Lei non resterà sola, no. Il mondo non smette di girare perché Draco Malfoy ama un’altra.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
E non finisce mica il cielo anche se manchi tu. Sarà dolore o
è sempre cielo fin dove vedo.
La
sveglia suona
alle nove e Pansy la spenge prima che emetta la seconda nota. Ha
già gli occhi
aperti, tiene lo sguardo puntato al soffitto contando i piccoli
arabeschi blu
scuro; in realtà non ha affatto dormito. Sa che le saranno
venute delle
occhiaie spaventose e che dovrà utilizzare una forte dose di
fondotinta per
nasconderle, ma non è questa la sua preoccupazione
più grande.
Si
volta verso il
lato destro del letto, vuoto, pensando che avrebbe preferito di gran
lunga
trovare Charlie immerso in sonno profondo. Charlie non
c’è, però, è partito due
giorni prima per un viaggio di lavoro e tornerà solo alla
fine della settimana
seguente. L’ha lasciata sola ad affrontare quella mattina
dolorosissima.
Ma in fondo cosa ne può sapere lui?,
pensa, poggiando i piedi a terra, e un
sospiro esce spontaneo dalle sue labbra.
-
Sarà bello
rivedere i vecchi compagni di scuola! - le aveva detto, mentre lei
camuffava il
nervosismo con l’indecisione sul vestito da indossare.
– Quando tornerò mi
racconterai tutto, va bene? - L’aveva salutata con un
leggero bacio sulla
fronte, poi si era smaterializzato.
Apre
l’armadio, cercando il vestito che alla fine aveva scelto, e
gettando gli altri
abiti sulle coperte fa volare dal cuscino un piccolo invito
matrimoniale.
Chissà
se avrò paura
o il senso della voglia di te,
se avrò una faccia pallida e sicura
non ci sarà chi rida di me.
Guardandosi
allo
specchio, ha la conferma delle scure, spaventose occhiaie che si
stagliano sul
suo volto. Ci penserà dopo.
Corre
nella doccia,
lascia scorrere il getto dell’acqua e si passa entrambe le
mani sul viso,
riflettendo: fra meno di tre ore, Draco Malfoy e Asteria Greengrass
saranno
uniti in matrimonio.
Il
suo primo
istinto, quando aveva ricevuto l’invito, era stato di tirare
un sonoro pugno al
muro. Con che coraggio Draco l’aveva invitata? Probabilmente
aveva in mente
delle nozze da favola, sfarzose secondo i gusti dei Malfoy, e questo
l’aveva
spinto a dirlo a tutti i suoi conoscenti: i colleghi del Ministero, i
parenti
alla lontana, perfino i suoi ex compagni Serpeverde. Anche Daphne,
l’unica con
cui Pansy si tenga ancora in contatto, aveva ricevuto il biglietto
incorniciato
da fili d’oro, e questo aveva indotto la ragazza a pensare
che non si trattasse
solo di uno scherzo di cattivo gusto.
Invitare la sua vecchia fiamma!
Cerca
di scacciare
quel pensiero dalla testa: forse Draco non la considera
così, come la ragazza
che aveva avuto a Hogwarts, ma semplicemente come una vecchia amica che
ha
perso di vista; dopotutto sono passati sei anni dal diploma.
Esce
dalla doccia e
il suo sguardo cade sul riflesso allo specchio. Il volto tradisce
l’espressione
del suo cuore, la confusione che regna nel suo cervello:
riuscirà a mascherare
tutto alla cerimonia? Deve cercare di mantenere un contegno,
così da non dare
soddisfazione ai maligni pronti a sparlare di lei non appena
apparirà davanti a
Villa Malfoy.
Se
cercherò qualcuno
per ritornare in me,
qualcuno che sorrida un po' sicuro,
che sappia già da sé
Quando
si rende
conto che non può più ciondolare per la casa con
il suo abito azzurro, si
smaterializza, ma un po’ lontano dalla villa: ha bisogno di
pensare ancora, di
elaborare una strategia, non può ritrovarsi improvvisamente
davanti agli occhi
Draco e fuggire via per la tristezza.
Percorre
lentamente
le due centinaia di metri che la separano dall’imponente
ingresso della casa di
Draco, riflettendo su ciò che potrebbe dire.
Buongiorno, signora Malfoy, il suo vestito
è
delizioso. Come sta, signor Malfoy? Sembra ancora così
giovane! Oh, eccoti,
Draco…
Si
blocca insieme
ai suoi pensieri: non riesce nemmeno ad immaginare
di parlare con lui.
Se
solo Charlie
fosse con lei… Sussulta, rendendosi conto di cosa le
è appena passato per la
testa. Charlie, il suo ragazzo, accompagnarla al matrimonio della
persona di
cui era ancora innamorata? Per fortuna era dovuto partire, altrimenti
sarebbe
stato decisamente imbarazzante per lei!
E umiliante per Charlie…
-
Ehi, Pansy!
Si
volta e subito
il sollievo la pervade nel vedere Daphne agitare una mano verso di lei;
per
fortuna non dovrà fare il suo ingresso da sola. I capelli
rossi della ragazza
sono sciolti, ricadono delicatamente sulle sue spalle scoperte, mentre
quelli
neri di Pansy, non più a caschetto come li portava a
Hogwarts, sono stretti in
un severo chignon: spera che il dolore causato da quella pettinatura le
ricordi
per tutta la cerimonia che ha qualcuno a casa che la aspetta. Non
proprio in quel
momento, ma c’è. E ci sarà, ci
sarà sempre.
-
Non pensavo che saresti
venuta, – esclama Daphne, abbracciandola.
-
E perché non
avrei dovuto farlo? – replica Pansy, fingendosi tranquilla.
– Potrei dire la
stessa cosa di te.
Daphne
aggrotta la
fronte, confusa. – Era ovvio che io venissi, si tratta pur
sempre di mia
sorella!
Pansy
si sente
avvampare. Che idiota che è stata, come ha potuto credere
che Daphne fosse
stata invitata da Draco? Certo, ogni volta che si erano viste la sua
amica
aveva evitato di parlare di Asteria, e solo in quel momento Pansy si
rende
conto che l’aveva fatto per non ferire i suoi sentimenti.
Asteria esisteva, era
una realtà inconfutabile, e fingere che così non
fosse non era servito a
niente.
-
Allora, – riprese
Daphne, tossendo imbarazzata. – Dov’è
Charlie? Non l’hai portato con te?
-
È dovuto partire
per lavoro, starà via qualche giorno.
-
Oh, capisco… E
quand’è che anche tu ti deciderai a diventare la
signora Grant?
Pansy
sorride
malinconica. – Prima o poi accadrà.
Che
non finisce mica il cielo
questa è la verità.
Possa restare in questo cielo
finché ce la farà.
-
Quindi le cosa
vanno bene tra voi? – si informa Daphne.
-
Sì, molto.
Charlie è un ragazzo meraviglioso, mi tratta come una
principessa…
-
Tutto il
contrario di Draco, quindi.
Pansy
si ferma di
nuovo, poco prima di varcare il cancello di Villa Malfoy, e guarda la
sua amica
a bocca aperta.
-
Sai, mi chiedo
spesso se tu abbia tatto o no con me!
Daphne
ridacchia. –
Era solo un’osservazione: stai andando al matrimonio di Draco
e mia sorella, è
ovvio che io sia felice di saperti contenta con un altro uomo! Ehi,
parli del
diavolo…
Non ce la faccio: è il primo
pensiero di Pansy non appena
scorge Draco in abito nuziale. E’ così elegante
vestito di nero e quella
cravatta bianca che gli stringe il collo sembra quasi
un’imposizione… Ma no, è
solo una sua proiezione del legame tra Draco e Asteria: può
cercare di
convincerci quanto vuole, ma sa che non si stanno sposando per
interesse.
Sente
gli occhi
inumidirsi, ma ricaccia indietro le lacrime quando Draco si accorge di
loro e
si avvicina. Il cuore di Pansy batte rapidamente, non capisce come
Daphne
riesca ad ascoltare ciò che il ragazzo dice sopra quel
rumore incessante.
-
Benvenute, – le
saluta Draco, tendendo loro la mano. Non sembra imbarazzato, parla come
se non
si vedessero da pochi giorni. – Sono felice che siate
qui… Beh, era scontato
che tu ci fossi, Daphne, Asteria non te l’avrebbe mai
perdonato… Invece non ero
sicuro che tu saresti venuta, Pansy: non hai risposto
all’invito.
Pansy
afferra la
sua mano e lo sguardo si offusca, non è più
sicura di sapere dove si trovi. Fa
un respiro profondo, costringendosi a restare in piedi, poi rivolge a
Draco un
sorriso.
-
Non ero sicura di
poter venire, il mio ragazzo è partito per un viaggio di
lavoro e c’era la
possibilità che andassi con lui.
Ecco,
l’ha detto:
“il mio ragazzo”.
Vorrebbe
vedere la
reazione di Draco, analizzare ogni piccola espressione del suo volto,
ma gli
appare ancora sfocato.
-
Allora sono
contento che non sia andata con lui, – esclama Draco.
– Scusate, ma ora devo
salutare gli altri invitati.
Pansy
lascia che
Daphne le stringa un braccio e la trascini lontano dalla confusione,
verso le
panche disposte nel giardino per la cerimonia.
-
Ehi, sai chi mi è
sembrato di vedere laggiù? – le sussurra
all’orecchio Daphne, cercando di farla
pensare ad altro. – Potter! Non è strano? Avrei
dovuto capire subito che non
poteva trattarsi di lui, ma per un
momento mi è sembrato proprio…
Pansy
non l’ascolta,
riflette, E’ andata, ha parlato con Draco, ha sentito la sua
voce dopo tanto
tempo. Ora deve solo aspettare che il matrimonio cominci, che lui giuri
amore
eterno ad un’altra, che il banchetto di nozze finisca e poi
finalmente potrà
tornare a casa, aspettando impaziente il ritorno del suo ragazzo. Non
è così
difficile: Draco sposerà Asteria, ma non
c’è solo lui al mondo. Charlie è un
bravo ragazzo, la ama e forse un giorno anche nel giardino dei suoi
genitori
saranno disposte file e file di panche; se non sarà per lui,
sarà per qualcun altro.
Lei non resterà sola, no. Il mondo non smette di girare
perché Draco Malfoy ama
un’altra.
Se avrò una faccia pallida e sicura, sicura, non ci sarà
chi rida di me.
Altri
invitati
hanno raggiunto Pansy e Daphne: Theodore con la moglie, Blaise,
Gregory, anche
Millicent è venuta. I vecchi compagni di Serpeverde si sono
ritrovati, anche se
manca qualcuno all’appello; discutono delle loro vite, del
lavoro, delle
famiglie che stanno mettendo su, e Pansy riesce a distogliere la mente
dal
matrimonio imminente. Ride con loro, scherza, racconta del suo
adorabile
fidanzato e del modo in cui la fa sentire unica.
-
Pensavo ti
struggessi ancora per Draco, – esclama Millicent. –
Ma sei venuta, è una buona
cosa.
Pansy
scoppia in
una finta risata. – Draco? Oh no, io ho occhi solo per il mio
Charlie!
-
Vivete insieme?
-
Sì, al numero 16
di High Street.
-
Una volta sono
passata lì davanti con Draco e Asteria, sai? –
interviene Daphne. – Ho detto a
Draco che abitavi lì, ma poi abbiamo dovuto cambiare
discorso perché a mia
sorella non piace che si parli di “donne”! Oh,
scusatemi, devo andare -. Si
alza, lisciandosi il vestito. – Fra poco Asteria
farà il suo ingresso e… beh,
sono pur sempre la damigella della sposa, no?
-
Ci vediamo dopo!
Pansy
rovista nella
borsa alla ricerca dello specchietto per sistemare il trucco e la
pettinatura.
Mette un po’ di matita, aggiusta il fondotinta e socchiude
gli occhi per
controllare che anche l’ombretto sia a posto, poi alza la
testa: l’orchestra ha
cominciato a suonare.
E
la vede.
Asteria
percorre
con aspetto regale il tappeto rosso che la porterà
all’altare. Pansy la
ricordava a Hogwarts quando era una ragazzina brufolosa e insicura, ma
quella
che sta per sposarsi ha ben poco dell’Asteria Greengrass di
quattordici anni.
E’ alta, non le servono i tacchi per farsi notare, ha lisci
capelli corvini che
le arrivano alla vita. E il suo volto – oh, il suo volto!
– è così angelico,
così perfetto, così… degno di Draco.
Sposta lo sguardo verso l’altare, incontra
quello dello sposo, lo vede osservare Asteria con
un’espressione disarmata.
Sembra dire: - Sto veramente per sposare questo angelo? E’
davvero disposta a
passare tutta la vita con me? Mi amerà almeno quanto la amo
io?
Pansy
comprende la
confusione che legge nei suoi occhi. Abbassa istintivamente lo sguardo
al
piccolo specchio, si vede: non è bella, il suo naso
è schiacciato, i lineamenti
duri sottolineati da quella crocchia. Come ha potuto pensare, in
passato, di
essere la ragazza giusta per Draco? Non meritava niente di lui, lui che
ha sempre
visto come l’essere più fantastico della Terra.
Lui, a volte antipatico e
scostante. Lui, con quel volto spigoloso e gli occhi di ghiaccio. Lui,
il suo
Draco.
È
quell’ultima
osservazione, quel “suo” che la spinge ad alzarsi
dalla panca. Sa che tutti la
guarderanno, che Draco si accorgerà della sua fuga, ma non
può fare altro: il
mondo sta crollando, lei può solo spostarsi.
Perché
io avrò qualcuno,
perché aspettando te
potrei scoprirmi ancora sulla strada
per ritornare in me,
per ritornare in me, per ritornare in me.
Ha
aspettato per
tanto, alla fine ha perso. In quel momento Draco si starà
godendo i
festeggiamenti, stringendo al suo corpo quell’angelo dai
capelli neri.
Lancia
un altro
sasso nel fiume che scorre sotto casa sua, facendolo rimbalzare
sull’acqua.
Guarda i cerchi che crea, li osserva allargarsi per poi scomparire.
E’ sempre
così: qualcosa si allarga, si allarga, si allarga e alla
fine si annienta. E’
come il suo amore per Draco, perché non può
allargarsi all’infinito, altrimenti
la ucciderà.
Sospira,
poi si
alza dal terreno sporco.
Il vestito sarà da buttare,
pensa, ma non le importa un granché. Anche
i capelli sono in disordine, li ha lasciati ricadere sulle spalle.
Quella
sera
chiamerà Charlie, fingerà che tutto sia andato
bene, ma non può farlo adesso
perché dovrebbe essere ancora al matrimonio. E’
arrivato il momento di gettarsi
Draco alle spalle; forse presto avrebbe chiesto a Charlie di sposarla.
Sale
lentamente le
scale del suo palazzo, per niente allettata dall’idea di
restare sola in casa:
ha già deciso che andrà dai genitori il giorno
dopo, che fingerà di volere
passare una settimana in loro compagnia. Fingerà che tutto
vada bene.
Apre
la borsa per
prendere le chiavi, percorre gli ultimi gradini. Quando alza la testa,
lo vede.
Niente
angelo moro
stavolta, solo un ragazzo dai capelli biondi appoggiato alla porta. Ha
la
cravatta slacciata, come se si fosse sentito soffocare.
-
Mi fai entrare?
Ha
le mani fuori
dalle tasche, non ci sono anelli. Pansy sorride, finalmente senza
fingere. Si
avvicina e infila la chiave nella serratura, poi fa segno al ragazzo di
seguirla.