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Autore: allegretto    20/10/2011    10 recensioni
Dopo il ritorno di Dean dagli inferi, il rapporto con suo fratello Sam è peggiorato. Il fratello maggiore, sconvolto dalla sua esperienza laggiù, non riesce più a imporre la sua volontà sul più piccolo e anzi gli ha lasciato le redini del comando. A sbloccare la situazione ci pensa Bobby ingaggiando anche l'angelo Castiel, il quale ha tutto l'interesse di far diventare Sam nuovamente dipendente da Dean, in modo che costui si senta di nuovo forte e in grado di uccidere Lilith! Attenzione: spoiler quarta stagione!
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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CAPITOLO 23

Epilogo

 

Un mese dopo

 

La routine instaurata in casa Singer ormai sembrava collaudata. Dean lavorava a tempo pieno in officina, Bobby continuava a fare ricerche per i suoi amici cacciatori, Sam cercava di aiutarlo ma si abituava ad atteggiarsi a pensare e a ragionare come un bambino della sua età e con grande divertimento di Dean e di Bobby riusciva a giocare e a stare con gli altri bambini al parco, riuscendo perfino a essere preso in giro per quanto fosse ingenuo e poco intelligente.

Cass, bè lui, cercava di recuperare duemila anni di usi e costumi umani e si prendeva cura della casa, anche se ciò comportava per gli altri avere biancheria intima rosa o multicolor, magliette con strani buchi o jeans stranamente ridottti di misura.

Alla porta del 'Singer Salvage' nessuno si era palesato, angelo o demone che fosse, ma i sigilli continuavano a essere infranti e la situazione si faceva sempre più difficile in tutto il mondo. Tutti i cacciatori erano allo stremo delle forze e il fatto che i Winchester si fossero ritirati dalla lotta, li indisponeva non poco anche se la motivazione fatta spargere da Bobby e da Ellen era stata quella di una grave malattia che aveva colpito Sam e ciò impediva a Dean di allontanarsi dal capezzale di suo fratello.

Le clienti di Bobby, estasiate per quella nuova ma strana famiglia che si era trasferita a Sioux Falls, riempivano di doni Dean e continuavano ad assediare l'officina. Ciò aveva fatto impennare di molto gli affari di Bobby ma rendevano irascibile il giovane e nonostante le sue risposte poco ortodosse a quelle 'vecchie megere' come le definiva Dean, quelle continuavano a tornare!

Tra le numerose nipoti che almeno allietavano le giornate di lavoro del maggiore dei Winchester, ce n'era una molto carina. Era una maestra di scuola materna e per tentare di conquistarla, Dean era riuscito a convincere Bobby, Castiel e per ultimo Sam a iscriverlo all'asilo. Così lui poteva andarlo a prendere e flirtare un po' con lei e farle la corte.

L'accordo con il fratello era che all'una Dean lo sarebbe andato a prendere, così mentre i bimbi erano fuori a giocare in giardino, lui poteva parlare un po' con la maestra.

Le prime volte Sam recitava l'invocazione per uscire di casa ma poi visto che riusciva a controllarsi non lo faceva ormai più ma agli altri non lo aveva detto per non preoccuparli inutilmente. Era lieto che suo fratello avesse finalmente la vita di cui lui aveva sognato per tutta la sua infanzia e adolescenza.

Un giorno la maestra gli disse che Dean le aveva telefonato che non poteva andarlo a prendere per un incarico urgente in officina e che lei si era offerta di accompagnarlo a casa. Sam non credette neanche per un istante a quello che lei gli aveva comunicato. Sapeva che Dean lo sarebbe andato a prendere anche se la casa di Bobby fosse stata in fiamme e Bobby e Cass intrappolati al suo interno, per cui si mise subito sulla difensiva, cercando di elaborare una piano senza farsi scoprire.

Aspettò che lei si allontanasse per prendere la giacca e la borsetta e lui corse verso il cancello del giardino. Non sapeva bene dove sarebbe andato e soprattutto come avrebbe fatto a raggiungere casa Singer, visto che era troppo lontana per le sue gambette corte.

Raggiunto il cancello, riuscì ad aprirlo, mettendosi in punta di piedi e ringraziò mentalmente la ginnastica quotidiana che compiva per chiudere la porta del bagno.

Si rendeva conto che circolare per la città a quell'età, era come andare in giro con un riflettore puntato addosso di notte.

Aveva bisogno di una strategia ed era importante scovarla al più presto se non voleva correre il rischio di essere catturato da qualcuno. Non solo angeli e demoni erano interessati a lui ma anche gli umani non scherzavano: chiunque poteva portarlo dallo sceriffo che lo avrebbe consegnato ai servizi sociali oppure essere rapito da un pedofilo!

Shignazzò fra sé. Non sapeva proprio identificare il male minore!

L'unica idea fu quella di trovare la macchina di qualche cliente di Bobby e di nascondersi all'interno. Sapeva che molte di loro andavano all'officina almeno una volta al giorno. 'Cosa ha mio fratello di così carismatico da far sciamare tutte quelle donne da lui, non lo so!', pensò Sam, mentre si guardava intorno, nascosto da una siepe.

C'era troppa gente in giro. Doveva trovarsi un posto tranquillo dove nessuno lo avrebbe visto o comunque nessuno avrebbe fatto caso a un bambino da solo.

'Bingo', pensò Sam. 'Il parco!'

Aveva notato che molto spesso i bambini giocavano da soli mentre le loro mamme chiaccheravano tra di loro oppure leggevano sulle panchine. Ridacchiò al pensiero che l'unico che non perdeva di vista suo figlio, era Dean. Stranamente tutto il parco non perdeva di vista quel solitario padre.

Saltellando tra una siepe e altra arrivò all'entrata del parco. Non passò dal cancello principale ma da un varco che si era creato nella recinzione.

Si diresse verso il recinto con la sabbia e si ci sedette dentro iniziando a costruire delle piccoli torri, usando i giochi che venivano lasciati lì da tutti.

 

Officina di Bobby

 

Jo, 'sto residuato di auto dove diavolo lo hai scovato? , urlò Dean, sdraiato sotto una Ford.

Era l'unica che le mie finanze mi permettevano!”, esclamò Jo, appoggiata a un tavolo, fuori dal garage.

Allora avevi pochi spiccioli!”, replicò il giovane, uscendo fuori mentre si puliva le mani sporche di grasso. “ Cade a pezzi!”

Puoi fare qualcosa?”, chiese lei, quasi rassegnata a una risposta negativa.

In quel mentre trillò il cellulare di Dean. Lui buttò lo straccio sul tavolo, tirò fuori il telefonino e guardò il display. Quello che vide lo allietò immediatamente anche se avvertì una stretta dolorosa allo stomaco.

Jo capì subito che era successo qualcosa. L'espressione cambiò velocemente da quella rilassata e vagamente divertita a quella cupa e buia che assumeva Dean quando si confrontava con la preoccupazione e la paura per suo fratello.

Come sarebbe a dire che non sai dove è finito?”, esplose poi, dando un calcio a un secchio che rotolò via con gran fracasso. “Non mi interessa! Ti avevo detto di dirgli che avrei ritardato un'ora perchè dovevo aggiustare l'auto di un'amica!”, aggiuse poi, sempre urlando.

Fece segno a Jo di rimanere lì, mentre lui andava verso la casa.

Cosa gli hai detto!?”, chiese lui, fermandosi di botto nel mezzo del piazzale che divideva la casa dall'officina.

Cazzo, Anne! Non potevi dirgli quello che ti avevo raccomandato di raccontargli?”, replicò lui, riprendendo a camminare a passo più svelto.

No, ma è diffidente. Sa che non lo lascerei mai lì da solo e non permetterei a nessuno di portarlo a casa!”, ribattè Dean, alle interrogazioni della ragazza.

Stava per salire i gradini della scala per accedere al porticato, quando si ritrovò davanti Bobby. Probabilmente allarmato dalle grida di Dean. La sua espessione era turbata.

Senti, rimani lì. Magari torna a scuola. Lo vado a cercare io”, disse Dean, cercando di calmarsi per poter pensare più lucidamente.

Si, ti faccio sapere!”, rispose, alcuni istanti dopo. “No, lascia stare lo sceriffo. Non è il caso. Lo cerchiamo noi! Anne, per favore!”, aggiunse, poi, alzando di nuovo la voce verso la fine della frase.

Grazie. Si, appena so qualcosa ti chiamo!”, terminò Dean, chiudendo la conversazione.

Figlio di puttana!”, gridò Dean, dando un violento pugno sulla ringhiera di legno, la quale oscillò per la violenza del colpo.

Cosa è successo?”, chiese Bobby, intuendo la risposta ma cercando di distrarre il giovane dal farsi male ulteriormente.

Sam si è allontanato dall'asilo! O comunque lei non è riuscita a trovarlo dentro la scuola!”, rispose, poi, rassegnato.

Sei sicuro si sia allontanato di sua spontanea volontà?”, chiese Bobby.

Abbastanza....si, abbastanza sicuro”, rispose il giovane, guardandosi la mano ammaccata. “Perchè?”

Perchè lo conosco bene. Sa che non avrei mai detto ad Anne di portarlo a casa!”, spiegò Dean, accorgendosi di avere le nocche della mano destra sanguinanti.

Dean, lo sai che sei un'idiota, vero? Cosa ti avevo detto? Vai a prendere tuo fratello. Alla macchina di Joe ci penso io! Giusto?”, affermò Bobby, dando una manata al braccio del più giovane.

Perchè starmi a sentire? Perchè? Dici sempre a Sam di essere il più vecchio e quindi il più saggio ma se ti dico di fare una cosa io, non la fai!”, sbottò Bobby, sbraitando in faccia a un allibito Dean. “Ti prenderei a calci per tutto il cortile se non fosse che la situazione è abbastanza intricata e non abbiamo tempo!”, aggiunse poi, voltandosi, per salire le scale e tornare in casa.

 

Cucina di Bobby

 

Sciacquati la mano sotto l'acqua corrente e fasciatela con una benda, Dean!”, esclamò Bobby, lanciando uno strofinaccio al giovane, il quale era abbastanza scioccato dalla reazione del vecchio cacciatore.

'Uffa', pensò Dean, mentre faceva scorrere l'acqua fredda sulla sua mano sanguinante. 'Aveva ragione lui. Quando era arrivata Joe, il vecchio cacciatore stava cercando di aiutare un suo amico nei guai e stava parlando al telefono con mezzo stato per trovare qualcuno che gli andasse incontro. Di certo non potevo andare lì e dirgli di andare a prendere Sam all'asilo. E in quanto a Jo anche lei non era lì in visita di piacere. Ellen era in pericolo e l'auto di Jo era arrivata al capolinea', elucubrò, mentre tentava di fermare il sangue che usciva dalle nocche sbucciate. Era conscio di aver fatto la scelta giusta, secondo lui, ma non aveva tenuto conto dell'elemento variabile Anne. Desiderosa di mettersi in mostra con quel giovane affascinante, era più che plausibile che volesse portare lei Sam a casa. Bel gesto se non fosse stato per una piccola particolarità. Sam non era un bambino qualsiasi al quale gli potevi raccontare una qualsiasi storia e lui ti avrebbe seguito senza fare domande. No! Sam era un adulto con una mente diabolica che aveva pensato che c'era qualcosa che non andava se Anne lo portava a casa e non suo fratello'. Dalla rabbia e dalla frustrazione, Dean diede un calcio al lavandino!

Distruggermi la casa e farti di nuovo male non serve a niente, Dean!”, lo redarguì Bobby, prendendogli lo srofinaccio dalla spalla e avvolgendoglielo attorno alla mano ferita per asciugarla.

Scusami. Sono stato proprio un idiota!”, replicò Dean.

Concordo! D'altronde non ti apostrofo così senza motivo”, bofonchiò il vecchio cacciatore, cercando di capire se quello stupido si fosse rotto la mano o no.

Jo comparve in cucina, “Posso essere utile?”, chiese lei, incerta.

Vorrei dirti di si ma so che devi andare da tua madre!”, rispose Bobby. “Prendi la mia auto, Jo. Le chiavi sono nel cruscotto e ho fatto il pieno stamattina!”, aggiunse, poi, indicando a Jo un vecchio pick up parcheggiato fuori.

Grazie, Bobby!”, disse lei, sollevata.

Anzi, fammi una cortesia, prima di andare via. Fascia la mano a 'sto deficiente, così poi andiamo a cercare suo fratello!”, disse Bobby, allontanandosi verso le scale.

Lei fece un segno di assenso, avvicinandosi a Dean.

Uh, sei riuscito a farlo arrabbiare. Complimenti!”, lo prese in giro la ragazza, mentre srotolava la benda.

A quanto pare, si!”, mormorò Dean, mentre cercava di muovere le dita della mano, la quale sembrava non avere nulla di rotto ma doleva assai.

Finchè urla e sbraita, però, è innocuo”, aggiunse poi, contorcendo il viso dal dolore, mentre Jo gli fasciava stretto il palmo della mano. “E' quando parla sottovoce o sibila che bisogna scappare via a gambe levate”, concluse Dean, allentantando un po' la fasciatura, inserendo un dito nella garza.

Ahahahah, così faceva anche mio padre”, ridacchiò Jo.

A proposito, come ti trovi a cacciare con tua madre?”, chiese Dean, afferrando il suo borsone verde militare per controllare armi e munizioni all'interno.

Abbastanza bene. Anche se mi piacerebbe prendere l'iniziativa ogni tanto!”, esclamò lei,

sospirando.

Si, ti capisco. Con mio padre l'iniziativa personale era sconsigliata!”

Sconsigliata o vietata?”

Lui diceva che dovevamo concordare tutto assieme, poi in realtà decideva lui...”

Sei pronto, Dean?”, chiese Bobby, scendendo per le scale e avviandosi verso l'uscita.

Si, arrivo...”, rispose, Dean, richiudendo la borsa e dirigendosi verso il corridoio.

Mia madre dice sempre che tuo padre era un brav'uomo la caccia al demone che ha ucciso sua moglie gli aveva dato alla testa. Se vi avesse lasciato qui da Bobby, avreste avuto una vita migliore”, affermò Jo, fermandolo con una mano posta sul braccio del giovane.

Sicuramente, ma fidati non è stata una vita così orrenda: poteva andarci peggio, molto peggio!”, esclamò il giovane, facendo una carezza sul viso della ragazza e uscendo dalla cucina.

 

Cortile

 

Spero ritroviate Sam!”, esclamò Jo, ferma accanto al pick up di Bobby, vedendo il vecchio cacciatore e Dean salire nell'Impala.

Speriamo. Dì a tua madre che poi la chiamo per sapere come sta”, disse Bobby, accenando un saluto, vedendo la ragazza salire e mettere in moto il suo vecchio 'macinino'.

Dean aspettò che Jo uscisse dalla proprietà e poi si avviò anche lui.

Non ho visto Cass! Dove si sarà cacciato?”, chiese Dean, mentre rientrava in auto dopo aver chiuso il cancello dell'officina.

Era di sopra a leggere. Gli ho spiegato la situazione ma sembrava già sapesse tutto. Mi ha anche detto di andare al parco e di portarsi un ombrello anche se ha aggiunto che una canoa sarebbe stata più appropriata!”, rispose Bobby, confuso.

Mmh, bene. Andremo là...aspetta cosa stava leggendo?”, chiese poi incuriosito. “Canoa?”, aggiunse poi, stupito.

Mah....è un angelo davvero strano....era immerso nella lettura di un libro di tuo fratello...”, rispose Bobby.

Ah, bè, se era un libro di Sam, allora, deve essere strano per forza....”, ribattè Dean.

Non era niente di filosofico, storico, politico ma un semplice manuale di calcio!”

Calcio?”, chiese Dean, sorpreso.

Si, dice che se sa come gli umani si divertono, riesce a comprendere anche il loro modo di pensare....”, rispose Bobby, incerto.

 

Parco di Sioux Falls

 

Sam, oltre a essere affamato e stanco, iniziava a essere preoccupato. C'era poca gente nel parco. Eppure, secondo la posizione del sole, dovevano essere quasi le quattro. Dove erano tutti i bimbi che uscivano da scuola e sciamavano al parco? Decise di alzarsi e andare verso gli scivoli da dove aveva una visione migliore dell'entrata del parco. Era anche tutto bagnato sotto e il pannolino era zuppo. Starci seduto sopra accentuava il bruciore della sua pelle irritata.

Nello scavalcare il muretto che separava la vasca della sabbia dagli scivoli, si accorse che da ovest si era formato un muro di nuvole nerastre, percorse da sinistre saette. Forse ora aveva compreso perchè al parco non c'era nessuno. Si stava avvicinando una tempesta e in quella zona era facile che si scatenassero tornado.

Doveva allontanarsi da lì e al più presto. Sarebbe stato un problema, perchè non sarebbe passato inosservato. Non c'era alcuna mamma con figli a cui accodarsi e recitare la parte del figlio recalcitrante ad andare a casa.

Ehi, Sam! Dove è tuo papà?”, chiese ad un certo punto una signora avvicinandosi a lui. “Dovete andare a casa! La televisione ha detto che sta arrivando una tempesta e qui è pericoloso!”, esclamò lei.

E' andato a plendele lo zaino dalle panchine!”, rispose Sam, prontamente.

Ah, bene. Ciao, allora”, esclamò la donna, sollevata, mentre si allontava velocemente.

Sam sospirò. Avrebbe voluto in quel momento essere al sicuro nella casa di Bobby, a sorseggiare una tazza di tè caldo in braccio a suo fratello davanti al caminetto. Trattenne a stento le lacrime, dandosi dello stupido da solo. Era un adulto, maledizione. Era certo che lo stessero cercando ma non sapeva se Dean avesse pensato al parco o no.

Mentre Sam escogitava a un modo per uscire da lì, all'entrata del parco, la donna che aveva avvicinato Sam, vide Dean entrare trafelato con alle calcagna un ansante Bobby.

Tuo figlio mi ha detto che eri andato dalle panchine!”, esclamò la donna, rivolta a Dean, stupita di vederlo arrivare da tutt'altra parte.

Dove lo ha visto?”, chiese, sbrigativo, Dean.

La donna rimase sorpresa dal tono urgente del nipote del suo amico. “E' dagli scivoli! Sbrigati, tra un po' ci sarà il finimondo qui. Hanno detto che si sta avvicinando la peggior tempesta degli ultimi anni!”, rispose, poi, mentre un tuono esplose fragoroso.

Dean si mise a correre in quella direzione.

'Chi l'avrebbe mai detto che il pericolo avrebbe potuto essere una tempesta, con tutti i demoni e angeli in giro tutti alla caccia di mio fratello', pensò Dean, continuando a correre.

Giunto sulla cima della collinetta da cui si godeva la vista della parte centrale del parco con le attrezzature di svago, Dean vide il bambino.

Sam!”, gridò con quanto fiato aveva in gola. “Sammy!”

Lo vide girarsi verso di lui. “Vieni verso di me!”, urlò Dean, cercando di sovrastare il rumore incensante dei tuoni. Poi iniziò a scendere a rotta di collo lungo il lato scosceso, mentre le prime gocce di pioggia iniziavano a scendere.

Si scatenò ben presto un autentico diluvio. L'erba bagnata non facilitava la discesa del giovane, il quale, a un tratto scivolò, ruzzolando fino in fondo. L'ultima visione di suo fratello era che stesse dicendo qualcosa ma il frastuono dei tuoni impediva di sentire alcunchè.

Quando riuscì a rialzarsi in piedi maledicendo il creato e la natura intera, la scena davanti a lui lo paralizzò,

Sam era in mezzo a due persone che discutevano. Costoro erano ben riconoscibili e Dean non seppe proprio scegliere chi fosse il male minore.

Lui viene con me e non ti azzardare a impedirmelo, verme schifoso!”, esclamò Ruby, svelando i suoi occhi neri.

Ahahaha, come se io avessi paura di te, demone da quattro soldi!”, sghignazzò Zacharia.

Sam cercò di fare un paio di passi verso suo fratello ma improvvisamente una forza sovrannaturale lo trattenne.

Oh, piccolo, tu non vai da nessuna parte!”, esclamò l'angelo.

Sam decise di recitare la parte del piccolo spaventato e indifeso e così scoppiò a piangere, assegnandosi un Oscar per la perfetta recitazione melodrammatica.

Ah, giusto, è vero Cass avrebbe dovuto resettarti la memoria ma ovviamente, si è rammollito e non l'ha fatto. Ha poi scoperto quella invocazione enochiana che avrebbe dovuto proteggerti da me ma tu hai deciso di fare di testa tua, vero Sam!”, affermò Zacharia, prendendo in braccio il piccolo, che cercava di divincolarsi.

In che senso?”, si soprese a chiedere Dean.

Nel senso che il tuo caro fratellino non pronunciava la litania prima di uscire di casa perchè secondo lui, sapeva ormai comportarsi da perfetto poppante. Ahahah, aspettavo proprio questa opportunità per prenderlo....”, ghignò l'uomo, assomigliando più a un demone che a un angelo.

Sam! E' vero?”, chiese, Dean, esterefatto.

Il bimbo, nella morsa delle braccia dell'angelo, annuì. In quel momento preferiva di gran lunga affrontare l'ira del fratello piuttosto che essere portato via da Zacharia.

L'angelo, per sottolineare la sua posizione di dominanza, scrollò il piccolo per un braccio e poi lo riafferrò, stringendolo forte accanto al suo fianco.

Brutto bastardo, figlio di puttana! Torcigli un capello e ti verrò a cercare anche a costo di farlo per l'eternità!”, esplose il giovane.

Lui è mio e tu non ci puoi proprio fare nulla!”, chiocciò l'angelo con un sorriso sadico.

Era calata quasi la notte sul parco. Le nubi basse, l'acqua scrosciante e il vento impetuoso rendevano l'atmosfera apocalittica. I lampi scaricavano il loro carico di energia nell'aria e il frastuono dei tuoni rendevano impossibile ogni conversazione. Sam continuava a dimenarsi e a piangere ma la stretta di Zacharia era di ferro.

Ruby, ad un certo punto, fece uno scatto improvviso verso l'angelo. Con quel movimento riuscì a distrarlo e afferrò il bambino. Zacharia, però, riuscì a scartare da una parte facendo crollare a terra la donna, la quale mollò la presa sul braccio di Sam, il quale cadde giù. L'angelo fu lesto a tirarlo su e ad allungare una mano sulla fronte del demone, il quale non ebbe altra alternativa che uscire fuori dal corpo della donna che possedeva e librarsi nell'aria.

Ho vinto!”, urlò Zacharia. “Porterò l'Apocalisse sulla Terra e la renderò un altro Paradiso Terrestre e voi umani striscerete ai miei piedi per ottenere il perdono! Voi Winchester non potrete farci nulla!”, sghignazzò con uno sguardo da pazzo. “Ahahaha, ciao, ciao!”, terminò, accingendosi a sparire al modo degli angeli.

Un lampo particolarmente accecante avvolse il territorio circostante. Zacharia si accorse che non poteva muoversi e una voce esclamò: “Lascia andare il bambino!”

No! Mai!”, ribattè l'angelo.

La luce divenne ancora più vivida e una forza immane si abbattè su Zacharia, sbattendolo a terra.

Dean era pietrificato e Sam aveva smesso di piangere.

Lascia andare il bambino o non avrò pietà!”, la voce rimarcò e la stretta attorno alla gola dell'angelo, che si era rialzato, si fece ancora più stritolante.

A Zacharia non rimase altro che obbedire. Posò Sam a terra, il quale corse verso suo fratello.

Non è finita qui....avete vinto una battaglia.....ma non la guerra”, gracchiò l'angelo, con voce strozzata in direzione dei due fratelli Winchester.

Dean prese in braccio il piccolo e si allontanò, ricominciando la scalata, sempre sotto la pioggia torrenziale. Il piccolo si era calmato ma si teneva avvinghiato al corpo del giovane come se avesse paura di scivolare via con l'acqua.

Alcuni minuti dopo Dean riuscì ad arrivare sul sentiero e da lì giunse all'entrata dove trovò Bobby in ansiosa aspettativa.

Cosa è successo? Perchè ci hai messo così tanto? Hai del sangue sulla guancia! Sei ferito? Si è fatto male Sam?”, lo bombardò di domande il vecchio cacciatore ansioso.

Dean era esausto, bagnato fradicio, consapevole di aver corso il pericolo di perdere suo fratello e di essere stato sul punto di rimettere la propria vita. Posò Sam, ormai addormentato, tra le braccia del vecchio cacciatore e non rispondendo ad alcuna domanda, si allontanò verso il parcheggio.

Aveva bisogno della calma rassicurante dell'Impala e dell'energia sferzante degli AC/DC. Si chiuse in macchina, alzò lo stereo a tutto volume, si appoggiò al volante della sua Chevrolet e pianse finchè Bobby non lo raggiunse.

Il vecchio cacciatore non disse nulla. Si sedette accanto al giovane, sistemò in grembo Sam, addormentato e si rilassò, nonostante il gruppo hard rock stesse sbraitando a pieni polmoni che la strada per l'inferno era libera per loro!

Vuoi che guidi io?”, chiese, poi, aspettando che Dean si calmasse un poco.

No, grazie Bobby, Adesso sto bene! Andiamo a casa a cambiarci e a bere una tazza di tè caldo!”, rispose il giovane, asciugandosi gli occhi con la garza della mano ferita, abbassando il volume dello stereo e mettendo in moto l'Impala che emise il solito suono gorgogliante.

Da quando tu bevi il tè caldo, Dean?”, chiese Bobby, accarezzando i capelli fradici di Sam.

Da oggi, Bobby. Da oggi!”, rispose Dean, inserendo la marcia per uscire dal parcheggio.

 

Casa di Bobby

 

Dopo essersi cambiati, asciugati e riscaldato Sam davanti al caminetto, Dean raccontò a Bobby quanto accaduto al parco, mentre sorseggiava l'agognato tè caldo e assaporava una fetta di crostata alle ciliege. Sam, sul divano, dormiva profondamente, avvolto da una soffice coperta e l'immancabile dito in bocca.

Al loro rientro non era stato possibile trovare Castiel da nessuna parte ed era chiaro ad entrambi che il suo sacrificio aveva permesso a Dean e a Sam di tornare a casa vivi e vegeti.

Allora quella voce era di Cass?”, domandò Bobby, dopo un po'.

Boh, forse. A me non sembrava la sua voce, però! Sicuramente avrà escogitato qualcosa e ora chissà dove sarà...”, rispose Dean, triste. “Avrei voluto ringraziarlo prima...”, aggiunse, sottovoce.

Già. Se non lo abbiamo trovato qui, vuol dire che è stato trasformato in umano e fatto nascere all'istante”, esclamò Bobby.

Comunque lo cercheremo, vero, Bobby?”, chiese Dean, emergendo dallo stordimento e dall'incredulità della situazione.

Certo. Dean. Glielo dobbiamo!”, rispose Bobby, andando verso la cucina. “Metto su qualcosa per la cena. Sveglia tuo fratello e apparecchiate!”, aggiunse, poi, indicando Sam.

Dean annuì. Non avrebbe voluto svegliarlo ma aveva bisogno di confrontarsi con lui su quello che era successo e soprattutto aveva bisogno di risposte sul suo comportamento.

Sam! Sveglia! Dobbiamo apparecchiare!”, gridò Dean, scrollando il piccolo.

Sammy? Svegliati o vengo lì e ti faccio il solletico!”, lo minacciò Dean che stava raccogliendo le briciole della torta.

Sam si stiracchiò e si guardò in giro disorientato ma non disse nulla e scese dal divano seguendo Dean.

Metti i piatti, prendendoli dal lavello, Sam. Se non ci arrivi, sai come fare”, disse Dean a un imbambolato fratello.

Sam guardò Dean, poi Bobby infine il lavello con un'espressione confusa.

Sam? Ci sei o ci fai?”, gridò esasperato il giovane, dando uno spintone al piccolo. “Fare la commedia del bambino non mi farà cambiare idea sul farti le domande dopo, sai?”, aggiunse Dean serio, guardando prima Sam con il viso corrucciato e poi Bobby con espressione confusa.

Sam iniziò a piangere. Grossi lacrimoni iniziarono a scendere lungo le sue guance. Era un pianto silenzioso ma non meno straziante. Tirò su il viso e il suo sguardo incerto e smarrito fece balenare a Bobby un'idea.

Dean, aspetta un attimo!”, esclamò Bobby, mollando la scatola dei pomodori sul tavolo e andando verso il bambino. Lo tirò su per le ascelle e lo mise seduto sul tavolo. “Sam! Guardami un po'?”, disse Bobby, prendendogli tra le mani il viso, cercando con i pollici di asciugargli le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi disperati. “Chi sono io?”, gli chiese poi, fissandolo intensamente.

Il bimbo lo guardò smarrito. “Io sono Bobby, tuo....?”, lo incalzò il vecchio cacciatore.

Dean guardava quegli strani tentativi di Bobby con fastidio. Non capiva proprio perchè si dovesse portare avanti quella manfrina. Poi vedendo la preoccupazione farsi largo sul viso del vecchio cacciatore, comprese. Si sentì avvolgere da un'ondata di stordimento e nausea che rischiò di travolgerlo.

Con voce strozzata e gli occhi inondati di lacrime, disse: “Sam, rispondi al nonno!”

Allora, Sammy, io sono...”, ritentò Bobby, commosso dalla reazione di Dean.

Nonno. Sei nonno Bobby!”, rispose, sollevato, Sam.

E lui è tuo...?”, chiese il vecchio cacciatore.

Papà!”, rispose Sam, allungandosi per farsi prendere in braccio dal giovane.

Bravo. Lui è papà Dean!”, replicò Bobby, sorridendo e facendo segno a Dean di prenderselo in braccio.

Uno scampanellio alla porta fece trasalire tutti e tre.

State qua. Vado a vedere io!”, esclamò sorpreso Bobby.

Dalla finestra dell'ingresso vide una macchina della polizia fuori e la giovane sceriffo che lo attendeva sul portico. Si allarmò immediatamente. Magari qualcuno li aveva denunciati per aver smarrito il bimbo al parco.

Sceriffo Mills, qual buon vento la porta?”, chiese Bobby, cercando di essere galante e guardingo allo stesso modo.

Mr Singer, abbiamo trovato un uomo che vagava sulla interstatale e il mio vice afferma di averlo visto qui l'altro giorno. E' in stato confusionale e non si ricorda come si chiama”, esclamò lei, poi si girò e disse: “Jack, fallo uscire!”, rivolta a un agente, appoggiato al cofano della volante. Quello aprì lo sportello posteriore dell'auto e fece uscire un uomo.

Bobby lo riconobbe subito. “Ah, è mio nipote. Jim Cass!”, esclamò il vecchio cacciatore con una prontezza di riflessi degni di un ventenne. “Ha dei momenti di disorientamento. Soffre di Alzheimer. Infatti lo abbiamo cercato dapperttutto e stavamo per fare la denuncia di scomparsa”, aggiunse poi, sollevato. Lo era, non solo perchè non c'entrava Sam ma perchè significava che, se l'ex-angelo non si ricordava chi era, si poteva trovare un modo per ritrovare la sua grazia.

Ah, allora va bene. Tutto risolto! Con la tempesta abbiamo avuto una giornata piena e dover accompagnare questo qui all'ospedale di contea proprio non me la sentivo. Meno male che il mio vice si è ricordato se no non l'avresti rivisto per un po' tuo nipote!”, esclamò lo sceriffo, mentre l'agente aiutava Cass a salire le scale del portico.

La cena si svolse nel più assoluto silenzio. Sam rischiò più volte di finire con la testa nel piatto visto che crollava dal sonno. Cass cercava di usare il cucchiaio per mangiare la minestra dalla parte sbagliata e tutte le volte Bobby doveva intervenire per non fargli colare tutto addosso. Dean era in stato catatonico e questo non facilitava la situazione.

Dean, portalo a letto!”, esclamò Bobby, indicando Sam.

Si, adesso lo sveglio e gli dico di....”, rispose ma poi si interruppe subito. “Si, certo, gli dico....un corno!”, aggiunse poi, soffocando a stento un singhiozzo.

Vai, Dean! Cass è qui con noi e troveremo un modo per trovare la sua grazia e tu non hai perso tuo fratello. E' qui anche lui. Diciamo che si è preso una pausa e sta dormendo. Dobbiamo mantenere in buona salute psichica e fisica questo bimbetto in modo da fargli rientrare la mente di tuo fratello e poi farlo tornare adulto”, esclamò Bobby, dando un buffetto affettuoso sulla guancia del giovane.

Dean riluttante si alzò in piedi, tirò su il piccolo e si avviò di sopra a cambiarlo e a metterlo a letto.

Una vita diversa stava per iniziare.

Bobby aveva finalmente una famiglia da accudire. Un bambino piccolo da crescere, uno pseudo-figlio traumatizzato, uno psuedo-nipote affetto da Alzheimer angelica! Qualcosa di completamente diverso da prima. Insomma, un nuovo legame!

 

Angolo di Allegretto

 

Ringrazio sentitamente tutti quelli che hanno letto, seguito e recensito la storia. Sono stata molto contenta di aver letto le vostre recensioni e i vostri consigli.

In particolare voglio ricordare:

Jo Ste, FairyCleo, Federicaahhh, Agrumi, Cris77, emypaddy95, ShiroHime, Winry8827, Destiel_Doped, Akkai. Grazie di cuore!!!

Ringrazio pubblicamente DarkAngel90 e MaikoxMilo per il sostegno e i preziosi consigli offerti. Senza di voi non ce l'avrei fatta!!

Alcuni di voi, tra cui Jo Ste, mi hanno convinta a continuare questa storia. Per cui l'ultimo capitolo è stato modificato in modo da portare avanti la 'strana famiglia di Sioux Falls'. Avendo già in cantiere un'altra storia dei Winchester, la continuazione di questa subirà un ritardo e già conoscendo che non sono velocissima nel pubblicare (lo sapete, sono una lumaca!) ci vorrà un po' di tempo prima di poter leggere il primo capitolo del proseguo. Comunque se qualcuna di voi ha suggerimenti sull'evoluzione, sarò felicissima di prenderli in considerazione, non avendo ancora ben delineato lo sviluppo della storia.

A presto, allora!!!

  
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