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Autore: Reb and Jude    30/10/2011    2 recensioni
Siccome siamo rimaste molto deluse dalla serie delle "Yes! Pretty Cure 5 GoGo" riguardo al rapporto tra Nattsu e Komachi, iniziato a sbocciare nella serie precedente, abbiamo deciso di pubblicare questa storia, raccontando un episodio dei tanti che sarebbe potuto accadere molto probabilmente (secondo noi) tra quei due. Vi avvertiamo che sarà un po' OOC, perchè descriveremo un Nattsu molto geloso, aggettivo che nell'anime non si abbina molto al nome del personaggio, ma che (sempre secondo noi) sarebbe perfetto perchè in quella certa situazione, conoscendolo, avrebbe reagito sicuramente così. E ora vi lasciamo alla vostra lettura (se mai aveste intenzione di leggerla) e preavvisiamo che i capitoli saranno abbastanza corti. Un GRAZIE anticipato!
Reb&Jude
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Magica gelosia
 
4° Capitolo
L’appuntamento

 



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Le nostre Pretty Cure circondavano la povera Komachi, che si era condannata da sola, avendo promesso che avrebbe raccontato loro tutto ciò che concerneva Yusuke.
 
-Allora? Cosa volete sapere?- chiese la ragazza dai capelli verdi.
-Prima di tutto perchè non mi hai detto niente? Pensavo di essere la tua migliore amica...- proferì Karen.
-Beh... credevo che non ti interessasse e poi non ce n’è stata occasione...-
-Esci con lui?- domandarono in coro Nozomi, Urara e Rin.
-A-assolutamente no! Siamo solo amici. Anche se...-
-Anche se?-
-Beh, poco fa, quando l’ho accompagnato alla moto, mi ha chiesto se volevo andare al parco con lui domani, nel pomeriggio...- disse Komachi, molto imbarazzata e lanciò una fugace occhiata al suo amato Nattsu, che si trovava un po’ distaccato dal resto del gruppo, col volto inespressivo.
Non appena, però, il ragazzo incrociò lo sguardo della ragazza, lei lo distolse, arrossendo vistosamente.
 
Avrebbe tanto voluto sapere cosa ne pensava, se era almeno un tantino... geloso.
Quanto le sarebbe piaciuto se Nattsu avesse provato gelosia nei suoi confronti... ma tanto non sarebbe mai successo. Si doveva solo che rassegnare. In fondo Yusuke era molto carino, simpatico, dolce e... mostrava interesse per lei! Che male c’era se usciva con qualcuno? Se aspettava a Nattsu... tze!
-Ehi, Komachi? Mi hai sentito?-
La diretta interessata venne riportata alla realtà dalla voce della sua amica Urara.
-Ehm, scusa Urara. Mi ero persa nei miei pensieri...-
-Come Rin e le altre, volevo sapere se hai accettato.-
-Veramente, non ancora. Cioè... credo che accetterò. M-ma non ne sono ancora sicura...- rispose Komachi, gesticolando nervosamente.
-E ci pensi anche?! Non si dice di no a un ragazzo così carino. A prescindere!- le disse Karen.
-Karen ha ragione.- aggiunse Rin.
-Dai, forza. Chiamalo subito e digli che andrai all’appuntamento!- la incoraggiò Urara.
-A-appuntamento?!- gridò Komachi, alquanto sorpresa.
-Già. Che altro può essere secondo te?-
-Komachi andrà all’appuntamento con Yusuke: è deciso sì!- proferì Nozomi.
-Ragazze! Non potete obbligarla a fare qualcosa che non vuole. Komachi, sei tu che devi decidere.- le disse dolcemente Kokoda –Diglielo anche tu, Nattsu.
 
Komachi si girò verso il ragazzo, sperando che le dicesse di non andare, che non doveva uscire con un altro che non fosse lui. Ma tanto non lo avrebbe mai fatto. Ormai lo sapeva. Aveva perso ogni speranza. Si sentiva come la protagonista di uno dei suoi libri. Ma almeno in quelli c’era il “lieto fine”. Nella vita reale era diverso.
 
-Fai come credi.- le rispose Nattsu, abbastanza infastidito dalla piega che aveva preso quella conversazione. Non riusciva più a sopportare quei discorsi. Cosa voleva Kokoda? Che desse a Komachi la sua benedizione? Quella ragazza gli faceva uno strano effetto da qualche giorno a questa parte... ma lui chi era per dirle cosa fare? Nessuno. Nella sua testa c’era una vocina che gli diceva di non lasciarla andare, di dirle di no, perchè avrebbe potuto perderla per... sempre. E poi c’era un’altra vocina che invece gli consigliava di lasciar correre e semplicemente “fregarsene”. Nattsu continuò a sostenere lo sguardo malinconico di Komachi per qualche secondo, cercando disperatamente di farle capire che per lui era... difficile quella situazione. Nemmeno lui sapeva cosa stava succedendo. Fatto sta che, avendone abbastanza di quell’imbarazzante silenzio che si era creato subito dopo la sua affermazione, decise di scendere al piano di sotto.
Komachi guardò il ragazzo andarsene, senza poter fare niente.
 
-Beh, ragazze. Credo sia proprio arrivato il momento che io me ne vada.-
-Come? Così presto?- le chiesero le sue amiche.
-S-sì. Avevo promesso ai miei che li avrei aiutati. Oggi c’è il “pienone” al negozio.- rispose Komachi.
Voleva solo andarsene, sparire. Non ce la faceva a guardare Nattsu, non sopportava più la sua presenza. Era soffocante per lei. Eppure non riusciva a starne senza.
Corse velocemente verso la porta del negozio al piano inferiore, cercando di evitare lo sguardo di Nattsu e nascondere le lacrime che ormai premevano per uscire.
Niente, però, sfugge al ragazzo. Sapeva che c’era qualcosa che non andava. Ma cosa?
Spinto da una forza sconosciuta, uscì fuori del negozio di corsa. Si fermò a guardare l’esile figura di Komachi sparire all’orizzonte, trattenuto lì solamente dal suo stupido orgoglio.

  
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