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Autore: AoiHand    23/10/2011    0 recensioni
Rufy non sarà mai un marine, per altro sarebbe un soldato terribile! Ma se certi incontri fossero andati in maniera differente e Garp avesse preso decisioni diverse...
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autore: Se c’è qualche aspetto della storia che ho saltato allora avvertitemi. Sarò più che felice di aggiungerlo in uno di questi piccoli intermezzi.

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Per essere uno dei più noti pirati del mondo, Shanks non aveva cercato affatto di creare la sua reputazione.

In realtà, tutti quelli che lo conoscevano si domandavano perché non fosse conosciuto come un incorreggibile e amante delle feste piuttosto che un sanguinario Yonkou* del Nuovo Mondo.

Se non si fesse piegato al canto ammaliante del mare avrebbe costruito un’impresa eccellente di cabaret con cui costruire un capitale, o almeno così giurava Yasop. Non che Ben, Lucky Loux o altri dei suoi ‘leali’ nakama avessero da ridire. Shanks stesso amava l’idea e spesso citava le loro sessioni di bevuta con Mihawk come prova che avrebbe potuto farlo… Se l’avesse voluto.

Eppure, non era così che lo vedeva la massa.

La propaganda è una strana signora.

-break-

Non era una giornata, un mese o un anno particolarmente interessante, quando accadde. In realtà, Shanks sarebbe stato il primo a lamentarsi sul fatto di annoiarsi e a preoccuparsi della riserva di liquore (ce n’era abbastanza da arrivare fino al prossimo porto? L’avrebbero sprecata? Qualcuno se la stava tenendo per sé? Ben gliel’avrebbe confiscata per qualche motivo?) Shanks si appiccicò contro il parapetto e sbadigliò, grattandosi il petto. Cosa non avrebbe dato per un segno della prossima isola, stava già progettando se qualcosa non fosse successo al più presto. Grugnì internamente e si domandò dove fosse il gabbiano porta giornali.

Un grande uccello stava volteggiando verso di loro. Era ovviamente una consegna ma… Prese il sottile pacco dall’uccello atterrato sul parapetto e a esaminò. Oh, se era carino. C’era pure il suo nome sopra. ‘Al Capitano Shanks, sulla Red Force’.

Ben, che era appena arrivato sul ponte, alzò un sopracciglio e Shanks decise semplicemente di aprirla con uno strappo e se qualcuno gli aveva mandato una bomba, be’, il dottore a quello serviva. Dentro c’era una lettera e un altro pacchetto più sottile indirizzato ad Yasop. ‘Che diavolo?’ si chiese. Ora quello era decisamente strano (i marine stavano cercando di aprire dei negoziati o qualcosa di simile?). Aprì la prima lettera, immaginando che fosse per lui, prima di impallidire.

La lettera era da parte di Rufy ed i suoi amici. Buona cosa.

Rufy era un Commodoro della Marina. Buon per lui, un guaio possibile per Shanks.

Aveva avuto bisogno di un contatto perché era un’emergenza privata. Shanks capì e decise di classificarla come decisamente brutta cosa.

Yasop aveva un figlio ed una moglie nel Mare Orientali. Positivo, anche se era triste saperli così lontani.

Entrambi erano morti. Una di malattia e l’altro ucciso dai pirati mentre cercava di difendere una giovane circa un mese prima. Era terribile come un terremoto.

Shanks scoccò un’occhiata al messaggio nella sua mano e strinse i denti.

Dio, che messaggio da inviare. La famiglia di un uomo era scomparsa! E in che maniera! Yasop era immensamente orgoglioso di suo figlio e adorava la sua moglie contadinotta. Bianchina aveva fatto i bagagli per lui e glieli aveva consegnati dicendogli che avrebbe avuto dei rimpianti solo se lui non fosse andato per mare ad usare le sue capacità come sempre aveva voluto. I pirati del Rosso erano tornati solo due volte al villaggio di Syrup prima di lasciare il Mare Orientale per la Rotta Maggiore. Bianchina li aveva salutati (cercando di nascondere com’era diventata pallida e magra), con la promessa scherzosa di scappare al porto ogni qualvolta avesse visto dei pirati. A Shanks era piaciuta, perché aveva fatto del suo meglio per accettare tutto nella sua vita, anche il marito cecchino e pirata (e Shanks che gliel’aveva rovinato).

Guardò il suo primo compagno che aveva preso la lettere e la stava rileggendo cupamente. Ben la lesse più volte prima di piegarla e restituirgliela.

“Non nasconderla,” lo avvertì prima di prendere l’accendino. “Questi non sono affari nostri e l’aspettare renderebbe le cose peggiori.”

Shanks annuì in riflessione. Stava pensando la stessa cosa ed era felice che Ben la pensasse come lui.

“Io gli darò questa,” brandì il piccolo pacco. “E tu avvertirai gli altri.”

-break-

Yasop era uno dei suoi più vecchi amici e lo aveva personalmente reclutato quando aveva iniziato a radunare assieme una propria ciurma. Era per il suo sake che il giovane aveva lasciati la sua casa al villaggio di Syrup e a sua giovane moglie. Consegnare una simile notizia era parte dei doveri del capitano ma si sentiva in realtà come se li avesse uccisi lui.

…Se solo Yasop fosse rimasto nell’isola…

Il cecchino aveva accettato il pacco con semplice curiosità e lo aprì per rivelare una lettera e un libro rilegato con una bellissima copertina in pelle. Shanks sentì il suo cuore stringersi mentre guardava il viso dell’amico incupirsi sempre di più finché non dovette girare sui tacchi e correre sul ponte.

-break-

Yasop si era chiuso nel ripostiglio per il resto della giornata, ignorando qualunque supplica ad uscirne.

Non ricomparve fino alla sera, quando entrò nella cambusa passando il libro a Shanks e immediatamente seppellendosi nella prima di molte botti di rum. I suoi nakama non erano sicuri di come avrebbero dovuto comportarsi. Anche ‘l’irriducibile Capitano Shanks’, come si introduceva a parecchie cameriere nei bar, si aggrappava alla sua sedia insicuro su quale sarebbe stata la miglior strategia di azione.

D’improvviso Yasop fece volare a botte per la stanza lasciandola spaccare contro il muro della cambusa. Traballò sui piedi e si arrampicò ubriaco sul tavolo.

“Mio figlio è morto!” esclamò. “Ma è morto da eroe proteggendo qualcuno che gli era caro. Ora vi racconterò la storia del Grande Capitano Usop, la sua coraggiosa ciurma e della dolcissima signorina Kaya!”

Si gettò a capofitto nella storia, con tutti i suoi nakama che pendevano dalle sue parole cariche di avventura. Shanks scoccò un’occhiata a Ben, che si stava accendendo una sigaretta. Il suo primo compagno annuì e sorrise leggermente.

No, Yasop non stava bene. Non lo sarebbe probabilmente più stato ma era orgoglioso della decisione presa dal suo ragazzo. Cavolo, probabilmente lui stesso avrebbe preso la stessa. Shanks sospettava che il suo cecchino avesse sempre conservato un desiderio segreto di vedere suo figlio prendere il mare e diventare lui stesso un pirata.

Guardò il piccolo libro che l’uomo dai capelli biondi gli aveva passato prima.

La scrittura era elegante e decisamente femminile; nella copertina interna era scritto con bella calligrafia:

Le avventure del grande e coraggioso Capitano Usop.

Note:

Yonkou: Imperatore

  
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