30/10/2011
1 recensioni
~ Fire
Fu lì che la vidi per la prima volta.
Tra musica e balli, tra mille corsetti e volti sconosciuti.
E la riconobbi nonostante la maschera nera di pizzo e merletto a coprirle il volto, nonostante non l’avessi mai incontrata prima.
La vidi scendere le scale in marmo bianco lentamente, esitando appena sul corrimano liscio, accarezzandolo dolcemente e constatando, soddisfatta, che la sua pelle fosse di gran lunga più piacevole al tatto.
Analizzai ogni particolare della sua andatura sicura e altera, ogni sfumatura di colore sul suo viso e sulle braccia pallide, ogni emozione nei suoi occhi grandi e marroni visibili appena dietro la maschera.
Come poteva una diciassettenne sfortunata e ancora vittima di un lutto profondo apparire tanto fiera, forte e autoritaria?
Come poteva un simile corpicino racchiudere tanto dolore senza mostrarne una sola briciola davanti alla gente?
Continuava a scendere quella scalinata interminabile, piegando leggermente la testa di lato, una volta a destra e un’altra a sinistra, scrutando ogni invitato con un sorriso indecifrabile ed enigmatico.
Nel suo bel vestito blu notte, si beava dei cento e più sguardi puntati su di sé.
Sembrava compiaciuta del fatto che tutti la stessero ammirando, che tutti si stessero chiedendo chi fosse quella giovane donna vestita con i colori del mistero, dell’oscurità.
La confrontavano silenziosamente con le altre ragazze presenti, tutte avvolte da colori tenui e delicati, e inorridivano nel vedere tanta audacia.
Orrore che, subito dopo, veniva sostituito dall’ammirazione e, in effetti, anche una punta d’invidia.
Perché Katherine Pierce era bella, eccome se lo era.
Con i suoi boccoli bruni e le sopracciglia delicate, con la vita sottile e la pelle d’avorio, con quegli occhi felini, attenti, fieri ma allo stesso tempo caldi e profondi e il sorriso enigmatico, colmo di segreti impossibili da svelare, destinati a rimanere tali.
Riusciva a far sfigurare la più eterea delle dame.
Riusciva a fare suo il più duro dei cuori.
Anche il mio.
Perché nel caos di sontuosi abiti e maschere, tra tutti gli occhi presenti in quell’immenso salone addobbato e illuminato a giorno, lei scelse i miei.
I miei freddi occhi azzurri, inesperti e ignari dell’esistenza di un simile sentimento, si persero nei suoi, decisi e caldi.
E fu l’inizio.
Fu come addormentarsi sotto il sole, e poi svegliarsi completamente ustionato.
Fu come far bruciare lo sguardo in un tramonto d’estate, troppo attratti dalla bellezza del paesaggio per curarsi del fastidio agli occhi.
Fu come sfiorare temerari la fiamma di una candela, per provare almeno una volta la consistenza del fuoco, delle fiamme, e rendersi conto che se ci fossimo soffermati troppo ad assaporare il momento avremmo rischiato di farci del male.
E così era lei.
Fuoco puro.
Eravamo fuoco, mentre i nostri sguardi si perdevano l’uno nell’altro.
E mi sentii vivo, per la prima volta in vita mia.
Ogni fibra del mio corpo bramava un contatto, in una danza silenziosa di pura passione e ferocia.
Bramavano lei.
Katherine Pierce.
Fuoco allo stato puro.
Like OMG talks:
Rieccomi qui, con una nuova shot sull'incontro tra Damon e Katherine, come promesso.
Ho qualcosa da dire riguardo questo nuovo capitolo.
Innanzitutto, sono partita dall'idea di descrivere un incontro totalmente diverso da quello tra Stefan e Katherine.
Tra Damon e la nostra vampira c'è sempre stata questa sorta di passione inesauribile, difficile da nascondere e da ignorare, mentre a mio parere il rapporto tra Kath e Stefan aveva diverse caratteristiche, era meno evidente la fisicità del rapporto, mentre traspariva moltissimo il loro coinvolgimento sentimentale.
In ogni caso, ne è uscito fuori questo, che spero non vi faccia troppo schifo :)
Tornerò presto con altre shot, stavolta su Damon e Stefan,
alla prossima,
baci,
G.