Colpo di fulmine. (Non in senso metaforico)
Elis’s
pov
La mia non era semplice
sfortuna, la mia era la sfiga più nera, sciagure varie
continuavano ad abbattersi su di me dal giorno in cui ero partita per
diventare allenatrice. Perché mi succedeva questo? Cosa
avevo fatto di male per meritarmi cotante sventure? Ero sicura che
nemmeno quel So-tutto-io di Google avrebbe saputo rispondermi.
Ed eccomi qui, pietrificata davanti ad un gigantesco Pokemon che sembra
intenzionato a sbranarmi.
Quel Pokemon somigliante ad un leone-tigre era a dir poco enorme, alto
poco meno di un cavallo, sulla schiena aveva quella che mi parve un
criniera viola e a giudicare da come mi guardava non dovevo essergli
molto simpatica.
Una lampadina mi si accese nel cervello… avevo
già visto quel Pokemon… era uno dei 3 cani
leggendari che avevo incontrato nella Torre Bruciata. Adesso ne ero
sicura: quello era Raikou.
Un brivido mi percorse la schiena, stavo sudando e non era colpa della
corsa di qualche minuto prima. Indietreggiai lentamente e quello
ruggì.
Ogni singolo muscolo del mio corpo si bloccò
all’istante, sentivo come se le mie scarpe fossero diventate
di cemento.
-Cosa fai lì impalata? Scappa!- urlò
l’isterica vocina nella mia testa, con cui ormai avevo
imparato a convivere.
Era un ottimo consiglio, ma ero sicura che pochi passi dietro di me ci
fosse Silver, l’ultima persona che avrei voluto vedere in
quel momento. Avrei preferito che al suo posto ci fossero stati Gennaro
bullo o Armonio, così li davo in pasto a Raikou e mentre
quello li azzannava io me la svignavo.
E invece no! Se avessi continuato ad indietreggiare, oltre che a
provocare la collera del Pokemon elettrico davanti a me, rischiavo che
quello si accorgesse di Rossino. Neanche lui aveva molta fortuna,
c’era la possibilità che Raikou decidesse di
attaccare lui anziché me.
Sarei stata sicuramente capace di lasciare il rosso nei guai mentre io
pensavo a salvarmi le chiappe… se il Pokemon leggendario
l’avesse attaccato potevo approfittare della situazione per
far uscire i miei Pokemon e distrarlo il tempo sufficiente per
recuperare Silver ormai già masticato e scappare.
-ottimo piano Elis, poi riuscirai a convivere con i sensi di colpa?-
Vero, se Silver ci avesse rimesso le penne mi sarei sentita
terribilmente colpevole, non ero brava a gestire i sensi di colpa.
Indietreggiai ancora un po’, un passo dopo
l’altro… Sapevo che Rossino era dietro di me,
sentivo la sua presenza, per un attimo il mio sguardo
incontrò il suo prima di tornare a sostenere le occhiate
minacciose che mi lanciava il grosso Pokemon a qualche metro da me.
“Scappa” sibilai a denti stretti.
“No” la sua voce era calma, molto più
della mia che voleva sembrare autoritaria ma sotto sotto tremava.
“Non fare l’eroe, cretino che non sei altro e
inizia a correre” gli intimai più minacciosa che
potevo.
Incrociai ancora il suo sguardo, era sicuro e deciso, freddo come al
solito… Non mi voleva ascoltare? Bene! Che si facesse
fulminare allora!
Mi spostai lentamente di lato, con tutta l’intenzione di
scappare non appena quella specie di tigre con un Haunter in testa si
fosse decisa a staccarmi gli occhi di dosso.
- Non guardare me, stupido Pokemon, guarda il cielo,
l’erba, le farfalle…quello che vuoi! Ma smetti di
fissarmi-
Le mie suppliche silenziose non funzionavano.
-Guarda Silver! È antipatico e inutile mangia lui!-
-Vuoi una bistecca?-
… niente…
“La smetti di guardarmi Pokemon dei miei stivali? Non ce li
ho i croccantini quindi puoi anche girare il culo e tornartene da dove
sei venuto!”
… … Avevo parlato ad alta voce…
…
… …Ma perché sono così
stupida?? … …
Raikou ruggì, non so se capiva la mia lingua ma gli insulti
li aveva capiti benissimo!
Mi si avvicinò mostrando i denti, adesso avevo veramente
paura. Feci un passo indietro, un altro, volevo solo andarmene di
lì, tutta intera possibilmente.
Iniziai a correre con quello che mi inseguiva.
Dovevo iniziare a contare tutte le volte che avevo rischiato la morte
da quando ero partita, scommetto che sarebbe venuta fuori una lista
orribilmente lunga.
-La prima è stata quella con Gennaro… stava per
scoppiarti la testa- la mia vocina non si zittiva nemmeno mentre ero
inseguita da un bestione elettrico assetato di sangue.
-Poi c’è stata la torre Sprout, per poco Silver
non ti faceva cadere in quel buco sul pavimento, la disavventura con i
Geodud nella Grotta di Mezzo, la recluta del team Rocket a cui hai
tirato un calcio sui gioielli di famiglia, Milas, l’ascensore
che hai preso assieme a Silver a Fiordoropoli per poco non si
è schiantato, ti sei fatta esplodere un Sudowoodo in
faccia… mi sono dimenticata qualcosa? AH… giusto!
Chiara ti odia e trama segretamente vendetta, fossi in te non tornerei
in quella città per un po’…-
-Aspetta non ho finito! Giusto stamattina stavi per far crollare tutta
la torre bruciata e adesso stai scappando da un Pokemon che
probabilmente vuole mangiarti!-
Sentirmi ripetere tutte le volte che avevo rischiato la pelle dalla mia
voce immaginaria era abbastanza inquietante, non solo perché
stavo praticamente parlando da sola ma perché mi ero messa
nei casini decisamente troppe volte… ero in viaggio solo da
poco più di un mese e avevo combinato solo disastri, uno
dopo l’altro. I numeri parlavano chiaro: dieci volte erano
davvero troppe.
Stavo correndo senza una destinazione, avevo solo un obbiettivo:
seminare il Pokemon che mi stava inseguendo senza concedermi un attimo
di tregua. Avevo finito per correre in tondo, gli alberi che avevo
attorno mi impedivano di stabilire dove mi trovassi e dove stessi
andando.
E per di più iniziavano a farmi male le gambe!
Mi voltai un attimo per controllare se fossi ancora inseguita, nel
momento in cui i miei occhi incontrarono quelli rossi di Raikou sentii
un boato. Un fulmine aveva colpito il terreno che vibrò per
una frazione di secondo mentre l’elettricità lo
attraversava.
Gridai in preda al panico e mi coprii la testa con le mani.
“Parliamone! Ti comprerò una fornitura di
croccantini al pesce per un anno! Lo giuro!” Gli urlai senza
smettere di correre.
In risposta quello ruggì, poi spiccò un balzo e
in un attimo mi fu davanti, dovevo prenderlo per un
“No” ?
Indietreggiai, ero troppo impaurita per fare altro o anche solo pensare
razionalmente. Scappare sarebbe stato inutile.
Raikou agitò la coda nervoso e sfregò per terra
gli artigli affilati creando piccole scintille, era una mia impressione
o il cielo (che fino a poco fa era sereno) si era coperto di nubi
temporalesche?
Un fulmine attraversò il cielo illuminando
l’ambiente circostante, gridai ancora, avevo paura, era
comprensibile, mi trovavo davanti a un Pokemon elettrico assassino,
senza vie di fuga, senza nessuno che potesse aiutarmi.
“Sneasel usa Geloraggio, svelto!” ordinò
una voce che non tardai a riconoscere.
Non credevo che l’attacco avesse sortito gli effetti
desiderati, e se i miei calcoli erano giusti quello Sneasel e il suo
allenatore erano nei guai.
Raikou si voltò versò il ragazzo e gli si
avvicinò minaccioso, non era più la mia vita ad
essere in pericolo… adesso quello che aveva bisogno di aiuto
era Silver, lo odiavo per come si era comportato poco prima, ma non
potevo lasciarlo da solo mentre veniva attaccato dal Pokemon della
Torre Bruciata che continuava a scagliare fulmini un po’
dappertutto sperando di centrare il rosso.
Ero ancora pietrificata, i piedi incollati alla terra, non potevo fare
altro che rimanere a guardare le mosse di Silver mentre cercava di
schivare gli attacchi di Raikou, non volevo che lo fulminasse, non lo
volevo davvero.
Rossino era agile, ma non poteva prevedere dove avrebbe tentato di
colpirlo, e non poteva sapere per quanto ancora il suo fisico sarebbe
resistito a quello sforzo.
Un tuono colpì il terreno, gridai e mi inginocchiai con le
mani sopra la testa, questa volta credevo che sarei morta sul serio.
Chiusi gli occhi, non volevo vedere nulla di quello che succedeva
intorno a me, avevo troppa paura.
Non ero una ragazzina fifona, no, io non ero il tipo che si lascia
intimorire facilmente o che rimane paralizzata davanti ai
pericoli… Non riuscivo proprio a spiegarmi quel crollo
improvviso di tutto il mio coraggio, e non capire cosa mi stesse
succedendo mi mandava totalmente nel panico.
Sentii Silver imprecare. Aprii gli occhi di scatto, doveva essergli
successo qualcosa.
Infatti eccolo lì, a pochi metri da me che continuava a
lanciare insulti al Pokemon tuono, uno dei suoi attacchi lo aveva
colpito alla gamba, sui pantaloni si notava un striscia nera dove la
stoffa era stata bruciata, non sembrava niente di serio…
ormai mi potevo ritenere un esperta di ferite e infortuni vari, sono
cose che si devono imparare in fretta quando si è
perseguitati dalla sfortuna o, come me, si è dotati del
fantastico talento di: riuscire ad arrecare danni a me stessa
o a gli altri anche con le cose più stupide.
Un fulmine apparve e scomparve veloce nel cielo, rischiarando le nuvole
nere, il boato che si sentì dopo mi fece tornare alla
realtà, scacciando la nebbia che mi aveva offuscato il
cervello e facendo tornare (quasi) intatto il mio coraggio.
“Ehi tu!” mi alzai da terra con ritrovata energia,
quel tuono era stato una benedizione “Solo io e sottolineo Io
ho il diritto uccidere Silver, e intendo farlo al più
presto, quindi levati dai piedi gatto troppo cresciuto!”sbraitai.
“Io non mi
faccio uccidere proprio da nessuno, tantomeno da te mocciosa!”
“Zitto Rossino, con te faccio i conti dopo!” Non ero sicura se fosse
solo sfiga o io che inconsciamente stavo cercando di suicidarmi.
Dopo tanti ragionamenti perlopiù inutili ero giunta alla
conclusione che il mio subconscio volesse farmi fuori.
Raikou probabilmente si stava divertendo, voleva solo divertirsi
arrostendo una fragile umana. Sfregò ancora gli artigli per
terra, mostrò i denti e ruggì. La paura mi
assalì nuovamente ma questa volta non fuggii, sarebbe stato
stupido, gli bastava un balzo per raggiungermi di nuovo.
I miei occhi si spostarono veloci da una parte all’altra
della radura in cui mi trovavo in cerca di qualcosa che potesse
salvarmi. Ma a parte Silver non vedevo che alberi ed erba.
Questa volta ero davvero fottuta.
-Riprenditi Elis! Se
devi morire almeno fallo con dignità!-
Almeno non stavo piangendo né implorando pietà,
il che era una buona cosa.
“Silver?” chiamai il mio rivale, poteva concedermi
un ultimo desiderio? “Sulla mia lapide fa scrivere -Elis,
ragazzina sfigata con istinti suicidi/omicidi è morta mentre
adempiva (che paroloni…) al suo dovere di allenatrice da
quattro soldi quale era. Lascia questo mondo sperando che al suo rivale
da i capelli rossi venga la diarrea, dal momento che ha fatto
arrabbiare Elis anche nei suoi ultimi minuti di vita.-”
Raikou fece un passo verso di me, gli artigli affilati si erano
caricati di elettricità.
Ero morta, ma morta morta, già sepolta direi.
“Un’altra cosa Silver… quando non ci
sarò più ricorda a quel cretino di mio fratello
che non ha il diritto di rovistare fra le mie cose, tantomeno di
entrare nella mia stanza! Quella rimarrà Off-limits per
chiunque anche dopo la mia dipartita. Di’ a mia madre che le
volevo bene.
Sai Sil… mi sarebbe piaciuto strangolarti con le mie stesse
mani ma a quanto pare non ne avrò più il tempo,
mi dispiace.”
Il Pokemon sollevò una zampa, ecco ci siamo, oggi potevo
scrivere la parola fine su quella che si era rivelata
l’ultima pagina della mia vita.
“Rossino, dopo che questo qua mi avrà fulminato
per bene, va a cercare le sette sfere del drago e fammi tornare in
vita! Non posso schiattare! Ci sono troppe cose che devo ancora vedere!
Devo sapere di che colore sono le tue mutande, voglio vedere Angelo
senza maglietta, scoprire quanti Pidgey ha Valerio, se Eugenio
è etero, cosa succederebbe se ti tagliassi i capelli mentre
dormi, voglio vedere se Milas troverà mai l’anima
gemella, devo finire di guardare Dragonball, non ho mai visitato la
fabbrica di cioccolato di Willy Wonca! Ho ottime ragioni per continuare
a vivere!”
Silver ascoltò in silenzio il mio monologo e le ragioni per
cui valeva la pena sopravvivere, speravo che avrebbe esaudito i miei
ultimi desideri.
Raikou mi toccò il petto con uno degli artigli, solo uno, lo
appoggiò delicatamente sulla mia maglietta.
Una scintilla fece brillare l’unghia affilata e fui
attraversata da una scarica elettrica.
Non fu abbastanza forte da farmi morire sul colpo, non abbastanza
intensa da farmi svenire, sentivo l’elettricità
che mi attraversava, la mia pelle bruciava, chiusi gli occhi e gridai.
Mi sentivo scuotere, il mio corpo tremava, non sentivo altro che le mie
urla, faceva male, molto male.
Il mio cuore accelerò così tanto che mi aspettavo
che esplodesse da un momento all’altro.
-Morire è uno schifo!- il mio ultimo grido interiore.
Poi il buio.
…
… …
… … …
… …
…
Note Autrice: un 8 al compito
di fisica caduto dal cielo come una benedizione, può farmi
tornare la voglia di scrivere cazzate ♥
Domande: (ora mi
diverto!)
Elis
morirà? è già morta?
Sopravviverà?
Perchè non
vuole che nessuno entri nella sua stanza?
Di che colore sono
le mutande di Silver?
Questo e molto altro
su Voyager!
[El]
Ho
il sospetto di aver sbagliato qualcosa....