Successe tutto in un attimo. Si svegliò, notò immediatamente la sua assenza. Sentì delle voci provenienti dal bagno, sembrava una discussione animata e poi bussarono violentemente alla porta. Mise qualcosa addosso e andò ad aprire, con sua grande sorpresa si ritrovò l'intera squadra lì.

« Non vi sembra di esagerare?»

« Morgan, dobbiamo parlare. Sei solo?»

E proprio in quell'istante Alicia uscì dal bagno, quasi per evitare l'imbarazzo della risposta. Aveva un cellulare in mano e sembrava piuttosto scossa. Tutti i membri della squadra la guardarono sbalorditi, finalmente avevano davanti agli occhi la donna che era riuscita a distogliere l'attenzione di Morgan dal suo lavoro.

« Credo che le presentazioni siano d'obbligo in questi casi... lei è Alicia, Alicia questi sono i miei colleghi dell'unità.»

« Non c'è tempo per le presentazioni» - lo rimproverò Hotch.

« Cosa è successo? Non ditemi che c'è stato un altro omicidio.»

« No ma tua sorella potrebbe essere in pericolo.»

« Mia sorella in pericolo?»

« Morgan, Desirée ha partecipato al corso della ditta Pooler's. Ecco perchè il nome ti era familiare, probabilmente te ne ha parlato per telefono o quando vi siete visti a casa. » Chiarì Prentiss

« E cosa aspettiamo? Presto andiamo!!!»

« Calma Morgan, il jet è già pronto ma per fortuna la situazione non è così grave. Ricorda che 350 persone hanno partecipato a quel corso. Lei potrebbe essere in pericolo ma non è detto che la prossima vittima sia lei.»

Non stava ascoltando più. Stava già finendo di vestirsi. Alicia, capita la situazione si congedò quasi immediatamente. Rossi la seguì con lo sguardo. Una decina di minuti dopo erano già sul jet, il volo per fortuna era abbastanza breve.

« Hai avvisato la tua famiglia?»

« No, non ne ho avuto il tempo. Appena atterreremo lo farò.»

« Morgan, sono sicura che non accadrà nulla a Desirée» - JJ cercava di consolarlo

Hotch e Rossi erano seduti in fondo, pensierosi, Reid sfogliava dei fascicoli, facendo vari calcoli. In altre circostanze qualcuno avrebbe fatto delle battutine.

Come previsto, il volo fu molto breve.

Morgan contattò immediatamente la sua famiglia ma con suo grande sconforto nessuno rispondeva. Tutti intravidero il terrore nei suoi occhi.

Si precipitarono a casa Morgan. Lungo il tragitto nessuno parlò. Derek era seduto dietro, non distolse mai un attimo lo sguardo dalla strada. Avrebbe voluto Alicia lì con sé a dargli conforto ma lei era sparita, ancora una volta. Sembrò svegliarsi dai suoi pensieri appena imboccarono la strada che portava a casa sua. Fu assalito dai ricordi, dolci e amari. La sua vita non era stata di certo facile ma sua madre e le sue adorate sorelle erano riuscite ad addolcirla sempre di più. Non diede nemmeno il tempo ad Hotch di parcheggiare, si precipitò a bussare alla porta. Qualche minuto dopo ancora nessuno rispondeva. Morgan e Hotch si fecero un cenno: l'avrebbero buttata giù. Era sul punto di farlo quando sentì una voce alle sue spalle: « Derek, che ci fai qui?»

« Mamma!» In un attimo era da lei a circondarla tra le sue possenti braccia.

« Il mio ragazzone! Mi sei mancato tanto! Come mai da queste parti?»

« Vieni mamma, entriamo e parliamone. Ti ricordi di loro, vero? »

« Certo, come potrei dimenticarli.»

L'atmosfera gioviale ebbe breve durata. Entrarono in casa e Morgan chiese immediatamente notizie delle due sorelle.

« Dove vuoi che siano? Al lavoro ovviamente.»

« Perchè nessuno di voi rispondeva alle mie chiamate?»

« Loro tengono sempre il cellulare spento, hanno questo impiego da poco, ci tengono a fare bella figura. Per quanto riguarda me...Oh Derek, devi perdonarmi. L'ho dimenticato a casa. Mi capita spesso, sai? »

« Quando torna Desirée?»

« Dovrebbe essere qui a momenti.»

« Mamma, c'è una cosa che devo dirti.»

« E' successo qualcosa di grave?»

« No mamma ma... ecco, Desirée potrebbe essere in pericolo.»

In breve le spiegò la storia, lei ebbe un piccolo mancamento ma si riprese quasi subito. All'improvviso sentirono il rumore della serratura e la porta aprirsi. Desirée era casa.

Dalla sua espressione i profiler capirono che si sarebbe aspettata di vedere chiunque tranne loro. Morgan corse ad abbracciarla. Lei era impietrita, probabilmente per la sorpresa ma subito dopo si sciolse e rispose all'abbraccio del fratello. Le posero delle domande sulla ditta Pooler's ma lei rispose di non essere rimasta in contatto con nessuno.

Non ricavarono molto dalle sue parole ma la sua presenza a casa era di conforto per tutti. Cenarono lì, chiacchierando allegramente buttandosi per un attimo alle spalle la brutta vicenda che stavano vivendo. Sarah, l'altra sorella di Morgan, arrivò subito dopo cena. Gli orari di lavoro erano quasi ingestibili. La sua reazione non fu molto differente da quella della sorella ma accolse subito tutti con un sorriso, in particolare suo fratello. Avrebbe voluto che passasse più tempo a casa con loro.

Hotch propose di cercare un albergo nelle vicinanze, due di loro sarebbero rimasti lì per accertarsi che non ci fossero problemi.

Desirée salutò tutti, era esausta e voleva riposare. Arrivata in camera sua, chiuse a chiave la porta e digitò in fretta un numero sul cellulare che uscì dalla tasca.

Due squilli e una voce rispose.

« Spiegami cosa sta succedendo.»