Crossover
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Autore: nick nibbio    06/11/2011    5 recensioni
Molto tempo fa, in un luogo a cavallo tra reale e fantastico, una potente e oscura entità rappresentante il Caos scatenò una guerra di conquista di tutto il creato per diventarne il padrone incontrastato.
In questa guerra vi presero parte molti eroi appartenenti ai mondi della luce e del buio che scelsero la loro parte con coraggio.
Alla fine di questa terribile guerra lunga quanto un battito di ciglio, l’oscura entità fu sconfitta e sigillata oltre i cancelli della realtà e lì vi resterà imprigionata fino alla fine dei tempi.
In questa fic vengono anticipati alcuni dei personaggi che tirerò fuori nella mia prima fic Millennium Falcon la storia di Nick Nibbio Blu, solo che ci saranno delle differenze come è giusto.
I manga che si troveranno qui? Saranno più di sei^^ altri personaggi manga e non solo faranno la loro comparsa: spero di riuscire a sstupirvi.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Videogiochi
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2. I licantropi

Ciao e ben ritrovati per questo secondo capitolo. È vero che ho detto che posterò ogni due settimane ma non posso di certo lasciare tutti con così poco per quindici giorni. Gustatevi il capitolo che presenta il primo gruppo di “eroi”^^.
Buona lettura.

 

 

ROMA

 

Ci troviamo nella città eterna, è quasi mezzanotte e la luna quasi piena risplende nel cielo stellato.
In un appartamento entra una coppia di giovani ragazzi, appena conosciutasi in discoteca e desiderosa di appartarsi.
Lui è un trentenne, robusto e basso, gambe storte e sa di sigaro di qualità scadente; lei ha quasi dieci anni in meno di lui: alta, snella e molto formosa; i suoi lunghi capelli neri le cadono sugli occhi.
“Ti piace il mio appartamento” dice lui con tono mieloso.
Lei gli è di spalle e rimane in totale silenzio, quasi come se fosse in trance; l’unica cosa che fa è lasciar scivolare il suo cappotto sul pavimento, mostrando il suo prosperoso petto coperto da un abito nero che mette in risalto la sua pelle bianca come il latte.
“Wow! Sei splendida piccola” e l’abbraccia da dietro, facendole scappare un sospiro “Non conosco nemmeno il tuo nome, ma da quando ti ho vista ho capito subito di poter condividere molto con te”.

 

Il suadente momento viene interrotto da un rumore improvviso: un forte tonfo proveniente dal divano in penombra fa sussultare l’uomo.
“Chi va là!” dice col cuore che gli batte a mille.
“Che scena patetica!” dice una voce maschile divertita “Uno stupido vecchio incapace di distinguere il vero dal falso”.
Seduto sul divano, c’è uno strano ragazzo: alto 1, 87, interamente coperto da un giubbotto di pelle nera che impedisce di vederne il fisico; ciò che risaltano sono i suoi capelli, ritti e neri come la notte, attraversati da una strana striscia dorata; il suo volto ambrato è leggermente appuntito e un paio di occhiali da sole della CK coprono i suoi occhi.

“E tu chi sei?” chiede l’uomo innervosito “Questa è proprietà privata!”
“Levati di mezzo umano!” ordina secco “a meno che tu non voglia diventare uno schifo di ghoul” e senza aspettare una risposta, estrae una lunga pistola argentata dal giubbotto e la punta verso la coppia.
“Aspetta! Aspetta!” dice lui terrorizzato mentre la donna rimane immobile.
“Sparisci scherzo della natura!” e la pistola spara un colpo che trapassa la fronte della ragazza e lasciando un enorme foro.

Una scia di sangue bagna il pavimento, ma il corpo non fa in tempo a toccare terra che diventa cenere.
“M-Ma che…” balbetta l’uomo e si volta verso lo sconosciuto, ma incredibilmente di lui non c’è più traccia.

 

All’esterno dell’abitazione, delle macchine sono appena giunte e dei militari accendono nell’edificio, mentre il misterioso ragazzo esce con sguardo annoiato.
Passa di fronte a una macchina e il finestrino si abbassa e, continuando a camminare, dice: “Obiettivo eliminato! Rientro alla base” a va via.

 

 

DUE GIORNI DOPO
CITTADINA IN PROVINCIA DI’ LATINA.

Una ragazza sta scappando completamente a perdifiato per le vie deserte. I suoi capelli castani rossicci sembrano un debole fuoco che sta per estinguersi mentre continua a scappare senza voltarsi.
Non ha nemmeno 20 anni eppure la paura le ha fatto perdere ogni speranza di salvezza.
Senza sapere dove andare, si dirige verso il parco.

 

A due kilometri dalla cittadina è appostato un campo-base dei militari che cercano di trovare una spiegazione a ciò che sta avvenendo.
“Come è stato possibile” fa un uomo alto e magro di circa quarant’anni “Le comunicazioni con la squadra di soccorso si sono azzerate di botto. Che accidenti è successo”.
“E’ da quando è stato eletto il nuovo sindaco che continuano a sparire persone” un altro uomo è completamente rannicchiato su se stesso e con indosso la divisa della polizia “Quello non è un uomo: è un mostro”.
“Precisamente!” una voce femminile fa sobbalzare i tre uomini.
“Chi è?” chiede il primo.
La tenda viene scostata e, in tutta la sua autorità, fa il suo ingresso una donna accompagnata da un uomo vestito da maggiordomo.

 

La donna in questione è alta, vestita con una giacca nera, completamente chiusa che non mette in evidenza le sue forme, un pantalone di lino nero le copre le gambe e dei mocassini del medesimo colore terminano il suo vestiario.
Il suo volto olivastro è messo in risalto dagli occhi azzurri e molto seri e dai capelli di un curioso arancio chiaro che le arrivano lisci fino alle spalle. Ha poco più 30 anni, ma la pelle levigata la fa sembrare molto più giovane.

 

L’uomo invece sembra avere quasi cinquant’anni, resi abbastanza evidenti dal viso scavato, ma i suoi occhi azzurro scuro sono vispi e attenti ad ogni dettaglio, mentre i capelli biondi sono legati con una coda di cavallo dietro la schiena.
“Ma lei è…” fa il maresciallo.
“Nadia, Maria Michela Versetti: capo del reparto Misteri di Roma” si presenta la donna “Lui invece è il mio segretario, Alan Luxor” il biondo fa un riverito inchino.
“Che cosa è venuto a fare qui il capo del reparto Misteri?” chiede poco convinto il maresciallo.
“Mi sembra ovvio: a sistemare la faccenda” risponde la donna “Il Presidente della Repubblica ci ha ordinato di venire qua e gettare l’immondizia che avete problemi a togliere” e sorride divertita.
“Il Presidente ha ordinato questo? Ne ha l’autorità!” chiede il maresciallo.
“Certo che ce l’ha e adesso ordinate il ritiro immediato, le nostre forze sono già in movimento” ordina.
“Già in movimento? Quanti sono!” chiede il maresciallo mentre si asciuga il sudore con la manica.
La donna si fa porgere un sigaro dal suo segretario e lo accende: “Uno! Ma credetemi: neanche un esercito potrebbe fermarlo”.
“Cosa?” fanno i tre uomini.
“Quel paese è diventato la tana di un vampiro” spiega la donna “Quel bastardo ha cenato con tutta la sua popolazione, trasformando ogni abitante in un Ghoul, una creatura senza vita simile ad uno zombi e fedele al suo padrone. L’agente che abbiamo mandato è l’ideale per esseri come questi”.

 

 

Camminando nelle piazze deserte della città, il misterioso ragazzo vestito di nero avanza verso il parco poi si ferma e, con un sorriso compiaciuto, ammira la luna piena.
“Ah che luna magnifica!” dietro le lenti dei suoi occhiali da sole gli occhi brillano famelici “E’ in notti come questa che desidero davvero mangiare carne viva” e riprende a camminare.

 

La ragazza dai capelli rossi continua a scappare: nei suoi occhi castani si può vedere la paura generata da ciò che aveva visto; la sua pelle chiara è cerea e non accenna a riprendere colore.

 

A un tratto sente un fruscio alla sua destra e si ferma: una signora sta avanzando lentamente verso di lei. La pelle è cadaverica, gli occhi senza vita e la bocca è spalancata e piena di zanne che bramano carne.
Nella mano la ragazza ha una pistola che ha preso nella tenda: l’alza tremante e la punta verso quell’essere che aveva completamente perso ogni traccia di umanità.
“Non è umana!” pensa “Non è niente che possa essere scientificamente spiegato”.
Mentre pensa questo, una mano trapassa il petto del mostro facendolo sparire in una nuvola di polvere.
Davanti alla ragazza è apparso uno strano ragazzo più o meno della sua età.
“Magnifica serata, non trova signorina!” con un sorriso fa un leggero inchino “E’ in notti come questa che ho voglia di mordere”.
“Non ti avvicinare!” puntandogli contro la pistola “Tu non sei umano!”
“E tu sei troppo giovane per fare lo scienziato” fa lui con un sorriso mentre si avvicina.

Presa dalla paura, la ragazza spara colpendolo alla spalla sinistra ma lui non cade anzi ride divertito.
“Non è umano!” fa spaventata “NON E’ UMANO” e fugge addentrandosi nel parco.
“Che coraggio!” il misterioso ragazzo è sempre più divertito mentre la ferita si richiude “Ha avuto il fegato di sparare a una creatura della notte”.

 

La ragazza continua a scappare: il suo cuore batte all’impazzata e non riesce a fermarsi.

 

Malgrado la giovane età, la ragazza è una specializzanda in Chimica applicata: come la sua defunta madre, aveva sempre adorato le materie scientifiche e, dopo essersi diplomata col massimo dei voti con un anno di anticipo, era entrata in una prestigiosa università privata e aveva dato prova della sua bravura.
Era riuscita a inserirsi in un team di esperti, mandati in quel luogo per analizzare uno strano morbo, ma poco dopo il loro arrivo, erano stati attaccati dagli abitanti della cittadina diventati zombie o qualcosa di simile; lei era l’unica ad essere ancora viva e cercava di salvarsi, ma come avrebbe fatto?

 

“E’ un po’ tardi per uscire da sola mia cara” fa una voce.
La ragazza si trova davanti un uomo alto, vestito con un abito grigio chiaro su cui è riportata una fascia col tricolore, macchiata di sangue, mentre il suo volto è coperto dalla penombra del posto.
“Signor sindaco!” fa la ragazza recuperando un po’ il respiro “Allora è vivo! Come ha fatto a…” ma le parole le muoiono in bocca.

Il fantomatico sindaco esce alla luce della luna, mostrando un aspetto che non ha nulla di umano: i suoi occhi sono rossi e famelici, la sua bocca è contorta in un diabolico sorriso e dalle labbra macchiate di sangue escono due lunghi canini.
“La domanda giusta, mia cara, è chi ha fatto questo” ghigna lui mentre si avvicina famelico a lei.
“Stia indietro!” urla la ragazza, puntando la pistola in avanti.
“Mia cara, pensi davvero che basti così poco ad uccidermi? Su vieni tra le mie braccia” e, tesa la mano e una forza spinge la rossa verso di lui  “Brava bambina” e la prende in braccio.
La ragazza non riesce a muoversi: il suo cervello non risponde agli stimoli.
“Tu non sei umano!” dice con un flebile tono di voce.
Il mostruoso sindaco ride: “Ciò che voglio sono solo dei servi fedeli, che mi obbediscano in eterno, ma tu sei speciale ragazzina” e le palpa il seno morbido e sodo mentre sente la pelle sotto la camicetta tremare “Il tuo sangue è ancora puro: sarebbe un peccato sprecarlo. Per questo lo berrò molto lentamente mentre penetrerò le tue carni, privandoti della tua vita”.

 

“Che piano!” dice una voce sarcastica e il misterioso ragazzo fa la sua comparsa.
Il sindaco alza di scatto la testa e fissa irritato il nuovo arrivato: “E tu chi sei maledetto seccatore?”
“Non ti vergogni?” dice l’altro senza nemmeno rispondere “Vai in giro vestito con la fascia da sindaco, quando non ti sei nemmeno candidato. Sei solo spazzatura e come tale devi sparire”.
“Sparire?” il sindaco scoppia in una maligna risata “Quello che sparirà sarai tu moccioso impertinente” e dopo aver schioccato le dita della mano libera…
Intorno al ragazzo in nero esce un manipolo di zombie armati di pistole, fucili, mitra tutte puntate su d lui.
“Te lo ripeto un’ultima volta mocciosetto: chi sei?” e alza una mano.

“Un vampiro di infima classe pensa di potermi dare ordini? Divertente” si limita a rispondere con un ghigno provocatorio.
“Mi hai seccato! MUORI!” e abbassa la mano.

“NO!” grida la ragazza con tutto il fiato che ha in corpo.
Ma le creature non l’ascoltano e aprono il fuoco, crivellando il ragazzo che, con un ghigno,  rimane in piedi per diversi secondi, finché un proiettile non gli trancia una gamba facendolo cadere in una pozza di sangue.
“Hai avuto la fine che ti meritavi verme” ride malignamente il vampiro.

 

“Ah! Ah Ah Ah!” anche se ridotto il quello stato, il ragazzo ride e, poco dopo una colonna di polvere dorata parte dal suo corpo verso il cielo.

 

 

“Un licantropo!” fanno increduli i tre uomini strabuzzando gli occhi.

“Esatto!” Nadia mantiene la sua calma “L’ufficio Misteri del nostro paese combatte da secoli le creature della notte, ma un umano è troppo debole per combatterle. Per questo: ne abbiamo selezionate alcune e le abbiamo legate alla nostra organizzazione. Quello che adesso sta facendo il lavoro è il più pericoloso di quelli che abbiamo: il più agguerrito e feroce, temuto persino dai suoi simili.

Lui è un nero notte che sta all’apice della gerarchia della loro razza e per questo è uno dei capobranco più letali. Il suo nome è Sauron Folgore Sandtimes”.

 

 

Il corpo di Sauron si alza mentre tutti i segni delle pallottole spariscono.
“Simili pallottole non possono uccidermi” ghigna il licantropo mentre i suoi occhi gialli fissano feroci la sua preda.
La colonna sparisce e Sauron estrae da dentro il giubbotto una lunga pistola argentata con una scritta nera sul dorso e spara verso gli zombie disintegrandoli uno dopo l’altro.

 

“Ma che diavolo di pistola è?” fa il vampiro a bocca aperta.

“Si chiama Fenrir” risponde Sauron “Forgiata con argento benedetto; una trenta millimetri che è pronta a farti saltare in aria la testa” e la punta verso il vampiro.
“Non lo farei fossi in te!” il vile mostro usa la ragazza come scudo “Altrimenti ucciderai anche lei: è l’ultima sopravvissuta di questa inutile cittadina, non vorrai mica farla morire. Avanti lasciami andare: tra creature della notte ci possiamo capire no!”

 

“Signorina!” il Sandtimes ignorando completamente le parole del vampiro si rivolge alla rossa “Adesso sparerò all’altezza del tuo polmone destro e ucciderò questo lurido verme. E’ scontato che morirai ma se ti offrissi una seconda chance, tu l’accetteresti?”
“Che diavolo stai dicendo maledetto!” sbraita il vampiro “Non vorrai mica…”.
“Silenzio non sto parlando con te” lo zittisce il licantropo e poi si rivolge nuovamente a lei “Allora signorina: ti fidi di me? Vuoi seguirmi e correre libera?” e la fissa intensamente.
La ragazza si sente attraversare da parte a parte da quegli occhi gialli che la guardano penetranti. Alla fine annuisce.
“Ottima scelta!” Sauron sorride e spara.

 

BANG!

 

Il petto della ragazza viene squarciato da un enorme buco che l’attraversa, facendo saltare le budella del vampiro che aveva dietro obbligandolo a lasciare la presa.
Mentre il corpo di lei si accascia agonizzante al suolo, il licantropo affonda la mano nel petto del vampiro che sparisce con un urlo agghiacciante.

 

In un mare di sangue, la ragazza respira a fatica e sente la vita scivolare via dal suo corpo.
“Mi dispiace!” dice Sauron mentre le si avvicina “Questi proiettili lasciano un gran buco” s’inginocchia e la prende tra le sue forti braccia “Tuttavia non morirai. Sei stata coraggiosa ragazza e una volontà simile non se ne va nemmeno di fronte alla morte” e avvicina le labbra al mento, leccando il sangue che lo sporca “Delizioso!” e, con occhi avidi, avvicina i denti alla spalla, ma si ferma “Di solito, in momenti come questo, si chiudono gli occhi”.
La ragazza, inebriata dagli occhi di quella creatura e ormai vicina alla morte, sorride dolcemente e li chiuse.
“E’ davvero una notte magnifica!” sorride lui mentre apre la bocca e affonda le zanne nella spalla della ragazza.
In quel momento una sensazione che non aveva mai provato, le travolge tutto il suo corpo: invece del dolore, percepisce un piacere indescrivibile che aumenta sempre più man mano che i denti di lui affondano nelle sue carni.

“Io sono Sofia Rossi” riesce a dire mentre sta per chiudere gli occhi.

Le zanne del licantropo si staccano dalle sue carni e, con le labbra sporche di sangue, la fissa con degli intensi e penetranti smeraldi: “Io sono Sauron Folgore Sandtimes. Benvenuta nel mio branco!” e le sfiora le labbra con un bacio.
In quel momento la ragazza perde i sensi e sprofonda nell’oscurità.

 

ALCUNI GIORNI DOPO, VIA TIBURTINA N. 106.

 

Sofia si sveglia di scatto e si mette a sedere.
“Era un sogno?” si chiede ansimante, poi si guarda intorno.

Si trova in una stanza chiusa da un muro giallo ocra, arredata con mobili antichi e con un lungo tappeto nero che l’attraversa tutta; al lato destro c’è un armadio e, poco più in là una porticina di legno di quercia che porta, probabilmente in bagno.
La ragazza ha un sussulto e alza leggermente la maglietta del pigiama per controllare: “Non c’è! Meno male, però!” poi si sente osservata.
Seduto su una sedia, si trova Sauron che la guarda divertito.

AAAAAAAAAAAAHHH!” grida la ragazza alzando le braccia al cielo.

 

“Ben svegliata”, dice tranquillamente mentre la fissa con i suoi occhi penetranti “Come ti senti?”
La ragazza non riesce a rispondere, tanta è la paura.
“A parte lo spavento, direi che sta bene!” esordisce un’altra voce proveniente dall’ingresso.
La ragazza si volta in direzione della porta e vede Nadia seguita dal fedele Alan. Nel vedere la donna dai capelli arancioni, il suo sguardo cambia.
“Ma lei è Nadia Versetti!” dice la ragazza.

“Vedo che mi conosce signorina” dice la donna con un sorriso “Ti do il benvenuto: da questo momento, sei ufficialmente un membro del dipartimento dei Misteri d’Italia. La nostra missione è braccare e uccidere tutte le creature non umane che infestano questo mondo.
Come avrai capito non tutte le creature della notte diventano carne da macello. Te compresa abbiamo con noi cinque licantropi che ci sono fedeli e collaborano nella caccia dei loro simili e di altri mostri. Ci sono due regole che devi rispettare: resta fedele al branco e non attaccare gli umani altrimenti sei fuori! Adesso devi solo fare la conoscenza degli altri compagni e poi sarai a posto”.
Alan si avvicina al letto e, dopo aver fatto un inchino, porge alla ragazza un pacchetto di carta: “E’ un piacere conoscerla signorina Rossi, io sono Alan Luxor. Per qualunque cosa riguardante la casa, chieda a me. Questo è il nostro regalo spero le piaccia”.

Con un sacco di domande nella testa ma non sapendo da dove iniziare, Sofia prende il pacchetto e lo scarta trovando un giubbotto di pelle nero con un paio di occhiali da sole e una tessera di riconoscimento.
“Il resto del vestiario lo troverà dentro l’armadio” continua il biondo.
“Adesso alzati” dice Sauron “Vieni con me a visitare la tua nuova casa”.
“La mia nuova casa?” dice lei.
“Ufficialmente sei morta in quella cittadina a causa del virus che ha decimato la popolazione” dice Nadia rispondendo alla sua muta domanda “La tua famiglia è già stata informata”.

“Cosa!” fa la ragazza alzandosi di scatto “Ma non è vero! Io non sono morta, sono solo…”
“Diventata un licantropo” termina Sauron mettendole una mano sulla spalla “Sei diventata una creatura della notte e una delle più pericolose”.
“Non potrei mai fare del male alla mia famiglia!” dice la ragazza adirata.
“Ora che sei cosciente si, ma quando ci sarà il prossimo plenilunio ti trasformerai in una bestia assetata di sangue e ucciderai chiunque ti capiterà a tiro. Finché non imparerai a domare la bestia che hai dentro, dovrai restare vicina al branco e questo è tutto”.

 

La ragazza avrebbe voluto ribattere, ma capisce che quel misterioso moro ha ragione e niente avrebbe cambiato la sua condizione. Forse avrebbe fatto meglio a morire per davvero.
Capendo cosa sta pensando, il moro le sfiora una guancia: “Hai scelto di vivere e adesso hai la possibilità di ricominciare daccapo. Non c’è vergogna a essere un mostro: ciò dipende da cosa deciderai di fare con il tuo nuovo potere. In qualunque caso il branco ti sarà sempre vicino”.
Sofia alza gli occhi e si trova nuovamente davanti a quegli smeraldi che la penetrano nel profondo.
Non ha mai visto degli occhi così belli e penetranti come quelli: è una sensazione nuova per lei.
Un intenso calore la pervade e sente un forte istinto mai provato: essere presa da lui.  
“Sauron, portala in giro per il palazzo” ordina Nadia “E’ sotto la tua responsabilità” ed esce seguita dal biondo.
“Non si preoccupi mia signora” e fa un inchino, poi si volta verso la rossa “Avanti cambiati! Non vorrai mica andartene in giro in pigiama”.

 

La ragazza si guarda poi alza lo sguardo verso il suo interlocutore e arrossa.
“Che c’è?” chiede Sauron.
“ESCI DA QUI!” grida Sofia.
“Perché scusa?” fa lui, poi capisce e si volta.
“Non mi fido di te, spione!” dice lei.
“Se avessi voluto vederti nuda, l’avrei già fatto” risponde Sauron “Ti sto vegliando da quasi una settimana e non ho mai avuto simili pensieri”.

 

La ragazza diventa paonazza: il solo pensiero di essere stata sotto quello sguardo per così tanto tempo la sta facendo emozionare.
Per non farsi vedere in quello stato, Sofia apre l’armadio, prende le prime cose che le capitano e si chiude in bagno.
“Sei davvero timida signorina” sghignazza Sauron “ma presto ti passerà”.
“Non provare a spiare!” dice la ragazza dall’altra parte.
“Non sono il tipo da fare simili cose!” ribatte.
“Non prendermi in giro!” sbraita lei “Voi licantropi pensate solo a due cose: mangiare e accoppiarvi. Scommetto che stai pensando a qualcosa di perverso”.
“Se fosse come dici tu, ti sarei saltato addosso sin dall’inizio, ma non l’ho fatto. E poi perché hai usato il termine, “siete”’? anche tu sei un licantropo: quindi ti sei autoffesa” e giustamente ha ragione.

La ragazza non risponde e, per alcuni minuti non si sente volare una mosca, poi la porta si apre ed esce: sfoggia un paio di jeans neri e una camicetta di seta verde scuro molto aderente mentre i piedi sono scalzi.
“Niente male!” dice Sauron mentre la osserva.
“Non prendermi in giro” fa lei scostando lo sguardo.
“Non fare la preziosa: non è il caso” poi si avvia all’ingresso “Seguimi, ci sono molte cose da vedere qui”.

 

La ragazza viene accompagnata per l’edificio e vede numerose cose di cui non avrebbe mai sospettato l’esistenza.
“Senti, posso sapere dove siamo esattamente” chiede Sofia.
“Siamo in via Tiburtina al numero 106” risponde tranquillamente lui senza voltarsi.
Sofia si blocca di colpo: “Siamo nella casa che viene definita Il maniero del mostro!”
“Esatto mia cara” risponde Sauron voltandosi verso di lei “Qui è dove noi licantropi viviamo da diverse centinaia di anni, ecco perché la nostra umile casa è chiamata così, ma non temere: non mordiamo; non molto almeno” e la guarda negli occhi.
Di fronte a quegli occhi, la ragazza sente perdere ogni certezza: vorrebbe tuffarsi nella loro immensità e sentirne il calore.
Lentamente si avvicina a lui come in trance e avvicina il viso al suo e lui rimane immobile.

 

“PISTAAAA!”

 Grida una voce e poco dopo si sente uno schianto a nemmeno un metro di distanza dai due.
“Ehi! Ma che è successo!” chiede lei spaventata.
“Ti dispiacerebbe lasciarmi: non sento più il braccio” dice Sauron.
Che cosa è successo? La ragazza si era spaventata a tal punto da avvinghiarsi con tutta la sua forza al braccio del Sandtimes, inoltre gli aveva afferrato la vita con le gambe.
La ragazza rossa in viso lo lascia.
“AHIO! Che dolore!” fa una voce roca e dalla polvere esce un gigante di colore altro quasi due metri: i muscoli definiti e scolpiti al millesimo sono messi in maggiore evidenza da una canottiera nera e le parti intime sono coperte da dei boxer bianchi; a parte questo non ha nient’altro addosso.
“Raizee!” esclama Sauron con una mano sulla faccia “Quante volte ti devo ripetere che prima o poi farai del male a qualcuno”.
“Avanti fratello! Non sono il tipo che si fa male per così poco” risponde il gigante.
Poi nota la ragazza e avvicina il naso verso di lei “Dunque sarebbe lei la nostra new entry?”
“Hai indovinato” risponde Sauron “Sofia Rossi ti presento Raizee Brutan, lui è uno dei membri del branco”.
“Piacere” dice timidamente.
“YO sorella molto lieto” e alza il pugno “Tra fratelli ci si saluta battendo il pugno”.
La ragazza lo fissa col tic e, dopo aver osservato Sauron, colpisce l’enorme mano di Raizee.

“Oh Yeah! Ho conosciuto una nuova ragazza e adesso sono pronto per andare a fare mattanza” e si mette in una posizione ridicola: alza il braccio destro, appoggiandoci la testa, mentre il sinistro si chiude all’altezza del gomito e per finire stira completamente il corpo “SUPEEEEER!”
La ragazza osserva la scena senza parole: “E quello sarebbe un licantropo?” ha fatto una brutta copia della mitica posa di Franky di One Piece^^
“Si lo so sorella, sono troppo fico, vero?” il gigante si vanta tutto.
“Sei tremendo amico mio” fa sconsolato il moro “Adesso va a metterti qualcosa addosso e raggiungici in soggiorno”.
“Ok capo!” fa il gigante messosi sull’attenti “Prima, però vorrei chiedere una cosa alla nostra nuova sorellina, posso?”
“Fa pure” risponde seccato il Sandtimes.
“Bene” si esalta Raizee “Che ne dici se, dopo esserci riuniti, io e te scopiamo?”
“CHEEEEEEEE!” urla la ragazza alzando le braccia al cielo terrorizzata: lei è ancora vergine, figurarsi se va a perdere la sua verginità col primo che capita, soprattutto se sia un gigante strambo che cerca di imitare un personaggio manga^^.
“Tranquilla sorella, non te ne accorgerai nemmeno” dice lui.
“Raizee!” sibila il Sandtimes “Fila via!”
“Eh?” il gigante nero fa il finto tonto.
“Levati dai piedi, idiota!” con la venetta pulsante il moro e comincia a prenderlo a calci alle natiche.
“AHIA! AHIA!!” urla dolorante e se la da a gambe “SCUSA! SCUSA!”

 

“Scusa per la sfuriata” fa Sauron mentre recupera il controllo “Quell’idiota fissato con rap e cibo, è troppo esplicito certe volte”.
“Fa niente” risponde lei “Dimmi una cosa: sono tutti così?”
“No, ognuno di noi ha i suoi interessi e li coltiva tranquillamente. A proposito tu sei la seconda femmina del gruppo, quindi non sei da sola”.
“Ho capito” e tira un sospiro di sollievo * Se gli altri sono come quel bestione, sono messa male * 

 

 

Pochi minuti dopo, i due giungono in un’enorme stanza bianca arredata di ogni genere di cosa.
Al centro c’è un lungo tavolo di circa tre metri, ai lati mobili pieni di volumi di ogni genere, cassette, DVD, foto, manga, fumetti, persino giochi di società e non manca un frigorifero nell’angolo più lontano della sala.
Nella parte più lontana ci sono alcune poltrone nere e un divano messo di spalle alla porta e si sente un forte vociare.
“Qui è dove ci riuniamo quando non siamo a caccia” spiega Sauron “Chissà che staranno vedendo quei due”.
“Vedendo?” chiede Sofia.
“Lì c’è la televisione al plasma di ultima generazione” spiega il moro “Ci piace anche vedere qualche programma”.
“Capisco!” la rossa tira un sospiro di sollievo “Almeno potrò continuare a vedermi OC!”
“Tu guardi OC?” Sauron la guarda leggermente stupito e lei annuisce “Spero che tu non abbia il vizio a paragonare gli altri ai personaggi” il solo pensiero gli fa venire la pelle d’oca ed è un potente licantropo eh?^^

 

“Chi è?” dice una voce maschile da dietro il divano.
“Sono io Jonathan!” fa Sauron dopo aver recuperato la sua compostezza.

“Benone!” dice una voce femminile “Ben arrivato Sauron!”
I due si alzano e Sofia può vedere di chi si tratta: sono ragazzi quasi della sua età.
Il ragazzo e alto e mostra un fisico scolpito messo in evidenza dalla maglietta rossa a mezzemaniche e da un paio di Jeans strappati; la sua pelle è bianca come la luna ed è messa ancora più in risalto dai capelli neri sistemati a spazzola, con qualche ciuffo che gli ricade sulla fronte mentre i suoi occhi sono color verde acqua.

La ragazza, invece è vestita con camicetta di lino bianco aperta per metà in modo da mostrare la sua quinta abbondante, mentre le gambe sono scoperte e una gonna nera copre le sue parti intime; la sue pelle è liscia e morbida, messa in risalto dai lunghi e lisci capelli corvini che le ricadono sulle spalle, mentre i suoi occhi sono argentati.
“Ah che bello!” esulata la mora “Finalmente sono in compagnia di una ragazza” e salta addosso alla povera rossa che crolla a terra.
“Rachel!” fanno i due con gli occhi sbarrati.
“Ciao sorellina, io sono Rachel Blackstar” dice lei senza rispondere ai due mori “Ti troverai benissimo qui!” e l’abbraccia strofinando il petto alla bella quarta di Sofia.
“Molto piacere” fa lei imbarazzata “Io sono Sofia Rossi” e cerca di liberarsi da quell’abbraccio.
“Che nome bellissimo” dice la mora euforica e continua a spupazzarsela.

“Rachel, la molli?” fa Jonathan “Vorrei presentarmi senza avere un’emorragia nasale” e nel frattempo si tiene il naso che perde sangue^^.
“Quanto sei palloso e sensibile” fa la mora seccata.
“Guarda che non è educato saltare addosso agli altri” dice anche Sauron serio “soprattutto se quel qualcuno si è svegliato da poco”.
“E va bene” fa lei col broncio “ma lo faccio solo perché sei tu a dirmelo” e si alza.
“Smettila o m’ingelosisco” dice il moro con i capelli a spazzola.
“Non mi dire! Non fai tutte quelle storie quando tu e d Ace ve la spassate con me” la mora sa come stuzzicarlo.
“Quello è diverso” fa Jonathan puntando il dito avanti “Lui non è un licantropo, tuttavia sbavi per lui più di quanto che con me”.

“Lui è come Clark Kent: un fico da urlo” e diventa rossa come una scolaretta innamorata.
“Gol D. Ace, giuro che prima o poi ti ammazzo” fa il moro stringendo il pugno “E poi non puoi paragonarlo a Clark Kent: lui non è un cryptoniano, ma un umano che ha mangiato un frutto del diavolo ed è diventato fuoco vivo. E poi Smallvile non è niente di speciale: i Power Rangers lo battono senza nemmeno sforzarsi quel fesso”.
“Cosa!” fa la mora con la venetta pulsante “Non osare offendere la mia serie televisiva preferita paragonandola a quella roba per bambini”.
“I Power Rangers non sono roba da bambini: sono eroi” risponde il moro.
“Dei buffoni con la tutina che combattono come se avessero contro un sacco di patate? Non valgono niente: non batterebbero Clark nemmeno se si riunissero tutti  e 19 i gruppi”.
“Non è vero: bastano Tommy Oliver e R. J. per battere quel fesso di Kent”.

 

“Scusate!” li interrompe il Sandtimes “Personalmente non m’importa chi sia più forte, ma vi pregherei di fare questi discorsi quando non c’è nessuno che non sia a rischio di pestaggio”.
“Eh?” fanno i due, poi si abbassano e si accorgono che Sofia è ancora a terra e immobile.
Ma in che gabbia di matti sono finita?” pensa la ragazza.
“O scusami” Rachel l’aiuta ad alzarsi “Non ti sei fatta male, vero?”.
“Sto bene, credo!” dice lei cercando di trattenersi dal gridarle in faccia.
“Comunque è un piacere conoscerti, io sono Jonathan Adams Greyback” fa lui tendendole la mano “ma gli amici di solito mi chiamano Jo”.
“Piacere Jo” dice lei stringendo la mano “Sofia Rossi” poi lo guarda meglio “Ehi! somigli molto a un personaggio anime lo sai?”
“Ah Ah! Sono contento che te ne sia accorta!” Jo è tutto esaltato “E dimmi a chi somiglio?”
“Al protagonista dell’anime chiamato Trigun, solo che i tuoi capelli sono di colore diverso” commenta la ragazza “Com’è che si chiama…”
“Vash the Stampede” risponde il moro con un sorriso “Dimmi se so imitarlo!” alza il braccio e fa il segno della vittoria “LOVE AND PEACE! LOVE AND PEACE!”

 

“Beh! Non è tanto difficile” Sofia è stranita.
“Trigun è sempre stato uno dei miei anime preferiti insieme a Lupin III. AH AH AH! Li adoro” e Jo fa capire di avere anche le loro debolezze.
E’ un pervertito!” Sofia si convince sempre di più di essere finita in una gabbia di matti.

 

“Smettila di fare il cretino” lo riprende Rachel.
“Dovrei dirti la stessa cosa!” le risponde il moro dai capelli a spazzola.
“Che hai detto!” la mora lo guarda storto.
“Basta ragazzi” li interrompe Sauron “C’è una new entry e voi fate tutto questo casino! Siate più seri”.
“YEAH! LA SERIETA’ QUA NON C’E’” canta Raizee che piomba nella stanza “CAZZATE A DIRE BASTA FACCIAM! E ALLA FINE UN GRAN CASINO C’E’! YEAH!”
“Parla quello che fa più casino di tutti!” Rachel sospira sconsolata: Raizee la innervosisce sempre quando canta “E il tuo rap fa schifo! Vatti a rivedere 8 Mile per l’ennesima volta e non seccare!”.
“NON ROMPERE! ALMENO E’ PIU’ DÌ QUELLA SCHIFEZZA CHE TI VEDI SU ITALIA 1!” sbotta il gigante nero.
“NON TI PERMETTERE DÌ OFFENDERE SMALLVILLE O TI SPACCO IL CULO” la mora non se la tiene ed è pronta a menare le mani.
“INSOMMA VOLETE FINIRLA VOI DUE!” Sauron e Jo lo dicono insieme.
“….” I due si ammutoliscono.

 

“Bene!” Sauron si avvicina a Sofia “Ascoltami: d’ora in avanti dovrai imparare a controllare il lupo che è nato dentro di te; dovrai imparare a brandire delle armi e a dare la caccia a vampiri e licantropi vagabondi. Tuttavia non devi mai dimenticare ciò che sei stata e i tuoi hobby. Di solito, ci riuniamo tutti in questa stanza quando non siamo in missione e continuiamo la nostra vita!”. 
“E se hai particolari tendenze o gusti, non fa niente: qui siamo tutti amanti di qualcosa” Raizee fa capire alcuni dei suoi gusti.
“Se poi ti senti da sola, non esitare: qui siamo tutti insieme” e Rachel da la sua disponibilità.
“Beh, io non ho altro da aggiungere. Per qualsiasi cosa, siamo sempre qui” in pratica, Jonathan ha solo ripetuto quello che è già stato detto.
“Va bene!” Sofia annuisce poco convinta “Allora da dove si comincia?”
“Andiamo a sparare un po’” Sauron va verso la porta “Vieni con me. Vediamo per quale arma sei portata!”

 

Sofia lo segue ipnoticamente. Nella mente della ragazza rivivono i ricordi della sua vita, delle tante persone che ha conosciuto, della sua famiglia e poi…
“Senti, vorrei farti una domanda”.
“Chiedi pure!” Sauron si volta verso di lei e la guarda con i suoi bellissimi occhi verdi.
“Ecco…” di fronte a quello sguardo sente crollare ogni certezza e la lingua si blocca, ma cerca di andare avanti “Tu ed io ci siamo mai incontrati prima?”
“Incontrati?” negli occhi di Sauron, per un solo istante, passa uno strano alone “Non credo proprio. La mia condizione non mi permette di andare in giro per le strade della città”.
“Eppure io ricordo di averti già visto” insiste la ragazza “E’ un ricordo lontano, di quando ero piccola, ma ricordo il tuo viso”.
“Ti stia sbagliando signorina”, risponde il moro e si volta “Andiamo!” e, senza aggiungere altro, s’incammina * Anche se nego, so bene di conoscerti Sofia. Tu ed io ci siamo già conosciuti alcuni anni fa! Però, eri solo una bambina * questo pensiero continua ad assillarlo da quando l’ha salvata.

 

UN’ORA DOPO

 

“WWWAAHHH!” Sofia si tiene la mano dolorante “Ahia! Perché mi fa così male”.
“Te l’ho detto e ripetuto almeno un centinaio di volte” risponde Sauron con una mano sulla testa “Non puoi toccare l’argento a mani nude: è ciò che ci uccide più velocemente!”
“E allora perché mi stai facendo caricare una pistola con pallottole d’argento” la ragazza cerca di trattenere il tono di voce, ma è sull’orlo di una crisi di nervi.
“Prendi questi e non seccare più” stonato dalla voce della ragazza, Sauron le lancia un paio di guanti.
“E SOLO ORA ME LI’ DAI!” a questo punto è furiosa.
“Volevo mettere alla prova la tua resistenza tutto qui!” risponde Sauron “Ehi! guarda che il bersaglio è dietro di te” Sofia ha puntato la pistola davanti a lui.

“Bastardo! Questa te sei cercata” e…

 

BANG! BANG! BANG! BANG!

 

Spara quattro colpi in faccia al moro che rimane fermo.
“Hai del fegato, complimenti” Sauron ride divertito mentre vede ben tre fori sul torace e uno alla spalla “La mira non ti manca”.
“MA CHE CAVOLO HAI FATTO!” la ragazza è terrorizzata “HAI APPENA DETTO CHE L’ARGENTO E’ PERICOLOSO PER NOI E TU NON HAI MOSSO UN MUSCOLO PER EVITARE I COLPI!”
“E’ vero, l’ho detto” i fori si richiudono e lasciano scoperto il torace del Sandtimes, mettendo in mostra il fisico glabro e scolpito “ma ho mancato un particolare: non tutti ne sono allergici!”
“GRRR!” la ragazza ha il tic nervoso: vorrebbe riempire questo tipo di pugni e calci.
“Che tenera, mi stai ringhiando contro!” Sauron mostra un magnifico ghigno bastardo.

 

BONK!

 

Due secondi dopo, si ritrova la pistola sulla fronte ed esce un bernoccolo “Ahi!”
“DIMMI UN PO’ COSA TI DOVREI FARE!” Sofia mostra sin da subito il suo carattere molto reattivo.
“Andiamo, non te la sarai presa per così poco!” Sauron cerca di buttarla sul ridere, ma il tono di voce non lo aiuta.
“ALLORA VUOI FARMI ARRABBIARE EH?” la ragazza ha preso un armadietto ed è pronta a lanciarlo in faccia al suo presunto compagno.
“Sei molto forte” Sauron non batte ciglio anzi sorride divertito “E’ una qualità essenziale per un cacciatore. Ora basta scherzare, metti giù quell’armadio e calmati”.
“Osi darmi degli ordini!” una venetta pulsante si è formata sulla fronte “QUESTA ME LA PAGHI PER DAVVERO!”
“Metti giù quell’armadio e calmati” nel dirlo Sauron la fissa freddo “o dovrò ricorrere a misure drastiche”.
Di fronte a quello sguardo, la ragazza si sente completamente disarmata: nessuno, nemmeno i suoi genitori, erano riusciti a farla sentire in quel modo.
Intimidita e anche terribilmente attratta da quegli occhi, Sofia fa un profondo respiro e mette a terra l’armadio.
“Così va meglio!” lo sguardo di Sauron torna calmo ma sempre penetrante e ipnotico “Vogliamo riprovare?”
“Sì, va bene!” la ragazza non riesce a dire altro, impugna la pistola e la punta contro il bersaglio e spara.

 

Dopo un minuto entra anche Jo e vede le condizioni dell’amico “Le hai prese eh?”
“Non le ho neanche sentite!” risponde lui mentre osserva Sofia sparare.
“Allora? Come se la cava” Jo gli si avvicina e lo chiede curioso.
“E’ un licantropo da appena una settimana, eppure già mostra di essere molto forte e anche abile. Di solito ci vuole del tempo per impratichirsi no?” la risposta di Sauron è schietta e immediata.
Jo osserva il bersaglio e rimane colpito “Però! Ha polverizzato testa e cuore e non ha fatto un errore. Questa ragazza è davvero in gamba!”
“Non me ne sorprendo” Sauron lo dice con una nota d’interesse.
“Ti piace vero?” Jo conosce bene il suo amico e compagno di mille battaglie.
“Direi di sì!” risponde il Sandtimes “Ma non è ancora arrivata ai livelli della mia biondina preferita”.
“Quanto sei complicato” Jo si massaggia la testa “Se Lucian fosse ancora tra noi ti farebbe una bella ramanzina!”
Il Sandtimes sorride amaramente “E’ il modello di entrambi no?”

 

“Uff!” la ragazza, alla fine smette di sparare e fa per vedere il risultato e….

“CHE COSA!”
Sgrana gli occhi incredula.
“Qualche problema?” Sauron è divertito dalla sua espressione.
“Scommetto che si sta lagnando per non aver colpito anche le parti basse del bersaglio” Jo sa già cosa sta per succedere.
“Come… come diavolo ho fatto!” la ragazza non riesce a capacitarsene “Non ho mai usato una pistola eppure ho beccato quella figura dappertutto, anche ai gioielli di famiglia!”
“CHE COSA!” Jo si avvicina e guarda incredulo “Oh cavolo: ha castrato il bersaglio!” deve andare a cercare una conchiglia d’acciaio o rischia^^.
“Hai una dote di natura ragazza!” Sauron assiste divertito alla scena.
“Sta zitto!” la rossa si sente a disagio: gli occhi del moro con i capelli a punta le stanno incasinando la vita.

 

“O wow!” i due fanno insieme quell’esclamazione.
“Che avete da guardare” ora sente lo sguardo di ben due maschi.
“Chi se lo sarebbe mai aspettato” Jo fa un commento.
“Davvero fantastica!” Sauron si lecca le labbra “Ora siamo quasi pari”.
“INSOMMA! SI PUO’ SAPERE CHE AVETE VOI DUE DA FISSARMI IN QUEL MODO?” Sofia non ha mai apprezzato simili sguardi.
“Non te ne sei accorta?” Jo indica uno specchio sul muro “Guardati!”
Sofia si specchia e….

 

“AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!”
Lancia un urlo.

 
Rachel e Raizee si fiondano dentro e assistono anche loro alla scena rimanendone colpiti.
“Cavolo!” Raizee perde bava a fiumi.
“La sorellina ha davvero un’ottima merce!” Rachel si leva tanto di cappello per questa new entry.

 

Che cosa ha fatto gridare la ragazza? Semplice: specchiandosi si è vista due orecchie di lupo sulla testa rosse fuoco, artigli e denti lunghi e, cosa più sconvolgente, due code di lupo che si muovono per conto proprio.
“Che diavolo mi è successo!” la ragazza si sente tremare.
“Non preoccuparti, non è niente!” Sauron cerca di calmarla “Hai semplicemente attivato la forma ibrida , tutto qui!”
“Forma ibrida?” Sofia è incredula.
“Certo! Ogni licantropo ce l’ha” spiega Jo “Ci trasformiamo parzialmente per combattere, cacciare o….”
“O per cosa?” chiede la ragazza, anche se crede di sapere già la risposta.
“O per scopare” risponde calma Rachel “Siamo molto più stimolati in questo modo”.
Un brivido sale per la schiena di Sofia: i quattro la fissano ipnotizzati.

 

“STATEMI LONTANI!” Sofia si mette in posa di combattimento “Vi avverto! Sono cintura nera di Taek Waon Do, avvicinatevi di un passo e vi spacco in due!”
“Taek Waon Do eh?” Sauron pare divertito “Ci risparmi signorina, non vogliamo farvi male”.
“Non mi prendere in giro!” gli ringhia contro Sofia.

 

“Smettetela di fare tanto chiasso” ma la voce di Nadia fa sobbalzare tutti “A quanto pare abbiamo un altro licantropo con più di una coda eh?”
“Un altro licantropo!” Sofia lo ripete incredula.
“Certo Sofia: ed è proprio quello che ti ha morso ad averne più di una” Nadia va subito al sodo e poi si volta “Ora basta perdere tempo: la luna è sorta. Flying Wolves andate, cercate e distruggete!”
“Come desiderate nostra padrona!” dicono in coro i quattro licantropi.
“Sauron, prenditi cura di Sofia: insegnale a controllare i suoi poteri!” e la donna dai capelli arancioni esce.
“Ogni suo desiderio è un ordine, My Master!” risponde il moro dagli occhi verdi poi si rivolge ai suoi compagni! “Andate a prepararvi: la caccia ha inizio!”
“Ricevuto!” rispondono i tre ed escono.

 

“Tu hai più di una coda!” riesce a dire Sofia quando sono ormai da soli.
“Esatto! Fino a poco fa ero l’unico del branco ad averne più di una, ora non è più così: ci sei anche tu!”
“Capisco! Allora stai attento, potrei superarti” Sofia lo dice con tono di sfida.
“Prima impara a controllare i tuoi poteri poi si vedrà” il Sandtimes sta per uscire ma si ferma sulla soglia e si volta verso la ragazza “Comunque io non ho solo due code: ne ho nove!”
Sofia sgrana gli occhi incredula “Nove code!”un brivido le attraversa tutto il corpo “Ma cosa sei? Un demone codato della mitologia giapponese?”
“No! Sono solo molto forte, tutto qui” risponde Sauron e si volta “Ora vieni con me e non esitare: se vuoi dare un nuovo valore alla tua vita, seguimi e non ti voltare mai indietro. Ora sei una creatura della notte” e, senza aggiungere altro, si avvia.
Sofia resta immobile: un fiume di emozioni la sta percorrendo in una sola volta e non sa più come reagire.

 

“Che situazione! La mia vita è stata davvero stravolta. Eppure, anche se non riesco a spiegarmelo, non me ne preoccupo. Che sia questa la mia nuova vita? Beh non lo so!” un sorriso le si disegna sul viso “Ma lo scoprirò col tempo” e il volto di Sauron le appare come una risposta.
Stanca di rimanere ferma, Sofia Rossi alza gli occhi e s’incammina verso una nuova vita.

 

 

Nel prossimo capitolo
Ci spostiamo a Londra: lì una ragazza sarà salvata da altre due potenti creature della notte e deciderà di seguirle nell’oscurità.
Che cosa succederà? Se ve lo dico adesso, vi rovino il bello.
Al prossimo capitolo.

 

Questi sono i volti dei licantropi facenti parte del gruppo dei Flying Wolves.

 

Eccovi l’immagine a grandi linee di Sauron.

 

 

http://fc07.deviantart.com/fs45/i/2009/061/d/d/Zack_Fair_from_Final_Fantasy_by_Dilt.jpg

 

 

Questa è Sofia Rossi: solo un piccolo appunto, mentre qui è un licantropo, nell’altra fic la ragazza è una donna gatto.

 

  http://imageshack.us/photo/my-images/824/catwoman.jpg/

 

 

Eccovi Jonathan Adams Greyback. Per chi lo conosce, è identico al protagonista di Trigun ma i suoi capelli sono nerissimi.

 

http://mjv-art.org/jvwall/get_image/46447-1600x1200-trigun-male-vash+the+stampede.jpg

 

http://digilander.libero.it/goku04online/trigun%20004.jpg

 

Lei è Rachel Blackstar

 

http://tonnerdoll.com/2009TonnerSite/2009fh/previews_catwoman2.jpg

 

E per finire, eccovi Raizee Brutan.

 

http://imageshack.us/photo/my-images/11/8be48f0c8d694f729b42521d.jpg/

 

http://www.branev.com/wp-content/uploads/2009/06/raze.PNG

 

 

 

  
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