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Autore: martozza    25/10/2011    3 recensioni
Cosa succederebbe se tutti i tuoi affetti più cari venissero annientati?
Se la tua stessa vita fosse appesa ad un filo?
Bulma lo stava provando sulla sua stessa pelle.
Ma in quel vortice di follia e dolore forse qualcosa stava per cambiare.
Tutto era nelle sue mani, lei lo sapeva bene.
Avrebbe resistito, qualunque cosa fosse accaduta.
"Tutto intorno era silenzio e buio. La luce fioca non riusciva ad illuminare il grande magazzino dove vivevano. Topi, ecco ciò che erano diventati."
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Un po' tutti, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tenebra Azzurra.

Capitolo 4: Loro

 

“L'importante è che la morte ci colga vivi!”

Marcello Marchesi.

 

 

Erano lì, dinnanzi a lei.

Bulma era arrivata, la sua corsa era terminata. Era nascosta dietro il rottame di una macchina e osservava la scena attraverso i vetri rotti di quest'ultima.

Subito si rese conto del grave errore che aveva commesso. L'avrebbero sicuramente scoperta, di lì a poco.

Loro erano in tre. Galleggiavano in aria con le braccia al petto, fieri e vittoriosi. Perfidi sorridi deformavano i loro lineamenti. I muscoli gonfi erano rigidi.

Ognuno di loro aveva quel dispositivo all'occhio. Bulma ne aveva scoperto le funzioni, era un radar in grado di individuare la forza degli avversari. Ma allo stesso tempo, poteva mettersi in contatto con altri radar, come fosse un walkie talkie.

Quando la ragazza abbassò lo sguardo, dovette trattenere un urlo di terrore.

A terra c'erano i suoi amici. Crilin, Yamcha e Tenshinahn. Il primo era steso a terra, sanguinante ed immobile. Una lunga scia di sangue gli scorreva dalla fronte. Non riusciva a guardarlo in faccia, ma la visione era orripilante.

Yamcha era in piedi, il braccio ferito penzolava come morto. La cicatrice sulla sua guancia si era riaperta e sanguinava copiosamente. L'ultimo, Tenshinahn, ansimava con diverse ferite lungo il petto.

Si portò le mani davanti alla bocca. I suoi presentimenti erano veri.

I suoi amici erano stati attaccati.

Tremava per la preoccupazione, Bulma, osservando le ferite dei suoi compagni.

Tremava di disgusto, osservandone il sangue che ne sgorgava.

Tremava di paura, guardando lo sguardo perfido di quegli esseri.

Tremava di rabbia, per essere inutile e non poter aiutare le persone a lei care.

Osservò quei tre esseri che volteggiavano placidamente in aria. Erano due uomini ed una donna, se così potevano essere definiti.

Capelli neri ispidi, occhi color pece. Erano inquietanti e temibili.

“Allora, vi arrendete?” ghignò il primo, dai capelli a cresta e due lunghi baffi.

 

Bulma sbucò fuori dal tavolino dietro il quale si era nascosta per la paura. Tremava ancora leggermente, osservando i suoi amici che sostavano sulla soglia della porta.

“Puoi uscire fuori, Bulma.. tranquilla!” disse Crilin, sorridente, entrando. La donna deglutì, restando china nel suo nascondiglio. “C..chi era quel tipo?” chiese con una voce stridula.

“Si chiama Mr Popo. E' venuto come portavoce del supremo..” disse Yamcha sorridendo, andando verso di lei. Si chinò, raggiungendola e le sfiorò la guancia con l'indice, romanticamente. “Sta tranquilla, è tutto apposto..” le sussurrò rassicurante. Bulma annuì alzandosi.

“Il Supremo?” questa volta fu l'eremita della tartaruga, il maestro Muten ad intervenire.

“Già proprio lui! Ha chiesto a me, Yamcha e Tenshinahn di andare al tempio ad allenarsi.. proprio con il supremo!” annunciò Crilin raggiante. Per poco il vecchio Muten non cadde per la notizia.

“Cosa? Vi allenerà il supremo in persona?? Dovreste essere orgogliosi ragazzi miei!”

“Infatti. E' un opportunità in più per riuscire a superare Kakaroth..” aggiunse infine Tenshinahn, dall'uscio della porta.

 

Crilin tremava. Era vivo, anche se ad ogni respiro fiotti di sangue zampillavano dalla sua bocca. Riuscì a puntellarsi con i gomiti sull'asfalto distrutto ed alzare lo sguardo verso quegli uomini.

“Noi non ci arrenderemo mai..!” sussurrò, tossendo sangue e polvere.

“Huahuahua, dovete essere degli sciocchi allora!” Disse malignamente la donna dai capelli corti. Allungò il braccio verso Crilin, caricando quella che sembrava essere un'onda di energia spirituale rossa. “Non opponete resistenza. Non è poi male la vita da schiavi!” rise maligna, caricando ancora di più l'onda.

Crilin la osservò, deglutendo. Dunque era questa la fine? “Non ci arrenderemo mai a voi!” urlò, con le poche forze che gli restavano. A quel punto la donna fece partire un lungo raggio rosso che perforò il petto del ragazzo. Questi cadde a terra in un solo respiro, gli occhi ancora aperti di stupore.

“M-Maledetta! Non poteva muoversi! Perchè l'hai fatto?” urlò Yamcha di rimando. La donna sorrise e scese a terra, a pochi metri dal ragazzo. “Mi aveva stancato. Volete fare la stessa fine?”

Non fece in tempo a mettersi in posizione, Yamcha, che venne scaraventato via da un possente pugno della sconosciuta.

Bulma, rimasta in silenzio a piangere fino a quel punto non riuscì più a trattenersi, in pena per il fidanzato, per Tenshinahn e per l'amico ormai defunto.

Non riuscì a frenare l'urlo che le partiva dal cuore.

^^Angolino piccino picciò^^

Io odio NVU. Credo che a breve cambierò programma di scrittura perchè questo mi sballa tutti i caratteri <.< 

Spero comunque che questo capito vi piaccia e che commentiate! (non lo fate più ç_ç) buona lettura! :*

  
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