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Autore: Bloody Wolf    10/10/2011    0 recensioni
Salve a tutti questa storia parla di un vampiro, Kevin, e di un licantropo, Liam. I capitoli saranno scritti una volta dal punto di vista del lupo e una volta dal punto di vista del vampiro.
Il Rating per ora sarà arancio ma in futuro potrebbe variare al rosso, anche per il genere erotico lo aggiungerò dopo...
E' la mia prima storia di questo genere e ringrazio alcuni miei compagni di classe per questo.
Ringrazio di cuore tutti coloro che leggeranno e recensiranno questa storia, Grazie.
Cap 1
"Siamo solo bestie della notte, ignoti assassini...
Sangue, dolore e odio, questo è il nostro cibo eterno, come il nostro continuo vagare tra i popoli, tra le razze e tra le guerre di millenni...
Siamo assassini millenari, mostri dall’aspetto angelico, bestie con il cuore immobile, eretici con i canini allungati.
Per l’uomo siamo leggenda ma lo sanno tutti che in fondo ad ogni leggenda c’è una piccola parte di verità.
In verità noi siamo Cavalieri Neri che uccidono senza pietà chiunque ma la verità è un'altra; Noi, popolo dell’oscurità scegliamo con cura quasi maniacale le nostre vittime..."
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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capitolo 10 - liam

Capitolo 10 – Liam

 

Saliamo in sella e sproniamo i cavalli al trotto.

E’ notte fonda quando una leggera pioggerella inizia a bagnarci, ci copriamo con le mantelle, l’acqua cade sempre più pesante su di noi,ci penetra con decisione i vestiti e ci tocca le ossa gelide.

Io e Den camminiamo davanti ai vampiri, facciamo strada perché dopotutto noi veniamo dalla lontana Russia e quei luoghi, almeno fino alla Germania, li conosciamo bene.

Spero solo che in questo viaggio la dea bendata ci guidi e ci accompagni.

Il silenzio tra di noi è quasi come una lama che ti squarcia il petto, sono passate due ore dalla nostra partenza e Kevin rompe quella cortina di silenzio:

-Che cosa faremo quando saremo là?

-Ci fermeremo prima del castello e lì ci divideremo…

Kevin mi guarda stupito

-Se ci dividiamo avremo meno possibilità di trovarla…

-Sbagli –risponde Den- siamo tutti forte e l’unico anello debole del branco è la donna in quanto lei è impura e non sa come usare i suoi poteri…

-Smettila di darle dell’impura!

Kevin urla, io non posso farci nulla, vorrei dare ragione a Den però prima la ragazza era forte, ringhio appena

-Smettetela.

Sussurro con calma, ma il mio avvertimento non viene minimamente considerato e la ragazza sentendosi presa in causa esclama

-Io sono forte, vi aiuterò! A qualsiasi costo!

Rido sapendo che la mocciosa non potrà nemmeno arrivare sul campo di battaglia se continua così…

-E dimmi, che cosa vorresti fare? Cosa credi di riuscire a fare? E’ già bello che rimarrai in vita.

-Liam!

Ho alzato la voce e Kevin mi ammonisce, lo guardo glaciale per poi riprendere il mio tono freddo e distaccato.

-Lo sapevi meglio di me, il suo corpo deve ancora morire e i tempi sono troppo lunghi per noi… Sai, forse era meglio se la uccidevo quella notte.

Faccio trotterellare il cavallo e gli altri, tornati di nuovo in silenzio, mi seguono.

Crudeltà, fedeltà e sincerità è questo ciò che Kevin aveva sempre chiesto ed ero che gli ho detto la verità si arrabbia, quella donna gli annebbia la vista, gli impedisce di distinguere il vero dal falso.

Se Shala diventerà un problema non mi farò scrupoli, la ucciderò.

Arriviamo in una piccola radura dove una piccola mandria di cervi brucava l’erbetta bagnata

-Ci accampiamo qua. Io vado a caccia.

Scendo da cavallo gli tolgo briglie e sella e gli accarezzò la nuca, nitrisce toccandomi il fianco con il muso, sorrido e me ne vado tra gli alberi della foresta.

Mi immergo nei suoni di quel posto, cammino tra le radici e i sassi, il forte odore di muschio e pino è per me come l’essenza della libertà, il dolce rumore dell’acqua che cadendo urta le foglie adagiate sul terreno è come un richiamo impellente…

Sono completamente bagnato, mi trasformo e ululo.

Annuso l’aria e l’odore di selvaggina mi giunge alle narici, spalanco gli occhi e mi appiattisco sull’erba che mi solletica l’addome, faccio qualche passo per poi fermarmi ad osservare la mia preda: E’ un cervo adulto, l’impalcatura delle sue corna è enorme ha zampe possenti e ha il manto marrone scuro.

Muggisce come se volesse reclamare sua quella piccola radura, striscio fino ad essere a pochi metri da lui.

Il tempo si ferma, il suo odore mi inebria e i miei remoti istinti da predatore tornano, mi alzo dalla mia postazione e i nostri occhi si intrecciano, in lui non vedo paura ma solo orgoglio e voglia di vivere, purtroppo per lui vige la legge del più forte.

Stiamo immobili per qualche secondo, la brezza leggera scompiglia il mio folto pelo e io scatto in avanti come una molla, il cervo tenta di scappare ma i miei canini affondano nella delicata pelle del grande cervo.

Sento il suo sangue scivolare dal suo collo e cadere nella mia bocca.

Torna da Den e gli altri con il cervo tra le fauci, lo lascio tra di loro e poi me ne vado ad accucciarmi sotto un enorme pino.

-Non mangi?

Giro la testa immergendomi nel folto pelo della mia coda Kevin si allontana tornando a mangiare con Shala.

Den si avvicina a me con un pezzo di carne tra le fauci, tiene la testa bassa e uggiola appena. Digrigno i denti ma lui ignora apertamente i miei avvertimenti e così scatto mordendolo sull’orecchio sinistro. Voglio solo restare solo.

Den si allontana un poco per poi ritornare a sdraiarsi affianco a me.

Sento che sospira e si struscia contro il pelo della mia schiena.

 

Ci rimettiamo in viaggio, finalmente ha smesso di piovere, il terreno è bagnato, i torrenti si sono gonfiati fino a straripare e il vento soffia gelido sui nostri visi.

Il silenzio rimane il nostro unico compagno di viaggio, insieme al canto di qualche uccello e il rombare possente dell’acqua.

Cavalchiamo in fila, siamo in un tratto tra il fiume e le rocce, è particolarmente scivoloso e difficoltoso ma il sole che lentamente sale nel cielo ci riscalda gli animi.

Da dietro la stretta curva una piccola volpe mi sbuca dalla tana e leggiadra corre tra le zampe del mio cavallo che, spaventato, si alza sulle zampe posteriori e scivola nel fiume vicino a noi.

Mi ritrovo sott’acqua con un peso di circa cinquecento chili sopra di me, tento di riemergere ma la corrente impetuosa ci porta via e sempre più sotto.

Non riesco a liberare la mano dalle briglie, provo a tirarle e a morderle ma nulla, non si rompono, mi inizia a mancare il respiro mentre vedo l’acqua si tinge di una tonalità rossa, osservo il cavallo e noto che è morto, cadendo deve aver picchiato la testa contro un masso perché ha il cranio distrutto.

Prendo il pugnale che tengo nella sella e taglio le briglia, riemergo dall’acqua e inizio a nuotare contro la forte corrente, mi tiro sulla terra ferma e tossisco appena e annaspo, i miei polmoni sono felici di ricevere ossigeno.

La mia mano destra perde sangue, ho inciso troppo e oltre le briglie ho tagliato anche il mio palmo.

Dopo poco sento le mani di Den che mi prendono e mi obbligano a guardarlo, lo guardo negli occhi

-Liam! Rispondimi! Dimmi che stai bene!

Annuisco mentre, bagnato fradicio tento di rialzarmi con scarsi risultati

-Sì, credo di avere un paio di costole inclinate…

mi afferra la mano e mi aiuta a rimettermi in piedi, kevin poco dopo arriva di corsa

-Stai bene?

Annuisco e basta

-Alla prossima radura ci accamperemo.

-No sto bene!

Dico in modo cattivo, sento le braccia di Den che mi stringono e poi una sua mano che va a premere sulla mia coscia sinistra, urlo dal dolore, mi aggrappo a lui. Non ci avevo pensato, mentre cadevo deve essersi riaperta ed ora infettata di nuovo. Non ci voleva!

-Non stai bene.

Mi dice Den con tono accusatorio.

Gemo di dolore restando però aggrappato a lui.

Salta in groppa alla sua cavalla e mi issa in braccio a lui, mi sento tanto ridicolo ma so che tanto tentare di polemizzare con lui sarebbe inutile, è l’unico che riesca veramente a tenermi testa.

Mi preme con dolcezza lo squarcio sulla gamba, tiene premuto per fermare il sangue, la mia vista si annebbia e inizio a tremare, mi stringe a se, l’aria è fredda ma le mie palpebre si chiudono pesanti e io mi abbandono esausto e dolorante sul corpo di Den.

Quanto tempo sia passato non lo so, so solo che quando mi sveglio ho un fuoco scoppiettante vicino a me , la testa mi gira e le ferite pulsano rabbiose, mi guardo attorno , i cavalli stanno brucando l’erba fresca e vicino a me c’è Kevin che sta preparando qualche intruglio.

Tento di mettermi a sedere ma una mano dolce mi preme il petto facendomi tornare sdraiato, i suoi occhi sono pieni di tristezza ma sono anche premurosi, che cosa è successo mentre riposavo?

-Devi stare fermo Liam. Staremo qui per alcuni giorni, non possiamo rischiare che l’infezione vada avanti…

Kevin mi parla con freddezza, mi sembra distaccato, sembra quasi che non voglia parlare con me… guardo Den e poi Kevin, devono aver discusso.

La stanchezza si fa largo nella mia mente spazzando via ogni curiosità e lentamente scivolo tra le braccia di Morfeo.

Accanto a me sento il calore di Den e questo mi rassicura almeno un poco.

 

Fine cap 10

 

 

 

 Angolo Mio:

che dirvi.. chiedo umilmente perdono per il ritardo e spero che questo capitolo vi piaccia...

ok va bene ciao ciao^.^

 

 

   
 
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