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Autore: thecarnival    20/10/2011    5 recensioni
Meredith Spurce è 22enne di Los Angeles che studia a Berkeley. La sua vita è piuttosto tranquilla,proprio come tutte le sue coetanee di LA. Genitori ricchi,villa con piscina,ecc. Ma per fortuna non è una ragazza viziata..ha le sue passioni, ha la sua band ed i suoi amici che le sollevano il morale. La sua vita sta per cambiare totalmente, grazie ad internet..grazie a Twitter. Cosa succederebbe se una mattina, un attore famoso, ti mandasse una email per chiederti di bere un caffè?
Una mini-fic basata su un'idea piuttosto semplice. Per scoprire di chi si tratta,basta leggere..
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'A wish right now.'
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Because of..THE NET!

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QUINTO CAPITOLO

Mi svegliai stiracchiandomi, tra quelle lenzuola bianche e profumate. I raggi del sole mi colpivano in pieno viso, abbassai lo sguardo, e mi resi conto di essere ancora nuda. Il lenzuolo copriva solo la mia gamba sinistra. Mi sgranchii ancora la schiena, voltandomi verso destra, e quando aprii gli occhi, lui era lì. Su un fianco, con il capo poggiato su una mano. Rimasi immobile a fissarlo, mentre lui guardava me, con quel sorriso a rendere il suo viso ancora più bello.

Come se fosse possibile.

-Buongiorno..- E la sua voce appena sveglia? Musica.
-A te..- Gli sorrisi.
-Fai così ogni mattina?- Mi squadrò da capo a piedi, ed io annuii..
-In realtà a volte faccio anche di peggio, come rivoltarmi su me stessa.. Devo sgranchirmi per bene, o mi sento moscia tutto il giorno.- Spiegai, e lo vidi sorridere malizioso.
-Bene. Benissimo. Potrei anche abituarmici, la visione di te, che ti muovi in questo modo, appena sveglio è.. paradisiaca.-
Roteai gli occhi.. era così esagerato. Si alzò dal letto, seguii tutti i suoi movimenti con lo sguardo, aprii meglio le tende della camera, e poi la finestra. L'odore del mare mi solleticò il naso, ma la vista di lui nudo, solleticò qualcos'altro.
-Senti, vampirozzolo, perchè non torni a letto?- Si voltò, e mi guardò fingendosi perplesso. -Mh, d'accordo, fa' come vuoi, è che avevo in mente un altro modo per sgranchirmi.- Lo guardai maliziosa, e lo vidi raggiungermi in un attimo, prendermi per le caviglie e tirarmi verso sé.
Risi per la sua irruenza, fin quando fui occupata a baciarlo.
Mi allacciai con le gambe al suo bacino, averlo su di me, era una sensazione piuttosto piacevole. Passò una il braccio sotto la mia schiena, e con un gesto, mi sollevò. Non staccandosi mai dalle mie labbra.
Le nostre lingue che si cercavano, trovavano, allontanavano e poi si cercavano di nuovo.
I nostri corpi incollati l'uno all'altro, seduti su quel letto, che era già stato spettatore della nostra notte, d'amore. Mi staccai da lui ansante. I suoi capelli scompigliati, per colpa delle mie torture, gli occhi lucidi e le guance arrossate. Le labbra umide e gonfie per i troppi baci.
Cazzo quanto era bello.
-Dio, sei bellissima.- Mi prese il viso con tutte e due le mani, e con i pollici mi lasciava piccole e dolci carezze sulle guance. Sorrisi, beandomi di quel momento così perfetto e magico. Non mi sarei più voluta alzare da quel letto.
Ed era strano, perchè la notte prima, non volevo neanche entrare in quella camera.


Mi allontanai da lui immediatamente, e avrei voluto tanto avere un tasto da qualche parte, per spegnere i miei maledetti pensieri.
-Mi spieghi perchè ogni tanto hai questi scatti?-
-Perchè tutto questo è sbagliato. Io non dovrei neanche essere qui. Tu sei famoso, e poi..-
-Meredith.. vuoi stare tranquilla?-
-No, non posso. Tu non capisci, e non sai neanche i mille pensieri che ho per la mente in questo momento. Tu sei pericoloso..-
-Io sono cosa?- Rise, ma intanto non mi permetteva di allontanarmi da lui.. -Rilassati per favore, non farti paranoie, perchè non ce n'è bisogno..- Mi guardò, esattamente come dentro il pub, ed anche questa volta mi incantai Ero come sotto ipnosi. -Posso fare una cosa adesso?- Adoravo quella sua smorfia al posto del sorriso.. lo rendeva ancora più sexy.
-Puoi fare tutto quello che vuoi, in questo momento-
La smorfia sparì, per lasciare spazio ad un vero e proprio sorriso. La sua mano era sulla mia guancia, e l'altra ancora dietro la mia schiena. Mi spinse verso lui, e le nostre labbra si unirono. Restai per qualche secondo con gli occhi aperti per lo stupore, ma quando realizzai che la sua lingua stava tracciando il contorno del mio labbro superiore, mi addossai a lui e chiusi gli occhi.
Avete presente il bacio che Aladdin da a Jasmin sul balcone grazie alla spinta del tappeto?
Ecco, il nostro era uguale. Senza balcone né tappeto volante.
I suoi capelli, intrecciati alle mie dita, così morbidi.
Le sue labbra incollate alle mie, così carnose.
Il suo petto, contro il mio, così muscoloso.
Era ossigeno. Aria pulita, fresca, nuova. Ma ci staccammo ugualmente per riprendere fiato, riaprii gli occhi lentamente, come per paura che quello fosse solo un sogno, e che tutto potesse sparire da un momento all'altro.
Ma lui era ancora lì, che mi guarda divertito ed eccitato insieme.
-Cosa stiamo facendo?- Le mie mani ancora tra i suoi capelli. Non riuscivo a smettere di attorcigliarli.
-Quello che avremmo dovuto fare fin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti. Mi piaci Mer, mi attrai fisicamente. Sei una ragazza normale, ed io ho bisogno di tanta normalità in questo periodo.-
Gli sorrisi. Non mi aveva certo fatto chissà quale confessione, però era stato sincero. Voleva la normalità, mi reputava normale, quindi perchè non dargliela? La normalità, che avete capito!
Il suono del clacson della macchina dietro noi, ci fece saltare in aria, ritornai al mio posto mentre lui riprese a guidare. Quel sorriso malizioso sul suo viso non faceva altro che fomentare i miei pensieri più impuri.

Ci ritrovammo, avvinghiati l'uno l'altra, alla porta della camera dell'hotel dove alloggiava in quei giorni. Era difficile far passare la scheda nella fessura mentre ci baciavamo in quel modo, ma dopo ripetuti tentativi, Ian era riuscito ad aprire la porta, e a richiuderla con un solo calcio.
Mi buttò sul letto. Feci circa due rimbalzi su quel materasso, il che mi fece piuttosto ridere, lui ne approfittò per togliersi la giacca e le scarpe, e poi smisi di ridere.
Le mie labbra erano interessate ad altro, per esempio alle sue.
Le mie mani, erano impegnate e spogliarlo.
Ed i miei occhi.. a gustarsi quel magnifico panorama.


-Che hai da fare oggi?-
-Per prima cosa, devo trovare la mia camicia.. Eccola- La raccolsi da sotto il letto, e la indossai. Era difficile abbottonarla nel modo giusto, con lui che mi baciava il collo. Era insaziabile.
Prima nel letto, e poi nella vasca da bagno.
Avevo bisogno di tanto cibo, accompagnato da un enorme dose di caffeina, e soprattutto di una doccia. Io, da sola, sotto l'acqua corrente.
Non che non mi fosse piaciuto il bagno con lui, ma, non so, mi sentivo..sporca di sesso. Avere il suo profumo addosso era una gran cosa, ma non stavamo insieme, non eravamo fidanzati o ancor peggio innamorati..quindi perchè stare ancora con il suo profumo attaccato alla mia pelle? Il suo bellissimo odore nella mia testa?
Una doccia. Era quello che mi serviva.
-Non è che, cambi account su twitter, o.. cambi stato, in modo da non farti più rintracciare?- La sua espressione corrucciata mi fece sorridere, e mi rifugiai tra le sue braccia, involontariamente. Giuro, io non volevo farlo, il mio corpo si attaccò al suo contro la mia volontà..
-Certo che no. Mi è piaciuto.. fare quello che abbiamo fatto fino a 10 minuti fa, perchè smettere..-
-Mi stai proponendo di diventare il tuo, amico di letto?- Alzai un sopracciglio, e gli pizzicai il sedere.. -Mi piacerebbe tantissimo, ma, signorina Spurce, da lei vorrei qualcosa di più..-
-Signor Somerhalder, potremmo parlarne in un altro momento? Devo fare tantissime cose, e se sto un altro minuto qui, sono sicura che non avrò più la forza di uscire da quella porta-
L'angolo sinistro della sua bocca si alzò in quel sorriso che mi faceva tanto impazzire. Mi alzai leggermente sulle punte, e gli morsi le labbra, staccandomi da lui subito dopo. Era come una droga, e cominciavo a sentire il bisogno di volerne sempre di più. -Ti ho memorizzato il mio numero.. A più tardi-



Ci guardavamo negli occhi. E devo dire che i suoi, azzurri, mi incutevano abbastanza paura in quel momento. Le dita della sua mano destra tamburellavano sul tavolo, mentre con l'altra teneva il bicchiere di caffè macchiato extra zuccherato. Io, avevo la mia tazza di cioccolata bianca, fumante, in attesa si raffreddasse. La ordinavo ogni volta che, sapevo di essere confusa, ogni volta che sapevo che le cose mi stavano sfuggendo di mano..
-Credo che te ne stia innamorando.- La mia compagna di stanza, nonché, una delle mie più care amiche da un paio di anni a quella parte, aveva emesso la sua sentenza.
-Non credo proprio.- Ed io, bevendo la mia cioccolata.. avevo accettato la mia condanna.
-Ci passi la notte. Dormite insieme, vi svegliate e fate sesso per due volte, una delle quali è nella vasca da bagno. E tu odi la vasca.. Fattelo dire ma.. tu sei bella cotta-
-Ma chi non ne sarebbe.. Sono solo affascinata da quello che è lui. Cioè, è famoso, è bello, è simpatico è.. Oddio Anne, hai ragione e non so come fare aiutami.-
-Wow, questa volta non hai neanche aspettato di finire la cioccolata, per darmi ragione.-
-Smettila di prendermi in giro, ed aiutami. Cosa posso fare?-
-Non saprei proprio.. Ah.. aspetta, metterti insieme a lui?-
-Che Zeus mi fulmini.. ma che diavolo vai blaterando?- Ok, dovevo calmarmi, o mi sarebbe venuto un mal di testa di quelli incredibili.
-Ti ha detto che vuole qualcosa di più.. Ma lo ascolti quando parla? Cazzo Mer, non rovinare tutto, tu gli piaci, e lui ti piace da paura. E allora qual è il problema?-
-Il problema..- Respirai per non urlare.. -Il problema è che lui potrebbe trovarne, ed averne altre mille più belle di me, più famose, più simpatiche, più tutto insomma. Ed io non lo sopporterei..-
E quello era il momento in cui, di solito, ordinavo un'altra cioccolata.. questa volta al latte.
-Esistono già, ragazze “più” di te, come hai detto tu.. quindi..-
-Non voglio stare con lui, per poi perderlo. Ecco cosa non sopporterei. Mi innamorerei troppo velocemente di lui, e poi soffrirei così tanto da sentirmi distrutta. Io non voglio sentirmi di nuovo così. Non voglio dimagrire ancora, non voglio piangere di nuovo per un uomo. Non voglio sentire quell'enorme vuoto e nello stesso tempo peso sul petto mentre penso ai momenti passati insieme a lui, quindi no. Io non voglio stare con lui, prima ancora che tutto questo accada..
-Ma tu non lo sai se accadrà o no.. Lui..
-Si che accadrà.. Perchè io ho 22 anni, e anche se lui ne ha 10 in più, non posso legarmi adesso ad una persona, per sempre. Anne, non esiste il per sempre. So già come andrà a finire, perchè finisce sempre così. Se dovessimo stare insieme, non ci sposeremo mai.. perchè io sono troppo giovane, e lui non potrà aspettarmi in eterno, perchè è molto più grande di me..
-Quindi, il problema è l'età..
-E' un'insieme di cose.. e la conclusione è che, Meredith ed Ian non potranno stare insieme, né ora e né mai.-
-Hai solo paura dell'amore..- La guardai. Per tutta la nostra “chiacchierata” avevo tenuto lo sguardo vago, guardando dovunque tranne che i suoi occhi. Ma in quel momento, sentendola dire quella cosa, ritrovai il coraggio di guardarla. Era vero, avevo paura.. ma non dell'amore, avevo paura di quello che c'era dopo..




Ero seduta sul letto della mia camera al campus. Mi guardavo allo specchio da circa mezz'ora, ero già vestita, truccata, pronta per quella cena. Solo che non avevo il coraggio di uscire da quella stramaledetta porta, andare al ristorante, sedermi, e dire ad Ian, quello che avevo detto ad Anne due giorni prima al bar.

Io e lui non potevamo stare insieme.

Ebbene sì. Erano trascorsi due giorni da quella bellissima notte con Ian, aveva dovuto lavorare, e quindi avevamo dovuto spostare la cena fino ad oggi. Inutile dire che non volevo andare, preferivo restare in camera, a guardare la tv, piuttosto che affrontarlo. Come gli avrei detto, quello che dovevo dirgli senza fargli capire, che una parte di me, voleva stare con lui? Era fondamentale non guardarlo negli occhi, o non avrei saputo aprire bocca.
Spinta da non so quale forza, riuscii ad uscire dalla mia camera, e a raggiungerlo. Ero super agitata, non lo ero mai stata così tanto, neanche per il mio primo esame al college. Lo vidi seduto, con i gomiti poggiati sul tavolo, ed il menù tra le mani.
-Ciao, scusa il ritardo..- Non dovevo guardarlo negli occhi.. dovevo resistere e sarebbe andato tutto bene..
-Non ti preoccupare, stavo dando un'occhiata ai vini.- Mi sorrise mentre mi faceva accomodare di fronte a lui, dopo avermi dato un bacio vicino alle labbra, molto vicino. -Non vedevo l'ora che arrivasse questo giorno. Volevo vederti e soprattutto volevo una piccola pausa dalle riprese, due giorni di seguito no-stop sono pesanti..-
-Immagino..- Lui parlava troppo, ed io troppo poco.
-E' successo qualcosa?- Negai con il capo, mentre con gli occhi cercavo il cameriere. Cominciavo ad avere sete o forse era fame. Dovevo fare assolutamente qualcosa per evitare di parlare con lui, di guardarlo. -Mer..Puoi guardarmi per favore?- Mi prese la mano e me la strinse. I miei occhi cercarono i suoi, e non appena si trovarono, il mio cuore ebbe un sussulto.
-Non è successo niente, sono solo stanca, ho avuto una pessima giornata.. Tu, come.. stai?-
-Sto bene. Vuoi che ti accompagni al campus? Rimandiamo la cena se vuoi..-
Rimandare? Da un lato mi sarebbe piaciuto, ma dall'altro dovevo togliermi quel peso. Come quando si va dal dentista per togliere il dente del giudizio, si deve fare in fretta e senza pensarci, o il dolore e l'ansia ti uccidono.
Avevo davvero paragonato quella situazione, ad un estrazione di un dente?
-No, voglio mangiare.. e voglio sapere perchè hai insistito per portarmi a cena fuori..-
-Hai ragione..- Mi sorrise, e lì credetti di morire -Volevo aspettare il secondo, o almeno il dolce, ma è meglio dirle subito queste cose.. Giusto?-
-Mi stai mettendo ansia.. Che mi devi dire?- Sperai che si trattasse di un suo film, o di qualche anticipazione sul suo telefilm, o qualcos'altro inerente al suo lavoro...
-Te l'avevo accennato l'altra mattina, Meredith, tu mi piaci davvero tanto, e non perchè sono stato a letto con te per tre volte di seguito e ti volevo ancora, ma perchè mi piaci dentro. Ti conosco da poco, lo so, ed è quel poco che conosco che mi invoglia a conoscerti ancora di più..- Prese una pausa. I suoi occhi erano incatenati ai miei, e sorrideva, perchè aveva speranza.. Ma chi di speranza vive.. -Meredith voglio stare insieme a te. Non so come dirtelo in modo che non risulti banale.. infondo ho 32 anni, e sono Ian Somerhalder non posso permettermi la banalità..- Rise imbarazzato.. Era una sorta di risata isterica, perchè si aspettava una risposta da me.
-Non può succedere, né adesso né mai.- L'avevo detto davvero.. ovviamente guardando le mie mani che sbriciolavano il grissino..-Non perchè tu non mi piaci, perchè in quel caso sarei davvero stupida e cieca, ma perchè le cose tra di noi non potrebbero funzionare. E' troppo complicato Ian. Io ho 22 anni e tu 10 in più.. e..- Cercò di interrompermi, ma lo fermai in tempo. Una sua parola e il mio discorso non avrebbe retto. Se avessi sentito la sua voce, un'altra volta, mi sarei buttata tra le sue braccia, e questo non doveva accadere. -Non è solo la differenza di età che mi frena, è anche la mia paura di soffrire dopo. Perchè io ti piaccio, ma ti piaccio adesso, e domani potrebbe piacerti qualcun'altra, e sarà lì che soffrirò così tanto da stare male, da desiderare di strapparmi il cuore. Non voglio soffrire, io non so se tu mi capisci..
-No non capisco, perchè le tue parole non hanno senso. Non puoi fasciarti la testa ancor prima di romperla, perchè devi precluderti la possibilità di essere felice solo perchè hai paura di quello che verrebbe dopo. Ma poi chi ti dice che soffrirai? E se io volessi stare per sempre con te?-
-E' impossibile..- Il mio era quasi un sussurro..
-Non vedo perchè sia impossibile.. lo vedo assolutamente normale. Ci piacciamo, stiamo insieme fino a quando ne avremo la possibilità e se tutto va bene, ci sposiamo. Non ti vuoi sposare? Conviviamo. Sei tu che stai complicando le cose.. ma fai come vuoi, la vita è tua.-
Non sapevo più che cosa dire. Perchè in fondo anche io sapevo che il mio discorso aveva senso solo fino ad un punto, poi crollava. Avrei dovuto provare, perchè niente e nessuno mi aveva dato la certezza che con lui sarebbe davvero finita, ma più lo guardavo e più ero sicura che avrei sofferto. Sarei stata gelosa per ogni suo bacio sul set, per ogni scena d'amore.
Ero una persona estremamente gelosa, e raramente mi fidavo degli altri, tutta colpa della mia ultima relazione.
Sospirai, come a farmi coraggio, presi la giacca e la borsa, sussurrando un “Mi dispiace” e me ne andai. Senza voltarmi indietro. Senza guardarlo un'altra volta. Perchè sapevo che se lo avessi fatto, sarei tornata tra le sue braccia, e quella era l'ultima cosa che doveva accadere.

Come avevo detto prima, chi di speranza vive.. disperato muore.



Fine.

******************

Eccoci qui alla fine di questa mini-fic, allora, che ne pensate?
Spero di non avervi deluse. *-* Inizio con il dire che: so che vi immaginavate un lieto fine, ma mi è venuto fuori così! Spero non mi odierete. In fondo potete immaginare quello che volete. Potete, che so, pensare che dopo qualche anno possano incontrarsi di nuovo e stare insieme. Quello che dovete capire è che  Meredith ha sofferto in passato, e ha paura di soffrire ancora, soprattutto per Ian, perchè lui è famoso, bello, e tutto quello che volete. E lui, beh, lui vorrebbe stare con lei, perchè le piace tanto, ma alla fine rispetta la sua scelta. *-* Ammiratelo anche per questo. <3
Spero davvero di non avervi deluse! :)

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Per chi volesse, può aggiungermi su facebook, questo è il mio contatto. Thecarnival epf. Ho anche creato un gruppo, chi volesse, può richiedere l'iscrizione, si chiama Le mie storie ed altro.

   
 
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