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Autore: Wishmastersissi    23/10/2011    1 recensioni
Il poeta Pierre Gringoire se ne stava nella sua stanza,filosofando sugli innumerevoli misteri della vita,accarezzando la testolina della sua adorata capretta Djali,appartenuta all’ormai defunta gitana Esmeralda,sposata da lui l’anno scorso, quell’indimenticabile 6 gennaio 1482. Ecco,ormai era passato un anno da quando lui la ricevette in sposa dal re dei gitani. Ma questa storia non tornava mai alla mente del nostro poeta,poiché aveva tante cose a cui pensare…
Ma stranamente quella notte,mentre non riusciva a prendere sonno,accadde qualcosa che gli riportò alla mente quella strana sera…la sera in cui,per errore o per fatalità,egli si ritrovò nella così detta “Corte dei Miracoli”,il rifugio dei gitani,e accadde qualcosa che gli cambiò la vita,che la segnò,precisamente...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fleur-de-Ly, La Esmeralda, Nuovo Personaggio, Pierre Gringoire
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9
Senda

 
<< Senda!Senda, aspetta, non correre!...Raya, anche tu! >> gridò Moira a due bambine di origine gitana che si rincorrevano andando verso la Plâce de Grêve.
<< Fermatevi immediatamente! >> urlò, facendo voltare quasi la metà dei passanti.
<< Raya ,corri!>> gridò Senda all'amica, la quale correva senza più fiato dietro di lei.
<< N-non...ce la faccio...più >> disse Raya, ansante.
<< Allora tu resta qui...ci vediamo davanti alla Cattedrale! >>
<< Ma... Senda! >>
D'un tratto arrivò Moira, ansante anche lei. << La prossima volta vi metterò al guinzaglio, giuro! >> esclamò la ragazza. << Dov'è Senda? >>
<< Ehm...lei....lei è già davanti alla cattedrale, credo >> rispose timidamente la bambina.
<< Quella peste! È proprio come sua madre, vuole fare sempre di testa sua...oh,ma glielo dirò....glielo dirò a Esmeralda cosa mi fa passare! Non obbedisce mai, quella mostriciattola, accidenti a me che mi sono offerta di badare a lei!...per fortuna, Raya, tu sei una zingarella obbediente e tranquilla, altrimenti... >>
<< Non parlare così di Senda, è una mia amica!...e...e poi,non è così ribelle come dici...lei obbedisce a sua madre... >>
<< Si,a sua madre...ma non a me! Tra l'altro ,trascorre più tempo con me che con lei, dovrebbe degnarmi un po' di rispetto! >> esclamò Moira, accelerando il passo per la rabbia.
Moira Sedal era una zingara di ventitré anni orfana, con una sorellina di sei anni da accudire. Sua madre era morta tre anni prima, per via degli stenti e di una tisi che l'aveva spenta in una notte. Da allora, Moira dovette occuparsi dell'istruzione di Raya, sua sorella. Insegnava a lei e Senda, la figlia di Esmeralda, la sua migliore amica, nuovi passi di danze gitane come il flamenco da ballare nelle piazze e grazie ai quali potersi guadagnare da vivere.
Quella mattina Moira era più tesa del solito, poiché il giorno prima le due bambine non avevano provato abbastanza per l'esibizione, ed ella era convinta che si sarebbero dimenticate i passi non riuscendo, di conseguenza, a portare più di quattro franchi a casa.
Intanto che Raya e Moira si avviavano verso la Plâce de Grêve, Senda se ne stava nei pressi della Cattedrale di Notre-Dame, ammirando le vetrate colorate e i rosoni, quando d'un tratto sentì qualcosa dietro di sé. Si voltò e vide che non era altro che Djali, una capretta dalle corna e le zampe dorate.
<< Djali, non puoi stare qui! Oh,ecco!... >> all’improvviso le si avvicinò un prete; << bambina,non è permesso far entrare animali qui in Chiesa…una capra,poi! Il simbolo del demonio!...esci immediatamente! >> e la cacciò con un gesto della mano.
-Mi…mi dispiace…non sono stata io a farla entrare…
-Fuori, zingara!
La bambina corse via spaventata, non poteva credere che un prete potesse comportarsi così scortesemente. Quest’ultimo,dopo essere venuto a conoscenza di ciò che era successo al suo collega e predecessore Claude Frollo, si teneva lungi dall’incrociare zingare di qualsiasi età e animali che fossero muniti di corna. La bambina, dal canto suo, si mise a sbriciolare un pezzo di pane trovato a terra, così dando da mangiare ai molteplici piccioni che circondavano il Sagrato. Venne circondata da un forte e particolare senso di quiete, si beava del calore e della luce del sole che faceva brillare i suoi capelli neri e gli innumerevoli bracciali dorati che indossava.
Immaginava di poter diventare libera come quei piccioni, un giorno…avrebbe voluto volare via da Parigi, via dalla Corte dei Miracoli, via da tutte quelle zingare che le facevano moine semplicemente perché era la figlia della bella Esmeralda, la regina della Corte…non avrebbe più dovuto sopportare le urla, i rimproveri e le lezioni di danza di Moira. O meglio, se c’era una cosa che amava di più al mondo, oltre a viaggiare con la fantasia, era danzare. Aveva ereditato il talento e la bellezza di sua madre, era solare, gentile e altruista come lei. Sarebbe volata via, in Spagna, in Andalusia, verso l’Italia, avrebbe danzato nelle più belle piazze del paese…si, avrebbe danzato ogni volta che ne sentiva il bisogno, e dove desiderava, avrebbe potuto finalmente danzare seguendo il suo istinto, creando dei suoi passi man mano, avrebbe ballato come aveva sempre desiderato, cosa che Moira non le permetteva dato che reputava i suoi passi di danza infantili e poco zingareschi, di fatto si limitava ad inculcare a lei e Raya la sua passione per il flamenco, che era la sua specialità, ma senza successo, eccetto per Raya che cercava in ogni modo di fare tutto ciò che diceva o faceva sua sorella, la quale a dir poco idolatrava. Senda non aveva sorelle o fratelli da adorare, a stento riusciva a trascorrere del tempo con sua madre, poiché era sempre in piazza a danzare per raccimolare qualche soldo o era impegnata con tutto ciò che riguardava la Corte dei Miracoli. Per non parlare di suo padre, Joaquin Martinez, che non la calcolava quasi minimamente, era poco più giovane di Esmeralda, ma trovava sempre un pretesto per non occuparsi della bambina. Preferiva sbevazzare con i suoi amici di malaffare, o stare in compagnia di altre donne…tutto ciò Senda lo sapeva, spesso scopriva cose che accadevano alla Corte ma che nessuno neanche si sognava. Lei, tuttavia, faceva finta di nulla e cercava di dimenticare tutto inventando nuovi passi di danza e viaggiando con la mente.
 
 
 
 
 
 
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*Note dell'autrice*
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto,tutti i personaggi,eccetto quelli citati come Esmeralda e Claude Frollo naturalmente,sono di mia invenzione.Per alcuni nomi mi sono ispirata al carattere dei personaggi,ad esempio Senda in spagnolo significa "sentiero",il che riporta al fatto che lei vorrebbe decidere da sola la sua strada,anche se è ancora molto piccola,e volare via da Parigi.Raya,invece,significa "confine",che è una specie di riferimento al fatto che lei,rispetto a Senda,è una bambina molto più chiusa,che preferisce idolatrare e comportarsi come sua sorella Moira invece di pensare di testa sua e volare via come Senda.
Il cognome Sedal,infine,vuol dire "lenza",come parola spagnola mi ispirava,poi mi sono ricordata di quella volta che una ragazza mi ha detto "sei proprio una lenza tu",nel senso di essere dei furbacchioni o di saperla lunga,il che mi ispirava per
Moira xD.
Accetto qualsiasi tipo di recensione,anche negativa intendo,mi sono iscritta qui su EFP  anche per imparare,quindi anche le critiche negative mi servono (senza offendere,possibilmente xD)
Baci,

Wishmastersissi
 
  
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