Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: shy angel    30/10/2011    3 recensioni
Gli Angeli esistevano. Non poteva negarlo.
Jorge era un Angelo. Vero anche questo.
Lei era la protetta di Jorge. Discutibile.
Lei era destinata a fare grandi cose. Assolutamente e categoricamente, no!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6_ Angel or Demon?!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’aveva abbandonato li. Solo e sofferente ai piedi di quel letto. C’erano volute parecchie ore prima che il dolore cominciasse ad attenuarsi. Durante il suo lungo pellegrinare da un dolore acuto ad uno ancora più sofferente era riuscito, Jorge, a trascinarsi fino alla porta e a chiudere a chiave prima che vi entrasse la zia della sua Ginevra.
Un sorriso amaro cercò di dipingersi sul volto dell’Angelo sofferente al pensiero che quella ragazzina non fosse affatto sua; lo dimostrava il fatto che ora era li a soffrire. Solo; ancora una volta.  
Era appoggiato con le spalle alla porta bianca della sua prescelta quando si lasciò scivolare ancora in terra per poi sedervisi.
Aveva una mano sul petto, sopra l’iniziale della sua protetta e sentiva che qualcosa non andava; lo percepiva nell’aria, lo sentiva nel cuore.
Ginevra era nei guai, lo sapeva. Il problema era: come faceva a saperlo? Perché?
Doveva saperlo. Voleva sapere perché si sentisse così male.
<< Ze…Zelda!! >> gemette in preda al dolore.
Il vento che tutti noi percepiamo spesso non è dovuto solo a dei cambiamenti climatici. Forse il vento che ci sfiora il volto è un cambiamento nel nostro animo. Forse è il nostro spirito che si assoggetta ad una forza più grande. Benefica o malefica che sia. Il vento porta sempre una novità.
Quel pomeriggio ormai rossastro con l’avvicinarsi della sera aveva portato un’ondata di aria fredda, gelida.
Zelda in tutto il suo splendore era approdata in una semplice ed umile stanza di un’umana.
Jorge, come ogni volta, si perdeva nella bellezza delle sue onde bionde che le ricadevano lungo la schiena e ovviamente non poteva non ammirare le sue forme perfette, angeliche. Per ultimi lasciava sempre quegli occhi smeraldini che ora lo stavano fissando preoccupati.
Il vestito candido dell’Angelo giustiziere si riempì di grinze quando questi si postrò a terra, vicino ad uno dei suoi redenti.
<< Jorge!! >> lo chiamò preoccupata. << Non posso seguire tutti i miei redenti contemporaneamente; ti lascio alla tua “solitudine” per qualche giorno e ti ritrovo in queste condizioni; che hai combinato? >>
<< Gi… Gi… Gine… >> balbettò lui sofferente.
<< Ginevra… la tua protetta… >> annuì lei cercando di capire quale fosse il problema. Posò la sua mano sull’ampio petto del giovane Angelo alleviandogli il dolore tanto quanto potesse bastargli per parlare.
<< Come fai a sapere il suo nome? >> chiese scioccato.
<< Non ti è dato saperlo. >>
Quante volte Jorge aveva ricevuto tale risposta chiedendole il nome della persona che l’ha voluto redento o di quando avrebbe trovato il suo predestinato.
L’Angelo dai capelli corvini annuì.
<< Cosa mi è successo, Zelda? >> chiese poi.
<< Cosa è successo? >> chiese lei di rimando.
Le spiegò dell’incontro sulla terrazza, del suo aiuto fuori da scuola, della sua lite con la protetta.
<< Litigare con il proprio protetto porta alla sofferenza perché è come litigare con una parte di se stessi. Ma la sofferenza così prolungata non è dovuta alla lite… >> abbassò il capo e poi si alzò.
Jorge seguì ogni movimento.
<< Ginevra deve aver avuto qualche spiacevole incontro… >> lo guardò << Demoni >>.
<< Devo andare da lei!! >> esclamò provando ad alzarsi. Con un tonfo ricadde a terra per il dolore al petto.
<< Non puoi!! Quella sofferenza è dovuta al fatto che lei ti ha rifiutato. In qualche modo non ha seguito la parte buona della sua coscienza. Sta ascoltando loro… >> ammise afflitta la donna angelica.
<< Cosa posso fare allora? >> chiese quasi disperato.
<< Aspettare. >> rispose velocemente per poi continuare << Aspettare che l’influenza del male la lasci anche solo per un attimo… solo allora potrai trovala… Ora come ora è lei che non vuole essere trovata da te >>
Jorge sentiva di aver sbagliato. Era l’ennesimo fallimento. Come quello che era stata tutta la sua vita, come quando aveva provato a lasciarsi morire, come quando aveva lasciato libero Raphael, capo dei demoni.
In quel silenzioso momento qualcuno cercò di aprire la porta della stanza di Ginny.
<< Ma perché non si apre… >> La voce della zia di Ginny veniva attutita dallo spessore della porta.
I due Angeli dispiegarono le ali ma prima di spiccare il volo, Jorge provò una nuova emozione.
Il pentimento.
Afferrò una matita e aprì il libro che Ginevra leggeva in quel periodo vi incise poche lettere.
Cadde una piuma nera e con una folata di vento i due Angeli scomparirono.
La porta si spalancò e la zia corse a chiudere la portafinestra.
I due Angeli, invisibili agli occhi umani mentre volavano, si libravano fra le nuvole d’ovatta di quella sera primaverile.
Le ultime ore di quel venerdì erano quasi arrivate. Zelda fu richiamata dagli Angeli bianchi e si raccomandò con Jorge affinché la avvertisse di ogni novità.
Erano ormai le otto della sera quando Jorge deviò il suo volo sulla via della casa di Ginevra. E sentii bruciarsi il petto.
Un fuoco atroce lo stava dilaniando dall’interno.
Si abbandonò sulla palazzina di fronte la casa di Ginny e aspettò invano che il dolore passasse. Si affacciò involontariamente durante il suo doloroso delirio alla ringhiera e fu allora che la vide. O meglio, li vide.
Ginevra stava baciandosi con Raphael. L’Angelo stava soffrendo.
 
Un vento caldo intanto aveva portato via con se Raphael.
Si era rintanato nel suo rifugio, dove vi era un andirivieni di sfere infuocate, schiocchi di fruste e risate di tenebrosi demoni.
Raphael, seduto sul suo trono, aveva lo sguardo perso nel vuoto e una mano posata sulle labbra.
Cosa aveva fatto? La persuasione di una prescelta non contempla alcun bacio o rapporto di alcun genere. Lui aveva ceduto.
Quella ragazza, nonostante fosse così ingenua, lo aveva accettato senza scappare come avevano fatto tanti altri.
“Ginevra” pensò.
Quel nome gli affollava la mente, ormai.
 
Ginny, ancora scossa per ciò che le stava accadendo in neanche un paio di giorni, risalii stancamente le scale fino al pianerottolo e suonò.
La zia le aprii.
<< Ma bentornata… >> la accolse con tono di rimprovero.
<< Ciao >> la sorpassò per tornare in camera.
<< Ehi.. >> la bloccò << Ti sembra comportamento questo? Esci, non parli più, non sorridi più >> man mano la sua voce era sfumata.
<< Zia non sto bene… >> la guardò realmente scombussolata << Vado a dormire… >>
<< Ma non hai mangiato >> si ritrovò ad urlarle alle spalle la donna.
<< Non ho fame >> e chiuse la porta.
<< Sorella mia… ogni tanto credo di stare sbagliando con lei… >> sussurrò la donna alla finestra, persa nei suoi pensieri.
 
Ginny si gettò passivamente sul letto cercando di capirci qualcosa.
Jorge era un Angelo. Il suo Angelo.
Lei era una prescelta.
Raphael era un demone. Pentito, ma pur sempre un demone! Nemico di Jorge.
Divisa fra bene e male…si addormentò con indosso ancora t-shirt e gonna a pieghe.
 
Si svegliò nel bel mezzo della notte in uno stato di panico,come se sapesse di non aver fatto la cosa giusta. Guardò l’orologio: erano le tre in punto.
Afferrò il pigiama ed andò in bagno.
Si lavò bene il volto e si infilò il suo comodo pigiama bianco a pois rossi, canotta e pantaloncini corti.
Tornò in camera sazia di dormire e dopo essersi rigirata un paio di minuti nel letto alla ricerca di una posizione comoda sbuffò e si sedette appoggiando le spalle alla testiera del letto.
Accese l’abat jour e afferrò il suo romanzo.
Ma quella sera non lesse se non cinque lettere.
In uno spazio della pagina dove aveva lasciato il suo segnalibro dell’Inghilterra vi era incisa quella parola in una grafia perfetta.

Scusa.

Una piuma nera accompagnava il suo segnalibro.
La candida mano di Ginny la afferrò e iniziò a giocarvi.
Era una sensazione veramente piacevole quella piuma sulla pelle.
Ginevra chiuse gli occhi pensando al proprietario. Quella piccola parte di lei che ancora era in grado di distinguere il bene dal male le consigliò che l’unico modo di comprendere quale fosse la verità era parlare con Jorge.
Scese dal letto ed aprii la portafinestra.
<< Speravo l’avresti fatto prima o poi >> le giunse la sua angelica voce da un angolo del suo balcone.
Era rannicchiato li per terra da ore ormai.
<< Entra >> sospirò lei.
Entrarono nella calda stanza e Jorge quasi corse a chiudere a chiave in caso di nuove incursioni della zia.
<< Devo parlarti.. >> Ammise Ginny sedendosi contro la testiera del letto. Sembrava avere l’aria afflitta e colpevole.       
<< Di Raphael? >> chiese l’Angelo.
Lo fissò perplessa; poi sospirò.
<< Anche >> ammise infine guardandosi le punte dei piedi.
Jorge senza che fosse invitato prese posto sul suo letto, sedendole al fianco e passandole un braccio attorno alle spalle ricurve.
<< Chiedi e risponderò >> promise Jorge.
Ginevra si perse nei suoi occhi alla ricerca di risposte alle domande che gli avrebbe fatto nei prossimi minuti, o nelle prossime ore. Posò il capo nell’incavo del suo collo e aspirando il suo buon profumo iniziò a porgli i suoi interrogativi.
 

 
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Tadaaaaaaaaaan :D
Aggiornamento dopo neanche una settimana?? Ebbene si :D
Mi sono portata avanti con un pò di capitoli di questa storia così che possa aggiornare un pò più velocemente
:)
Coooomunque, parliamo di cose serie e interessanti: Cosa ve ne pare di questo nuovo capitolo? 
Cosa Sceglierà Ginevra? Il bene o il male?
E Raphael è veramente un pentito?
Jorge a quali domande deciderà di rispondere??
Tante domande ancora e tanti mmisteri da svelare :P Aspetto i vostri pareri :)

Ps. Prima di chiudere vorrei ringraziare:
 
1 - Giagiola 
2 - jcangy 
3 - LaurenConrad 

che hanno messo questa storia fra le preferite :D

e:

1 - HelenBlake 
2 -  jcangy 
3 - Miyo_Chan 
4 - _XeliX_ 
che hanno inserito questa storia fra le seguite :)

Pps.: Un grazie particolare va a Giagiola che sigla ogni capitolo con una magnifica recensione. E' prorpio grazie a lei che oggi vi posto anche un piccolo spoiler del prossimo capitolo:

 
<< Oggi hai sofferto ? >> sussurrò a malapena.
<< Tanto >> lui la fissava senza far trasparire alcuna emozione.
Jorge aveva sofferto per colpa sua. Puntò le ginocchia nel materasso e velocemente si sporse verso il giovane. Gli serrò il collo con le braccia.
<< Scusami >> sussurrò Ginevra al suo orecchio.

Passo e chiudo :D Un bacione :) Shy Angel.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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