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Autore: Violet Tyrell    04/11/2011    6 recensioni
Appena giunta ad Hogwarts, Victoria Windsor viene smistata a Corvonero, ma il Cappello Parlante pensa che potrebbe essere adatta pure alle altre Case, Serpeverde in particolare.
Severus Piton, colui che l'ha introdotta nel mondo della magia, la osserva negli anni di scuola e ne comprende la ragione: la ragazza non ha pregiudizi ed è disposta ad essere amica di tutti coloro che l'accettano.
Assieme ai suoi migliori amici, Cedric Diggory, Percy Weasley ed altri come Oliver Baston e pure Marcus Flitt, vive la propria vita di studentessa commette errori, scopre di avere determinati talenti, e ha le proprie cotte.
Il futuro brillante aspetta solamente di essere vissuto, ma l'oscurità è pronta ad inghiottirla inaspettatamente: la ricerca della luce potrebbe logorarla e spezzarne la vita proprio nel momento peggiore. Riuscirà a rialzarsi e a non cedere all'oblio dell'oscurità?
attualmente al 7 ° anno di studi, quello del Prigioniero di Azkaban secondo la Rowling
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric Diggory, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Angolo autrice: tanti saluti dalla vostra Vio, ho deciso di scrivere questo prequel di "Finchè morte non ci separi" così da aiutarmi(e aiutare chi legge) a stendere la storia principale senza troppi problemi. Nella storia sono presenti due OC, Victoria Elizabeth Windsor e Sven Miroslav Dietrich: lei è una studentessa di Hogwarts, lui il capo degli Auror ma comparirà non subito.
Ci saranno molti What If(tipo Sven capo Auror, e non Scrimgeour che è un Auror e successivamente sarà Ministro) ma la storia base segue le regole della Rowling e anche la cronologia; Victoria ha 3 anni in più del trio protagonista perciò loro a Hogwarts ancora non ci sono, in compenso questi saranno i pg con maggior rilievo:
- Victoria e Sven(ma va xd)
- Silente, Piton, gli insegnanti(mi inventerò alcuni di Difesa), Percy Weasley, Cedric Diggory, i gemelli Weasley, Ninfadora Tonks, Scrimgeour, Voldemort (questi tre più avanti nella trama).
- altri presenti ma minori come il trio protagonista(la storia non ruota attorno a loro ma ci saranno), altri pg nominati dalla Row come quelli delle 4 Casate, Lucius Malfoy e consorte, Bellatrix e vari altri come Viktor Krum.

Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate perciò attendo ansiosa i vostri commenti. Essendo un prequel non è necessario leggere la long originale, diciamo che mi fareste un piacere ma non è obbligatorio xdddd quindi la nostra storia parte all'incirca ad agosto del 1988.
Un solo appunto: la mia OC sarebbe parte integrante della famiglia inglese Windsor, perciò li citerò ma per amor di rispetto non citerò mai i nomi nè li userò: in fondo sono persone esistenti/esistite e non intendo metterci mano a quello. La storia sarà si sentimentale ma anche abbastanza cruenta. Detto ciò buonissima lettura :=)
(il titolo del primo capitolo è troppo LOL)



Immagine allo specchio


1 - La bambina di Severus


Il mantello frusciava a terra mentre l'uomo si muoveva spedito verso la sua meta, il palazzo londinese più ammirato da tutti: Buckingham Palace , residenza dell'attuale regina e della sua famiglia ed era proprio là che Severus Piton era diretto. Doveva recuperare la femmina più giovane della casata che aveva mostrato di possedere poteri magici quasi sorprendenti. Col pensiero volò alla nevicata record del mese scorso che aveva imbiancato una via di Londra senza apparente motivo; sbuffò mentre notava la perfezione dei giardini e la Guardia tutta schierata dall'enorme cancello.
Silente aveva spedito lui a prendere la bambina che aveva già undici anni e si chiedeva perchè non avesse delegato Hagrid, di sicuro più adatto a trattare con i bambini. Ma lo sapeva, un Mezzogigante avrebbe attirato troppo l'attenzione specie in quell'ambiente così esclusivo: Severus non si immergeva completamente nel mondo dei Babbani da molto tempo, preferendo le mura amiche di Hogwarts o anche lo stesso Spinner's End. L'idea di trattare con degli aristocratici non gli piaceva.
E poi la vide, la bambina, seduta in mezzo ai due fratelli sulla carrozza reale che stava rientrando a palazzo mentre i cancelli venivano chiusi dietro al suo passaggio. Stava ridendo con uno di loro due e si sorprese: se l'era aspettata bionda invece aveva i capelli scuri e non sembrava altezzosa come aveva creduto lui, visto che era la nipote della regina. Con un sospiro attese che passasse qualche istante prima di avvicinarsi ad una delle persone di guardia.
" Devo vedere i Windsor. " A quelle parole i due presenti si scambiarono un'occhiata e si affrettarono a scusarsi dicendo che era impossibile senza un appuntamento ed una giustificazione; Severus  per un momento fu tentato di Schiantarli ma poi optò per un semplice ed efficace Incanto Confundus diretto ad entrambi e che gli consentì di entrare senza dare nell'occhio. L'espressione dei due uomini era proprio confusa ma non avrebbe lasciato tracce, lo sapeva mentre si avviava in fretta verso l'ingresso. Ad una prima occhiata notò che l'ambiente - esterno e poi interno - era la perfezione assoluta e dimostrava una netta differenza con i comuni Babbani.
Nessuno sembrava essere capace di fermare la camminata di Severus, che proseguiva verso la sala del trono senza che potesse essere fermato da qualcuno; la regina doveva essere piena di guardie constatò dal numero esagerato di persone che cercavano invano di seguirlo. Dopo parecchi minuti riuscì ad arrivare nel salone dove era presente la famiglia reale: c'erano tutti, la regina e il consorte, così come i due nipoti maschi e la femmina ed i genitori dei tre, tutti spaventati dal suo arrivo. Sicuramente l'essere vestito di nero con il mantello a ricoprirlo non doveva essere per loro di buon auspicio ma non voleva certo fare del male a qualcuno; erano ormai lontani i tempi in cui la tortura era uno dei modi per convincere gli altri e poi era lì in missione ufficiale per Hogwarts. Il suo sguardo impassibile si posò sulla bambina, l'unica tra i presenti a non essere impaurita dalla sua presenza; il suo volto esprimeva quasi sfida e Severus intuì che doveva essere un soggetto molto esuberante, non di meno spiegava perchè fosse riuscita a far nevicare il giorno in cui era andata con i genitori a spasso per quella via di Londra. Era un tipo di magia che aveva già notato, molto forte e al momento instabile perciò era fondamentale che frequentasse la scuola, per evitare di mettere nuovamente in subbuglio il Ministero. Caramell aveva quasi pianto quando i Babbani si erano accorti di quella magia anche se l'avevano attribuita al meteo e non alla bambina. Era alta per la sua età ed esile, e vestita come una di quelle bambole di porcellana che aveva visto in alcune vetrine: un abito sobrio ma comunque eccessivo.
" Sono qui perchè la signorina Victoria Windsor è invitata a frequentare la scuola di Hogwarts." Invitata. Costretta, più che altro. I bambini appena nascevano erano già segnati sulla pergamena incantata, al Preside spettava il compito di far arrivare le lettere a destinazione al loro undicesimo anno di vita ma era difficile che loro potessero decidere di non andare; ultimamente di figli di Babbani con poteri magici ce ne erano quasi più che un tempo e anche i Windsor non esulavano dalla categoria dei genitori preoccupati e che non desideravano quanto aveva appena detto. Notò che i due maschi erano sbalorditi, i genitori addirittura spaventati da quello che stava raccontando su bacchette, incantesimi e tutto il necessario.
Dopo neppure mezz'ora però erano riusciti a metterlo alla porta: la loro piccola, così dissero, sarebbe stata curata da specialisti seri e non da un ciarlatano come era lui. Per un momento contemplò l'ipotesi di ritornare dentro per farli ragionare: era ridicolo impedire ad un'apprendista strega di frequentare la scuola e ritenerla pazza, forse pericolosa. Lei aveva strepitato ma non era servito a nulla se non a farla condurre via da alcune guardie che l'avevano portata probabilmente nelle sue stanze.
Ma non ci doveva essere rimasta molto pensò Severus poco dopo, vedendo la stessa bambina urlante su un balcone nel retro del palazzo che cercava di arrampicarsi per scendere a terra aiutata da un groviglio di lenzuola. Ecco come era pazza, pensò l'uomo quasi sorridendo, sembrava essere in conflitto con la famiglia se si comportava allo stesso modo: agitò la bacchett verso di lei per impedirle di farsi male dato che il lenzuolo si era staccato, facendola atterrare su un invisibile cuscino d'aria. La magia non avrebbe dovuto usarla davanti a dei Babbani ma lì non ce n'erano mentre rimaneva fermo ad osservarla; doveva essere abituata a servirsi dei propri poteri magici non sviluppati se non si spaventava troppo. " Non dovresti tornare su? Tuo padre si preoccuperà non credi? " La voce di Severus attirò Victoria che si voltò a fronteggiare il mago con aria sorpresa ma non impaurita; lo studiò per un momento prima di correre verso di lui, una piccola sacca sulle spalle ed un vestito molto diverso da quello di prima addosso, più grezzo anche se ugualmente elegante. " E' vero che sei un mago? Non sei un pazzo? "
La bambina sembrava preoccupata, impaurita forse al pensiero che le avesse raccontato qualche menzogna; aveva spesso pensato che ci fosse qualcosa di strano in lei, persino di pericoloso e solo poco prima si era sentita finalmente a proprio agio. Non poteva parlare liberamente coi genitori se non delle regole scritte secoli prima che avrebbe dovuto rispettare ma aver visto quell'uomo all'apparenza tanto pericoloso l'aveva fatta sentire per la prima volta a proprio agio; somigliava vagamente alla nonna come modo di fare e si era sentita attirata dalla sua magnetica personalità nonostante quel modo poco affettuoso e pieno di praticità che aveva. Non credeva proprio a Hogwarts ma l'idea che esistesse una seconda possibilità l'aveva riempita di gioia, e non era importante che i genitori non approvassero: non l'avevano mai fatto, non si sentiva più bene in seno alla famiglia e la prospettiva di imparare qualcosa che la rendesse sè stessa forse era un motivo per accettare e farsi poi amare per ciò che era. Severus scosse la testa mentre continuava a guardarla. " No, Hogwarts esiste così come la magia e tu già lo sai. Puoi decidere se restare o seguirmi ma nel secondo caso non so quanto i tuoi parenti te lo possano accettare. "
La voce monocorde dell'uomo colpì la ragazzina che stava cercando di decidere cosa fare; sicuramente le sarebbe mancata la famiglia però allo stesso tempo si sentiva euforica all'idea di poter diventare una strega. " Non accettano mai nulla da me quindi.. però io non ho soldi, immagino che non sia gratis questa scuola vero? " Alzò gli occhi grigi su Severus sorpreso dalla domanda poco adatta ad una rappresentante di stirpe reale; tirò fuori dalla tasca del mantello un sacchetto pieno di monete e glie le mostrò. " Hogwarts offre un fondo a chi non può permettersi, come te, di pagare. Ovviamente dovrai avere tutte cose di seconda mano. "
Ed indicò sprezzante il vestito che indossava, e che pur nella sua semplicità costava molto più di quanto i normali Babbani potevano pensare di spendere in qualche mese; era certo che avrebbe subito cambiato idea ma venne sorpreso vedendola sorridere leggermente e porgergli la mano per farsela stringere. Come una piccola adulta. " Va bene. A proposito, io sono Victoria. " Solo il nome, niente cognome notò Severus osservandola sempre più meravigliato ma attento a non mostrare mai nulla. Le strinse la mano ma solo come se fosse il suggello ad un patto, non una normale regola di buona educazione.
" Allora andiamo, c'è molto da fare. "  Non si presentò e non si lasciò scalfire dallo sguardo deluso della piccola principessa che lo seguì senza porre altre domande.

Victoria quel giorno trovò di suo gradimento tutto, dai negozi di Diagon Alley al proprietario del Paiolo Magico, persino l'atteggiamento di Severus che si muoveva con disinvoltura in mezzo ai maghi. Notò che molti lo salutavano con rispetto, altri persino con paura ma lui rivolgeva a tutti solo dei cenni, a volte li ignorava. La stessa cosa però non si poteva dire per lei, che salutava con entusiasmo tutti gli sconosciuti che si voltavano a sorriderle, e chiacchierava allegramente con i commessi: dentro al Ghirigoro fu difficile staccarla da un libro di Storia della Magia esasperando il suo accompagnatore, mentre da Madama Mc Clan intavolò con la proprietaria una lunga discussione sulla divisa scolastica austera e di seconda mano che aveva fatto adattare al suo corpo; occhieggiò le scope da corsa ma con interesse molto minore, molto più ammaliata dai libri che portava faticosamente in mano e rimase estasiata di fronte all'Emporio del Gufo, dove un sacco di animali richiamarono la sua attenzione.
Severus notò che la ragazzina una volta accettato quel mondo non dimostrava alcuna paura, accettava la realtà come se l'avesse sempre vissuta. In un certo senso era una sorpresa, in altri un vero supplizio: il fatto che le piacessero i libri non era sinonimo di un futuro successo come studentessa, forse era solamente curiosa ma era sempre meglio che vederla sbavare come altri di fronte ai manici di scopa. Aveva ostentato un'aria ammirata quando aveva scoperto che si potevano usare per volare ma non pareva fissata; forse gli sarebbe stato risparmiato di vedere l'ennesimo esaltato per il Quidditch pensò mentre la accompagnava da Olivander. Il vecchio fabbricante di bacchette la trattò con educazione e si dimostrò sorpreso quando la sua giovane cliente, alla prima bacchetta impugnata, mostrò già di avere trovato quella che faceva per lei.  Era raro, e piacevole per Severus sapere di non dover trascorrere troppo tempo all'interno dei negozi. " Bene, ora starai al Paiolo Magico durante queste settimane. Se tu avessi dei problemi Tom è a tua disposizione. " Non pensò neppure di dirle di contattarlo, per quello che lo riguardava aveva esaurito il compito che gli era stato affidato: la giovane apprendista era stata rifornita del materiale essenziale, e poteva stare in una stanza del Paiolo dietro pagamento da parte di Silente che non riteneva saggio rimandarla nuovamente a casa. Lì avrebbe potuto essere tenuta sotto controllo da molti maghi, e aveva anche il biglietto del treno: per quello non c'erano problemi, Tom in persona si era incaricato di accompagnarla il giorno della partenza.
" Grazie. " La vocina di Victoria risuonò timida, in contrasto impressionante con quanto l'aveva contraddistinta in quel lungo giorno: pareva lontano il momento in cui si era congedata dai genitori e dai parenti per abbracciare quella vita. Non sapeva perchè ma nonostante i modi di fare di Severus, sentiva di potersi fidare di quell'uomo; non aveva fatto nulla per mostrarle simpatia, solo l'aveva introdotta in quell'ambiente magico che non sapeva neppure che potesse esistere. L'uomo si limitò ad annuire senza far notare che era rimasto sorpreso dal ringraziamento; era certo che i suoi parenti non avrebbero mai pronunciato una parola simile e per un momento pensò che sarebbe stato interessante vedere quella ragazzina a Serpeverde. Non sapeva perchè ma era certo che si sarebbe trovata bene, nonostante fosse figlia di Babbani, cosa che non aiutava a finire in quella Casata: era educata ma allo stesso tempo esigente, sembrava già sapere cosa fare della vita e ostentava una certa sicurezza di modi di fare. Era particolare.
" Dovere. " E sparì senza che la giovane potesse pronunciare altre parole.
Il resto delle settimane trascorse in un baleno. Victoria si era insediata senza problemi al Paiolo Magico e per ringraziare Tom della sua continua gentilezza si rendeva utile aiutandolo a pulire: non potendo usare la magia lo faceva, come ridevano molti ospiti, alla Babbana e a tutti piaceva vedere la ragazzina sempre pronta ad aiutare chiunque. Era a volte un pò goffa e nessuno si era permesso di prenderla in giro perchè non proveniva da una famiglia di maghi; Victoria notò come ben poche persone conoscessero l'importanza del cognome che l'aveva oppressa per tutta la vita e sentiva di potersi muovere liberamente senza temere di fare brutta figura o di parlare in maniera sconsiderata. Era libera e le regole magiche non la disturbavano affatto. Aveva incontrato anche molti esponenti della magia ed uno di questi le aveva regalato persino un'Ape Frizzola, un tale Cornelius Caramell che era il Ministro in persona, come le sussurrò Tom quando se ne fu andato. Ma non era il solo del Ministero a passare da lì ed un giorno vide una coppia con un ragazzino che sedeva al bancone; li osservò curiosamente e vide che pure lui era rifornito di cose di Hogwarts. " Ma che bambina carina, come ti chiami? Io sono Amos Diggory, lei è mia moglie e lui mio figlio Ced. Cedric veramente ma sai com'è.. " E rise mentre Victoria si presentava e lanciava un'occhiata curiosa al suo coetaneo.
Mentre Tom parlava con i Diggory, lei e Cedric avevano subito stretto una bella amicizia e dopo neanche cinque minuti erano tutti presi dalla loro conversazione: Cedric le stava mostrando le figurine delle Cioccorane sotto lo sguardo divertito dei genitori e di Tom. A Victoria quasi non sembrava vero che anche lui doveva frequentare il primo anno e si fece raccontare tutto quello che sapeva sulla scuola: molto l'aveva letto sui libri ma sentire parlare qualcuno da sempre nel mondo della magia era qualcosa di emozionante.
I Diggory, come apprese, sarebbero rimasti ad alloggiare al Paiolo così da accompagnare il figlio alla stazione il giorno successivo per prendere il treno, e si offrirono di prenderla con loro. Per la prima volta Victoria era contenta di trovarsi con degli adulti e poi sentiva di avere mille cose di cui parlare col suo nuovo amico.
" Questo è per te, cara. " La voce di Tom quella sera la distrasse mentre le consegnava un cucciolo: era, come le spiegò, un esemplare di Kneazle color prugna che era nato qualche poche settimane prima e non aveva un padrone così aveva pensato di regalarglielo vedendola appassionata di creature magiche; la ragazzina saltò letteralmente in braccio al suo amico e poi andò ad occuparsi del cucciolo. Era bellissimo e miagolava spesso facendola sorridere: somigliava tantissimo ad un gatto e ciò le piaceva visto che amava quegli animali.

Attraversare la barriera fu molto semplice e Victoria notò che non erano i soli, anche altri scomparivano oltre la barriera e la sua attenzione fu presto catturata da un gruppetto di persone con i capelli rossi; Amos Diggory le disse che i due adulti erano i Weasley e che Arthur lavorava assieme a lui al Ministero. Con loro c'erano due ragazzi, uno dall'aria molto vissuta che secondo Victoria aveva circa diciassette anni, mentre l'altro con gli occhiali poteva avere a malapena un anno più di lei. Con Cedric strinse la mano a tutti e quattro: il maggiore si chiamava Charlie e, come le disse, frequentava l'ultimo anno, mentre il giovane Percy affermò con orgoglio di essere al secondo anno. Erano tutti parte dei Grifondoro così le disse, mentre proponeva ad entrambi se volevano di far loro compagnia durante il viaggio in treno.
" Devi venire a trovarci per Natale, d'accordo cara? " La signora Diggory la abbracciò mentre suo marito annuiva poco prima che salissero sul treno: nonostante li avesse conosciuti solo il giorno prima le dispiaceva salutarli, così come i Weasley che sembravano così diversi da tutta la sua famiglia. Forse il sangue magico era davvero diverso, pensava dispiaciuta, ma non ebbe modo di pensarci oltre perchè lo scompartimento dove lei, Cedric e Percy si sedettero divenne immediatamente pieno di voci allegre e divertite: il ragazzo con i capelli rossi era molto serio ma allo stesso tempo anche pieno di conoscena tanto che illustrò per parecchio tempo tutti i ruoli gerarchici della scuola e i loro compiti.
Il viaggio fu quasi breve e in men che non si dica lei e Cedric si unirono al gruppo per attraversare il lago in barca; Hagrid le piacque all'istante nonostante la mole gigantesca e si sentiva ben disposta verso tutti i suoi nuovi amici. Alla vista del castello sia lei che gli altri ammutolirono ed ascoltarono ciò che la professoressa McGranitt stava dicendo: dopo aver sentito da Percy tutti i pregi della Casa di Grifondoro, Victoria sperava ardentemente di essere destinata a quella. Lei e Cedric avevano avuto una lunga discussione al riguardo e pareva che lui fosse meno interessato a quello, gli importava solo di potersi trovare bene ed apprendere quanto più possibile.
In silenzio sfilarono con gli altri verso lo sgabello con sopra un Cappello davvero curioso. " E' con quello che ci smistano" le disse piano l'amico e lei annuì, interessata. Il funzionamento le fu subito chiaro e applaudiva ogni volta che un compagno veniva collocato in una delle Case; il turno di Cedric era tra i primi ed incrociò le dita per lui, come per fargli un silenzioso incoraggiamento. Applaudì forte quando venne assegnato a Tassorosso e sperò a quel punto di esserci pure lei; guardando verso quel tavolo vide molte facce simpatiche che le comunicarono il desiderio di unirsi a loro.
A sua grandissima sorpresa lei era proprio l'ultima della lista e quando venne il suo turno si sentì improvvisamente impaurita. Severus Piton invece dal suo posto si mosse piano, dimostrando un certo interesse per quel momento tanto importante. " E' quella la tua bambina, allora, Severus. " Si voltò verso Silente che sembrava divertito: da quando era tornato non faceva che riferirsi alla ragazzina in quel modo, irritandolo profondamente e scelse di ignorarlo. " Non dica sciocchezze Silente, l'ho solo accompagnata. " E troncò lì la discussione osservando la ragazzina seduta sullo sgabello: quello che era con lei era finito a Tassorosso e pareva che su di lei il Cappello fosse molto indeciso.
- Ah sai, non so dove metterti. La mia idea sarebbe Serpeverde, sei molto ambiziosa e piena di qualità che Salazar apprezzerebbe.. - Victoria taceva, chiedendosi come mai tutta quell'indecisione, e sentendosi un pò troppo al centro dell'attenzione con lo sguardo di tutti puntato su di lei: vide il tavolo di Serpeverde ma non le piaceva molto, non ne sapeva dire la ragione. - Grifondoro assolutamente no, in te c'è ben altro oltre al coraggio e.. accidenti, sei proprio un caso complicato. Hai cervello, sei ambiziosa e sei pure buona. Non posso metterti in quattro Case! - La fece sorridere pensando al guaio in cui aveva senza volere messo il Cappello e attese. " Probabilmente sarà una Grifondoro. " Disse Severus sottovoce a Silente, sprezzante per quella Casa: quando il Cappello tentennava a volte finivano tutti lì, chissà se era un caso.
- Ho deciso, il tuo intelletto sarà ciò che premierò e sono certo che ti troverai molto bene, Priscilla sarà contenta di vederti tra le sue fila anche se sono dell'idea che pure a Serpeverde saresti stata grande. Comunque sia.. CORVONERO! -
La parola del Cappello risuonò per tutta la Sala Grande facendo esplodere di gioia il tavolo a cui erano seduti gli studenti di Corvonero; anche gli insegnanti e gli altri presenti nella Sala batterono le mani, il professor Vitious con sincero entusiasmo mentre lei scendeva dallo sgabello riconsegnando il Cappello alla professoressa McGranitt e raggiungendo il tavolo dove i ragazzi e le ragazze la accolsero con espressioni di gioia. " Benvenuta tra i Corvonero. " Fu una voce un pò dura a parlarle ma sorrideva leggermente: rimase di sasso nel riconoscere il fantasma di una donna molto bella, che fluttuava tra loro per dare il benvenuto ai nuovi arrivati.
Proprio al tavolo di fronte c'era Cedric e ricambiò il suo sorriso: le dispiaceva un pò non essere insieme ma in fondo erano pur sempre nella stessa scuola. Mentre mangiava, ascoltando ciò che una dei Prefetti della sua Casa le stava dicendo, volse lo sguardo verso il tavolo degli insegnanti. Severus Piton era rimasto sorpreso dalla scelta del Cappello ma dentro di sè pensava che almeno non era una Grifondoro.
" Primo anno, da questa parte. " La voce autoritaria dei due Prefetti di Corvonero convinse Victoria e gli altri a seguirli, diretti alla loro nuovo vita subito dopo la fine del Banchetto.





nota: bene eccoci u.u commentereste? se si grazie^^
   
 
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