Venghino signori,
venghino!
Ecco a voi un nuovo
delirio che sa di amaro!
Venghino signori,
venghino!
Ecco a voi il viaggio di
chi non ha nulla!
Una nuova storia solo per
voi, miei signori!
Potrei forse negarla al
pubblico che mi acclama e mi ignora?
Il telone si alzerà fra
poco, le luci si abbasseranno.
Oh, non vi preoccupate,
inizierà subito. E forse anche prima…
“Fuffs parla come uno che si
aspetta qualcosa dagli scrittori.
Arte, cultura… cavolate del
genere.
Ha un’alta concezione della scrittura, il che è profondamente sbagliato.”
Ma non volete qualche
spiegazione, miei signori?
La spiegazione del perché
di una nuova storia, magari…
Ah, domanda ridicola, non vi pare?
“Cos’è lo scrittore, nella
concezione popolare?
Uno che ha fantasia.
Ma in concreto, cos’è la
fantasia?”
Non sono certo io a
decidere perché scrivere: io scrivo, e basta.
Voi dite di fare diversamente?
“Quella che noi
chiamiamo ispirazione, i greci la chiamavano θεια
μάνια…
Un termine che si traduce
all’incirca con “Divina follia”…
Per i greci lo scrittore era
un invasato…
Era uno posseduto dagli dei…
O se preferite, dai demoni.”
Perché immaginate storie
crudeli con i personaggi di un film appena visto?
Perché riguardate con
occhi sognanti il libro che avete appena letto, come se fosse una cosa viva?
Perché vi ostinate a piangere per qualcuno che non vi vorrà mai?
“Siamo tutti sotto
pressione.
Siamo tutti posseduti dai
demoni.
Per liberarsene, c’è chi
prende una pistola e massacra un po di gente in metropolitana,
Chi si inietta porcheria
nelle vene, chi tortura i cani,
e c’è chi butta i figli nella spazzatura.”
Perché dovete.
E per lo stesso motivo vi
voglio narrare una nuova storia partorita dalla mia mente: perché devo.
Non so perché, e non posso saperlo. Ne sento solo il bisogno.
“Uno scrittore, invece,
scrive.
Tira fuori i demoni e li
imprigiona sulla pagina, tra le righe.
Li schiaccia la e loro
rimangono in trappola.”
“Dylan Dog”,
“La prigione di carta”
In fondo, avete forse il
diritto di lamentarvi?
E perché?
Non vi ho certo costretto
io ad ascoltare. Io mi limito a narrare.
Qualche altra domanda,
mio caro pubblico?
Di cosa parla la storia,
magari?
Bhè… ma se ve lo dicessi,
cosa leggereste a fare?
Parla di amore, magia,
avventura, emozioni e sentimenti….
O forse non parla di
nulla di questo.
Tutto a tempo debito, mio
caro pubblico…
E ora che ho risposto
alle vostre domande moltiplicando i vostri dubbi, che ne dite di cominciare?
Di alzare quel pesante
telo rosso?
Di abbassare queste
pallide e smorte luci?
Di rivelare i
personaggi….
Lasciatemelo dire,
immodestamente: i miei capolavori.
E difficile dare vita ai
personaggi, miei cari.
E difficile prendere
un’idea, dargli una scorza di corpo, e renderlo vivo…
Dargli delle emozioni e
un comportamento…
Io sono riuscito a creare
dei personaggi dal nulla, miei cari.
Forse non sono gli esseri
perfetti che io penso…
Ma li ho creati io.
Sono miei. dal nulla ho
creato delle persone, e queste persone sono per me perfette.
Sono le mie bambole di
cristallo, meravigliose e delicate.
“E lei crede che
perché ha partorito un essere possa capire il mio dolore?
Io ho preso un’idea,
e lo resa concreta.
E lui la distrutta.”
Csi: las vegas
Vi sembro poco sincero?
Vi sembro pieno di
orgoglio?
E allora provate voi a
creare una persona.
Provate voi a dargli un
corpo.
A dargli dei sentimenti.
Una mente propria, che
agisca secondo i propri pensieri.
Solo gli scrittori, i
poeti, sanno cosa vuol dire una cosa del genere.
Creare un personaggio che
rimane nel cuore di chi lo conosce, anche solo leggendolo.
Ma suvvia, vi ho fatto
perdere fin troppo tempo!
Dobbiamo pur conoscere le
mie tanto decantate creature.
Forse le odierete, stando
in pena per loro.
Forse le amerete, divertendovi
delle loro disgrazie.
Forse saranno a voi
indifferenti, non comprendendone il pensiero.
Per chi ancora è
presente, chiedo di sedersi a guardare le mie splendide bambole di cristallo.
Spalancate gli occhi e aprite il cuore, miei cari telespettatori: lo spettacolo sta per cominciare!
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Questo è solo il prologo, e non segue completamente l’atmosfera del resto della storia… che spero ardentemente vi piaccia.
A chi non piace e vuole rinfacciarmelo (ho notato in altre recensioni questi squisiti signori che davano alle fanfic cosa fra cui “orribile”, “voltastomaco” ecc.) vorrei ricordare il saggio monito che ho su detto:
“In fondo, avete forse il diritto di lamentarvi?
E perché?
Non vi ho certo costretto io ad ascoltare. Io mi limito a narrare.”
A chi non piace ma sarà abbastanza beneducato da non insultare, facendo recensioni del tipo “la tua fanfic non mi piace perché troppo sgrammaticata” (esempio) dico grazie, perché forse la buona educazione non è tutto, ma aiuta a non far sentire lo scrittore uno schifo.
A chi piace dico semplicemente grazie. Mi serve un po di positività, in un tempo che sa di ricordi amari.
Chiedo scusa agli appassionati di Dylan Dog, ma ho dovuto tagliare la citazione qua è la.
Chiedo scusa agli appassionati di Csi, ma la frase era piu volgare, e decisamente non sta bene in una storia con un simile target.