(- cos’è un desiderio?! Una volta io desideravo, forse! Sì…volevo crescere, aiutare mia madre, a dispetto delle calunnie dei nostri concittadini! Ma, da quando è morta…ricordo ancora il suo viso…lo vidi proprio qui, per l’ultima volta…in un giorno di pioggia! Quando l’acqua scende dal cielo…mi sembra ancora di vederla, di sentirla!

Il sogno di oggi, però…è diverso! Ho voglia di rivedere quella femmina…ho voglia di…-)

Hojo: - amore?! Sei in casa?-

Kagome scese nel salotto, dove il ragazzo la stava aspettando, aveva la faccia imbronciata…ma anche un po’…"vuota"…

H: - amore…mi dispiace per oggi! È che sono andato addosso ad uno…un deficiente…-

La ragazza fece una faccia a dir poco preoccupata…

H: - no…niente di grave…è che sono rimasto a piedi vicino al mio paesino e…-

A lei iniziarono a scendere calde lacrime…

H, abbracciandola: - oh, amore…credevi che mi fossi dimenticato di te?! Sai che ti amo…-

K, scostando lui, dolcemente, con una mano: - Hojo…è finita…-

Il ragazzo era rimasto letteralmente di sasso!

H: - perché?!-

K: - non so…ma, io non sto più con te perché ti amo…ho solo paura di restare sola…possiamo restare…-

H: - amici?! No! Scordatelo…e vedrai…tornerai da me! Chi altri ti vorrebbe? Solo io posso amarti…-

K: - incontrerò qualcuno!-

H: - ne sei convinta?!-

K: - sì! Me l’ha detto la pioggia!-

H, prendendole la faccia fra le mani tremolanti: - ecco…proprio quello che intendevo…Kagome, tu sei pazza!-

Le lacrime accelerarono il loro corso, la ragazza abbassò lo sguardo…ma subito lo tirò su, tenace! Una fiamma ardeva nei suoi occhi: - al mondo c’è qualcuno come me…qualcuno che mi può completare…non sei tu! Non so se l’ho già trovato…o lo devo trovare…o magari, io l’ho trovato, e lui lo deve solo capire!-

H, allontanandosi: - cosa stai blaterando?-

K: - Hojo…è finita!-

I: - oh, mi squilla il cellulare…oh, grazie al cielo…il meccanico! "sì, pronto?! Va bene…sarò lì fra dieci minuti…"-

Si avvicinò alla strada, prese un taxi e si appropinquò dal meccanico…

Quando rimise il sedere sulla sua "bambina" si sentì come quel giorno di Natale, quando sua madre gli comprò la bicicletta…dello stesso colore della Ducati…solo, molto più piccola…

(- ok, Inuyasha! Va da lei!…però è fidanzata…e magari ti ha trovato insopportabile…-)

I: - sto impazzendo!-

Meccanico: - ragazzo?! Problemi di donne? Eh…voi don Giovanni…issate tanto la cresta, ma poi vi sentite la coscienza sporca…eh, eh, eh…-

I: - ehm…sì…-

(- oh, insomma…dovrò pur fare qualcosa di impulsivo! Ma forse questo pazzo ha ragione! Magari ho la coscienza sporca…prima devo sistemare le cose, e poi fare un altro passo…-).

Così mise gas, premette l’acceleratore e andò al villaggio lì vicino…bussò alla porta di una donna…intanto il cielo si coprì di nuvole…

I: - Kikyo…KIKYO! Ti devo parlare…apri-

Ki: - oh, chi si rivede?! Vedo che sei rinsavito!-

I: - no, Kikyo…volevo solo scusarmi per averti scaricata con un bigliettino-

K: - almeno mi hai preparato la colazione!-

I: - non sei in collera con me?!-

K: - in fondo so come sei! Sei freddo…ti vuoi solo divertire…non sai cos’è l’amore, il desiderio, la passione…l’emozione che si prova a stare vicino a qualcuno che ti fa girare la testa…sarai anche un mezzodemone fuori, ma dentro sei solo uno spettro!-

I, abbassando il viso: - no…sono cambiato-

K: - sì…in una mattina?! Sei diventato solo un illuso!- detto questo gli sbatté la porta in faccia…lui salì di nuovo sulla sua moto, e a cuore più leggero si diresse verso la città…lui è cambiato! Non è importante che gli creda Kikyo…ora lui crede in sé stesso!

Parcheggiò la sua moto, fuori dal centro storico, alla meglio, e ridendo col cuore, corse inseguendo quel profumo.

Kagome, stesa sul letto, fece partire un CD…degli Imogen Heap…

K: - Quanto mi piace questa canzone!…Hide and Seek…- mise il replay, per poterla ascoltare due volte di fila…all’improvviso suonò il campanello…

Scese le scale di corsa, aprì la porta…

K: - Hojo, è fin…-

I: - ciao…-

K: - oh, ehm…scusa…credevo…cosa ci fai tu qui?! Come hai fatto a trovarmi?!-

I: - ti prego…lasciami parlare, perché non sono bravo in queste cose! Io…credo che tu sia speciale, non diversa! Sono così perché odio la mia natura…l’unica che la accettasse veramente era mia madre, che è morta quand’ero ancora piccolo…e mio padre, non l’ho mai conosciuto…-

K: - mi dispiace…ma perché stai dicendo tutto questo a me? Oggi mi sembrava che ti avessi infastidito!-

I: - sarei corso qui sotto la pioggia se fosse così?!-

K: - mi dispiace…entra…-

I: - no! Vieni…-

La prese per mano, la condusse sotto la pioggia, le cinse la vita…e poi la ritrasse a sé…

I: - tu mi hai fatto riflettere…è da tanto di quel tempo che non desideravo qualcosa!-

K: - ah sì…e qual è il tuo sogno?! Ballare con una sconosciuta sotto la pioggia?!-

I: - prima di tutto…tu sei Kagome! Non una sconosciuta! E poi…questo è il tuo sogno…-

K: - oh no…il mio quadernino!-

I: - per riaverlo dovrai realizzare il mio desiderio…-

K: - va bene…ma ora voglio godermi tutto questo…-

Così ballarono, stretti, stretti, per almeno due minuti…finché la canzone non finì…

K: - posso chiederti una cosa?-

I: - e va bene…ma che non sia un interrogatorio!-

K: - tu…mi desideri…a letto? Vuoi portarmi a casa tua, divertirti, e poi abbandonarmi?-

I, appoggiando dolcemente una mano sul suo viso: - senti…io sono Inuyasha…non sarò il ragazzo più galante e disponibile della terra…una volta, forse, avrei fatto come dici…ma tu hai qualcosa…qualcosa che mi completa…non voglio affrettare le cose…voglio solo uscire con te…ma posso capire se tu non lo vuoi…-

Staccò, sempre delicatamente la mano, si girò…ed iniziò ad andarsene…quando lei lo afferrò alla mano: - razza di burbero, permaloso e musone…certo che voglio uscire con te…ma non perché non voglio restare sola…ma perché lo voglio!-

Gli si avvicinò, e con estrema dolcezza e delicatezza, appoggiò finemente le labbra sulle sue…subito si staccò e disse: - per il resto…si vedrà!-

I, sorridendo: - ora, realizza il mio di sogno!-

K: - ok! Dimmi cos’è…-

I, tenendola per mano: - vieni-

Ovviamente la portò alla sua moto, la cosa che, dopo la pioggia, gli ricordava di più la madre…: - questo è il mio desiderio…viaggiare con il vento fra i capelli, sotto la pioggia…con te…vicino a questo lago…-

K, con le lacrime di gioia e sorpresa che le colmavano gli occhi: - va bene-

Così saltarono in groppa alla moto…quei due cuori, incontratisi per sbaglio…lo sbaglio più bello di tutta la loro vita! Lui diede gas e partirono…no c’era una meta, un posto da raggiungere…erano loro…due cuori in un solo sogno…

K: - ti stringo troppo?-

I: - ti prego…stringi di più!-