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Autore: Biblioteca    16/10/2011    4 recensioni
Hitler, Mussolini, Stalin e Mao sono finiti all'Inferno dopo morti. Una notte, scoprono che c'è un modo per riuscire a scappare.
Accompagnati dall'ambiguo e misterioso demone Demon, riescono ad uscire. Dovranno fare i conti con il mondo moderno e con gli angeli e i demoni spediti da Dio e da Satana per riportarli all'Inferno.
Ne vedrete delle belle!
(In questa storia ci sono riferimenti religiosi fatti con rispetto nei confronti di qualunque credo religioso. E' solo una storia, non voglio offendere nessuno)
Genere: Satirico, Sovrannaturale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Tutti insieme, i dannati zappavano la terra sotto lo sguardo fisso di diavoli armati fino ai denti, seduti sull’alto muretto dell’orto, pronti a intervenire in caso di rissa.
La pena non era affatto leggera: intanto la terra era dura come il marmo e piena di cocci di vetro, poi i dannati erano costretti a zappare scalzi, quindi si ferivano con i cocci. In più, "per aiutarli a tenere la schiena piegata", i dannati portavano sulle spalle uno zaino con dentro dieci grossi lingotti d'argento. Ma la vera pena per loro era stare in compagnia dei concorrenti, gli altri dittatori, spesso nemici odiatissimi in vita...
Il primo a parlare quel giorno fu Ben: "Non è giusto Adolf: noi stiamo qui a sgobbare, mentre gente come Churchill, che prima era d’accordo con noi, è in paradiso o a fare l'angelo custode nel mondo dei vivi. Sciorbole, se avessi saputo che l'inferno esisteva davvero e cosa facevano al mio corpo dopo avermi ucciso, avrei passato tutta la mia vita a giocare a bocce."
Adolf tacque.
Lui più di tutti aveva capito che le lamentele dopo morti sono uno spreco di tempo.
"Non dirlo a me Ben" disse Napoleone "non sai che rabbia che mi è presa quando ho saputo che il mio grande nemico Nelson è riuscito a non finire all'inferno per un soffio."
"Perchè per un soffio?" chiese Stan.
"Perchè quella gran baldracca di sua moglie, che lui oltretutto aveva sempre tradito, ha pregato a Dio di perdonargli ogni cosa. E Dio, che tutti amano definire immensa bontà, si è commosso, e l'ha tirato fuori dall'inferno, facendolo diventare angelo custode."
"Che uomo fortunato che era Nelson" disse Cesare Borgia (sì c'era anche lui) "magari avessi avuto pure io una donna a fianco come quella. Nemmeno il fatto che sono stato figlio del papa mi ha aiutato. Ma in fondo essere papa non ha aiutato nemmeno mio padre, visto che anche lui è qui; sta nel grande vulcano qui vicino, costretto a raccogliere la lava incandescente a mani nude."
"Quasi tutti i papi esistiti sono qui. Anche se è un pò di tempo che non ne vedono scendere più nessuno." disse Stan.
"Dai nuovi arrivati ho sentito dire che quello che c'è attualmente sulla terra è destinato al novanta percento a finire qui..." disse Mussolini.
"Ah Cesare, a proposito, ieri sera sono stato in cella assieme a tuo padre.." disse Pol Pot.
"Davvero? Ti ha detto qualcosa di me?"
"Sì: ha detto che sei uno stronzo...e che tua sorella è una mignotta."
"Bene..."
Adolf continuava a tacere.
Non aveva nulla da dire.
“A proposito Pol, che giorno è oggi?” chiese Borgia.
“Il 22 di dicembre, domani ci sarà l’incontro tra la parte maschile e quella femminile.” Disse Pol Pot.
"Domani finalmente rivedrò Claretta...Mi manca molto sapete?" disse Ben.
"Io invece voglio sapere come sta mia sorella. Le pene riservate alle donne non sono molto diverse da quelle riservate agli uomini e posso immaginare quanto sta male..." disse Borgia.
"Io forse rivedo mia sorella e mia moglie... mi mancano..." disse Napoleone.
"Io non ho nessuno da rivedere..." disse Stan, poiché nessun parente femminile a lui vicino era finito all’Inferno.
"Io non ci vado." disse secco Adolf.
Tutti si interrupero per un momento.
"Perchè Adolf?" chiesero in coro.
Uno dei diavoli li intimò con delle frustate a continuare a zappare.
"Perchè mi sembra inutile...La aiuterà solo a star male...Molte persone ho fatto star male...ma in vita...ora che sono morto voglio lasciar in pace più gente possibile." rispose secco Adolf.
"Ah sì? Credi forse che ti facciano uno sconto della pena in questa maniera?" disse Pol Pot.
"No... ma voglio farlo lo stesso..."
“Zitti la sotto! Avete parlato anche troppo ora! Zappate bastardi!” disse un diavolo sparando sui loro piedi.
I dannati ripresero in fretta la loro attività.

“Voglio un dannato silenzioso. Capisci? Uno di quelli che si fa sempre i fatti suoi e non parla mai. Un dannato… per bene.”
“Sarà difficile Evil. Non ce ne sono molti… però ne conosco uno che fa al caso tuo.”
“Di chi si tratta?”
“Adolf Hitler.”
“Lui? Per tutti i cerberi! Lui sarebbe un dannato per bene?”
“Bhè, sta sempre zitto, non ha mai scatenato una rissa… penso che la morte lo ha molto cambiato. Lo ha reso apatico..”
“Non mi piace… ma è un’urgenza quindi.. Portami lui.”
Il diavolo annuì e uscì dall’ufficio di Satana, raggiungendo in breve tempo il suo orticello privato.
“Cerco un dannato di nome Adolf Hitler.”
L’interessato alzò la testa.
“Vieni con me. Ho un incarico importante da affidarti.”
  
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