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Autore: tikki    02/11/2011    3 recensioni
"Eppure sarà sempre così, sai che sarà sempre così. Sai che non avrai mai il coraggio di dire a Harry che per una volta le sue avventure potrebbe anche viversele da solo. Che per una volta nella sua vita potrebbe provare ad abbandonare la sua normale tendenza ad essere il capo, per guardarsi indietro e capire i bisogni di quelli che gli sono sempre stati vicini."
Ho provato ad immaginare cosa voglia dire per Ron crescere nell'ombra del suo migliore amico. Volevo dimostrare che a volte si può anche arrivare a odiare le persone che si amano, per un motivo o per l'altro.
Se vi va recensite, mi farebbe molto piacere perchè sono nuova e credo di dover ancora crescere molto, stilisticamente parlando.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Giornata grigia e uggiosa. Quel tipo di tempo che ti fa solo voglia di rimanere a letto e di non recarti nemmeno a lezione. In fondo a chi importa? Potresti sempre andare da madama Chips e dirle che hai mal di testa, questo ti giustificherebbe per il resto della giornata. Ma non puoi. Nossignore. Tu sei Ron Weasley, l’amico sfigato di Potter. Non puoi saltare lezione perché oggi hai due ore con Piton, che non aspetta altro che un tuo passo falso per massacrarti di compiti. Non puoi saltare lezione perché  devi consegnare uno dei compiti più importanti della tua vita alla Mc Granitt e non l’hai ancora finito perché per colpa di Harry ti sei cacciato in uno dei soliti casini e non sei riuscito a farlo. Ma a chi importa? Tu sei solo Ron Weasley, l’amico sfigato del Prescelto, e il Prescelto, manco a dirlo, il suo compito l’ha già finito perché lui  è intelligente. Sissignore. Non come te, che sai solo pedere tempo e collezionare figuracce.

A volte ritorni con la mente a quel maledetto primo Settembre, quando sull’Hogwarts express hai avuto la malaugurata idea di presentarti allo strano ragazzino silenzioso dai capelli neri e irsuti che sedeva di fronte a te. Quando hai saputo chi era hai pensato: “Forte! Harry Potter, quell’Harry Potter!”. Se avessi saputo tutto ciò che avrebbe comportato la sua amicizia forse ci avresti pensato due volte prima di presentarti. Eppure l’hai fatto ed eccoti qui, dopo sei anni di sofferenze e di avventure, a maledirti ancora una volta per la tua eccessiva bontà. A maledirti per non averlo lasciato perdere, Harry e le sue manie di protagonismo.
Ma tu sei sempre quello buono, non è vero? Sei il ragazzino tonto e dai capelli rossi che segue come un cagnolino il Bambino Sopravvissuto ovunque egli vada.
Che poi, alla fine, nessuno capisce che quasi tutte le avventure che Harry ha dovuto affrontare le hai affrontate anche tu con lui. Eppure a nessuno interessa. Perché è il bambino sopravvissuto a meritare tutta l’attenzione, mentre tu sei un povero sciocco che viene da una famiglia cenciosa e vive della luce riflessa dal suo migliore amico.
Eppure sarà sempre così, sai che sarà sempre così. Sai che non avrai mai il coraggio di dire a Harry che per una volta le sue avventure potrebbe anche viversele da solo. Che per una volta nella sua vita potrebbe provare ad abbandonare la sua normale tendenza ad essere il capo, per guardarsi indietro e capire i bisogni di quelli che gli sono sempre stati vicini.
Sì, adesso stai iniziando ad essere ingusto, però. Una grande parte di te sa che Harry quelle avventure non è sempre andato a cercarsele. E sempre quella parte razionale di te sa che Harry ha sopportato cose che tu non saresti mai in grado di sopportare, la morte dei suoi genitori, l’essere allevato da una famiglia di Babbani della peggior specie, la morte di Sirius.
Eppure proprio non ce la fai. Non riesci a non pensare che tutto l’affetto che tua madre riversa su di lui è affetto che viene tolto a te. Riesci a vedere l’ammirazione che tutta la tua famiglia gli rivolge, quando lui rimane a cena da voi.
Ma soprattutto, riesci a vedere il modo in cui LEI lo guarda. Lo sai, te lo senti. Sai che lei preferisce lui, e non vorrà mai te. Vedi il modo in cui ridono, in cui scherzano, in cui vanno insieme a quelle stupide fetse di Lumacorno, facendoti sentire un escluso. Perfino nel  modo in cui lo aiuta nei compiti lei ti sembra più gentile di quando aiuta te. E questo non lo sopporti, non puoi sopportarlo. La gelosia è terribile, è vero. Te ne rendi conto solo ora. La gelosia ti sta facendo odiare il tuo migliore amico. Ma tu la ami, la ami da sempre,  la ami da quando hai visto quella sua meravigliosa testolina cespugliosa spuntare nello scompartimento dell’Hogwars Express, pochi secondi dopo aver conosciuto Harry. Ami quando sorride, quando fa il broncio, quando è intenta a studiare e non si accorge che è tardi. Ami il suo stupido modo di passarsi le mani nei capelli mente è concentrata su un libro, ami il fatto che non si arrenda mai, che sia sempre in grado di risolvere qualsiasi problema le si ponga davanti. Lei è bellissima, era bellissima al primo anno, è bellissima ora. E tu sei sempre stato così stupido, così ingrato. Mentre Harry ha sempre saputo come trattarla, come rivolgersi a lei. Harry è sempre stato quello che cercava di mantenere rapporti con entrambi, quando voi due litigavate furiosamente e non vi parlavate per settimane. Harry sa sempre come farla ridere. Harry sa sempre cosa fare. E tu no.
Tu la ami e basta. E’ tutto quel che sai fare. E non è sufficiente.
Non vuoi perderla, ma qualunque cosa tu faccia sembra inutile.
Ora basta, non puoi piangerti addosso. Ti alzi, ti lavi la faccia e ti vesti. Guardi con una smorfia il letto del Prescelto, che a  quanto pare non ha ritenuto necessario svegliarti ed è già andato a fare colazione.
Ti ripeti che le cose devono cambiare. Ti riprometti di accettare l’invito di Lavanda e di passare la prossima gita a Hogsmade con lei.
  
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