Kaku carezza piano il volto di Lucci, che dorme accanto a lui. Gli sfiora appena la pelle con la punta delle dita, ma è sufficiente. Lucci apre piano gli occhi, lo guarda in silenzio, assonnato.
Kaku gli avvicina la bocca all'orecchio, lento.
«Scusa» mormora «non volevo svegliarti.»
Lucci non risponde e per un attimo Kaku teme d'averlo fatto arrabbiare.
Ma poi Lucci muove la mano, cerca la sua sotto alle lenzuola. E quando la trova, intreccia le dita con quelle di Kaku.
Richiude gli occhi in silenzio e Kaku lo imita.
E sa che entrambi dormiranno bene, per quella notte.
Oggi sono di mega fretta, che tra poco ho un esame...
Quindi non dico niente.
Solo una cosa: Vale, grazie. Ti voglio bene.