07/11/2011
2 recensioniAnd i don't wanna let you know
There might be something real
between us two who knew?...
Sorridendogli mi sedetti acanto a lui sulla panchina, a peso morto. La voglia da togliergli quegli occhiali era sempre più forte, mi sembrava di parlare con un sconosciuto. Ero curiosa ma anche sicura che avesse degli occhi meravigliosi.
- Com’è andata al concerto, alla fine? – Mi chiese Jesse.
- Quale concerto?
- Quello di un certo... Justin.
- Aaah! Quel concerto. Non poteva andare meglio, quel ragazzo è fantastico. – mi guardò sorpreso per un attimo, poi si mise a ridere.
- Che c’è da ridere?
- Scusa, scusa. – Disse ridendo sotto i baffi.
- Mi hanno fatto salire sul palco e ho pianto come una disperata. Il giorno più bello della mia vita. Ho ancora le rose che mi ha regalato.
- C’è l’hai ancora? – Tossì. - Volevo dire. Quali rose?
- Delle rose che dà ad ogni concerto alla ragazza che fanno salire sul palco.
Jesse farfugliò qualcosa ma non capii.
- Cos’hai detto? – Gli chiesi.
- E’ così che hai detto, no? “Quel ragazzo è fantastico”. – Disse con voce tremante.
- Si, perché?
- E se fosse… Non so…. Un trafficante di droga? – Finì la frase bisbigliando io lo guardai con aria interrogativa.
- Addirittura! Comunque, mi fido di lui e sono sicura che non è un trafficante di droga. - Dissi con un po’ di tono ironico.
- E... E se si facesse delle canne.
- Mmmh, forse qualche canna se la fa. – Jesse mi guarda con espressione seria. – Sto scherzando, è solo un po’... Stupido.
- Stupido?
- Si, ma stupido a modo suo. Anche se non lo conosco è un ragazzo davvero speciale per me e so che posso fidarmi di lui.
- Che ne sai, potrebbe anche essere un bugiardo. – Disse con lo sguardo per terra. Lo stavo per contraddire una terza volta la suoneria del suo cellulare partì spaventandomi. Prese il cellulare dalla tasca del jeans e vide il nome sullo schermo.
- Emmh scusami un attimo.
Io feci un cenno con la testa e lui si alzò dalla panchina e si allontanò. Dopo due minuti tornò da me grattandosi la testa.
- Io devo andare.
- Ah! Allora ci vediamo domani. – Mi alzo dalla panchina, faccio un grande respiro e gli sorrido.
- Ci possiamo vedere più tardi? Ti devo dire una cosa.
- Non puoi dirmela adesso?
- No, è una cosa importante che non posso dirti adesso. Vediamoci qua alle 13:30.
- Va bene! A dopo. – dico incuriosita da quello che mi doveva dire.
Di corsa indossai gli UGG neri e il mio capotto lungo rosso. Scesi le scale e mi affacciai alla cucina. Avevamo da poco finito di mangiare e mia madre stava lavando i piatti, quando mi sentì e si girò.
- Io esco.
- Di nuovo?! Ma non fa freddo fuori?
- E quindi? E’ così bella neve. Comunque è importante, torno subito.
Attraversai il salotto correndo ed uscii di casa, mi misi il cappuccio del capotto e andai verso il parco. Quando arrivai Jesse era già lì facendo avanti e indietro per il parco, con le mani sotto la nuca e il viso verso il cielo. A passo lento mi avvicinai a lui, Jesse si guardò intorno, poi avvicinò la mano al viso e io mi fermai. Lo vidi togliersi gli occhiali, poi alzò l’altra mano e si tolse il cappuccio della felpa. La neve continuava a scendere senza sosta, un fiocco mi sfiorò la mano facendomi tremare. Non mi era mai sembrata così tanto fredda la neve.
Che ne sai, potrebbe anche essere un bugiardo.
Dopo millemila anni ecco il nono capitolo.
Scusate se ci ho messo così tanto tempo ma non avuto neanche un po di tempo D:
Spero che vi piaccia
@Giulyy_Belieber97 tha dovuto aspettare tento un'altra volta e mi dispiace D: Spero che con questo capitolo mi perdoni :)