In un prato all’alba
Quanto
darei per averti qui, cosa farei per stringere le tue mani, per guardare nei
tuoi occhi neri, in quei vortici dai quali non avrei mai dovuto lasciarmi
inghiottire.
In
un prato all’alba posso solo gridare, gridare il tuo nome fino a quando i miei
polmoni bruceranno, fino a quando il sole sorgerà e picchierà alto su di me.
Ricordo
la tua presa sui miei fianchi, le mie unghie che graffiavano la tua carne, le
tue labbra sulle mie, le bottiglie vuote, le rotaie dei binari.
Cosa
farei per averti qui? Forse il cielo me lo sta chiedendo, il sole sta
aspettando la mia risposta per poter splendere. A cosa sono disposta per avere
te?
In
un prato all’alba posso solo correre fino a perdere il fiato, fino a quando
intorno a me ci saranno solo enormi palazzi a circondarmi.
Non
so rispondere, non so cosa farei, che cosa darei per averti di nuovo perché non
avrei mai dovuto perderti, non avrei mai dovuto lasciare che ti facessero del
male di nuovo.
Il
sole sta sorgendo piano, illumina il prato di sbieco, illumina i campi di
grano, illumina i girasoli che si voltano verso di lui, illumina i tetti, le
colline, illumina qualsiasi cosa eccetto me.
In
un prato all’alba posso solo strapparmi i vestiti, bruciarli, buttarmi tra
quelle fiamme e dare ascolto alle tue parole. Che senso ha tutto ora? Non ho
più nulla da lasciare ardere, non ho più nulla che mi riscaldi, nulla che mi
illumini. E quando non si ha più nulla a cui dar fuoco, si deve dar fuoco a sé
stessi.
Forse ora può andare, il sole può illuminare anche a me, di nuovo. Non sentirò più il tuo profumo, non toccherò più quei vestiti, qualcosa mi riscalderà. Le fiamme potranno cullarmi come avresti potuto fare tu. Ma i tuoi polsi sono legati ed io sono una brava ragazza, io andrò avanti sola.
In
un prato all’alba posso solo lasciarmi avvolgere dai ricordi, dalle fiamme, da
te. Posso solo sperare che il sole sorga e mi illumini ancora, bruci sulla mia
pelle diafana, accechi i miei occhi grigi come le nuvole.
Posso solo lasciare
che le fiamme ardano su tutto ciò che è stato, sbagliato.
Note:
questa piccola composizione è nata come tema, non so se si possa definire
ancora tale ma non importa. L’idea è piaciuta e ho deciso di pubblicarla per
vedere se sarebbe potuta piacere anche qui (: