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Capitolo
37
POV ANDREA
Ferma davanti allo specchio guardai l’immagine riflessa.
Piangere fu inevitabile. Dovevo essere forte. Ero stata sempre
consapevole del
mio possibile addio a tutto ciò ma ora, ora che dovevo andar
via, avevo paura.
Non sarei stata capace di farlo ma dovevo, specialmente adesso. Le cose erano cambiate,
tutto era cambiato a
partire da me. Sentivo dentro di me la morte nel cuore, sensazione
accresciuta
anche per via dei segreti che in quei giorni avevo accumulato.
Uscii dal bagno e sorrisi tra le lacrime davanti
all’immagine di Ian steso nel letto a dormire. Spostai lo
sguardo verso la scrivania,
trovando quello che stavo cercando. Carta e penna. Con
l’occorrente in mano
scesi al piano inferiore e mi andai a sedere in cucina. Guardai quel
foglio
bianco per minuti infiniti in cerca delle parole più giuste,
meno scontate da
usare.
Ehi
Som o meglio, ehi Amore,
Già Amore.. So che avresti voluto
sentirtelo dire sempre e non solo quelle poche, forse pochissime volte
in cui
ho usato questo nomignolo. Ora penserai: “Ma siamo sempre in
tempo per
incominciare!” ma fidati, non c’è
più questo tempo. Il nostro tempo si è
concluso.
Mentre starai leggendo questa lettera io
sarò già in volo. Ti prego non venire a
riprendermi.
Non voglio che tu lasci
tutto per me.
Non voglio io, Ian.
Non voglio ciò.
Non voglio che
tu mi segua.
E non prendertela con nessuno dei
ragazzi.. Non prendertela con Nina o con Joseph perché li ho
obbligati io, in
segno di amicizia, a tacere su tutto. Troverai qualcuna migliore di me,
capace
di esternare i propri sentimenti e capace di non avere segreti.
Qualcuna che
non sarò io, qualcuna che merita realmente di amarti come tu
meriti.
Ricordi al tuo compleanno cosa ti dissi?
Tutto di me ti appartiene e sarà sempre così. In
Italia torna un corpo vuoto
perché l’anima rimane qui in America.
Avrei voluto dirti tante cose in questi
mesi ma non l’ho fatto. Sei stata la persona più
splendida che io abbia
incontrato, la persona che ha saputo capire, accettare e comprendere le
mie
mille sfaccettature sapendole amare. Sei un uomo stupendo Ian per cui
non
perdere la testa per me, non dannarti l’anima per me. Non
fare nulla per me.
Non ti dirò “Non mi dimenticare perché
io non lo farò”, no, perché tu devi
dimenticarmi. Manda avanti la tua vita. Promettimelo.
So che queste parole non hanno senso,
non più, ma prima o poi sarebbero dovute venir fuori. Ti amo
nonostante il male
che so di starti causando. Sappi che rivolgo ogni mio pensiero a te
perché sei
costantemente vivo in me.
Ora credo che sarà il caso di alzarmi da questa sedia e
andare all’aeroporto.
Stammi bene, vivi la tua vita senza di me. Ama, sposati, creati una
famiglia ma
dimenticami.
Ti
Amo,
Andrea
Rilessi quanto scritto e
ritornai su. Mi avvicinai ad Ian e
gli accarezzai il viso delicatamente potendo, così,
memorizzare ogni
particolare del suo viso. Posai la lettera accanto a lui e mi diressi
verso la
porta. Presi la borsa e mi voltai un’ultima volta verso la
camera.
<< Goodbye my love >> sussurrai uscendo, il
taxi
sarebbe arrivato a momenti.
Raggiunsi il poco tempo l’aeroporto e mi accomodai nella sala
d’aspetto. Guardai e riguardai il telefono aspettando di
leggere il nome di Ian
sul display, di sentire la sua voce dirmi di non partire. Mi aspettavo,
altrimenti, di vederlo comparire di corsa dentro l’aeroporto
e bloccarmi contro
il muro, baciarmi fino a farmi perdere la memoria. Scossi il capo
sentendo una
lacrima solcare una guancia e subito la asciugai.
Mi alzai in piedi prendendo un lungo respiro. Mi voltai verso la porta e quando capii che nessuno sarebbe arrivato a fermarmi, mi diressi al Gate. “Goodbye”.
POV IAN
Mi svegliai per via del
telefono di casa che prese a suonare
senza sosta. Quando, però, andai per rispondere, smise di
suonare. Sbuffai
stropicciandomi gli occhi.
<< Andrea >> mormorai con voce impastata
dal
sonno e allungai il braccio verso la sua porzione di letto. Stranamente
la
trovai vuota anzi, trovai qualcosa. Una lettera. La presi e notai la
firma di
Andrea. Non era mai stata un tipo da lettere semplicemente
perché se aveva
qualcosa da dire, la diceva tranquillamente in faccia. Iniziai,
così, a leggere
la lettera come se nulla fosse ma più andavo avanti e
più quanto era scritto
diventava per me incomprensibile. Lessi e rilessi più volte
quella lettera.
Mi alzai di scatto dal letto e aprii l’armadio. Solo la mia
roba compariva mentre quella di Andrea era scomparsa. Entrai nel bagno,
corsi
al piano inferiore ma di Andrea o di una minima sua cosa neanche
l’ombra.
<< Andrea? Andrea dove diavolo sei? >>
urlai
facendo sopra e sotto per casa quando ricordai un particolare. Aveva
parlato di
Nina e di Joseph. Corsi in camera e presi in fretta e in furia il
telefono,
componendo il numero di Nina.
<< Ian, buongiorno >> disse la sua voce al
telefono.
<< Dove è? >>
<< Che? >>
<< Ho detto dove sta? >>
<< Ian.. Ma chi? >>
<< Non fingere con me Nina, dannazione! >>
sbottai leggermente nervoso.
<< Ian non sto fingendo e senza che ti scaldi tanto.
Dimmi che succede! >>
<< Dove cazzo è Andrea? Tu lo sai, sei sua
complice di
tutta questa stronzata insieme a Joseph! Dimmi dove cazzo sta?!
>> ormai
avevo perso la pazienza e mi dispiaceva prendermela con Nina ma in quel
momento
me la sarei presa anche con una mosca.
Il silenzio di Nina non fece altro che aumentare il mio
nervosismo. << Ian.. >>
Mi lasciai cadere sul letto sentendo il suo tono di voce.
<< Dimmi che non è vero, Nina. Ti prego dimmi
che non è andata via
>> dissi cercando di non far tremolare la voce.
<< Glielo avevo detto che doveva confessartelo ma ha
detto che non ce la faceva, che non aveva il coraggio. Mi ha fatto
giurare di
non dire nulla. Ian, mi dispiace così tanto >>
<< Sei mia amica prima di tutto, cazzo! Sei anche la
mia ex ragazza! Dovresti essere più legata a me! Dovevi
dirmelo, Nina! >>
le urlai contro sentendo alcune lacrime solcarmi le guance. Dio, non
piangevo
mai e non come in quel momento.
<< Ian so che mi stai odiando e hai tutti i motivi ma
non ho potuto dirtelo. Sai che ti ho detto sempre tutto, specialmente
su
Andrea. Ti ho detto cose che non potevo nemmeno dirtele ma questo..
– fece una pausa,
sospirando – questa volta non ho potuto >> mi
disse decisamente
dispiaciuta.
Strinsi i pugni con forza e chiusi la chiamata. Guardai lo
schermo del telefono e subito il numero di Andrea comparì
sul display. Uno..
Due.. Tre squilli.
“Siamo spiacenti ma il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile. La preghiamo di riprovare più tardi”.
Chiusi anche questa chiamata e
lanciai il telefono nella
stanza. Vaffanculo il fatto che fosse un I-Phone, Andrea era
più importante di
qualunque altra cosa.
Mi lasciai cadere sul letto seduto e mi portai le mani tra i
capelli, stringendoli. Se ne era andata per sempre lasciandomi qui. Ero
cosciente del fatto che Andrea non sarebbe rimasta qui per sempre ma
credevo
che se avesse avuto una buona ragione, lo avrebbe fatto ed io.. io ce
lo avevo
un buon motivo. Allungai un braccio verso il comodino ed aprii il
cassetto.
Frugai al suo interno trovando quanto cercato. Una scatolina piccola di
velluto
azzurro. La sfiorai delicatamente prima di aprirla. Al suo interno,
custodito
come il più prezioso dei doni, c’era un anello.
Sebbene fosse stata una cosa
affrettata, avevo comprato quell’anello in Italia. Era un
anello semplice in
quanto ad Andrea le cose elaborate non piacevano. L’anello
terminava con un
diamante posto al centro di un piccolo cuore. Ero andato con Silvia il
giorno
dopo il matrimonio a prenderlo, approfittando del fatto che Andrea
dovesse
preparare la valigia. Silvia aveva promesso di non dire nulla
all’amica ma di
farle sapere quando glielo avrei dato. Quella che era legata
all’anello non era
una vera e propria proposta di matrimonio ma ci si avvicinava molto.
Avevo pur
sempre 33 anni anzi, quasi 34, era l’ora di mettere su
famiglia. Presi l’anello
e lo guardai. In quell’anello avevo riposto tutte le mie
fiducie ed ero pronto
a darglielo tra qualche giorno, ora, invece, non glielo avrei
più potuto dare.
Un moto di rabbia si impadronì di me. Riposta la
scatolina
nel cassetto, misi a soqquadro la stanza. Una volta finito, mi vestii
ed uscii
di casa. L’aria fresca mi avrebbe aiutato a sopportare
l’idea di non poter più
avere Andrea con me nella mia vita.
Mi recai in spiaggia. Risi di me stesso visto che tra tutti
i posti avevo scelto proprio quello in cui io ed Andrea ci eravamo
avvicinati.
Mi sedetti sulla riva e mi misi a guardare il mare.
<< Sei prevedibile >> Mi voltai incrociando
gli
occhi di Nina. Riportai gli occhi sulle onde che si infrangevano sul
bagnasciuga. << Non ti dirò di parlarmi ma se
vorrai sfogarti, io ci sono
e sempre ci sarò >>. La sentii sedersi al mio
fianco.
Abbozzai un sorriso anche se quel che ne venne fuori fu una
smorfia. << Da quanto lo sapevi? >>
<< Andrea me lo ha detto la sera del party
>>
Annuii e lei sospirò. <<
Ian, non
so cosa l’abbia spinta ad andarsene ma fidati, la causa non
sei tu. Ci teneva
troppo a te – mi posò una mano dietro la schiena,
accarezzandola – Avrà avuto
motivi più grandi di lei che non poteva dirci e dirti. Non
avercela con lei
>> disse posando il capo contro la mia spalla.
<< Pensi che tornerà mai? – la
sentii scuotere il capo
– Lo penso anche io >> dissi rammaricato.
<< Resterai, però, sempre nella sua vita come
lei
resterà sempre nella tua. Vi rincontrerete, fidati, in un
modo o nell’altro ma
lo farete >> disse Nina alzando il capo e sorridendomi.
Risposi al suo sorriso e le scompigliai i capelli. Chissà se
il nostro destino si sarebbe mai rincontrato o se eravamo destinati a
non stare
insieme. Era presto, troppo presto per saperlo ma nella vita non si
poteva mai
dire ma ed io non volevo dirlo.
Buongiorno ç_____ç Siamo giuste così all'ultimo capitolo di questa storia che ci ha tenuto compagnia per tutto questo tempo! Ma ok, i ringraziamenti li farò Lunedì perchè altrimenti mi metto a piangere ç_________ç Ah, ma non temete.. Ci sono 3 missing moments pronti pronti.. Per cui da Lunedì occhio alla Raccolta di Missing linkata sotto ù.ù
*cof cof* Allora.. Andrea se ne va dall'America, probabilmente per sempre. E no, non ha informato Ian. Ha fatto tutto segretamente e alla fine gli ha lasciato una lettera.. Non so in quante di voi saranno d'accordo con il comportamento di Andrea ma per lei era la miglior cosa... Senza contare che c'è il mistero Analisi.. che sia dovuto anche a quello? Mistero.. Resta il fatto che forse neanche Andrea è così sicura di volersene andare...
Passiamo al Pov Ian.. Credo che svegliarsi e trovare al posto della propria donna una lettera, beh, non credo che sia una bella cosa..E si, forse la sua reazione, ovvero il prendersela con Nina non è così infondata.. La scena finale tra Nina ed Ian mi è piaciuta tantissima.. Altra questione.. Anello.. Ian aveva un anello...
Piccola parentesi.. Chi segue la storia Far Away From You di ArchiviandoSogni_ ( e se non lo fate, fatelo ) avrà notato somiglianze in due punti di questo capito con l'ultimo capitolo pubblicato di quella storia.. Ci tengo a dire che ho parlato con l'autrice, avvisandola di tale situazione, specificando CATEGORICAMENTE che non vi è alcun plagio in quanto il mio capitolo è stato scritto esattamente il 15/settembre mentre il capitolo di Far Away è stato pubblicato il 6/ottobre.. per cui NON VI E' alcuno plagio... Questa piccola parentesi era fondamentale per evitare spiacevoli inconvenienti ù.ù
E dopo ciò, passiamo ai ringraziamenti.. Grazie a coloro che leggono silenziosamente, a coloro che hanno recensito, a chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/da ricordare e chi mi ha tra gli autori preferiti.. Vi ringrazio di cuore.. Ora però scappo!!
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