Un gran fraccasso. 

Ecco cosa sentivano le orecchie di Shea. 

Appena aprì gli occhi immagini sfocate le scorrevano innanzi a se. 

Riusciva a malapena a intravedere ombre colorate che si spostavano da una parte all'altra dandole delle spinte. 

Tra un colpo a destra ed uno a sinistra che riceveva venne spostata a ridosso di una superficie fredda che le diede un po di tepore dal caldo che poco prima la stava corrodendo. 

Lentamente le immagini si crearono più nitide davanti ai suoi occhi, anche se nonostante tutto la vista le giocava qualche brutto scherzo. 

Riuscì ad intravedere abbastanza chiaramente gente che si spostava frenetica da un bancarella all'altra, mercanti che mostravano la loro merce ed invogliavano tutti a prendere il proprio articolo. 

Shea decise di andare a vedere dove si trovava, non era la sua camera da letto, e quello non poteva essere un sogno, il dolore che aveva sentito agli occhi poco prima era troppo reale per essere uno dei giochetti di Morfeo. 

Appena si accinse a fare qualche passo si accorse che il suo pigiama largo e comodo era sparito per lasciare posto a pantaloni neri lunghi, con degli stivaletti in pelle arrivanti a metà polpaccio, una maglietta abbastanza aderente ma ben coperta da un mantello avente cappuccio. 

Rimase allibita e immobilizzata per qualche secondo, una vecchietta che passava di lì le chiese se andava tutto bene. La giovane rassicurando l'anziana signora iniziò ad incamminarsi verso le bancarelle che straboccavano di persone e roba. 

Non ci fu verso, appena i suoi occhi percepirono la luce del sole, la ragazza dovette indietreggiare a posarsi ad una delle pareti delle case in pietra che creavano un vicoletto ombreggiato. 

 

Da un'altura che sovrastava il mercato di Sherckhell, qualcuno la stava osservando nei minimi dettagli, pareva stesse aspettando proprio quella persona. 

 

Shea decise di percorrere quel vicolo, magari la portava in qualche bar o qualcosa per poter chiedere indicazioni su dove si trovasse. 

Si diede della stupida per non averci pensato poco prima quando la vecchietta si era informata sulla sua salute. 

Stava osservando le pietre incastonate nelle case quando andò a sbattere contro una giovane ragazza, più o meno della sua età dalla carnagione chiara ricoperta da ciocche rosse. 

Non si fece perdere l'occasione e decise di chiedere informazioni proprio alla cittadina, ma non ebbe nemmeno in tempo di chiederle che questa figura, dopo averle posato il cappuccio sino a metà occhi, l'attraeva a sè, come se ci fosse una forza più potente di lei a comandare le sue azioni. 

Le era bastato tuffare i suoi occhi per un istante in quelli verde smeraldo della ragazza per perdersi e non avere più il comando di se. 

Uscirono dal villaggio passando da una grande apertura ad arco che si trovava fra le mura. 

Ben presto abbandonarono la strada principale ricoperta di ciotoli e puntarono in direzione del bosco, dove alberi giganti le sovrastarono e le foglie facevano trapelare lame di luce qua e là. 

In sottofondo si sentiva un rumore di un ruscello che danzava da roccia a roccia, i passi delle due ragazze nemmeno si sentivano, era come se stessero volteggiando sulla natura. 

Shea intravide una casetta in legno scuro, con una grande ruota che passava per il ruscello. 

Una signora anziana uscì ed andò in contro alle due: 

-"Suki, finalmente siete arrivate"-