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Autore: mysticmoon    05/07/2006    12 recensioni
Il mondo continua a girare e lascia dietro di sè amicizie e amori infranti.
Uno schianto nella notte riunisce una coppia distrutta dal destino.
Potrà nascere una nuova complicità oppure è tutto perduto?
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo Uno

Capitolo Uno

 

 

Logan Echolls…

Chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo rivisti? Sono trascorsi diversi anni dall’ultima volta che le nostre strade si sono incrociate, vero? Quanti sono? Sette? O sono di più? E che cosa ci fa a Neptune il produttore più celebre di Broadway, quello che aveva rinnegato l’intera città di Neptune e la sua cittadinanza in diretta televisiva durante il Super Bowl del 2006? E perché un riccone come te dovrebbe tentare di ammazzarsi schiantandosi contro un albero proprio nelle vicinanze della città dove aveva giurato che non sarebbe più tornato?

Lo sceriffo Mars prese fiato ed entrò nella stanza facendo il minor rumore possibile per non disturbare l’uomo che riposava nella stanza.

Logan Echolls. Celebre produttore di Broadway, donnaiolo impenitente, ricco oltre ogni limite di decenza. La perfetta descrizione di uno zero-nove che ha fatto carriera lontano dalla nostra città e dall’ala protettiva dei suoi celebri genitori, se non fosse per il fatto che i suoi genitori non sono più tra i vivi da qualche anno e che l’unica sorella che aveva si è dimostrata essere figlia di ben altri genitori. E stranamente nessuno che viene a vegliare sul suo riposo drogato. Nessuna top model iperprotettiva o donna in cerca di un marito multimilionario  viene a vedere come sta Logan Echolls. Davvero molto strano. Non mi aspettavo frotte di amici che arrivano su grandi autobus ma almeno una persona che desidera sapere come sta… Che cosa nascondi sotto quelle bende, Logan? Cosa ti ha spinto a tornare a Neptune nonostante qui non ti sia rimasto niente e nessuno?

Si passò distrattamente una mano tra i capelli e si accomodò sulla sedia accanto al letto dell’uomo, osservando bene quell’uomo martoriato dalle ferite.

Il sondino per l’alimentazione forzata copriva parzialmente il suo volto mentre il cranio, dopo essere stato parzialmente rasato per il delicato intervento chirurgico che gli aveva salvato la vita, era stato coperto dalle bende.

I sensori che monitoravano le funzioni cardiache erano visibili sulla parte di petto lasciata scoperta dalla parte superiore del pigiama mentre non poteva vedere l’incisione che i medici avevano praticato per bloccare la grave emorragia interna.

Si trattenne dal toccare il segno scuro che aveva lasciato il volante su quel petto che, per sua fortuna, si sollevava autonomamente e dava la possibilità ai medici di essere molto ottimisti sul totale recupero dell’uomo.

I dottori, viste le condizioni relativamente buone del paziente, avevano dato il permesso allo sceriffo di restare nella stanza con le condizioni di non restare a lungo, non stancare il paziente e, condizione calcata fino all’inverosimile, di non tentare di fargli un interrogatorio perché ancora troppo debole.

Prese dalla valigetta di pelle, sua inseparabile compagna dal giorno in cui, tre mesi prima, l’aveva vista in una vetrina e l’aveva acquistata. Era stato quello il suo primo giorno da sceriffo.

Estrasse con cautela il fascicolo con i dati dell’incidente ed iniziò a leggere il referto medico per la milionesima volta in tre giorni.

Il primo foglio era una semplice scheda di cartoncino bianco e riportava una sintesi delle informazioni del paziente.

 

 

Neptune Memorial Hospital

Modulo di Ricovero

 

Generalità dell’interessato/a

 

Nome: Logan

Cognome: Echolls

Sesso: Maschile

Data di Nascita: 29/01/1987

Luogo di Nascita: Neptune

Stato: California

Cittadinanza: Americana

Indirizzo:       257 W. 55th Street                  

New York City, New York  10019

Ambulanza: 08

 

Cure Prestate: Riduzione di frattura al setto nasale

  Riduzione di fratture esposte e scomposte di entrambi gli arti inferiori

  Splenectomia

  Trattazione di trauma toracico chiuso diretto con frattura dello sterno

  Applicazione di drenaggio per riduzione della pressione intracranica del lobo occipitale

  Applicazione di punti di sutura

  Applicazione di drenaggio per riduzione della pressione intraddominale

  Arresto di emorragia interna addominale

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Sotto il primo cartoncino c’erano una mezza dozzina di pagine dove si descrivevano nei dettagli gli interventi ed i medicinali che doveva assumere attualmente e che avrebbe dovuto assumere in futuro.

L’ultimo foglio era una copia della sua assicurazione sanitaria.

Schifosamente alta, si disse lo sceriffo tornando al primo foglio della cartella clinica che aveva sottratto con l’inganno ad una ingenua quanto prosperosa infermiera la mattina dopo l’arrivo di Logan all’ospedale, per accertarsi che il Logan Echolls che si era schiantato contro un albero della statale fosse lo stesso ragazzo che aveva conosciuto molti anni prima.

Non ne sapeva molto di medicina ma, dopo aver raccolto le prime informazioni su Logan, aveva dovuto ammettere che l’uomo se l’era cavata per un pelo, come dimostravano anche i tre giorni di completa incoscienza e l’esauriente spiegazione offerta dal primario il giorno precedente.

Avrebbe dovuto attendere qualche giorno prima di metterlo sotto torchio e scoprire se si era trattato di un banale incidente, un tentato omicidio oppure un tentato suicidio.

- A cosa devo l’onore di una tua visita? L’albero che ho colpito ti ha per caso chiesto di indagare su una delle sue ghiande perdute? Oppure Lucifero ha deciso che a prendermi, invece della signora con la falce, fosse la più grande ficcanaso che sia mai esistita sulla faccia della Terra mandata all’altro mondo da un’anima pia con il posto assicurato in paradiso?

La voce di Logan Echolls poteva anche essere un sussurro ma, dovette ammettere, neanche la malattia poteva fermarlo dal fare del sarcasmo.

- Din din! Risposta sbagliata.

- Allora cosa ci fa il tuo bel nasino in questa stanza?

- Sono soltanto un povero sceriffo che viene a visitare la vittima di un incidente sospetto. Faccio il mio dovere.

- Ha fatto un gran bel lavoro, signor Mars. Chi è il suo chirurgo plastico? Se dovessi restare sfigurato andrei da lui.

Veronica Mars sorrise.

- Vedo che neanche la malattia riesce a farti perdere il buonumore, Logan Echolls.

- Sei qui per lavoro?

- Ci speravo, ma non mi piace infierire su una vittima di un incidente stradale, soprattutto con queste lesioni.

Veronica vide le labbra di Logan piegarsi in uno di quei sorrisi strafottenti che, a seconda del periodo, le avevano fatto desiderare di riempigli la faccia di schiaffi o di baci.

- Quindi sei qui per fare visita a un vecchio amico che è malato. Allora un cuore ce l’hai anche tu, Veronica Mars.

Ecco, adesso mi fa sentire una bastarda completa.

Io un cuore l’ho sempre avuto. Sempre. Ma non è detto che lo debba ascoltare ogni volta che fa una bizza. Di certo non mi faccio prendere dagli sghiribizzi del mio istinto come lui e pondero prima di agire.

Senza dire una parola, infilò nuovamente la cartella clinica nella sua borsa e si alzò.

- Tornerò al più presto per l’interrogatorio, Logan Echolls. I medici mi hanno chiesto di non farti stancare ed io rispetterò la loro decisione.

- Sogno o son desto? Veronica Mars che segue le regole? Devo essere finito sul serio all’altro mondo. O è per caso quella stellina dorata che ti ha cambiata in questo modo?

Stizzita, Veronica uscì dalla porta sbattendo la porta e facendo ridere l’uomo fino al punto di rischiare la rottura dei punti all’addome.

 

Veronica Mars stava per uscire dall’ospedale quando la voce argentina di un’infermiera ed il ticchettio irregolare delle sue scarpe sul linoleum del corridoio la costrinsero a fermarsi.

- Veronica! Veronica! Fermati, per favore! Il dottor Crosby vorrebbe parlare urgentemente con te.

Veronica si sforzò di sorridere mentre si voltava verso quella donna dal sorriso aperto.

Se voglio continuare ad essere accettata in questa struttura come paziente e come pubblico ufficiale devo sforzarmi di essere gentile. Ricordati Veronica, sorridi e sii gentile, non dare dell’idiota alle oche patentate e non fare del sarcasmo sui loro modi. Potrebbero sempre tornarti utili. Soprattutto se si tratta delle Donne della Carità, l’associazione di volontariato usata dalle mogli dei milionari e dalle loro figlie per sentirsi utili per il prossimo e quindi espiare la colpa di trattarlo per la maggior parte del tempo come esseri inferiori. Per fortuna ho ancora una conoscenza tra queste, una conoscenza davvero utile.

- Grazie mille per avermi informata, Gia. Andrò subito da lui.

- Figurati! Siamo amiche da tanti anni, no?

- Già.

Veronica sorrise di nuovo e, girati i tacchi, si incamminò verso lo studio del neurochirurgo del Neptune Memorial.

 

Dopo aver bussato alla pesante porta, lo sceriffo Veronica Mars fece il suo ingresso nell’ufficio dell’uomo di mezza età.

Il medico, come ogni volta che la incontrava, non potè fare a meno di ammirare la donna che da poche settimane aveva preso il posto di Lamb. A prima vista si vedeva una sostanziale differenza tra i due: il passo di Veronica era fermo ed il portamento elegante e deciso, quasi come se il carattere deciso di lei si esprimesse in quella sua camminata che, come aveva detto lo sceriffo Lamb qualche giorno prima della sconfitta, ricordava più John Wayne che Naomi Campbell.

Lui avrebbe voluto denigrarla.

Lei l’aveva preso come un complimento.

In fondo, come aveva ammesso la diretta interessata nel suo discorso di insediamento al dipartimento, lei doveva fare lo sceriffo e non la modella.

Di certo non era una brutta donna, ed il medico, mentre ne ammirava la camminata, non poteva che essere d’accordo.

I lunghi capelli biondi erano sciolti, lasciando che incorniciassero il volto delicato ed il collo sottile, oltre a metterne in risalto gli occhi.

Il suo corpo, in quel momento fasciato da semplici jeans e da una maglione rosso a collo alto sul quale spiccava la stella dorata, era ben proporzionato e si era dimostrato in molti casi più resistente di quanto apparisse.

I suoi pensieri furono interrotti dallo strofinare delle gambe della sedia sul linoleum e lo sguardo deciso che la donna gli rivolse.

- Come mai mi ha fatto chiamare?- chiese Veronica saltando qualsiasi preambolo.

L’uomo, per tutta risposta, lasciò scivolare sulla superficie liscia della massiccia scrivania di mogano un plico contenente un foglio simile a quello che aveva nella sua valigetta. Era l’assicurazione sanitaria di Logan e le due copie differivano solo per la data riportata in cima al foglio e il grande timbro con la scritta “ANNULLATA”.

- Cosa significa tutto questo?

- Sceriffo, abbiamo ricevuto oggi questo fax. L’assicurazione sanitaria del signor Loga Echolls è stata annullata.

- E perché mai?

L’uomo le fece cenno di continuare a guardare nel plico e Veronica, non appena vide il foglio sottostante, comprese.

Era un comunicato della banca di Logan: le sue proprietà erano state acquisite dalla banca per coprire i molteplici debiti che l’uomo aveva contratto, lasciandolo senza un dollaro in tasca quindi l’assicurazione sanitaria aveva revocato ogni copertura.

Era datata 01 ottobre 2013.

L’incidente era avvenuto il 03 ottobre 2013, decimo anniversario dell’omicidio di Lilly Kane.

Quindi è per questo che Logan ha tentato di farla finita? Perché non aveva più un soldo? Questo spiegherebbe la sua solitudine. Ma Logan Echolls e il suicidio mi paiono due concetti lontani anni luce. Possibile che sia cambiato a tal punto da pianificare la sua morte in questo modo orribile? Per carità, Logan e la spettacolarità eccessiva sono un binomio inscindibile… ma non posso credere che Logan volesse morire. Mi sembra impossibile. E se invece fosse per frodare l’assicurazione? E’ inutile che io surriscaldi le meningi in questo momento. Prima della perizia meccanica non posso esprimermi, ma se risultasse tentato suicidio… devo controllare l’assicurazione dell’automobile di Logan.

- Sceriffo, mi sta ascoltando?

Il medico riuscì finalmente a interrompere i pensieri dello sceriffo e a farsi dedicare un po’ di attenzione.

- Le stavo dicendo che le cure del paziente hanno un costo molto elevato.

- Cosa vorrebbe dire?

- Lei lo sa come vanno certe cose. Il signor Echolls verrà dimesso non appena sarà giudicato fuori pericolo, avrà un debito con l’ospedale e dovrà pagare i medicinali per tutta la durata della convalescenza.

- Non vorrà dirmi che volete gettare in mezzo alla strada un uomo non autosufficiente che ha perso tutto.

- Esatto, sceriffo. Siamo un ospedale, non un ente assistenziale. E’ per questo che l’ho fatta chiamare.

- E cosa dovrei fare io?

- Trovare una struttura che si occupi di lui. Anche in condizioni normali avrebbe avuto bisogno di riposo ed un graduale ritorno alle normali attività per via dell’emorragia cerebrale, ma con le gambe ridotte in quello stato ne avrà per almeno i prossimi tre mesi, escludendo poi il periodo di riabilitazione e i probabili strascichi delle lesioni.

- In pratica volete gettare in mezzo a una strada un uomo su una sedia a rotelle e scaricare la patata bollente sulla sottoscritta.

- Non la metta in questi termini…

- Oh, io la metto in questi termini, invece. E’ esattamente ciò che state facendo e mi pare normale dirlo apertamente.

Benissimo! Logan ha bisogno di aiuto, sono l’unica che gli fa visita ed ora si pretende anche che sia io a dirgli che dovrà cavarsela da solo perché ha perso tutti i suoi soldi. Quale sarà il mio prossimo compito? Mettere la testa nella bocca di un leone? O fare surf in costume adamitico e coperta di sangue di maiale nella vasca degli squali del parco acquatico di San Diego? No, non posso fare una stupidaggine simile. E’ mio dovere farla.

Veronica prese coraggio e guardò negli occhi il medico.

- E se garantissi io per lui?

- Cosa?

- Posso coprire le spese della degenza del signor Echolls con la mia assicurazione sanitaria?

- No. E’ un’assicurazione personale, signorina Mars.

Benissimo. Quindi dovrò fare ciò che non avrei mai voluto. Papà non me lo perdonerà mai ma devo farlo. E chiedergli anche un altro grosso favore. Per fortuna che le cose di Lily non sono state ancora portate nella nuova casa.

Veronica prese fiato e si alzò.

- Domani mattina Logan Echolls sarà in grado di firmare delle carte?

- Credo di sì…

- Perfetto. Se domattina stipularà la sua nuova assicurazione sanitaria potrà restare qui, giusto?

- Certo. Basterà solo cambiare i dati.

- Perfetto.

- Comunque dovrà cercare un centro in cui farsi ricoverare per la riabilitazione.

- Qui non la fate?

- Certo, ma non possiamo occupare un letto per un paziente…

Udendo questo, la donna si alzò con aria regale e, dopo un’ultima occhiata infuriata al medico, uscì dalla stanza, diretta al parcheggio.

Si sedette nell’abitacolo della sua auto di sceriffo e, aperti i finestrini, prese in mano il telefono per comporre il numero del cellulare di suo padre.

- Ciao tesoro.

- Ciao papà.

- Come sta oggi Logan?

- Si è svegliato e mi pare abbastanza in forma per essere uno che ha rischiato la vita- disse senza il brio che la contraddistingueva.

- Qualcosa non va?

- Papà, devo chiederti due cose.

- Dimmi tutto.

- Per prima cosa, devi perdonarmi ma devo ipotecare la casa.

- La tua nuova casa? Ma Veronica, hai appena finito di pagare!

- Sì, ma devo aiutare Logan.

La rabbia del padre fu chiara.

- Aiutare quel multimilionario viziato che ha cercato di ammazzarsi?

- Calmati papà- disse Veronica- Logan è nei guai. Guai seri. Se non gli presto i soldi per una nuova assicurazione sanitaria… rischia molto.

- Spiegati meglio.

- Ha perso tutto il suo denaro per via dei debiti e l’assicurazione sanitaria gli è stata revocata. Non posso lasciare che lo mandino in mezzo a una strada, soprattutto per il fatto che non può ancora muoversi senza la sedia a rotelle per via di tutte quelle fratture agli arti inferiori. Lo so che non approvi ciò che sto facendo ma lo devo fare.

Keith Mars passò una mano sulla sua liscia pelata, poi si morse il labbro inferiore con fare pensoso e disse:

- Fai come meglio credi.

- Grazie papà. E ora l’altro favore.

- Vuoi che gli compri una casa?

- No. Vorrei che Lily stesse a casa tua per qualche tempo.

- Te lo porti anche a casa, vero?

- Te l’ho detto. Ha bisogno di assistenza continua e nessuno di noi due ha la somma necessaria per garantirgliela. Non so per quanto, ma i medici sono stati chiari. Non posso abbandonare Logan, papà. Non ha più nessuno. Solo io sono andata a visitarlo.

- E sua sorella Trina?

- Stai scherzando, vero? Trina non saprebbe prendersi cura neanche di un cactus. Per favore papà, aiutami.

- Sai che Lily potrebbe soffrirne, vero?

Veronica sospirò, per poi iniziare a ticchettare con le unghie sul cruscotto.

Lily… cosa racconterò a lei? Come posso giustificarmi  per tutto questo con una bambina di sei anni? Come posso spiegarle che potremo vederci pochissimo fino a quando la questione Logan Echolls non sarà sistemata? E soprattutto come faccio a far venire a vivere Logan da noi senza che lei fraintenda o peggio?

- Ho capito, sistemo io la faccenda. Tanto non mi faceva neanche piacere che lo vedesse. Se iniziasse a parlare di lui come “lo zio Logan”… Preferisco evitare che un’altra Mars cada ai suoi piedi per quel suo sorriso da copertina. Benissimo, allora resterà qui. Mi raccomando, sta attenta e ricordati della persona che ti stai mettendo in casa. Mi fido di te- disse Keith Mars per poi riagganciare.

Ho il padre migliore del mondo. E adesso… facciamo ancora più  male a quell’angioletto e riportiamo su il ricco produttore.

Accese il motore e, con la sua tipica fretta, sgommò per dirigersi alla sede di Neptune della National Bank, con il cuore sotto le scarpe ma decisa a fare ciò che era più giusto per il bene di Logan e più ingiusto per se stessa e la sua famiglia.

 

Logan Echolls stava sorseggiando tranquillamente un buon caffé quando lo sceriffo Mars varcò la soglia con un sorriso così sfavillante ed un look così insolito che il caffé gli andò di traverso.

Nonostante fossero trascorsi diversi anni dal loro ultimo incontro, Logan non impiegò neanche un decimo di secondo per capire che c’erano guai in vista per lui.

I lunghi blue jeans di tutti i giorni erano stati sostituiti da un completo di giacca e gonna color panna e da una camicia rosa pallido, con tanto di ballerine bianche ai piedi.

- Buongiorno signor Echolls, oggi è il suo giorno fortunato. Venga avanti, signor Jones.

Un uomo alto, con spessi occhiali ed aria da funerale, entrò nella stanza e, appoggiato un plico sul tavolino pieghevole, porse una penna Logan.

- Firmi qui e la sua pratica sarà conclusa.

- Firmare cosa?

- Firma e zitto, Logan.

- Mi piace leggere ciò che devo firmare…- disse lui, cercando di prendere il foglio che lo sceriffo premeva contro il piano di plastica.

- Ma tu l’hai letto ieri, quindi puoi firmare, Logan. Il signore è qui per testimoniare il fatto che tu stia firmando personalmente e di tua spontanea volontà.

Lo sguardo assassino di Veronica gli fece correre un brivido lungo la schiena.

Sospirò e, scegliendo di fidarsi dello sceriffo che un tempo aveva amato, appose la sua firma al contratto.

L’uomo con l’aria da funerale si concesse un tiepido sorriso e, dopo aver stretto la mano ai due, uscì dalla stanza.

- Cosa mi hai fatto firmare, Veronica Mars?- chiese, calcando le parole in modo tale che fosse impossibile che lo sceriffo potesse fare la finta tonta o glissare sull’argomento.

Veronica sospirò e si mise a sedere, scostando i lunghi capelli dal volto per legarli in una più pratica coda di cavallo.

- Hai appena firmato la tua assicurazione sanitaria. Non so se te ne rendi conto ma ti ho salvato il culo.

Logan scoppiò a ridere.

- E perché mai? La mia assicurazione multimilionaria non andava bene?

Oh oh, qui la questione si fa seria. L’ex multimilionario non sa di essere rimasto all’asciutto. Come posso informarlo ed evitare di sconvolgerlo allo stesso tempo? Credo che dovrò rinunciare a una delle due condizioni. E purtroppo la prima è essenziale. Preparati Logan Echolls, stai per avere un brutto quarto d’ora.

Veronica respirò a fondo un paio di volte, soprattutto per bloccare quella sua linguaccia biforcuta di dirgli che ormai l’unico uso che poteva fare di quel contratto era uno squadrone di aeroplani di carta o al massimo risparmiare sulla carta igienica, poi, guardando negli occhi Logan, calò l’accetta sul collo del paziente.

- Logan… te l’hanno revocata.

- Revocata? E perché?

Veronica si sedette sul letto e, presa una mano di Logan, la strinse tra le sue per creare un legame più forte tra di loro.

- Logan, promettimi che manterrai la calma.

Lo sguardo serio di Veronica gli fece correre un nuovo brivido dietro la schiena. Ai tempi della scuola Veronica assumeva quell’aria solo in casi di estrema gravità e riteneva che il tempo non avesse modificato questo suo modo di fare.

Deglutì nel vano tentativo di togliere di mezzo il rospo che le si era fermato nella sua gola poi parlò.

- Perché dovrei mantenere la calma? Cosa succede, Veronica?

- Ho una brutta notizia.

- Quanto brutta?

- Brutta brutta brutta.

- Hai ripetuto per tre volte la parola “brutta”.

- E’ davvero brutta, Logan. I tuoi debiti…

- I miei debiti? Io non ho debiti! Ho sessanta milioni di dollari!

- Non più, Logan. La tua banca ha requisito sia il tuo denaro che le tue proprietà in data 30 settembre 2013.

Lo sguardo terrorizzato di Logan si perse negli occhi di Veronica, che in risposta strinse con più forza la sua mano.

- Io sono… povero?

- Sì. Non hai più un soldo.

- E’ impossibile.

- Perché?

- Quando sono partito per trascorrere una settimana a Neptune la mia società andava benissimo. Non avevo buchi in bilancio e l’ultimo spettacolo era stato un successone. Come è possibile che io adesso sia ridotto a mendicare denaro da qualcuno in quattro giorni?

Quindi il suo non è stato un tentativo di suicidio. Questo elimina una delle mie opzioni. Adesso restano “incidente stadale” e “tentato omicidio”. E se fosse quest’ultima la causa dell’incidente? Se qualcuno avesse succhiato tutti i soldi a Logan per poi cercare di farlo fuori e quindi eliminare ogni prova o tentativo di rivalsa? Non so se Logan ha fatto testamento ma se così non fosse i suoi soldi sarebbero andati a qualche associazione o magari allo Stato. Sessanta milioni di dollari fanno gola a tutti. Ma chi può averli rubati per poi farli risultare debiti contratti da Logan? Di certo una così ingente somma di denaro  non è molto facile da nascondere. Questo è un nuovo caso per Veronica Mars.

- Veronica, chi ha pagato l’assicurazione sanitaria?

Ecco un'altra gatta da pelare. So bene quanto orgoglioso sia Logan. So quanto lui ci tenga al suo onore ed alla sua reputazione… ma non potevo fare altrimenti. Non potevo lasciare che finisse in mezzo alla strada, malato e privo di qualsiasi aiuto.

Veronica abbassò lo sguardo.

- Hai pagato tu, vero?

- Non credo che saresti stato felice se ti avessi lasciato in mezzo a una strada, vero?- disse, racimolando il coraggio rimasto e tornando a guardare Logan negli occhi- Sì Logan, sono stata io a pagare per te e lo rifarei, se fosse necessario.

- Perché?

- Mettiamola così: o mi sono completamente bevuta il cervello oppure ho un cuore anche io.

L’espressione irritata della donna fece comprendere a Logan che quella frase detta il giorno prima l’aveva colpita molto più di quando si aspettasse.

- Scusami per quella battuta infelice, Veronica. Lo sai che sono un cretino, no? Mi fa molto piacere che tu venga a trovarmi. Finora sei stata l’unica a farlo.

- Vedrai che qualcuno verrà, anche se non credo che il tuo discorso a quel Super Bowl sia stato il metodo più adatto per conservarti i vecchi amici.

- Non verrà nessuno da me, posso scommetterci ciò che vuoi. Chi verrebbe mai a vedere come sto? The Mexican è tuttora ricercato, Weevil sarà di certo in carcere e Dick non vuole più vedermi, neanche in foto, da quando  Beaver

- Non continuare. Ricordo fin troppo bene Cassidy.

La freddezza con cui aveva pronunciato il nome del suo vecchio amico fece capire a Logan che ancora soffriva per quelle ore di puro terrore che le aveva fatto trascorrere.

- Per la miseria, Veronica! Potevi anche sputare fiele, sai?

- Non scherzare, Logan.

- Ti brucia ancora?

- Vediamo un po’… se io avessi cercato di uccidere tuo padre, come avresti reagito?- chiese Veronica con aria inviperita.

Il sorriso di Logan si fece triste e Veronica si rese conto che, per sommi capi, era quello che lei aveva fatto.

- Esempio poco calzante. Scusami Logan.

- Veronica, non ti devi scusare. Tu l’hai fatto per fare giustizia. Lilly Kane, tua migliore amica, ragazza del sottoscritto e sorella del mio migliore amico, è stata uccisa da mio padre e tu l’hai smascherato. Neptune ti deve molto. E anche la famiglia Kane dovrebbe.

- Vallo a dire a Celeste. Dovrebbe suonare più o meno così “ Signora Kane, lei dovrebbe essere grata alla signorina Veronica Mars, che sospettavate essere figlia di vostro marito e della madre adultera della signorina e della quale osteggiavate sia la grande amicizia con vostra figlia sia la relazione amorosa con vostro figlio, perché ha fatto sapere all’intero pianeta che pagavate un malato terminale per fingersi l’assassino di vostra figlia in modo tale da coprire il di lei fratello, malato di epilessia di quarto tipo, che credevate assassino di vostra figlia, che invece è stata uccisa da mio padre perché non voleva che il mondo intero sapesse che se la spassava con la fidanzata minorenne del suo unico figlio maschio. E non scordiamoci del piano attuato dalla signorina per permettere al vostro ultimo rampollo di nascondersi in Messico con la figlia di una sua ex ragazza, figlia di un uomo degenere che attua violenza psicologica sui figli. Per non parlare del fatto che le ha fatto imparare un po’ di modestia dandole più volte della stronza e della puttana, cercando a tutti i costi una macchia nella sua immacolata reputazione per farla cadere con la faccia nella polvere o con il posteriore per terra”. O forse dovresti chiamarla Celeste anche tu? In fondo eri il fidanzato di Lilly ed il migliore amico di Duncan

Logan sorrise di fronte di quell’espressione così da Veronica Mars, un marchio di fabbrica della ragazza con cui aveva intrecciato una relazione tra la fine del secondo e la fine del terzo anno di liceo.

- Non hai perso un grammo del tuo sarcasmo, Mars.

- Certo che no. Non sarei lo sceriffo che sono.

- Purtroppo è fatta così Logan, quindi abituati.

Sulla porta adesso c’era l’ultima persona che Logan avrebbe mai potuto pensare di vedere abbigliata in quel modo.

- Ma… Ma tu sei…Weevil!

- Agente Eliel Navarro per te, Logan Echolls.

- Agente?

- Sì. Weevil è uno dei miei agenti.

- Weevil il motociclista.

- Sì.

- Weevil il picchiatore.

- Sì.

- Weevil il bambolotto di Lilly.

- In quel caso il bambolotto eri tu. Io ero lo stallone.

- Weevil il ladro.

- Ehi, dacci un taglio, Echolls.

- Logan, smettila di interrogarlo. Sei qui per un motivo particolare?

- Certamente. Sono venuto a recuperare uno sceriffo piuttosto impegnato che veglia un produttore e tentato suicida che, da quanto risulta dalla perizia meccanica di quel gioiellino meccanico che è andato distrutto nell’impatto che l’ha ridotto in quello stato, ha trovato un bravo meccanico che ha tagliato i collegamenti tra i freni ed i pedali.

- Veronica, ho ben capito cosa mi ha appena detto Weevil o è stata la morfina a farmi un brutto scherzo. Qualcuno ha cercato di uccidermi?

- Non ci sono dubbi, sceriffo- disse Weevil rivolgendosi a Veronica- Ho dato un’occhiata anche io e sono arrivato alla stessa conclusione. Il pedale non poteva trasmettere l’impulso ai freni quindi ha sbandato.

Veronica guardò Logan con aria seria.

- Te la senti di rispondere a qualche domanda?

- Certamente, sceriffo Mars.

- Agente Navarro…

Weevil fu subito alla porta e la chiuse.

- Sappi che quello che dichiarai avrà valore legale da questo momento in poi.

Logan annuì.

- Cosa è accaduto la sera del tre ottobre?

- Stavo guidando in tutta fretta verso Neptune. Sai quanto ci vuole per percorrere la distanza New York- Neptune in auto?

- Non sei tu che devi fare delle domande- rispose lei severa mentre una piccola risata sfuggiva a Weevil.

- Come vuole, sceriffo. Stavo guidando quando ho perso il controllo della mia auto e mi sono schiantato contro un albero.

- Qualche cosa di strano sulla strada?

- Era buio ma non mi pare che ci fosse qualcosa di strano.

Veronica annuì.

- Quando ha fatto controllare l’auto per l’ultima volta?

- Ero in un’area di servizio a un centinaio di miglia da Phoenix ed il meccanico non ha trovato nulla di strano.

- Puoi essere più preciso sulla località del controllo.

- No. La ricevuta era nei miei vestiti ma non penso che siano ancora reperibili o che quel foglio si sia salvato.

- Capisco… per ora è tutto. Weevil, puoi andare.

L’uomo si passò una mano tra i corti capelli che aveva lasciato crescere e sospirò.

- Ma perché non ho votato per Don Lamb. Lui almeno non avrebbe dimostrato tutta la sensibilità dell’attuale sceriffo- disse, calcando la parola sensibilità mentre Veronica gli lanciava uno sguardo significativo.

Logan, stranamente serio, sfiorò una mano di Veronica con la sua, attirandone l’attenzione.

- Qualsiasi cosa ti spinga a restare qui, ti devo ringraziare con tutto il cuore per l’interessamento e l’aiuto economico. Ti saprò ripagare.

- Ne sono sicura Logan, ma se fossi in te non gioirei così presto. Tra qualche giorno sarai dimesso e allora sì che rimpiangerai il mio aiuto.

- Come potrei?

- Convivere con una bisbetica come la sottoscritta ti basterà per arrivare alla disperazione.

Logan la guardò ancora più stupito.

- Anche questo?

Veronica annuì.

- Sei troppo buona con me. Come potrei sdebitarmi?

- Guarisci al più presto e collabora. Questo dovrebbe bastare, almeno per il momento.

- Sei un’amica.

- Io credevo di essere una stupida, comunque

La mano di Logan si strinse attorno alla sua, spingendola a concedergli maggiore attenzione.

- Ehi, guarda che parlo seriamente. Ti sono grato per tutto ciò che hai fatto e stai facendo per me. Non so come avrei fatto senza di te.

- Io so come avresti fatto e ti assicuro che è meglio ciò che è adesso piuttosto che quella opzione.

- Ne sono certo. Tu avevi sempre ragione. La mia vita è nelle tue mani, Veronica Mars, e sei stata formidabile come al solito.

- Tu hai salvato la mia vita più di una volta, Logan. E’ giusto che, una volta tanto, sia io a dare una mano a te. Gratis, s’intende.

Detto questo la donna lasciò solo l’uomo.

 

Veronica suonò il campanello del signor Mars ed immediatamente la voce infantile che tanto amava la raggiunse.

La porta si spalancò, andando a cozzare contro il muro, ed una bambina dal sorriso smagliante saltò al collo della donna, che dovette aggrapparsi allo stipite per restare in piedi.

- Buonasera, sceriffo.

Il tono canzonatorio di Keith Mars fece sorridere sua figlia. Questo significava che aveva accettato la sua scelta di aiutare Logan Echolls ed era felice che lui la appoggiasse in quella che anche secondo lei era una follia.

- Buonasera papà- rispose, guardando l’uomo ma accarezzando la chioma castana della piccola che la stava abbracciando- Mi sapresti spiegare chi è questa scimmietta che si è aggrappata a me? L’hai rubata ad un circo?

La risata argentina della piccola la fece sorridere.

- Sono la tua scimmietta preferita.

La bambina lasciò andare Veronica continuando a sorridere.

- Forse- disse Veronica, guardando con aria falsamente sospettosa la bimba con le trecce- Ma non prima che si sia fatta un bagno. Hai giocato a calcio anche oggi, vero?

La piccola annuì.

- Ti ho aspettata prima di andare a farla, Veronica.

Veronica… possibile che in quasi sette anni mia figlia continui a chiamarmi per nome? Non è più facile “mamma”? Keith lo chiama normalmente “nonno” ma io resto “Veronica”.

- Cosa ha fatto oggi a scuola la mia piccola Lily?- chiese, nascondendo i suoi pensieri.

- Ho scritto un tema sul nonno.

- Avete fatto un tema sui nonni?

Veronica vide troppo tardi l’espressione del padre e il suo gesto di non chiedere altri particolari su quell’argomento.

Il volto della piccola si fece triste e scosse la testa lentamente.

- Tesoro, perché non vai a farti il bagno e poi continui a raccontare alla mamma come sono andate le cose?

Lily Mars annuì e corse in bagno, lasciando padre e figli in cucina.

Keith le fece segno di sedersi e lei lo fece, imitata dal genitore quasi allo stesso tempo.

- Non dirmi che era un altro…

- Alla scuola elementare i bambini devono farlo almeno una volta all’anno ed anche alle medie è un argomento d’obbligo almeno una volta.

- Ma quando si stancheranno dei titoli strausati come “Descrivi il tuo papà” e “Parla di tuo padre”?

- Mai tesoro. E’ un argomento che tutti i bambini possono affrontare.

- Ma non si rendono conto che con certi temi torturano figli di ragazze madri e gli orfani?

- Non tutti i bambini hanno una famiglia alternativa, tesoro.

Veronica sbuffò e guardò la porta dietro la quale arrivavano i gridolini di gioia della bambina che giocava con la schiuma.

- Le hai già detto che…

- Sì. Per fortuna ho una nipotina con molto sale in zucca. Ha accettato senza batter ciglio la tua decisione. A patto che quando verrà a vivere nella nuova casa tu le regali questo.

Keith Mars passò alla figlia un foglio di carta vergata dalla scrittura incerta della bambina di seconda elementare.

- La Casa della Bambola Valentina… Valentina Lava e Stira… Valentina va al Lavoro… Valentina in Maternità… Valentina 1,2,3… e Valentina che Cucina!... Si può fare.

- Per fortuna che tua figlia adora la bambola verosimile! Se avesse scelto un qualsiasi altro tipo di bambola avresti avuto bisogno di chiedere anche un mutuo alla banca.

- Già.

- Come ha reagito alla notizia?

- Mi è grato. Talmente grato che mi sento una schifezza.

Keith sospirò.

- Stai facendo la cosa giusta, Veronica. Io non sono d’accordo sul fatto che debba occupartene tu ma se davvero è rimasto solo come dici, è giusto che tu gli offra appoggio economico e morale fino a quando non potrà rimettersi in piedi.

- Rimettersi in piedi in tutti i sensi, papà.

- Già. Lo schianto è stato orribile. Hai saputo qualcosa da lui?

Veronica sospirò.

- Dopo aver visto che non sapeva dei suoi problemi e capito che non era un tentativo di suicidio, ho pensato che potesse essersi trattato di un incidente o di un tentativo di omicidio. Poi è arrivato Weevil con i risultati della perizia meccanica.

- Cosa hanno trovato?

- I freni non funzionavano quando ha perso il controllo dell’auto. Qualcuno aveva interrotto i collegamenti.

- Tentativo di omicidio.

- Sì papà.

- Spero che questa storia finisca presto, Veronica. Non voglio che mia nipote perda la madre a causa di uno ZeroNove viziato.

- Logan non è uno zeronove viziato!

- Abbassa la voce!Ti devo ricordare che di là c’è Lily?- sibilò il padre, proseguendo poi a bassa voce- Ti devo ricordare le scenate di quando vi siete lasciati? Ho avuto paura per la tua incolumità. Per non parlare di Aaron.

- Papà, Logan non è suo padre. Mi fido di lui e, se davvero si tratta di un tentativo di omicidio, è mio dovere di sceriffo scoprire chi è stato e sventare ulteriori attentati.

 - Ed è tuo dovere di madre permettere a tua figlia di crescere con te al suo fianco.

- Se io non ci fossi più avrebbe te, papà. Sei stato un padre formidabile per me.

- E’ diverso, Veronica. In primis perché io sono suo nonno e non suo padre, e poi… tu hai avuto una madre almeno fino ai sedici anni. Non ti ho cresciuta da solo. Ho solo completato l’opera fatta da una coppia di genitori.

- Di cui una alcolista e adultera.

- Veronica…

- Papà, preferisco pensare solo a te come genitore. Leanne non si è comportata da madre ed io non voglio più riconoscerla come tale. Le ho chiesto una cosa soltanto… e lei mi ha delusa e rapinata. Non è mia madre.

Keith sbuffò e decise di lasciar perdere, almeno per il momento, la discussione con la figlia.

- Ti voglio bene Veronica, questo non scordarlo mai.

- Lo so papà. Anche io ti voglio bene.

La donna si alzò ed abbracciò teneramente il padre. Quanto era stata male quando aveva creduto di averlo perso! Quella sera aveva persino impugnato una pistola e l’aveva puntata contro quel piccolo stronzo che se la prendeva tanto se qualcuno lo chiamava Beaver, colui che le aveva regalato quell’incubo e che credeva il responsabile della morte del padre. Morte che non aveva raggiunto Keith Mars per pura casualità.

Quella sera è stata la più brutta della mia vita. Se non fosse stato per Logan, non so cosa avrei fatto con quell’arma. Odiavo Beaver e lo volevo vedere morto. Volevo che morisse e così è stato. Ma se Logan non avesse fermato la mia mano, sarei stata io a donargli l’oblio e a quest’ora non sarei quella che sono adesso. Sarei scesa allo stesso livello di quell’assassino se Logan non fosse intervenuto. Devo molto a Logan. Moltissimo. Mi ha tenuta a galla quel tanto che bastava per salvarmi la vita. E’ per questo che adesso è il mio turno di tenerlo a galla e salvarlo da queste sabbie mobili. Io salverò Logan Echolls.

- Papà, io adesso devo andare. Saluta Lily da parte mia e dille che domani mattina passo a prenderla per accompagnarla a scuola.

Detto questo uscì in fretta dall’abitazione e, salita in macchina, si diresse verso la centrale per analizzare più approfonditamente la perizia meccanica della Ferrari di Logan.

 

 

Nota dell’Autrice:

 

Mi dispiace per quelli di voi che speravano che il malato fosse Duncan.

Ci sarà spazio anche per lui ma questo non è il momento.

Cercherò di postare almeno un capitolo alla settimana ma non posso promettervi nulla.

Cercate di non impazzire nell’attesa.

Ora, la data di nascita di Logan è di mia creazione (non sono riuscita a trovarne un’altra) ma dovrebbe avvicinarsi molto a quella reale perché frutto di una riflessione che, se volete, potrete trovare nel forum nella discussione sul telefilm.

Vi fornisco anche un piccolo dizionario medico.

Splenectomia: asportazione chirurgica della milza

Trauma Toracico Diretto Chiuso: trauma toracico senza lesioni esterne causato dall’applicazione di una forza sul torace stesso (in questo caso l’impatto del volante contro lo sterno)

Riduzione di Pressione Intracranica: intervento che permette di ridurre la pressione di liquidi (in questo caso sangue) che, in caso di patologie o emorragia, possono fare pressione sull’encefalo e lederne la funzionalità

Riduzione di Pressione Intraddominale: intervento che permette di ridurre la pressione di liquidi (in questo caso sangue) che, in caso di patologie o emorragia, che possono lesionare la funzionalità degli organi che hanno sede nel ventre

 

  
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