IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO

“Freeed! Georgeeee! Venite giù un attimo? No Charlie, non tirare la coda al gatto... Bill, almeno tu aiutami! Percy, lascia stare quel libro e vieni subito qui. Fred: che ci fa uno gnomo per le scale?! Vabbè, lasciamo perdere... vieni qui! Oh Godric! George Weasley: prova a rifare quella cosa a tuo fratello e giuro che ti faccio un culetto a stelle e strisce! Dai ragazzi, sbrigatevi. Dobbiamo andare...”

Non era raro che in casa Weasley regnasse il caos totale ma evidentemente Molly Weasley o non era così brava a gestire le turbolenze familiari o il suo limite di sopportazione era molto più scarso di quanto pensasse perché in quel preciso momento si stava davvero spazientendo.

Stai calma Molly, nella tua condizione non è bene arrabbiarsi!

Dai, va tutto bene... anche i gemelli stanno scendendo e... ma cosa hanno in mano?

“ Mamma! Buon primo giorno di marzo!”

“Oh grazie Georgie ma ora dobbiamo proprio andare. Su, posa quel Frisbee Zannuto e mettiti il giaccone che fuori fa freddo!”

“Ma mamma, dobbiamo festeggiare Marzo, oggi è il PRIMO giorno.” le ricordò il bimbo, scandalizzato dal fatto che la mamma non comprendesse l'importanza dell'evento.

“Si mamma, ormai è una tradizione consolidata nella famiglia, quella di festeggiare i mesi dell'anno!” le ricordò Bill, stuzzicando la madre.

“ L'abbiamo fatto per Febbraio e Gennaio. Ti ricordi? Quando abbiamo fatto venire taaaanta neve e...

“Si George, mi ricordo! La casa era inondata di ghiaccio e avete fatto entrare in casa dei Folletti della Cornovaglia, due Kneazle, un Augurey e... e... Merlino sa cos' altro!” ribatté un'esasperata mamma Weasley mentre preparava la borsa per uscire.

“ … e un elfo domestico impaurito. Poveretto, continuava a punirsi perché non sapeva che fare...” citò Bill, ricordando i bei tempi.

“... e uno stormo di Celestini” ricordò Percy

“...e un Crup, tre Doxy e tutti gli gnomi del giardino... Ah no, il Crup non c'era, questa era un esclusiva di oggi!” concluse allegro Charlie.

“Santa Morgana, cosa devo fare con voi? Comunque, niente festa oggi. Ora dobbiamo andare altrimenti zia Muriel si arrab...”

Panico generale.

Mamma Weasley fu interrotta a metà frase da un tonfo indistinto.

Si girò verso l'attaccapanni e vide Fred sommerso dai giacconi. Ma non ebbe tempo di soccorrere il piccolo che Percy cominciò a piangere, Charlie iniziò a correre per la casa urlando frasi apocalittiche, George scappò a nascondersi in camera sua mentre Bill cadde in ginocchio, supplicando.

“Mamma, no: ti prego! Zia Muriel no, andremo a far la spesa noi, metteremo a posto la camera, ci laveremo i denti, adoreremo Celestina Warbeck, non urleremo più... mmm, no, questo non lo prometto ma: ti prego!”

“ Oh Bill, smettila di comportarti come un bambino capriccioso. Hai già dieci anni, tirati su!” lo ammonì Molly mentre liberava Fred dall'attaccapanni a cui si era appoggiato dopo la devastante rivelazione del programma giornaliero: una giornata intera da zia Muriel, cosa ci si poteva aspettare di peggio?

“Silenzio! Non ammetto capricci, urli di qualsiasi genere e pianti, capito Percy? Asciugati gli occhietti” sospirò Molly mentre prendeva in braccio Fred che ancora non riusciva a parlare da quanto era sconvolto.

“Ma mamma! Muriel ha più di novant'anni, si arrabbia sempre, puzza ed è cattiva. Perché dobbiamo andare a trovarla?”

“Perché è da tanto che non andiamo da lei e perché … beh, perché lo decido io. E comunque non puzza, quello è solo l'odore della polvere e della muffa e... e.... e non è cattiva! Capita, a volte, che si irriti più del necessario ma... uff, ora per piacere: vi volete vestire? Fuori fa freddo! Bill, per favore, prendimi le scarpe di Fred. Grazie. Fred, cerca di tornare in te. Lo sai che il tuo fratellino Ron mi da tanti calcetti nella pancia e non riesco ad aiutarti tanto... Su. Bravo, mettiti la sciarpa, le scarpe, grazie Bill, i guanti... Bene.”

“Ma mamma, Muriel mi tira sempre le guance! Mi fa venire i lividi. E poi è noiosa, non ci fa mai giocare in casa!”

“Charlie, smettila subito altrimenti non ti compreremo la scopa nuova per il tuo compleanno...” lo redarguì la mamma mentre si infilava l'ennesimo maglione.

“Charlie, mettiti anche il berretto di lana che ho freddo”

“Ma perché devo metterlo IO se hai freddo TU?!”

“Charlie, fallo e basta! Perché vuoi sempre andare in giro senza coprirti? Guarda che se ti ammali poi come facciamo? Ah, Godric, aiutami tu!”

“Mammina! Ma perché non andiamo con la Metropolvere?”

chiese Percy, mentre cercava contemporaneamente di soffiarsi il naso e mettersi guanti.

“Perché non va bene nelle mie condizioni, lo sapete. Tra poco avrete un fratellino ma i Guaritori hanno detto che i collegamenti tra camini e la cenere potrebbero dar fastidio al piccolo Ronnie quindi andremo per via babbana... Ah, spero che nasca presto! Che pigrone... non vuole proprio uscire!”

“Ancora? Ma non doveva nascere...”

“... due giorni fa!” proclamò Fred, riprendendo l'uso della parola, contando con le dita.

“... tre giorni fa!” replicò Charlie.

“... no no, era una settimana fa. Me lo ricordo bene! Papà è rimasto tutto il giorno a casa a fissare la pancia della mamma ma non è successo nul...”

“Per l'esattezza Ronald Bilius Weasley doveva venire alla luce otto giorni, quattro ore e cinquantasette minuti fa, contando la data di concepimento, i calcoli del Guarito...” sentenziò sicuro Percy.

“Oh Morgana! Percy, chi ti ha detto queste cose? Non dovresti saperle! Hai solo cinque anni...”

“Papà mi ha detto la parola conpecimento... comtecim... CONCEPIMENTO allora io sono andato a cercare nel Magizonario ma non ho capito bene la spiegazione e...”

“Ah, meno male. Non ti preoccupare Perce, ti spiegherò a tempo debito. Ora andiamo da zia Muriel, per piacere? Ci aspettava alle nove, sono già le nove e mezza! Meno male che vostro padre ci aspetta già lì, così la tiene buona e forse forse riusciremo a tornare prima di cena. Su, giacche, berretti e guanti. Bill, Charlie! Aiutate Percy ad allacciarsi le scarpe: io non riesco a chinarmi con questo pancione! Io vado a cercare George. Ah, che pazienza!”

Dopo aver recuperato George ( che, per la disperazione, si era spostato addirittura in soffitta in compagnia del demone impazzito!), dopo aver sedato parecchie crisi di nervi e un pianto ininterrotto di Percy e dopo aver trovato il berretto di lana di Charlie la famiglia, imbacuccata in golf di lana, berretti, guanti e sciarpe, fu pronta per partire.

“Bene, siamo pronti!” sospirò entusiasta Molly.

Si diresse verso la porta della cucina, seguita da cinque forme indistinte di lana.

Aprì la porta, sicura che, finalmente, la giornata stesse cominciando per il verso giusto e...

“Ma mamma, oggi fa caldo!”

NOTE DELL'AUTRICE:

Beh, che ne pensate? Una piccola storiella che, spero, possa strapparvi anche solo un sorriso piccino picciò.

Quando ero piccola mi capitava spesso che la mia mamma mi coprisse di golfini, maglie, maglioni, sciarpe, sciarpine e poi uscivamo e... si moriva di caldo!

Pooooi: chi ha capito che cos'altro succederà oggi? Il Primo marzo? Beh, appena troverò un po' di tempo, ho in programma di pubblicare anche cosa succederà DOPO...

Comunque se vi va, lasciate una piccola recensione? Mi piacerebbe molto sapere se ho descritto bene i personaggi, soprattutto Molly.

Grazie mille alle persone che sono arrivate fin qui! Lo apprezzo molto.

A presto, spero. Un abbraccio forte. chia

P.S. Spero che conosciate tutti le creature e gli oggetti magici sopra citati.

Se così non fosse , fatemelo sapere, così la prossima volta inserisco un piccolo glossario alla fine della storia!

Ciao a tutti...