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Autore: Jehanne    29/10/2011    5 recensioni
Tutto quello che la giovane Elis desiderava era un'avventura. Voleva solo esplorare la regione di Johto e diventare un'allenatrice. Ma, come molti sapranno, bisogna sempre stare attenti a ciò che si desidera, perché quando l'universo decide di accontentarci il risultato potrebbe non essere quello che si immaginava. Il mondo dei Pokémon sa essere crudele con un'allenatrice alle prime armi con il dono di attirare guai, fortuna (o sfortuna?) che non sarà sola, oh no, la compagnia non le mancherà di certo nel suo viaggio verso la lega. La domanda è: ci arriverà tutta intera?
[“Se hai ancora la mappa possiamo cercare un sentiero”
“Certo che ce l'ho ancora” Rispose acidello Silver, estraendo un foglietto spiegazzato dalla tasca “Ma ovviamente non siamo vicini a nessuna strada”
“Giusto, scusami. La prossima volta che vengo aggredita da un Pokémon gli chiederò se può gentilmente scaraventarmi sul percorso principale, chissà perché non ci ho pensato” ]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, N, Nuovo personaggio, Silver
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Colpo di fulmine. (Non in senso metaforico)


Elis’s pov
La mia non era semplice sfortuna, la mia era la sfiga più nera, sciagure varie continuavano ad abbattersi su di me dal giorno in cui ero partita per diventare allenatrice. Perché mi succedeva questo? Cosa avevo fatto di male per meritarmi cotante sventure? Ero sicura che nemmeno quel So-tutto-io di Google avrebbe saputo rispondermi.
Ed eccomi qui, pietrificata davanti ad un gigantesco Pokemon che sembra intenzionato a sbranarmi.
Quel Pokemon somigliante ad un leone-tigre era a dir poco enorme, alto poco meno di un cavallo, sulla schiena aveva quella che mi parve un criniera viola e a giudicare da come mi guardava non dovevo essergli molto simpatica.
Una lampadina mi si accese nel cervello… avevo già visto quel Pokemon… era uno dei 3 cani leggendari che avevo incontrato nella Torre Bruciata. Adesso ne ero sicura: quello era Raikou.
Un brivido mi percorse la schiena, stavo sudando e non era colpa della corsa di qualche minuto prima. Indietreggiai lentamente e quello ruggì.
Ogni singolo muscolo del mio corpo si bloccò all’istante, sentivo come se le mie scarpe fossero diventate di cemento.
-Cosa fai lì impalata? Scappa!- urlò l’isterica vocina nella mia testa, con cui ormai avevo imparato a convivere.
Era un ottimo consiglio, ma ero sicura che pochi passi dietro di me ci fosse Silver, l’ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento. Avrei preferito che al suo posto ci fossero stati Gennaro bullo o Armonio, così li davo in pasto a Raikou e mentre quello li azzannava io me la svignavo.
E invece no! Se avessi continuato ad indietreggiare, oltre che a provocare la collera del Pokemon elettrico davanti a me, rischiavo che quello si accorgesse di Rossino. Neanche lui aveva molta fortuna, c’era la possibilità che Raikou decidesse di attaccare lui anziché me.
Sarei stata sicuramente capace di lasciare il rosso nei guai mentre io pensavo a salvarmi le chiappe… se il Pokemon leggendario l’avesse attaccato potevo approfittare della situazione per far uscire i miei Pokemon e distrarlo il tempo sufficiente per recuperare Silver ormai già masticato e scappare.
-ottimo piano Elis, poi riuscirai a convivere con i sensi di colpa?-
Vero, se Silver ci avesse rimesso le penne mi sarei sentita terribilmente colpevole, non ero brava a gestire i sensi di colpa.
Indietreggiai ancora un po’, un passo dopo l’altro… Sapevo che Rossino era dietro di me, sentivo la sua presenza, per un attimo il mio sguardo incontrò il suo prima di tornare a sostenere le occhiate minacciose che mi lanciava il grosso Pokemon a qualche metro da me.
“Scappa” sibilai a denti stretti.
“No” la sua voce era calma, molto più della mia che voleva sembrare autoritaria ma sotto sotto tremava.
“Non fare l’eroe, cretino che non sei altro e inizia a correre” gli intimai più minacciosa che potevo.
Incrociai ancora il suo sguardo, era sicuro e deciso, freddo come al solito… Non mi voleva ascoltare? Bene! Che si facesse fulminare allora!
Mi spostai lentamente di lato, con tutta l’intenzione di scappare non appena quella specie di tigre con un Haunter in testa si fosse decisa a staccarmi gli occhi di dosso.
- Non guardare me, stupido Pokemon, guarda il cielo, l’erba, le farfalle…quello che vuoi! Ma smetti di fissarmi-
Le mie suppliche silenziose non funzionavano.
-Guarda Silver! È antipatico e inutile mangia lui!-
-Vuoi una bistecca?-
… niente…
“La smetti di guardarmi Pokemon dei miei stivali? Non ce li ho i croccantini quindi puoi anche girare il culo e tornartene da dove sei venuto!”
… … Avevo parlato ad alta voce… …
… …Ma perché sono così stupida?? … …
Raikou ruggì, non so se capiva la mia lingua ma gli insulti li aveva capiti benissimo!
Mi si avvicinò mostrando i denti, adesso avevo veramente paura. Feci un passo indietro, un altro, volevo solo andarmene di lì, tutta intera possibilmente.
Iniziai a correre con quello che mi inseguiva.
Dovevo iniziare a contare tutte le volte che avevo rischiato la morte da quando ero partita, scommetto che sarebbe venuta fuori una lista orribilmente lunga.
-La prima è stata quella con Gennaro… stava per scoppiarti la testa- la mia vocina non si zittiva nemmeno mentre ero inseguita da un bestione elettrico assetato di sangue.
-Poi c’è stata la torre Sprout, per poco Silver non ti faceva cadere in quel buco sul pavimento, la disavventura con i Geodud nella Grotta di Mezzo, la recluta del team Rocket a cui hai tirato un calcio sui gioielli di famiglia, Milas, l’ascensore che hai preso assieme a Silver a Fiordoropoli per poco non si è schiantato, ti sei fatta esplodere un Sudowoodo in faccia… mi sono dimenticata qualcosa? AH… giusto! Chiara ti odia e trama segretamente vendetta, fossi in te non tornerei in quella città per un po’…-
-Aspetta non ho finito! Giusto stamattina stavi per far crollare tutta la torre bruciata e adesso stai scappando da un Pokemon che probabilmente vuole mangiarti!-
Sentirmi ripetere tutte le volte che avevo rischiato la pelle dalla mia voce immaginaria era abbastanza inquietante, non solo perché stavo praticamente parlando da sola ma perché mi ero messa nei casini decisamente troppe volte… ero in viaggio solo da poco più di un mese e avevo combinato solo disastri, uno dopo l’altro. I numeri parlavano chiaro: dieci volte erano davvero troppe.
Stavo correndo senza una destinazione, avevo solo un obbiettivo: seminare il Pokemon che mi stava inseguendo senza concedermi un attimo di tregua. Avevo finito per correre in tondo, gli alberi che avevo attorno mi impedivano di stabilire dove mi trovassi e dove stessi andando.
E per di più iniziavano a farmi male le gambe!
Mi voltai un attimo per controllare se fossi ancora inseguita, nel momento in cui i miei occhi incontrarono quelli rossi di Raikou sentii un boato. Un fulmine aveva colpito il terreno che vibrò per una frazione di secondo mentre l’elettricità lo attraversava.
Gridai in preda al panico e mi coprii la testa con le mani.
“Parliamone! Ti comprerò una fornitura di croccantini al pesce per un anno! Lo giuro!” Gli urlai senza smettere di correre.
In risposta quello ruggì, poi spiccò un balzo e in un attimo mi fu davanti, dovevo prenderlo per un “No” ?
Indietreggiai, ero troppo impaurita per fare altro o anche solo pensare razionalmente. Scappare sarebbe stato inutile.
Raikou agitò la coda nervoso e sfregò per terra gli artigli affilati creando piccole scintille, era una mia impressione o il cielo (che fino a poco fa era sereno) si era coperto di nubi temporalesche?
Un fulmine attraversò il cielo illuminando l’ambiente circostante, gridai ancora, avevo paura, era comprensibile, mi trovavo davanti a un Pokemon elettrico assassino, senza vie di fuga, senza nessuno che potesse aiutarmi.
“Sneasel usa Geloraggio, svelto!” ordinò una voce che non tardai a riconoscere.
Non credevo che l’attacco avesse sortito gli effetti desiderati, e se i miei calcoli erano giusti quello Sneasel e il suo allenatore erano nei guai.
Raikou si voltò versò il ragazzo e gli si avvicinò minaccioso, non era più la mia vita ad essere in pericolo… adesso quello che aveva bisogno di aiuto era Silver, lo odiavo per come si era comportato poco prima, ma non potevo lasciarlo da solo mentre veniva attaccato dal Pokemon della Torre Bruciata che continuava a scagliare fulmini un po’ dappertutto sperando di centrare il rosso.
Ero ancora pietrificata, i piedi incollati alla terra, non potevo fare altro che rimanere a guardare le mosse di Silver mentre cercava di schivare gli attacchi di Raikou, non volevo che lo fulminasse, non lo volevo davvero.
Rossino era agile, ma non poteva prevedere dove avrebbe tentato di colpirlo, e non poteva sapere per quanto ancora il suo fisico sarebbe resistito a quello sforzo.
Un tuono colpì il terreno, gridai e mi inginocchiai con le mani sopra la testa, questa volta credevo che sarei morta sul serio. Chiusi gli occhi, non volevo vedere nulla di quello che succedeva intorno a me, avevo troppa paura.
Non ero una ragazzina fifona, no, io non ero il tipo che si lascia intimorire facilmente o che rimane paralizzata davanti ai pericoli… Non riuscivo proprio a spiegarmi quel crollo improvviso di tutto il mio coraggio, e non capire cosa mi stesse succedendo mi mandava totalmente nel panico.
Sentii Silver imprecare. Aprii gli occhi di scatto, doveva essergli successo qualcosa.
Infatti eccolo lì, a pochi metri da me che continuava a lanciare insulti al Pokemon tuono, uno dei suoi attacchi lo aveva colpito alla gamba, sui pantaloni si notava un striscia nera dove la stoffa era stata bruciata, non sembrava niente di serio… ormai mi potevo ritenere un esperta di ferite e infortuni vari, sono cose che si devono imparare in fretta quando si è perseguitati dalla sfortuna o, come me, si è dotati del fantastico talento di: riuscire ad arrecare danni a me stessa o a gli altri anche con le cose più stupide.
Un fulmine apparve e scomparve veloce nel cielo, rischiarando le nuvole nere, il boato che si sentì dopo mi fece tornare alla realtà, scacciando la nebbia che mi aveva offuscato il cervello e facendo tornare (quasi) intatto il mio coraggio.
“Ehi tu!” mi alzai da terra con ritrovata energia, quel tuono era stato una benedizione “Solo io e sottolineo Io ho il diritto uccidere Silver, e intendo farlo al più presto, quindi levati dai piedi gatto troppo cresciuto!”
sbraitai.
“Io non mi faccio uccidere proprio da nessuno, tantomeno da te mocciosa!”
“Zitto Rossino, con te faccio i conti dopo!”
Non ero sicura se fosse solo sfiga o io che inconsciamente stavo cercando di suicidarmi.
Dopo tanti ragionamenti perlopiù inutili ero giunta alla conclusione che il mio subconscio volesse farmi fuori. 
Raikou probabilmente si stava divertendo, voleva solo divertirsi arrostendo una fragile umana. Sfregò ancora gli artigli per terra, mostrò i denti e ruggì. La paura mi assalì nuovamente ma questa volta non fuggii, sarebbe stato stupido, gli bastava un balzo per raggiungermi di nuovo.
I miei occhi si spostarono veloci da una parte all’altra della radura in cui mi trovavo in cerca di qualcosa che potesse salvarmi. Ma a parte Silver non vedevo che alberi ed erba. 
Questa volta ero davvero fottuta.
-Riprenditi Elis! Se devi morire almeno fallo con dignità!-
Almeno non stavo piangendo né implorando pietà, il che era una buona cosa.
“Silver?” chiamai il mio rivale, poteva concedermi un ultimo desiderio? “Sulla mia lapide fa scrivere -Elis, ragazzina sfigata con istinti suicidi/omicidi è morta mentre adempiva (che paroloni…) al suo dovere di allenatrice da quattro soldi quale era. Lascia questo mondo sperando che al suo rivale da i capelli rossi venga la diarrea, dal momento che ha fatto arrabbiare Elis anche nei suoi ultimi minuti di vita.-”
Raikou fece un passo verso di me, gli artigli affilati si erano caricati di elettricità.
Ero morta, ma morta morta, già sepolta direi.
“Un’altra cosa Silver… quando non ci sarò più ricorda a quel cretino di mio fratello che non ha il diritto di rovistare fra le mie cose, tantomeno di entrare nella mia stanza! Quella rimarrà Off-limits per chiunque anche dopo la mia dipartita. Di’ a mia madre che le volevo bene.
Sai Sil… mi sarebbe piaciuto strangolarti con le mie stesse mani ma a quanto pare non ne avrò più il tempo, mi dispiace.”
Il Pokemon sollevò una zampa, ecco ci siamo, oggi potevo scrivere la parola fine su quella che si era rivelata l’ultima pagina della mia vita.
“Rossino, dopo che questo qua mi avrà fulminato per bene, va a cercare le sette sfere del drago e fammi tornare in vita! Non posso schiattare! Ci sono troppe cose che devo ancora vedere! Devo sapere di che colore sono le tue mutande, voglio vedere Angelo senza maglietta, scoprire quanti Pidgey ha Valerio, se Eugenio è etero, cosa succederebbe se ti tagliassi i capelli mentre dormi, voglio vedere se Milas troverà mai l’anima gemella, devo finire di guardare Dragonball, non ho mai visitato la fabbrica di cioccolato di Willy Wonca! Ho ottime ragioni per continuare a vivere!”
Silver ascoltò in silenzio il mio monologo e le ragioni per cui valeva la pena sopravvivere, speravo che avrebbe esaudito i miei ultimi desideri.
Raikou mi toccò il petto con uno degli artigli, solo uno, lo appoggiò delicatamente sulla mia maglietta.
Una scintilla fece brillare l’unghia affilata e fui attraversata da una scarica elettrica.
Non fu abbastanza forte da farmi morire sul colpo, non abbastanza intensa da farmi svenire, sentivo l’elettricità che mi attraversava, la mia pelle bruciava, chiusi gli occhi e gridai.
Mi sentivo scuotere, il mio corpo tremava, non sentivo altro che le mie urla, faceva male, molto male.
Il mio cuore accelerò così tanto che mi aspettavo che esplodesse da un momento all’altro.
-Morire è uno schifo!- il mio ultimo grido interiore.
Poi il buio.

… …
… … …
… …




Note Autrice: un 8 al compito di fisica caduto dal cielo come una benedizione, può farmi tornare la voglia di scrivere cazzate ♥
Domande: (ora mi diverto!)
Elis morirà? è già morta? Sopravviverà?
Perchè non vuole che nessuno entri nella sua stanza?
Di che colore sono le mutande di Silver?
Questo e molto altro su Voyager!
[El]
Ho il sospetto di aver sbagliato qualcosa....


  
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