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Autore: Red flames    17/10/2011    5 recensioni
Cosa sarebbe successo se Light, alla fine, avesse ingannato Near e fosse riuscito a scrivere il suo nome e quello dei componenti del SPK su una pagina di un altro Death Note?
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Light/Raito, Near
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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New World



“Siamo arrivati, Light. Quello all’interno è sicuramente Near.”

“D’accordo Aizawa, possiamo andare” rispose pacatamente il ventitreenne.

I quattro elementi, che costituivano la squadra anti-Kira della polizia giapponese, scesero rapidamente dall’auto ed entrarono nel capannone industriale denominato “Yellow Box”, luogo d’incontro stabilito con i componenti del SPK.

Questo è l’ultimo atto della mia lotta con L. Eliminerò questo suo fantomatico successore e potrò finalmente dominare, incontrastato, come Dio di un nuovo mondo!” pensò Light Yagami mentre oltrepassava la soglia dell’edificio.

 

Il brillante detective Near, invece, aspettava nella zona più interna della costruzione seduto sul pavimento nella sua solita posizione con le ginocchia portate al petto mentre giocherellava quasi nervosamente con una ciocca dei suoi capelli candidi.

“Near, so che è una domanda scontata, ma sei proprio certo che questo piano funzionerà?”

“Comandante Lester, stia tranquillo. Ho studiato tutto nei minimi particolari, Kira non potrà sfuggirci.”

“Va bene, ma se Mikami ci avesse ingannato? Potrebbe addirittura avere un terzo quaderno.”

“Le probabilità di questa evenienza sono inferiori al 20%.”

“Ma anche se fosse?”

 

“In quel caso, non bisogna essere un genio per capire cosa succederebbe... Semplicemente moriremmo tutti.”

Il discorso venne interrotto dallo stridìo della porta di ferro arrugginito che si apriva, facendo passare Light e i suoi compagni.

Eccoti qui Kira. Sappi che questo sarà l’ultimo giorno del tuo regno di terrore, poiché io ti fermerò!” pensò il successore di L, incrociando lo sguardo dell’avversario.

 

Light squadrò attentamente la figura seduta di fronte a sé che aveva tutta l’aria di essere Near.

Patetico, sembra un ragazzino. Scelta tanto intelligente quanto inutile quella di indossare una maschera per nascondere il proprio volto dato che non sarò io ad ucciderlo. Ma questo probabilmente lo sa già.

“E così, tu saresti Near. Piacere di conoscerti” disse ad alta voce.

“Piacere mio, L” lo schernì, il capo del SPK, chiamandolo con il nome del grande detective che lo stesso Kira aveva ucciso con l’aiuto della shinigami Rem.

“Perché indossi una maschera? Ti fidi così poco di noi?” chiese Matsuda, restato in silenzio fino ad allora.

“Mr. Matsuda non è di voi che non mi fido ma di Kira che ho ragione di pensare sia nella vostra squadra. In ogni caso, tra trenta minuti me la toglierò, quando saremo sicuri che Kira non ci abbia già uccisi.”

“Perché proprio tra trenta minuti?” intervenne Aizawa, membro della polizia giapponese.

“Poiché esattamente tra mezz’ora una persona sbircerà da quella porta e dopo aver visto i nostri volti scriverà i nostri nomi sul suo Death Note.”

Bene, sa di Mikami. Tutto procede secondo i piani” pensò il giovane Yagami.

“Cosa? Ma allora siamo in pericolo!” gridò Matsuda.

“La prego, non si agiti!” rispose Lester, comandante esecutivo del SPK.

“Per quale motivo non dovremmo fuggire?”

“Perché non ci succederà nulla. Abbiate fiducia in Near ed ascoltatelo.”

“Signori, non vi avrei mai convocato qui se non fossi stato certo che le probabilità di essere uccisi non fossero inferiori al 50%. Quel quaderno è stato modificato da Jevanni seguendo le mie istruzioni. Abbiamo sostituito le pagine rimanenti per cui esse non funzioneranno. In più riusciremo a smascherare Kira dato che il suo sarà l’unico nome a non essere scritto.

 

Proprio mentre Near pronunciava le ultime parole, fuori dallo “Yellow Box”, Teru Mikami era appena sceso dalla sua automobile e si era avvicinato all’unica porta d’accesso, riuscendo ad origliare il discorso del detective.

Bene, sono lì dentro. Adesso tocca a me” immaginò con un perfido ghigno che gli deformava il volto mentre tirava fuori dalla sua valigetta il Death Note.

 

“Near, i trenta minuti sono passati. Adesso basta nascondersi, mostraci il tuo volto!” sentenziò Matsuda, spazientito.

“D’accordo signori. Ma prima, Mr. Aizawa, mi faccia il piacere di consegnarmi il quaderno che avete con voi.”

“No, non lo farò” rispose seccamente il poliziotto.

“Per quale motivo?”

“Sarebbe tremendo se per caso, basandoti solo su i tuoi sospetti, decidessi di uccidere immediatamente Light pur non avendo dimostrato la sua colpevolezza.”

Non hai scampo Near! Ho scelto che fosse Aizawa a portarlo proprio per questo motivo. Non te lo darà mai finché non sarà certo che io sia Kira. In questo modo non avrai un piano di riserva quando scoprirai l’inganno che ti ho preparato.” disse tra sé e sé Light.”

“Va bene, ma si ricordi che si assume tutte le responsabilità derivanti” parlò il giovane comandante della organizzazione Americana anti-Kira mentre si toglieva la maschera.

 

Mi basterà dare solo un’occhiata all’interno ma dovrò essere rapido a scrivere i nomi che vedrò” pensò Teru Mikami, apprestandosi a sbirciare oltre la porta.

Vide chiaramente due gruppi di uomini, uno di fronte l’altro, ma la cosa che lo colpì fu che sotto il nome di uno di essi non riusciva a visualizzare la durata rimanente della sua vita. Capì immediatamente chi fosse.

Kami!” esclamò nella sua mente.

Subito aprì il Death Note e incominciò a scriverci furiosamente i nomi delle altre persone.

“Sakujo, sakujo, sakujo, sakujo, sakujo...” iniziò a ripetere meccanicamente mentre scriveva.

 

Le grida di Teru, che si sentivano perfettamente anche all’interno del capannone, spaventarono Matsuda che impugnò la sua pistola.

“Si fermi, per favore! Non faccia cose stupide!” gridò Lester.

“Come fate ad essere così impassibili, stiamo per morire tutti!”

“Sakujo, sakujo, sakujo...” continuava a ripetere Mikami dall’esterno.

“Siamo tranquilli perché ci fidiamo di Near. Lo faccia anche lei e getti via quella pistola.”

C’è poco da fidarsi. Adesso scoprirete come stanno veramente le cose!” pensò Light, quasi divertendosi a quella patetica scena.

“Sakujo! Sakujo! SAKUJO!!!” gridò Teru, concludendo quella sfilza di nomi e reclinando con un sorriso folle la testa all’indietro.

Ha terminato! Tra poco potrò definitivamente proclamarmi Dio di questo nuovo mondo!”

 

Passarono alcuni secondi...

“Sembra abbia finito. L perché non lo chiami? Potesti dirgli di unirsi a noi” disse Near.

“Ok. Tu lì fuori! Avanti, entra. Se hai scritto i nostri nomi non dovresti avere nulla da temere.”

Mikami, dapprima titubante, sentendo le parole del suo Dio, entrò fiero con il Death Note in mano.

“Quanti secondi sono passati da quando hai scritto il primo nome?” continuò Light.

“32, 33, 34, 35, 36...” contò con voce eccitata il magistrato.

“37! 38! 39..”

“ La vittoria è mia Near!” sentenziò il giovane Yagami.

“40!”

 

Passò più di un minuto... Ma non successe nulla!

“Perfetto. Lester, Jevanni prendete Mikami e portatemi il quaderno!” ordinò Near.

I due componenti del SPK eseguirono all’istante, ammanettando Teru e strappandogli di mano il Death Note e consegnandolo al loro capo.

Sorprendentemente però dopo averlo esaminato, per la prima volta nella sua vita, il detective impallidì.

“Near, cosa c’è?” chiese il comandante esecutivo notando che la faccia del compagno era diventata quasi più bianca dei suoi capelli.

“I-Il q-quaderno...” balbettò il giovane.

“Non c’è scritto nulla!”

“COSA?” esclamò Matsuda, ma non fece in tempo a dire altro poiché un tremendo dolore al petto gli mozzò il fiato.

Pochi secondi dopo tutti eccetto Light, Teru e Near erano accasciati al suolo, inequivocabilmente morti.

“E’ impossibile, come è potuto succedere?” mormorò Near.

Improvvisamente Light iniziò a ridere rumorosamente.

“Vedi, il tuo piano era perfetto eccetto per un unico particolare. Ti sei assicurato di sabotare il Death Note di Teru ma non ti sei potuto accertare che non fossi in possesso di qualche singola pagina di un qualsiasi quaderno. Poco prima di lasciare la centrale ho inviato a Mikami una pagina del mio primo Death Note che avevo strappato poco prima di riconsegnarlo allo shinigami Shidoh. E’ su di essa che Mikami ha scritto i vostri nomi stabilendo che sareste morti solo dopo più di un minuto. Ovviamente ha tralasciato il tuo, dato che mi ero ripromesso di eliminarti personalmente.”

Light si incamminò lentamente verso il cadavere di Aizawa da cui recuperò il secondo Death Note.

“E’ buffo, sai? Sia tu che lo stesso L avevate indovinato: watashi wa Kira desu. Ebbene porterai anche tu questo segreto nello tomba  come tutti gli altri che mi hanno messo i bastoni tra le ruote!”

“E’ una follia e lo sai! Non sei un Dio, sei solo un pazzo criminale pluriomicida!”

“Oh, ti sbagli. Poiché si dice che...

...Se uccidi un uomo sei un assassino...

...se ne uccidi dieci sei un mostro...

...se ne uccidi cento sei un eroe...

...se ne uccidi mille sei un conquistatore...

...se ne uccidi a migliaia sei un DIO...

Oggi ucciderò un solo uomo e probabilmente verrò considerato un assassino ma ne accetto volentieri le conseguenze.”

Light terminò infine di scrivere il nome del rivale il quale si portò immediatamente le mani al petto, stroncato dal dolore.

“La pagherai...” disse Near poco prima di accasciarsi a terra.

“Non credo proprio. Sayōnara, Nate River”

 

 

Angolo dell’Autore

 

Ecco la mia prima fanfiction su Death Note. Come si evince dal titolo ho voluto descrivere un ipotetico finale alternativo in cui fosse Light a trionfare. Credo anch’io che sia solo un folle omicida ma in fondo mi è dispiaciuto molto quando l’ho visto morire. Avrò fatto un buon lavoro? Beh, questo me lo dovete dire voi con le vostre recensioni!

 

 

Indice parole - Traduzione

 

Sakujo - Eliminato

Watashi wa Kira desu - Io sono Kira

Sayōnara - Addio 

  
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