Tornarono a Hogwarts senza problemi, nonostante la pioggia, e i grifoni esultarono quando lo videro tornare trionfante. Harry, Ron ed Hermione corsero verso di lui e lo buttarono a terra saltandogli addosso.
«Tom come hai fatto a sopravvivere?!?!» chiese Ron
«Hai usato il Patronus?» aggiunse Hermione
«No…» rispose lui «Cioè sì ma mi ha aiutato lei»
«Lei chi?!» fecero in coro i tre
Narcissa avanzò verso di loro e tutta la Sala Grande ammutolì.
«Madre?!» fece Draco, stupito «e da quando voi aiutate i Babbani?»
«Da quando i Babbani ti assomigliano, Draco.»
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In quel momento, però, un ragazzo ed una ragazza stavano scappando da dei Mangiamorte evasi da Azkaban.
«Forza, Jessy, ci siamo quasi! Hogwarts è a pochi passi!» disse il ragazzo quando vide sua sorella cadere in ginocchio, esausta.
Si fermò e tornò indietro di qualche passo, per aiutarla.
«No, Will, vai! Ti rallenterei e basta!»
«Non ti lascio qui.»
«Stupido, va’!»
«Mai, senza te!»
Si girò verso i Mangiamorte, tese un braccio verso loro e urlò:
«ékrixi!»
I Mangiamorte si fermarono, vedendo che alcuni loro compagni erano stati colpiti da una violenta e improvvisa esplosione.
«No, Jack, non sprecare forze inutilmente!»
«Devo fermarli…»
«No! Andiamo a Hogwarts, forza!» ringhiò lei alzandosi, prendendolo per mano e correndo verso la scuola.
Bussarono con più forza che potevano e un uomo andò ad aprire: Gazza, il custode.
Chiuse il portone appena in tempo per non far colpire i due nuovi arrivati che, senza più forze, erano caduti a terra semi-svenuti.
Con riluttanza, li portò in infermeria e Madame Chips pensò a curarli mentre lui andava ad avvisare la Preside.
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Le parole di Narcissa si sentirono appena quando Gazza entrò in Sala Grande gridando:
«Mangiamorte alle porte del castello! Stavano inseguendo due ragazzi!»
«Come?! Altri Mangiamorte?!?!» sbuffò Harry, stufo.
«Evidentemente sì, Sfregiato.» rispose Draco, visibilmente irritato.
«Basta!» intervenne la Preside, per calmarli. «Non c’è alcun…»
Ma la donna venne interrotta da un assordante rumore, proveniente dalla parete dietro di lei.
«Ma che..?!»
Il vetro si ruppe in mille pezzi, graffiando e tagliando tutti i professori e molti studenti.
«DOVE SONO I DUE TRADITORI?!» urlò un uomo, sospeso a qualche centimetro dal pavimento
«Di chi parli?!»
«Jessica e William Deadson»
«E chi sono?!» fece Harry, stupito. «Questo è pazzo!»
«TI HO SENTITO, POTTER!»
L’uomo incappucciato tese una mano e Harry cadde a terra urlando: una spada apparsa dal nulla lo aveva completamente trapassato, da spalla a spalla.
Quando quella sparì, il ragazzo rimase tremante steso per terra, ma senza nemmeno un graffio.
«DOVE SONO?!»
«Sei qui, razza di d…» ma nemmeno Draco finì la frase: l’uomo lo tirò a sé con un incantesimo ma, per un soffio, Hermione fu più veloce di lui: gridò «Draco salvum», improvvisando un incantesimo.
Il risultato fu che, invece di tirare a sé Draco, l’incantesimo appellò Hermione, che finì dritta nelle braccia del tizio incappucciato.
«Creativo, Granger.»
«Lasciami andare!»
«Perché mai dovrei?» e si lanciò in una risata malefica. «Tu vieni con me!»
«Io non vado da nessuna parte! Reducto!»
«Non mi hai fatto nemmeno il solletico!» fece, con aria un po’ delusa. «Mi aspettavo di più da te, Granger.»
Un’altra risata malefica.
«Saluta per l’ultima volta i tuoi amici, piccola Mezzosangue, perché non li rivedrai mai più.»
«No! Lasciami!» ringhiò lei, divincolandosi.
«Eh no, cara, mi dispiace.» poi aggiunse, rivolto agli altri: «Ci rivedremo presto, stupidi mortali!»
«TuendaeHermione!» gridò ad un tratto qualcuno, dal tavolo dei Grifoni. «Confringo!» aggiunse.
L’incantesimo colpì in pieno l’uomo che teneva Hermione ma non scalfì neppure la strega che, prontamente, si era allontanata non appena l’incantesimo fece in modo che la lasciasse.
Giusto! Pensò, sorpresa, Come ho fatto a non pensarci?!
«Confringo!» gridò a sua volta, colpendo nuovamente l’uomo.
Fece due passi indietro, sbalordita dalla potenza con cui aveva scagliato l’incantesimo, per poi scoprire che non era servito a nulla: si era protetto.
«Conoscerete l’ira del Guardiano, mortali, se continuerete a sfidarmi! Siete avvisati!»
Ma un Grifondoro, preso coraggio, si avvicinò a lui –mantenendo una certa distanza di sicurezza per potersi proteggere nel caso avesse attaccato.
«Non osare mai più nemmeno sfiorare Hermione!» gridò.
«Povero maghetto da due soldi… morirai a soli diciott’anni… che peccato» disse, ghignando, il Guardiano.
«Avada Ked…»
«No! Everte statim!» fece Hermione, con prontezza.
Per un soffio: l’incantesimo mancò di pochi centimetri la spalla sinistra del ragazzo.
«Fermati! Lasciali stare! Tom ancora non è esperto nella magia!»
«Ah allora è così che si chiama quello sporco Babbano, eh? Poco importa.» detto questo, la afferrò per un braccio e sparì con lei.