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Autore: IlaOnMars6277    05/10/2011    7 recensioni
"Cosa mi stava succedendo? Ultimamente mi ritrovavo spesso a fare sogni ad occhi aperti su di lui e non mi era mai capitato. Sin dall'inizio ci eravamo detti che sarebbe stato solo un rapporto lavorativo e di amicizia, per non creare incomprensioni e malintesi.Eppure ora facevo questi pensieri, dopo anni di lavoro."
[Vincitore dei NESA nelle categorie: Best Scena, Best Kiss, Best Long Fic, Best Female, Best Couple.]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qui, con l'ultimo capitolo. Ringrazio tutti quelli che hanno ricordato (Smartgirl  Satyricon ) quelli che hanno preferito ( angela46 cloudofstars Fra_Echelon Maraya_Echelon MikyEchelon mocamars ) e chi ha seguito (angela46 angelica78vf Angel_lily bluevalentine ffdipendente giusy864 imjonah LProudEchelon Maryah meryj MikyEchelon mocamars nike07  S c h w e i g ). Era la mia prima FF a capitoli e vi ringrazio per il sostegno. Sopratutto quelle anime pie che hanno sprecato un pò del loro tempo per recensire. Spero di non deludervi nel finale ^_^






Sfogliavo una rivista di salute, seduta sulle poltroncine dell’aeroporto sorseggiando un caffè. Non avevo dormito, dopo la nottata con Jared avevo aspettato che si addormentasse, anche per pochi istanti, sarebbero bastati. Erano bastati per prendere le ultime cose e scrivere due righe. Era l’unica scelta adatta per entrambi che potevo fare, dovevo salvaguardarmi in qualche modo. Sfiorai insistentemente gli occhi, bruciavano da morire, avevo pianto da quando avevo abbandonato l’hotel.
Sentì qualcuno sedersi accanto a me, mi voltai per vedere chi avesse deciso di sedersi proprio accanto a me quando c’era mezzo aeroporto libero. Arrabbiata alzai gli occhi…
“Jared, che ci fai qui?”
“Non partire…”
Eccoli li, il nodo alla gola. Non riuscivo a proferire parola.
“Non…hai…letto…la…lettera?”
“Si. Non partire..”
“Non fare così ti prego, è già abbastanza difficile, non complicare le cose”
“Vuoi andartene sul serio?”
“No, sono venuta qui per farmi un giro…”
Non rise.
“Stai lasciando tutti, non solo me”
“Mi allontano soprattutto da te”
“Io non voglio, rimani ti prego, troverò un modo per far funzionare tutto.”
“Se fosse esistito, lo avremmo trovato da tempo”
“Rimani…Non ti darò fastidio, lo giuro. Non voglio allontanarti da qualcosa che ti piace, come questo lavoro e tutte le amicizie che hai instaurato”
“Ho deciso di tentare altre strade lavorative. Voglio inseguire i miei sogni, tu puoi capirmi più di chiunque altro.” Mi sorrise.
“Ti riferisci al cinema?”
“Esatto” sorrisi anche io.
“Cosa posso fare o dire per convincerti a rimanere?”
“Niente, la mia decisione è già presa, se tu fossi stata una donna avresti potuto provare con la scusa della gravidanza….ma credo che sarei partita lo stesso.”
“Mi dispiace”
“Anche a me, non è colpa tua”
“Si che lo è, se non avessi avuto questa paura fottuta tu non ti saresti allontanata”
“Un giorno la supererai. Ammetterlo è già un passo avanti. Se vorrai e se io vorrò, sarò ad aspettarti…sai come rintracciarmi. Ma solo e soltanto se ne sarai sicuro.”
Annunciarono il mio volo e mi alzai prendendo le valigie. Mi voltai a guardarlo, aveva gli occhi lucidi come i miei. Deglutì e mi abbracciò affondando il viso nei miei capelli. Io respirai il profumo della sua pelle.
Sarei rimasta ancorata a lui per ore ma sospirando mi staccai, lo baciai sulla guancia che accarezzai, presi le mie cose e mi allontanai senza voltarmi.
 
 
*Jared*
 
La vidi andare via, mettere sempre più distanza tra di noi. Mi aveva detto addio per il nostro bene, mi era già capitato.
Mi stava capitando di nuovo.
Quante altre volte ancora sarebbe capitato?
 
 
 
2 MESI DOPO
 
“Jareeeeed!”
“Ma perché devi sempre urlare? Non sono mica sordo..”
“Oh, si scusami. C’è un’ email che devi leggere assolutamente.”
“Se sono cose da parte degli echelon ti ho già spiegato che Emma faceva una cartella a parte che io leggo con calma quando ho tempo”
Questa nuova assistente era brava ma a volte si perdeva in un bicchier d’acqua.
“Non c’entrano gli echelon, ma una certa regista che dice di volerti incontrare”
A quelle parole scattai in piedi e le strappai di mano il portatile.
Lei squittì qualcosa e se ne andò lasciandomi solo.
Aprì la posta e la lessi tutta d’ un fiato:
 
Signor Leto, sto lavorando ad una sceneggiatura che qualcuno si è preso la briga di produrre finalmente. Tratta delle ultime quarantotto ore del celebre Kurt Cobain. Le volevo proporre il ruolo principale, quindi proprio quello di Kurt, avendo notato quanta stima e ammirazione ha per questo artista. Se fosse interessato, può contattare direttamente il mio produttore esecutivo, la signorina Emma Ludbrook, che tra l’altro, ha insistito per affidare il ruolo  proprio a lei, dicendo testuali parole “Non conosco nessuno più adatto per questo ruolo”. Decida e ci comunichi.
Buona giornata.
 
Sorridevo come un cretino, come un bambino a cui hanno detto che il giorno dopo sarebbe stato ore al parco giochi. Pensava a me, sapeva che se avessi accettato mi avrebbe avuto accanto per molto tempo. Quindi non mi aveva già dimenticato…potevo…dovevo provarci!
L’avevo pensata molto l’ultimo periodo. Andandosene aveva portato con sé anche un po’ di me. Mi sentivo solo, disorientato. Sarebbe bastato un piccolo cenno suo e avrei saputo cosa fare.
Il mio sorriso che vedevo riflesso nello specchio era più che una risposta e mi spinse a chiamare quel numero che avevo composto tante volte e che ormai sapevo a memoria. Dopo tre squilli rispose:
“Heylà straniero!”
“Hey…Ho appena letto l’email e….”
“Accetterai vero? Hai sempre voluto un ruolo del genere….inoltre muori anche nel film”
Risi sinceramente e anche lei. Mi era mancata la sua risata.
“Si…non so come ringraziarti…”
“Accettando forse?”
“Tu ti rendi conto di cosa significa….”
“No…che intendi…”
“Che dovremmo lavorare insieme, per mesi, tutti i giorni a stretto contatto…verrei a romperti le scatole spesso”
“In quel caso potrei rimproverarti, sarei io il capo”
“Potremmo giocare alla segretaria ed il boss”
“Non ci giocavamo già?”
“Magari…a ruoli invertiti potrebbe essere tutta un’altra cosa…”
“Devo leggere tra le righe quello che stai dicendo?”
“Abbiamo qualche mese per provare a vedere se funziona, sempre se a te sta bene….”
“Io…”
“Mi manchi tanto..”
Silenzio dall’altra parte. La sentivo respirare pesantemente.
“Jared…anche tu, non immagini quanto” Sorrisi.
“Mi richiami tu per un possibile incontro con la regista a tuor finito?”
“Non vuoi riposarti un po’?
“No, no….riposerò….”
“….quando sarai morto. Si lo so. Come va con la nuova assistente?”
“Bene…benino. Potrebbe andare meglio, non ha combinato disastri almeno.”
“Oh bene…”
“Non è brava quanto te ma ci siamo adattati”
“Ok…beh allora…a presto?”
“Si…a presto. AH! Em… dimenticavo! Hai visto la mia cresta pomegranate? Ti piace?”
“E’ fantastica, non vedo l’ora di vederla dal vivo”
“Anche io, di vedere te…a presto”
“Ciao..”
Riagganciai guardandomi allo specchio. Non avrei fatto cazzate stavolta, al massimo avrei sfogato la mia lunaticità sui capelli.



                                                                                       FINE
   
 
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