscena ed agghiacciante.
Aveva ottenuto tutto quello
che voleva, un poco di piacere gli era necessario, dopo che era ritornato tra i
vivi, non si era più potuto abbandonare al suo piacere, e adesso che tutto era
suo, poteva finalmente lasciarsi colmare dal suo desiderio.
Si lasciò pervadere dai quei
pensieri, infine, si lasciò assalire dalla lussuria, riprendendo a baciare e
bramare Cara.
Ciao a tutti!
Lo ammetto: è
difficilissimo, mettere la parola ‘fine’ ad una storia. Soprattutto a
questa, perché è la mia prima vera
storia che riesco a portare a termine!
E’ doloroso, pensare che domani, riaccendendo il
computer, non mi metterò più a scrivere questa storia… è davvero triste, ma
allo stesso tempo bello, perché sono riuscita a portare a termine qualcosa,
qualcosa in cui credo!
Dopo questa romanticheria inaudita (soprattutto
se pronunziata da me), passo a ringraziarvi.
Già, GRAZIE! A voi: Dreaming_Archer, flower_moon
(visto che ho imparato a scriverlo giusto!), lucisvu82 e Shalna, per avermi,
recensito, sostenuto e consigliato. GRAZIE a chi ha solo letto silenziosamente!
E a tutti! (mi sembra di star per ricevere un Oscar).
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!
E’ così che vi saluto per l’ultima volta alla
fine dell’ultimo capitolo… (che tristezza)
Non vi do appuntamento al prossimo capitolo…
(anche se vorrei tanto farlo). Mi umilio, semplicemente, davanti a voi e vi
RINGRAZIO TANTO!
Alla prossima (non potevo non dirlo), se mai vi capiterà di leggere
qualcos’altro di mio…
La vostra affezionata…
Hivy!