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Autore: MedusaNoir    16/10/2011    10 recensioni
Lei non resterà sola, no. Il mondo non smette di girare perché Draco Malfoy ama un’altra.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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E non finisce mica il cielo

E non finisce mica il cielo
anche se manchi tu.
Sarà dolore o è sempre cielo
fin dove vedo.

 

La sveglia suona alle nove e Pansy la spenge prima che emetta la seconda nota. Ha già gli occhi aperti, tiene lo sguardo puntato al soffitto contando i piccoli arabeschi blu scuro; in realtà non ha affatto dormito. Sa che le saranno venute delle occhiaie spaventose e che dovrà utilizzare una forte dose di fondotinta per nasconderle, ma non è questa la sua preoccupazione più grande.

Si volta verso il lato destro del letto, vuoto, pensando che avrebbe preferito di gran lunga trovare Charlie immerso in sonno profondo. Charlie non c’è, però, è partito due giorni prima per un viaggio di lavoro e tornerà solo alla fine della settimana seguente. L’ha lasciata sola ad affrontare quella mattina dolorosissima.

Ma in fondo cosa ne può sapere lui?, pensa, poggiando i piedi a terra, e un sospiro esce spontaneo dalle sue labbra.

- Sarà bello rivedere i vecchi compagni di scuola! - le aveva detto, mentre lei camuffava il nervosismo con l’indecisione sul vestito da indossare. – Quando tornerò mi racconterai tutto, va bene? - L’aveva salutata con un leggero bacio sulla fronte, poi si era smaterializzato.

Apre l’armadio, cercando il vestito che alla fine aveva scelto, e gettando gli altri abiti sulle coperte fa volare dal cuscino un piccolo invito matrimoniale.

 

Chissà se avrò paura
o il senso della voglia di te,
se avrò una faccia pallida e sicura
non ci sarà chi rida di me.

 

Guardandosi allo specchio, ha la conferma delle scure, spaventose occhiaie che si stagliano sul suo volto. Ci penserà dopo.

Corre nella doccia, lascia scorrere il getto dell’acqua e si passa entrambe le mani sul viso, riflettendo: fra meno di tre ore, Draco Malfoy e Asteria Greengrass saranno uniti in matrimonio.

Il suo primo istinto, quando aveva ricevuto l’invito, era stato di tirare un sonoro pugno al muro. Con che coraggio Draco l’aveva invitata? Probabilmente aveva in mente delle nozze da favola, sfarzose secondo i gusti dei Malfoy, e questo l’aveva spinto a dirlo a tutti i suoi conoscenti: i colleghi del Ministero, i parenti alla lontana, perfino i suoi ex compagni Serpeverde. Anche Daphne, l’unica con cui Pansy si tenga ancora in contatto, aveva ricevuto il biglietto incorniciato da fili d’oro, e questo aveva indotto la ragazza a pensare che non si trattasse solo di uno scherzo di cattivo gusto.

Invitare la sua vecchia fiamma!

Cerca di scacciare quel pensiero dalla testa: forse Draco non la considera così, come la ragazza che aveva avuto a Hogwarts, ma semplicemente come una vecchia amica che ha perso di vista; dopotutto sono passati sei anni dal diploma.

Esce dalla doccia e il suo sguardo cade sul riflesso allo specchio. Il volto tradisce l’espressione del suo cuore, la confusione che regna nel suo cervello: riuscirà a mascherare tutto alla cerimonia? Deve cercare di mantenere un contegno, così da non dare soddisfazione ai maligni pronti a sparlare di lei non appena apparirà davanti a Villa Malfoy.

 

Se cercherò qualcuno
per ritornare in me,
qualcuno che sorrida un po' sicuro,
che sappia già da sé

 

Quando si rende conto che non può più ciondolare per la casa con il suo abito azzurro, si smaterializza, ma un po’ lontano dalla villa: ha bisogno di pensare ancora, di elaborare una strategia, non può ritrovarsi improvvisamente davanti agli occhi Draco e fuggire via per la tristezza.

Percorre lentamente le due centinaia di metri che la separano dall’imponente ingresso della casa di Draco, riflettendo su ciò che potrebbe dire.

Buongiorno, signora Malfoy, il suo vestito è delizioso. Come sta, signor Malfoy? Sembra ancora così giovane! Oh, eccoti, Draco…

Si blocca insieme ai suoi pensieri: non riesce nemmeno ad immaginare di parlare con lui.

Se solo Charlie fosse con lei… Sussulta, rendendosi conto di cosa le è appena passato per la testa. Charlie, il suo ragazzo, accompagnarla al matrimonio della persona di cui era ancora innamorata? Per fortuna era dovuto partire, altrimenti sarebbe stato decisamente imbarazzante per lei!

E umiliante per Charlie…

- Ehi, Pansy!

Si volta e subito il sollievo la pervade nel vedere Daphne agitare una mano verso di lei; per fortuna non dovrà fare il suo ingresso da sola. I capelli rossi della ragazza sono sciolti, ricadono delicatamente sulle sue spalle scoperte, mentre quelli neri di Pansy, non più a caschetto come li portava a Hogwarts, sono stretti in un severo chignon: spera che il dolore causato da quella pettinatura le ricordi per tutta la cerimonia che ha qualcuno a casa che la aspetta. Non proprio in quel momento, ma c’è. E ci sarà, ci sarà sempre.

- Non pensavo che saresti venuta, – esclama Daphne, abbracciandola.

- E perché non avrei dovuto farlo? – replica Pansy, fingendosi tranquilla. – Potrei dire la stessa cosa di te.

Daphne aggrotta la fronte, confusa. – Era ovvio che io venissi, si tratta pur sempre di mia sorella!

Pansy si sente avvampare. Che idiota che è stata, come ha potuto credere che Daphne fosse stata invitata da Draco? Certo, ogni volta che si erano viste la sua amica aveva evitato di parlare di Asteria, e solo in quel momento Pansy si rende conto che l’aveva fatto per non ferire i suoi sentimenti. Asteria esisteva, era una realtà inconfutabile, e fingere che così non fosse non era servito a niente.

- Allora, – riprese Daphne, tossendo imbarazzata. – Dov’è Charlie? Non l’hai portato con te?

- È dovuto partire per lavoro, starà via qualche giorno.

- Oh, capisco… E quand’è che anche tu ti deciderai a diventare la signora Grant?

Pansy sorride malinconica. – Prima o poi accadrà.

 

Che non finisce mica il cielo
questa è la verità.
Possa restare in questo cielo
finché ce la farà.

 

- Quindi le cosa vanno bene tra voi? – si informa Daphne.

- Sì, molto. Charlie è un ragazzo meraviglioso, mi tratta come una principessa…

- Tutto il contrario di Draco, quindi.

Pansy si ferma di nuovo, poco prima di varcare il cancello di Villa Malfoy, e guarda la sua amica a bocca aperta.

- Sai, mi chiedo spesso se tu abbia tatto o no con me!

Daphne ridacchia. – Era solo un’osservazione: stai andando al matrimonio di Draco e mia sorella, è ovvio che io sia felice di saperti contenta con un altro uomo! Ehi, parli del diavolo…

Non ce la faccio: è il primo pensiero di Pansy non appena scorge Draco in abito nuziale. E’ così elegante vestito di nero e quella cravatta bianca che gli stringe il collo sembra quasi un’imposizione… Ma no, è solo una sua proiezione del legame tra Draco e Asteria: può cercare di convincerci quanto vuole, ma sa che non si stanno sposando per interesse.

Sente gli occhi inumidirsi, ma ricaccia indietro le lacrime quando Draco si accorge di loro e si avvicina. Il cuore di Pansy batte rapidamente, non capisce come Daphne riesca ad ascoltare ciò che il ragazzo dice sopra quel rumore incessante.

- Benvenute, – le saluta Draco, tendendo loro la mano. Non sembra imbarazzato, parla come se non si vedessero da pochi giorni. – Sono felice che siate qui… Beh, era scontato che tu ci fossi, Daphne, Asteria non te l’avrebbe mai perdonato… Invece non ero sicuro che tu saresti venuta, Pansy: non hai risposto all’invito.

Pansy afferra la sua mano e lo sguardo si offusca, non è più sicura di sapere dove si trovi. Fa un respiro profondo, costringendosi a restare in piedi, poi rivolge a Draco un sorriso.

- Non ero sicura di poter venire, il mio ragazzo è partito per un viaggio di lavoro e c’era la possibilità che andassi con lui.

Ecco, l’ha detto: “il mio ragazzo”.

Vorrebbe vedere la reazione di Draco, analizzare ogni piccola espressione del suo volto, ma gli appare ancora sfocato.

- Allora sono contento che non sia andata con lui, – esclama Draco. – Scusate, ma ora devo salutare gli altri invitati.

Pansy lascia che Daphne le stringa un braccio e la trascini lontano dalla confusione, verso le panche disposte nel giardino per la cerimonia.

- Ehi, sai chi mi è sembrato di vedere laggiù? – le sussurra all’orecchio Daphne, cercando di farla pensare ad altro. – Potter! Non è strano? Avrei dovuto capire subito che non poteva trattarsi di lui, ma per un momento mi è sembrato proprio…

Pansy non l’ascolta, riflette, E’ andata, ha parlato con Draco, ha sentito la sua voce dopo tanto tempo. Ora deve solo aspettare che il matrimonio cominci, che lui giuri amore eterno ad un’altra, che il banchetto di nozze finisca e poi finalmente potrà tornare a casa, aspettando impaziente il ritorno del suo ragazzo. Non è così difficile: Draco sposerà Asteria, ma non c’è solo lui al mondo. Charlie è un bravo ragazzo, la ama e forse un giorno anche nel giardino dei suoi genitori saranno disposte file e file di panche; se non sarà per lui, sarà per qualcun altro. Lei non resterà sola, no. Il mondo non smette di girare perché Draco Malfoy ama un’altra.

 

Se avrò una faccia
pallida e sicura, sicura,
non ci sarà chi rida di me.

 

Altri invitati hanno raggiunto Pansy e Daphne: Theodore con la moglie, Blaise, Gregory, anche Millicent è venuta. I vecchi compagni di Serpeverde si sono ritrovati, anche se manca qualcuno all’appello; discutono delle loro vite, del lavoro, delle famiglie che stanno mettendo su, e Pansy riesce a distogliere la mente dal matrimonio imminente. Ride con loro, scherza, racconta del suo adorabile fidanzato e del modo in cui la fa sentire unica.

- Pensavo ti struggessi ancora per Draco, – esclama Millicent. – Ma sei venuta, è una buona cosa.

Pansy scoppia in una finta risata. – Draco? Oh no, io ho occhi solo per il mio Charlie!

- Vivete insieme?

- Sì, al numero 16 di High Street.

- Una volta sono passata lì davanti con Draco e Asteria, sai? – interviene Daphne. – Ho detto a Draco che abitavi lì, ma poi abbiamo dovuto cambiare discorso perché a mia sorella non piace che si parli di “donne”! Oh, scusatemi, devo andare -. Si alza, lisciandosi il vestito. – Fra poco Asteria farà il suo ingresso e… beh, sono pur sempre la damigella della sposa, no?

- Ci vediamo dopo!

Pansy rovista nella borsa alla ricerca dello specchietto per sistemare il trucco e la pettinatura. Mette un po’ di matita, aggiusta il fondotinta e socchiude gli occhi per controllare che anche l’ombretto sia a posto, poi alza la testa: l’orchestra ha cominciato a suonare.

E la vede.

Asteria percorre con aspetto regale il tappeto rosso che la porterà all’altare. Pansy la ricordava a Hogwarts quando era una ragazzina brufolosa e insicura, ma quella che sta per sposarsi ha ben poco dell’Asteria Greengrass di quattordici anni. E’ alta, non le servono i tacchi per farsi notare, ha lisci capelli corvini che le arrivano alla vita. E il suo volto – oh, il suo volto! – è così angelico, così perfetto, così… degno di Draco. Sposta lo sguardo verso l’altare, incontra quello dello sposo, lo vede osservare Asteria con un’espressione disarmata. Sembra dire: - Sto veramente per sposare questo angelo? E’ davvero disposta a passare tutta la vita con me? Mi amerà almeno quanto la amo io?

Pansy comprende la confusione che legge nei suoi occhi. Abbassa istintivamente lo sguardo al piccolo specchio, si vede: non è bella, il suo naso è schiacciato, i lineamenti duri sottolineati da quella crocchia. Come ha potuto pensare, in passato, di essere la ragazza giusta per Draco? Non meritava niente di lui, lui che ha sempre visto come l’essere più fantastico della Terra. Lui, a volte antipatico e scostante. Lui, con quel volto spigoloso e gli occhi di ghiaccio. Lui, il suo Draco.

È quell’ultima osservazione, quel “suo” che la spinge ad alzarsi dalla panca. Sa che tutti la guarderanno, che Draco si accorgerà della sua fuga, ma non può fare altro: il mondo sta crollando, lei può solo spostarsi.

 

Perché io avrò qualcuno,
perché aspettando te
potrei scoprirmi ancora sulla strada
per ritornare in me,

per ritornare in me,
per ritornare in me.

 

Ha aspettato per tanto, alla fine ha perso. In quel momento Draco si starà godendo i festeggiamenti, stringendo al suo corpo quell’angelo dai capelli neri.

Lancia un altro sasso nel fiume che scorre sotto casa sua, facendolo rimbalzare sull’acqua. Guarda i cerchi che crea, li osserva allargarsi per poi scomparire. E’ sempre così: qualcosa si allarga, si allarga, si allarga e alla fine si annienta. E’ come il suo amore per Draco, perché non può allargarsi all’infinito, altrimenti la ucciderà.

Sospira, poi si alza dal terreno sporco.

Il vestito sarà da buttare, pensa, ma non le importa un granché. Anche i capelli sono in disordine, li ha lasciati ricadere sulle spalle.

Quella sera chiamerà Charlie, fingerà che tutto sia andato bene, ma non può farlo adesso perché dovrebbe essere ancora al matrimonio. E’ arrivato il momento di gettarsi Draco alle spalle; forse presto avrebbe chiesto a Charlie di sposarla.

Sale lentamente le scale del suo palazzo, per niente allettata dall’idea di restare sola in casa: ha già deciso che andrà dai genitori il giorno dopo, che fingerà di volere passare una settimana in loro compagnia. Fingerà che tutto vada bene.

Apre la borsa per prendere le chiavi, percorre gli ultimi gradini. Quando alza la testa, lo vede.

Niente angelo moro stavolta, solo un ragazzo dai capelli biondi appoggiato alla porta. Ha la cravatta slacciata, come se si fosse sentito soffocare.

- Mi fai entrare?

Ha le mani fuori dalle tasche, non ci sono anelli. Pansy sorride, finalmente senza fingere. Si avvicina e infila la chiave nella serratura, poi fa segno al ragazzo di seguirla.

   
 
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