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Autore: shy angel    15/10/2011    2 recensioni
Gli Angeli esistevano. Non poteva negarlo.
Jorge era un Angelo. Vero anche questo.
Lei era la protetta di Jorge. Discutibile.
Lei era destinata a fare grandi cose. Assolutamente e categoricamente, no!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4_ Mai litigare con un angelo
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ginevra era in piedi proprio davanti la porta bianca della sua stanza. Lo fissava cercando di incendiarlo con lo sguardo.
<< Leva quel sorrisetto furbo dalla faccia>> gli disse.
Lui in tutta risposta allargò il ghigno in un vero e proprio sorriso, le sopracciglia gli si erano incurvate e delle dolci fossette erano comparse a modellargli le guance perfette.
<< Jorge, per favore, cosa vuoi… dimmelo e poi >> sospirò stanca del fatto che se lo ritrovasse ovunque << e poi vattene… >>.
Ginny abbassò le difese e si sedette all’angolo del suo letto, ai piedi del suo Angelo, con le spalle ricurve e le palpebre pesanti a coprirle le iridi cangianti.
<< Cosa vuoi da me? >> si voltò per guardarlo; sul viso di Jorge era dipinto lo strazio di una solitudine terminata con il rifiuto dell’unica persona destinata a dargli un futuro.
<< Ho aspettato più di due secoli ma forse ho sbagliato a venire da te così in fretta… Sono stato preso dalla foga e dalla voglia di conoscerti. Ma ormai quel che è fatto né fatto! Tu sai dell’esistenza degli Angeli e, volente o nolente, dovrai avermi come Angelo custode!! >> il suo discorso sembrava filare dritto e il tono della sua voce non ammetteva repliche.
<< Aspetta carino >> lei si alzò di scatto dal letto << ho un “Angelo custode” e non posso replicare!? Ti ritroverò ovunque per sempre al primo pericolo che incontrerò per strada?! Non avrò più privacy perché qualcuno ha voluto redimere dai peccati uno che doveva finire dritto dritto all’inferno??>> 
La rabbia serpeggiava fra gli sguardi infuocati del giovane Angelo e della sua protetta; ora erano in piedi pronti a fronteggiarsi nonostante lui la superasse di quasi due spanne.
<< Mi è sembrato di averti spiegato che ho vagato alla ricerca del nulla per più di due secoli dopo aver sofferto la spada infuocata di Zelda!! Ti sembra che io non abbia sofferto abbastanza?? Rincari la dose sbattendomi in faccia il fatto di essere un peccatore?? >> sbraitò in preda alla foga.
Qualcuno bussò alla porta fermando i bollenti spiriti.
<< Ginny è tutto apposto?? >> la zia doveva aver sentito il litigio che ancora non era giunto al termine.
<< Si zia…Sto litigando al computer con un ragazzo bacato di mente… vedo di abbassare il volume… scusami... >> scusa inventata sul momento che aveva provocato uno sguardo ancora più arrabbiato da parte dell’Angelo: l’aveva chiamato bacato di mente!
<< Va bene cara… calmati però… >> e i passi della zia si allontanarono.
<< Jorge… io non posso ritrovarti ovunque… non posso camminare sapendo che c’è qualcuno alle mie spalle… capisci che sarebbe una situazione veramente… opprimente…>> sospirò pesantemente all’ultima parola.
<< Molti prima di te hanno resistito a questa… oppressione… come la chiami tu!! >> rispose quasi seccato.
<< Io non sono gli altri… sono solo una diciassettenne destinata a non fare nulla di particolare… è inutile che ti danni per me… >> si era nuovamente infervorato il suo animo.
<< Senti ragazzina >> le rispose esasperato << non pensare di essere il centro del mondo…e non pensare neanche che sia un compito così semplice stare dietro a una come te >> gli occhi neri dell’Angelo si incupirono  diventando più scuri del normale.
<< Allora perché mi pressi?? >>
<< Perché?? Non so perché!! Sei tu la mia predestinata >> e nel dirlo si tocco in corrispondenza della stella sopra al cuore << non posso scegliere il mio destino… e neanche tu… >> il suo tono era calato pian piano durante la sua arringa.
Un leggero velo di lacrime aveva coperto le iridi della giovane ragazza ma non una goccia si era riversata sulle sue guance rosse ormai per la rabbia,.
<< Nessuno deciderà il mio destino se non io… e con questo io e te abbiamo chiuso >> voltò le spalle all’Angelo, afferrò la chiave della porta e dopo aver tolto le due mandate che aveva messo appena era entrata in camera, ve ne uscii sbattendo la porta.
<< Zia esco >> urlò a squarciagola e si catapultò fra le vie della sua rumorosa città.
Jorge l’avrebbe seguita se non fosse stato per quel dolore che gli aveva trapassato il petto in corrispondenza di quella G. L’Angelo, attanagliato da un dolore mai provato fino ad allora, si era accasciato a terra con una mano sul cuore e un gemito silenzioso sulle labbra.
 
Ginny camminava con le mani nelle tasche dei jeans alla ricerca di qualcosa che la distraesse. Un parco, dei bambini con un gelato in mano, un cane abbandonato. Eppure la sua mente era assillata dallo sguardo color notte del suo Angelo. “No!” si corresse mentalmente “Non ho alcun Angelo io!”.
Sapeva in cuor suo di essere legata in modo ancora sconosciuto a quel ragazzo di un’altra epoca ma non voleva farsene una ragione.
Gli Angeli, le fate, la magia sono tutte storie di fantasia da raccontare ai bambini.
Lei era grande per creder…..delle grandi ali nere alle spalle di un bellissimo giovane le apparvero come un flash nella mente.
Gli Angeli esistevano. Non poteva negarlo.
Jorge era un Angelo. Vero anche questo.
Lei era la protetta di Jorge. Discutibile.
Lei era destinata a fare grandi cose. Assolutamente e categoricamente, no!

Quando alzò lo sguardo si trovò nella piazza della sua città nonostante lei abitasse nella parte diametralmente opposta di quel posto.
Entrò in uno di quei fast food che altro non sono se non distruttori di apparati digerenti. Lo sanno tutti che l’olio di quei posti è penoso, che la pulizia è peggiore dell’olio e che la quantità di vegetali è minima rispetto a quella di grassi e conservanti; ma le cose più buone sono quelle che fanno più male!!
Andò alla cassa e prese il suo menù: coca-cola, patatine fritte e un muffin al cioccolato. Tutto contornato da un sonoro odio verso la parola dieta salutare.
Si sedette vicino una vetrata ad un tavolo singolo e mangiò tutto ciò che era nel suo vassoio rosso.
Dopo aver pagato il conto usci con in mano il bicchierone di cola non ancora terminata.
Si sedette ad una delle panchine di pietra della piazza e bevette passivamente il contenuto del cartone.
<< Scusi signorina… >> degli occhi cerulei la fissarono dolcemente  << posso sedermi qui? >>
<< Certo >> balbettò lei al cospetto di un ragazzo così affascinante.
Era alto quasi quanto Jorge (“E basta pensare a lui” si recriminò), i capelli erano corvini e ondulati, le spalle veramente possenti e gli occhi riflettevano ogni sfumatura di quel cielo primaverile.
<< Piacere di conoscerla signorina... >> le porse la mano come uomo d’altri tempi << il mio nome è Raphael >>.
Ginny sussurrò il proprio nome stringendogli la mano. Era calda, bollente come il fuoco del camino la notte di Natale.
 
 
 
 
 
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 Tadaaaaaaaaaaaaaaaaan!!!! Ecco il nuovo capitolo tutto per voi!! Un litigio con un angelo e un nuovo ragazzo nella vita della nostra Ginevra!
Chi sarà mai? Cosa accadrà dopo questo sfuggevole quanto intenso incontro!?
Asteppo le vostre opinioni careeee :D
Vostra Shy Angel
   
 
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