Because of..THE NET!
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QUINTO CAPITOLO
Mi svegliai stiracchiandomi, tra quelle lenzuola bianche e profumate. I raggi del sole mi colpivano in pieno viso, abbassai lo sguardo, e mi resi conto di essere ancora nuda. Il lenzuolo copriva solo la mia gamba sinistra. Mi sgranchii ancora la schiena, voltandomi verso destra, e quando aprii gli occhi, lui era lì. Su un fianco, con il capo poggiato su una mano. Rimasi immobile a fissarlo, mentre lui guardava me, con quel sorriso a rendere il suo viso ancora più bello.
Come se fosse possibile.
-Buongiorno..-
E la
sua voce appena sveglia? Musica.
-A te..- Gli
sorrisi.
-Fai così ogni
mattina?- Mi squadrò da capo a piedi, ed io annuii..
-In realtà a volte
faccio anche di peggio, come rivoltarmi su me stessa.. Devo
sgranchirmi per bene, o mi sento moscia tutto il giorno.- Spiegai, e
lo vidi sorridere malizioso.
-Bene. Benissimo.
Potrei anche abituarmici, la visione di te, che ti muovi in questo
modo, appena sveglio è.. paradisiaca.-
Roteai gli occhi..
era così esagerato. Si alzò dal letto, seguii
tutti i suoi
movimenti con lo sguardo, aprii meglio le tende della camera, e poi
la finestra. L'odore del mare mi solleticò il naso, ma la
vista di
lui nudo, solleticò qualcos'altro.
-Senti,
vampirozzolo, perchè non torni a letto?- Si
voltò, e mi guardò
fingendosi perplesso. -Mh, d'accordo, fa' come vuoi, è che
avevo in
mente un altro modo per sgranchirmi.- Lo guardai maliziosa, e lo vidi
raggiungermi in un attimo, prendermi per le caviglie e tirarmi verso
sé.
Risi per la sua
irruenza, fin quando fui occupata a baciarlo.
Mi allacciai con le
gambe al suo bacino, averlo su di me, era una sensazione piuttosto
piacevole. Passò una il braccio sotto la mia schiena, e con
un
gesto, mi sollevò. Non staccandosi mai dalle mie labbra.
Le nostre lingue
che si cercavano, trovavano, allontanavano e poi si cercavano di
nuovo.
I nostri corpi
incollati l'uno all'altro, seduti su quel letto, che era già
stato
spettatore della nostra notte, d'amore. Mi staccai da lui ansante. I
suoi capelli scompigliati, per colpa delle mie torture, gli occhi
lucidi e le guance arrossate. Le labbra umide e gonfie per i troppi
baci.
Cazzo quanto era bello.
-Dio, sei
bellissima.- Mi prese il viso con tutte e due le mani, e con i
pollici mi lasciava piccole e dolci carezze sulle guance. Sorrisi,
beandomi di quel momento così perfetto e magico. Non mi
sarei più
voluta alzare da quel letto.
Ed era strano, perchè la notte
prima, non volevo neanche entrare in quella camera.
Mi
allontanai da lui immediatamente,
e avrei voluto tanto avere un tasto da qualche parte, per spegnere i
miei maledetti pensieri.
-Mi spieghi perchè ogni tanto hai
questi scatti?-
-Perchè tutto questo è sbagliato.
Io non dovrei neanche essere qui. Tu sei famoso, e poi..-
-Meredith.. vuoi stare tranquilla?-
-No, non posso. Tu non capisci, e
non sai neanche i mille pensieri che ho per la mente in questo
momento. Tu sei pericoloso..-
-Io sono cosa?- Rise, ma intanto non
mi permetteva di allontanarmi da lui.. -Rilassati per favore, non
farti paranoie, perchè non ce n'è bisogno..- Mi
guardò,
esattamente come dentro il pub, ed anche questa volta mi incantai Ero
come sotto ipnosi. -Posso fare una cosa adesso?- Adoravo quella sua
smorfia al posto del sorriso.. lo rendeva ancora più sexy.
-Puoi fare tutto quello che vuoi, in
questo momento-
La smorfia sparì, per lasciare
spazio ad un vero e proprio sorriso. La sua mano era sulla mia
guancia, e l'altra ancora dietro la mia schiena. Mi spinse verso lui,
e le nostre labbra si unirono. Restai per qualche secondo con gli
occhi aperti per lo stupore, ma quando realizzai che la sua lingua
stava tracciando il contorno del mio labbro superiore, mi addossai a
lui e chiusi gli occhi.
Avete presente il bacio che Aladdin
da a Jasmin sul balcone grazie alla spinta del tappeto?
Ecco, il
nostro era uguale. Senza balcone né tappeto volante.
I suoi capelli, intrecciati alle mie
dita, così morbidi.
Le sue labbra incollate alle mie,
così carnose.
Il suo petto, contro il mio, così
muscoloso.
Era ossigeno. Aria pulita, fresca,
nuova. Ma ci staccammo ugualmente per riprendere fiato, riaprii gli
occhi lentamente, come per paura che quello fosse solo un sogno, e
che tutto potesse sparire da un momento all'altro.
Ma lui era ancora lì, che mi guarda
divertito ed eccitato insieme.
-Cosa stiamo facendo?- Le mie mani
ancora tra i suoi capelli. Non riuscivo a smettere di attorcigliarli.
-Quello che avremmo dovuto fare fin
dal primo momento in cui ci siamo conosciuti. Mi piaci Mer, mi attrai
fisicamente. Sei una ragazza normale, ed io ho bisogno di tanta
normalità in questo periodo.-
Gli sorrisi. Non mi aveva certo
fatto chissà quale confessione, però era stato
sincero. Voleva la
normalità, mi reputava normale, quindi perchè non
dargliela? La
normalità, che avete capito!
Il suono del clacson della macchina
dietro noi, ci fece saltare in aria, ritornai al mio posto mentre lui
riprese a guidare. Quel sorriso malizioso sul suo viso non faceva
altro che fomentare i miei pensieri più impuri.
Ci
ritrovammo, avvinghiati l'uno
l'altra, alla porta della camera dell'hotel dove alloggiava in quei
giorni. Era difficile far passare la scheda nella fessura mentre ci
baciavamo in quel modo, ma dopo ripetuti tentativi, Ian era riuscito
ad aprire la porta, e a richiuderla con un solo calcio.
Mi buttò sul letto. Feci circa due
rimbalzi su quel materasso, il che mi fece piuttosto ridere, lui ne
approfittò per togliersi la giacca e le scarpe, e poi smisi
di
ridere.
Le mie labbra erano interessate ad
altro, per esempio alle sue.
Le mie mani, erano impegnate e
spogliarlo.
Ed i miei occhi.. a gustarsi quel
magnifico panorama.
-Che
hai da fare
oggi?-
-Per prima cosa,
devo trovare la mia camicia.. Eccola- La raccolsi da sotto il letto,
e la indossai. Era difficile abbottonarla nel modo giusto, con lui
che mi baciava il collo. Era insaziabile.
Prima nel letto, e poi
nella vasca da bagno.
Avevo bisogno di
tanto cibo, accompagnato da un enorme dose di caffeina, e soprattutto
di una doccia. Io, da sola, sotto l'acqua corrente.
Non che non mi
fosse piaciuto il bagno con lui, ma, non so, mi sentivo..sporca di
sesso. Avere il suo profumo addosso era una gran cosa, ma non stavamo
insieme, non eravamo fidanzati o ancor peggio innamorati..quindi
perchè stare ancora con il suo profumo attaccato alla mia
pelle? Il
suo bellissimo odore nella mia testa?
Una doccia. Era
quello che mi serviva.
-Non è che, cambi
account su twitter, o.. cambi stato, in modo da non farti
più
rintracciare?- La sua espressione corrucciata mi fece sorridere, e mi
rifugiai tra le sue braccia, involontariamente. Giuro, io non volevo
farlo, il mio corpo si attaccò al suo contro la mia
volontà..
-Certo che no. Mi è
piaciuto.. fare quello che abbiamo fatto fino a 10 minuti fa,
perchè
smettere..-
-Mi stai proponendo
di diventare il tuo, amico di letto?- Alzai un sopracciglio, e gli
pizzicai il sedere.. -Mi piacerebbe tantissimo, ma, signorina Spurce,
da lei vorrei qualcosa di più..-
-Signor
Somerhalder, potremmo parlarne in un altro momento? Devo fare
tantissime cose, e se sto un altro minuto qui, sono sicura che non
avrò più la forza di uscire da quella porta-
L'angolo sinistro
della sua bocca si alzò in quel sorriso che mi faceva tanto
impazzire. Mi alzai leggermente sulle punte, e gli morsi le labbra,
staccandomi da lui subito dopo. Era come una droga, e cominciavo a
sentire il bisogno di volerne sempre di più. -Ti ho
memorizzato il
mio numero.. A più tardi-
Ci
guardavamo negli
occhi. E devo dire che i suoi, azzurri, mi incutevano abbastanza
paura in quel momento. Le dita della sua mano destra tamburellavano
sul tavolo, mentre con l'altra teneva il bicchiere di caffè
macchiato extra zuccherato. Io, avevo la mia tazza di cioccolata
bianca, fumante, in attesa si raffreddasse. La ordinavo ogni volta
che, sapevo di essere confusa, ogni volta che sapevo che le cose mi
stavano sfuggendo di mano..
-Credo che te ne
stia innamorando.- La mia compagna di stanza, nonché, una
delle mie
più care amiche da un paio di anni a quella parte, aveva
emesso la
sua sentenza.
-Non credo
proprio.- Ed io, bevendo la mia cioccolata.. avevo accettato la mia
condanna.
-Ci passi la notte.
Dormite insieme, vi svegliate e fate sesso per due volte, una delle
quali è nella vasca da bagno. E tu odi la vasca.. Fattelo
dire ma..
tu sei bella cotta-
-Ma chi non ne
sarebbe.. Sono solo affascinata da quello che è lui.
Cioè, è
famoso, è bello, è simpatico è.. Oddio
Anne, hai ragione e non so
come fare aiutami.-
-Wow, questa volta
non hai neanche aspettato di finire la cioccolata, per darmi
ragione.-
-Smettila di
prendermi in giro, ed aiutami. Cosa posso fare?-
-Non saprei
proprio.. Ah.. aspetta, metterti insieme a lui?-
-Che Zeus mi
fulmini.. ma che diavolo vai blaterando?- Ok, dovevo calmarmi, o mi
sarebbe venuto un mal di testa di quelli incredibili.
-Ti ha detto che
vuole qualcosa di più.. Ma lo ascolti quando parla? Cazzo
Mer, non
rovinare tutto, tu gli piaci, e lui ti piace da paura. E allora qual
è il problema?-
-Il problema..-
Respirai per non urlare.. -Il problema è che lui potrebbe
trovarne,
ed averne altre mille più belle di me, più
famose, più simpatiche,
più tutto insomma. Ed io non lo sopporterei..-
E quello era il
momento in cui, di solito, ordinavo un'altra cioccolata.. questa
volta al latte.
-Esistono già,
ragazze “più” di te, come hai detto tu..
quindi..-
-Non voglio stare
con lui, per poi perderlo. Ecco cosa non sopporterei. Mi innamorerei
troppo velocemente di lui, e poi soffrirei così tanto da
sentirmi
distrutta. Io non voglio sentirmi di nuovo così. Non voglio
dimagrire ancora, non voglio piangere di nuovo per un uomo. Non
voglio sentire quell'enorme vuoto e nello stesso tempo peso sul petto
mentre penso ai momenti passati insieme a lui, quindi no. Io non
voglio stare con lui, prima ancora che tutto questo accada..
-Ma tu non lo sai
se accadrà o no.. Lui..
-Si che accadrà..
Perchè io ho 22 anni, e anche se lui ne ha 10 in
più, non posso
legarmi adesso ad una persona, per sempre. Anne, non esiste il per
sempre. So già come andrà a finire,
perchè finisce sempre così.
Se dovessimo stare insieme, non ci sposeremo mai.. perchè io
sono
troppo giovane, e lui non potrà aspettarmi in eterno,
perchè è
molto più grande di me..
-Quindi, il
problema è l'età..
-E' un'insieme di
cose.. e la conclusione è che, Meredith ed Ian non potranno
stare
insieme, né ora e né mai.-
-Hai solo paura
dell'amore..- La guardai. Per tutta la nostra
“chiacchierata”
avevo tenuto lo sguardo vago, guardando dovunque tranne che i suoi
occhi. Ma in quel momento, sentendola dire quella cosa, ritrovai il
coraggio di guardarla. Era vero, avevo paura.. ma non dell'amore,
avevo paura di quello che c'era dopo..
Ero seduta sul letto della mia camera al campus. Mi guardavo allo specchio da circa mezz'ora, ero già vestita, truccata, pronta per quella cena. Solo che non avevo il coraggio di uscire da quella stramaledetta porta, andare al ristorante, sedermi, e dire ad Ian, quello che avevo detto ad Anne due giorni prima al bar.
Io e lui non potevamo stare insieme.
Ebbene
sì. Erano
trascorsi due giorni da quella bellissima notte con Ian, aveva dovuto
lavorare, e quindi avevamo dovuto spostare la cena fino ad oggi.
Inutile dire che non volevo andare, preferivo restare in camera, a
guardare la tv, piuttosto che affrontarlo. Come gli avrei detto,
quello che dovevo dirgli senza fargli capire, che una parte di me,
voleva stare con lui? Era fondamentale non guardarlo negli occhi, o
non avrei saputo aprire bocca.
Spinta da non so
quale forza, riuscii ad uscire dalla mia camera, e a raggiungerlo.
Ero super agitata, non lo ero mai stata così tanto, neanche
per il
mio primo esame al college. Lo vidi seduto, con i gomiti poggiati sul
tavolo, ed il menù tra le mani.
-Ciao, scusa il
ritardo..- Non dovevo guardarlo negli occhi.. dovevo resistere e
sarebbe andato tutto bene..
-Non ti
preoccupare, stavo dando un'occhiata ai vini.- Mi sorrise mentre mi
faceva accomodare di fronte a lui, dopo avermi dato un bacio vicino
alle labbra, molto vicino. -Non vedevo l'ora che arrivasse questo
giorno. Volevo vederti e soprattutto volevo una piccola pausa dalle
riprese, due giorni di seguito no-stop sono pesanti..-
-Immagino..- Lui
parlava troppo, ed io troppo poco.
-E' successo
qualcosa?- Negai con il capo, mentre con gli occhi cercavo il
cameriere. Cominciavo ad avere sete o forse era fame. Dovevo fare
assolutamente qualcosa per evitare di parlare con lui, di guardarlo.
-Mer..Puoi guardarmi per favore?- Mi prese la mano e me la strinse. I
miei occhi cercarono i suoi, e non appena si trovarono, il mio cuore
ebbe un sussulto.
-Non è successo
niente, sono solo stanca, ho avuto una pessima giornata.. Tu, come..
stai?-
-Sto bene. Vuoi che
ti accompagni al campus? Rimandiamo la cena se vuoi..-
Rimandare? Da un
lato mi sarebbe piaciuto, ma dall'altro dovevo togliermi quel peso.
Come quando si va dal dentista per togliere il dente del giudizio, si
deve fare in fretta e senza pensarci, o il dolore e l'ansia ti
uccidono.
Avevo davvero
paragonato quella situazione, ad un estrazione di un dente?
-No, voglio
mangiare.. e voglio sapere perchè hai insistito per portarmi
a cena
fuori..-
-Hai ragione..- Mi
sorrise, e lì credetti di morire -Volevo aspettare il
secondo, o
almeno il dolce, ma è meglio dirle subito queste cose..
Giusto?-
-Mi stai mettendo
ansia.. Che mi devi dire?- Sperai che si trattasse di un suo film, o
di qualche anticipazione sul suo telefilm, o qualcos'altro inerente
al suo lavoro...
-Te l'avevo
accennato l'altra mattina, Meredith, tu mi piaci davvero tanto, e non
perchè sono stato a letto con te per tre volte di seguito e
ti
volevo ancora, ma perchè mi piaci dentro. Ti conosco da
poco, lo so,
ed è quel poco che conosco che mi invoglia a conoscerti
ancora di
più..- Prese una pausa. I suoi occhi erano incatenati ai
miei, e
sorrideva, perchè aveva speranza.. Ma chi di
speranza vive..
-Meredith voglio stare insieme a te. Non so come dirtelo in modo che
non risulti banale.. infondo ho 32 anni, e sono Ian Somerhalder non
posso permettermi la banalità..- Rise imbarazzato.. Era una
sorta di
risata isterica, perchè si aspettava una risposta da me.
-Non può
succedere, né adesso né mai.- L'avevo detto
davvero.. ovviamente
guardando le mie mani che sbriciolavano il grissino..-Non
perchè tu
non mi piaci, perchè in quel caso sarei davvero stupida e
cieca, ma
perchè le cose tra di noi non potrebbero funzionare. E'
troppo
complicato Ian. Io ho 22 anni e tu 10 in più.. e..-
Cercò di
interrompermi, ma lo fermai in tempo. Una sua parola e il mio
discorso non avrebbe retto. Se avessi sentito la sua voce, un'altra
volta, mi sarei buttata tra le sue braccia, e questo non doveva
accadere. -Non è solo la differenza di età che mi
frena, è anche
la mia paura di soffrire dopo. Perchè io ti piaccio, ma ti
piaccio
adesso, e domani potrebbe piacerti qualcun'altra, e sarà
lì che
soffrirò così tanto da stare male, da desiderare
di strapparmi il
cuore. Non voglio soffrire, io non so se tu mi capisci..
-No non capisco,
perchè le tue parole non hanno senso. Non puoi fasciarti la
testa
ancor prima di romperla, perchè devi precluderti la
possibilità di
essere felice solo perchè hai paura di quello che verrebbe
dopo. Ma
poi chi ti dice che soffrirai? E se io volessi stare per sempre con
te?-
-E' impossibile..-
Il mio era quasi un sussurro..
-Non vedo perchè
sia impossibile.. lo vedo assolutamente normale. Ci piacciamo, stiamo
insieme fino a quando ne avremo la possibilità e se tutto va
bene,
ci sposiamo. Non ti vuoi sposare? Conviviamo. Sei tu che stai
complicando le cose.. ma fai come vuoi, la vita è tua.-
Non sapevo più che
cosa dire. Perchè in fondo anche io sapevo che il mio
discorso aveva
senso solo fino ad un punto, poi crollava. Avrei dovuto provare,
perchè niente e nessuno mi aveva dato la certezza che con
lui
sarebbe davvero finita, ma più lo guardavo e più
ero sicura che
avrei sofferto. Sarei stata gelosa per ogni suo bacio sul set, per
ogni scena d'amore.
Ero una persona
estremamente gelosa, e raramente mi fidavo degli altri, tutta colpa
della mia ultima relazione.
Sospirai, come a
farmi coraggio, presi la giacca e la borsa, sussurrando un
“Mi
dispiace” e me ne andai. Senza voltarmi indietro. Senza
guardarlo
un'altra volta. Perchè sapevo che se lo avessi fatto, sarei
tornata
tra le sue braccia, e quella era l'ultima cosa che doveva accadere.
Come avevo detto prima, chi di speranza vive.. disperato muore.
Fine.
******************
Eccoci qui alla fine di
questa mini-fic, allora, che ne pensate?
Spero di non avervi
deluse. *-* Inizio con il dire che: so che vi immaginavate un lieto
fine, ma mi è venuto fuori così! Spero non mi
odierete. In fondo potete immaginare quello che volete. Potete, che so,
pensare che dopo qualche anno possano incontrarsi di nuovo e stare
insieme. Quello che dovete capire è che Meredith
ha sofferto in passato, e ha paura di soffrire ancora, soprattutto per
Ian, perchè lui è famoso, bello, e tutto quello
che volete. E lui, beh, lui vorrebbe stare con lei, perchè
le piace tanto, ma alla fine rispetta la sua scelta. *-* Ammiratelo
anche per questo. <3
Spero davvero di non
avervi deluse! :)
Vi ricordo il canale Youtube!
LA VIDA ES UN CARNAVAL.
Per chi
volesse, può aggiungermi su facebook, questo è il
mio contatto. Thecarnival
epf.
Ho anche creato un gruppo, chi volesse, può richiedere
l'iscrizione, si chiama Le
mie storie ed altro.