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Autore: Portos    02/11/2011    2 recensioni
Stato di follia al 102 per cento...un esempio
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6: Fifoneria d'alta classe: la terribile galleria (prima parte)

 

“Sul treno, ovvio. Dove la volete girare? Voi quattro che suonate e cantate su un triciclo e magari tu su un monopattino?”

Il regista era ben deciso a rimanere sulle sue idee.

“Ma io...io...ho ho un po'...paura...” balbettò Brian, passandosi una mano fra la massa riccioluta.

“Senti, non posso fare altro. Cerca di tranquillizzarti”

“Ma, avevi detto...” tornò a protestare Brian.

“Discussione chiusa, punto”

 

Il povero chitarrista aveva fatto ritorno, con un'espressione da cane bastonato.

“Allora?”
“Devo girare sul treno. Ma io ho un fifa boia!” esclamò Brian, in tono melodrammatico.

“Ma dai! Hai solo il 10 per cento delle possibilità di essere sgnaccato sotto le ruote del treno” disse John in tono allegro.

“John non portare sfiga!” gridò Roger.

“La carica dei becchini è iniziata...oh mio Dio” si limitò a commentare, Freddie scuotendo la testa.

Brian divenne pallido come un cencio.

 

Come previsto, il treno doveva partire ma il regista subito di un qualcosa: Brian stava saldamente ancorato alla ringhiera.

“Ehi Brian piantala! Non stai eseguendo un numero di lap-dance!” gli gridò il regista in un modo un po' provocatorio.

“Uoooh! Briaan vaiii!”(Roger)
“Tesoro facci incantare tutti!”(Freddie)

“Dai! Fa il tuo numero!” (John)

Seguirono fischi e applausi a non finire.

“Cretini!” strillò il riccioluto rosso, come la sua Red Special.

“Briaan, tesorrooo perché non ci mostri il numero invece?” (Freddie)

 

Il povero Brian, riuscì a girare la prima scena, solo dopo un quarto d'ora.

 

La galleria. Buia, umida.

Brian continuava ad osservarla con un misto d'orrore e fascinazione. Somigliava a qualcosa di estremamente oscuro, dal quale non saresti più potuto tornare indietro.

“Brianuccio, adesso stiamo per entrare nella spaventosa caverna!” gli sussurrò alle spalle Roger.

Brian sbiancò in volto, poi cominciò a tremare come un foglia.

“R-R-oger, ti uccido”

“Fi-fo-ne” gli scandì allegramente il biondo.

“C-Cretino”

Il regista diede il via.

Brian trattene il fiato, come se dovesse compiere l'impresa più grande della sua vita.

Ti prego, ti prego...fa che va tutto bene...

 

Inesorabilmente, il treno scivolò dentro alla galleria, velocemente forse fin troppo velocemente.

E da lì, iniziò il viaggio dell'orrore.

 

Brian! Siamo venuti a prendertiiiiiiii!” (Roger)

Mammmaaa! Regista ti odio! Perché dobbiamo entrare in galleria? Perché non c'è nessuna luce?” (Brian, ovvio)

Uuuh, Tesorooo! Sei un gran fiffonee!” (Freddie)

...” (John)

Click. (Roger accende la pila, fa un ghigno spaventoso)

Aaaaaaaaahhh!Quanto è bruttooo!” (strillo di unisono di Brian, Freddie e John)

 

Freddie tira fuori un ragno di plastica fosforescente, dalla tasca.

Nooo! I ragni no!” (Roger)

Rogery ma che bel ragnettino” (John)


Sdonk. (Il povero Roger va a sbattere contro una parete, in un tentativo di fuga. E sviene)

 

É morto! Oh, mio Dio!” (John, con le tipiche battute da film dell'orrore)

Cosa facciamo? Cosa facciamo? Oh mio Dio!” (qui Brian è in completo panico)

Tesori! Ci siete ancora?” (Freddie sussurra)

 

I tre non volendo rischiare di inciampare o finire male, non si muovono.

 

Si sente qualcosa di sospetto...(?)

Ma che fai?” (Brian strilla)
“Chi? Cosa quanto è perché?” (John non riesce a capire quello che succede)

Piantala! Cosa diavolo stai facendo?” (sempre Brian che urla)

Scusa!” (Freddie non sa esattamente cosa, ha combinato ma si scusa lo stesso)
“Oh Mio Dio!” (John sta uscendo fuori di melone?)

La mia piccola! Non toccare più la mia piccola!” (Freddie ha malamente preso la Red Special, senza volerlo)

Tutto per una chitarra? Oddio, Brian!” (John alza gli occhi al soffitto, al seguito Freddie)

 

Il treno uscì dalla galleria, per poi rallentare un po' alla volta, sino a fermarsi del tutto.

Brian ringraziò il cielo circa 20.00 volte di essere uscito vivo, tra l'altro i suoi capelli avevano assunto l'aspetto di un cespuglio...John e Freddie uscirono barcollando come ubriachi.

Per ultimo Roger, con un bel bollo in fronte.

 

Ma cosa cazzo, avete combinato là dentro?” disse il resista sconcertato.

Regista, la scena della galleria toglila ti prego” disse Roger, correndo a prendersi una borsa del ghiaccio.

Freddie raccontò più (ma evito accuratamente di rivelare alcuni particolari) o meno cosa diavolo era successo.

Dio Santo, voi siete impossibili!”

 

Ventidue anni dopo...

Rufus arrivò in giardino.

Suo padre Roger, con un bicchiere di vino, in mano osservava assorto il vecchio treno che prendeva ruggine

in giardino.

Ciao Rufus”
“Ciao papà”
Roger sospirò.

Tutto a posto?”
“Sì, Rufus...”
“Perché guardi il treno?” gli chiese ad un certo punto il figlio.

Stavo ricordando una vecchia storia del passato...riguarda questo treno...” rispose il batterista.

Non me l'hai mai raccontata”

Un giorno te la racconterò...appena...appena...si insomma, è piuttosto imbarazzante...”

Ma Rufus preso dalla curiosità cominciò ad insistere.

E va bene! Allora tutto iniziò così...”

 

Al termine del racconto, Rufus lo guardò con un'espressione divertita.

Eravate pazzi voi”

Già, ma era divertente. Non sapevi quanto fosse divertente. A parte, la storia del ragno di plastica...” disse Roger ghignando.

Naturalmente, il batterista quella volta, poi si era vendicato alla grande, ma quello doveva rimanere un segreto.

 

Ventidue anni prima

Freddie non riusciva a capire perché ogni volta che qualcuno, lo guardava in faccia...puntualmente rideva.

Finché la buon anima, di Brian gli portò uno specchio. Con sommo orrore, Freddie scoprì di essere andato in giro un'intera giornata, fischiettando e cinguettando...con il viso pasticciato con il pennarello indelebile.

E, non sapete, quanto maledì Roger quella volta...non lo sapete...(Praticamente il batterista ne aveva approfittato, quando Freddie magari voleva dormire in quei dieci-quindici minuti di pausa).

 

Nota au: per ora finisce qui, se posso continuerò a scrivere ancora su questa canzone...

 

 

 

  
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