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Autore: thinias    11/11/2011    1 recensioni
Di ritono dall'ultima caccia effettuata i fratelli Winchester cercano un pò di meritato riposo. Inaspettatamente Castiel li rintraccia e chiede loro aiuto. Cass gli chiede di rintracciare un gruppo di demoni e scoprire le loro intenzioni, ma non è completamente onesto con loro. I fratelli Winchester si troveranno ad affrontare un nemico inaspettato e molto più potente di loro.
Questa è una storia scritta con l'intento di immaginare una puntata in più, che vada ad infilarsi nella seconda metà della sesta stagione. Questa ff vuole ricalcare lo stile di una puntata, per cui ho cercato di inserire tutti quegli elementi che mi hanno fatto amare questo show, dalle battute divertenti che usano i ragazzi per sdrammatizzare, ai momenti tra fratelli, la caccia, le indagini e la lotta ai cattivi.
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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Capitolo VII

Il cellulare di Dean squillava nella stanza del motel, monotono ed insistente, vibrava e si muoveva sul tavolo ad ogni squillo.
Si spense, ma poco dopo ricominciò a suonare. Cinque, sette squilli, dieci e poi fu di nuovo muto.
Furono solo pochi attimi e a squillare fu l’altro cellulare, quello di Sam. Con la stessa insistenza, il suo squillo spezzò il silenzio della camera.
Sam si riscosse e, come una molla, si tirò su a sedere sul letto. Con la bocca aperta, fece un forte respiro, inspirando aria nei polmoni svuotati, come riemergendo da un’apnea che lo stava per uccidere.
Una mano corse al petto dolorante, la sensazione di essere stato colpito da un treno. Si ripiegò su sé stesso come se avesse appena attutito un colpo. Con l’incubo ancora vivido nella sua mente, in un primo momento fece fatica a capire di essere nel letto della camera del motel. Era completamente spaesato.
 
Il cellulare continuava a squillare insistente, ma lui non riusciva a muoversi.
Provò a scendere dal letto per andare a rispondere ma, a quel movimento, sentì forte un dolore di nuovo allo sterno e alla schiena, che lo lasciò momentaneamente senza fiato. Si alzò la maglietta e vide degli ematomi scuri sulla sua pelle.
Si mise in pieni, stringendo i denti. I suoi movimenti erano rigidi e fare i pochi passi che lo separavano dal tavolo gli costò uno grosso sforzo.
Arrivò al cellulare, era Bobby. “Pronto? ” Disse, con voce sofferta.
“Sam, che diavolo succede? State bene? È da mezz’ora che vi chiamo ininterrottamente!” Nella sua voce un misto di sollievo e paura.
“Si… dammi qualche minuto Bobby e ti richiamo. Stai tranquillo, stiamo bene… ” Lo disse nel modo più tranquillizzante che riuscì a confezionare, poi chiuse la comunicazione e si appoggiò al tavolo per riprendere fiato.
 
Pochi secondi e il suo cervello ritornò attivo, si teneva una mano intorno al costato e cercava di respirare regolarmente.
Un pensiero lo fulminò: dove diavolo era Dean?
Era stato troppo occupato a cercare di riprendersi dall’incubo, per preoccuparsi di vedere perché suo fratello non avesse risposto al telefono.
Si girò verso il letto e quello che vide lo lasciò senza fiato.
Dean era disteso, il volto pallido, tremava come preda di convulsioni silenziose. Ma la cosa più spaventosa era che aveva una macchia di sangue fresco che si stava allargando sulla maglietta, all’altezza del costato, sul fianco, appena sotto il braccio destro.
Sam corse al capezzale del fratello, gli mise una mano sul petto e cercò di tenerlo fermo mentre, contemporaneamente, urlava il suo nome per cercare di farlo rinvenire.
 
Dean era terreo, aveva profonde occhiaie scure sotto gli occhi chiusi. Il suo corpo tremava ed era fradicio di sudore come se stesse avendo una congestione.
Sam continuava a scuoterlo, cercava di svegliarlo. Strattonò il lenzuolo del letto, per liberarne una parte, e la usò per tamponare il fianco sanguinante di Dean.
Il maggiore dei Winchester si contorse sotto quella pressione, in segno di chiara sofferenza.
Sam faceva del suo meglio per tenerlo fermo e cercare di tamponare la ferita. Urlò di nuovo il nome di Dean per cercare di svegliarlo e finalmente sembrò che suo fratello reagisse al suo richiamo.
Lo chiamò ancora una volta e l’altro aprì gli occhi.
 
Lo sguardo spaventato e atterrito di Dean si posò su suo fratello e, dopo un primo momento in cui non parve riconoscerlo, si focalizzò su di lui, gli occhi piantati nei suoi. Dean respirò a fondo, come se fino a quel momento non fosse stato in grado di farlo.
“Oddio… ” Lo disse con un filo di voce, tanto che Sam, ad un palmo da lui, quasi non riuscì a sentirlo. Una lacrima non trattenuta rotolò sulla sua guancia.
“Dean, calmati!” Gli tenne ancora la mano sul petto con fare rassicurante, mentre l’altra era premuta sul costato dove era ferito.
Rimasero in quella posizione per più di un minuto, mentre il respiro di entrambi tornava più regolare.
Ripresa la calma, Dean cercò di alzarsi, ma il fianco gli diede una stilettata diritta al cervello e, con un gemito, tornò a sdraiarsi.
“Che diavolo sta succedendo?” Disse, con voce sofferta.
“Non lo so… ma credo, se possibile, che questa volta gli incubi siano stati peggiori dei precedenti.” La mente di Sam cercava forsennatamente di trovare una spiegazione logica a quello che stava succedendo. “Sembra che ora abbiano anche delle conseguenze fisiche. Stai sanguinando.”
Le lenzuola e la maglietta di Dean erano inzuppate di sangue.
 
Dean si lasciò andare sul letto, guardando lo stato dei suoi vestiti e ricordò quello che aveva sognato. “Sei stato tu?” Disse, riflettendo.
“No Dean, non sono stato io! Non ti farei mai del male… ” Sam era sorpreso e ferito dall’accusa di Dean.
“Sei stato tu nel mio incubo, Sammy!” precisò Dean, guardandolo negli occhi. “Ma io ho fatto di peggio…” Chiuse le palpebre per spezzare il contatto visivo e si passò una mano sul viso, portando via le tracce umide lasciate dalle lacrime. “Ho fatto una cosa orribile!”
Gli ci volle ancora qualche minuto per riprendere definitivamente il controllo. Sam non gli chiese nulla, avevano bisogno entrambi di rielaborare quello che era successo e sapevano che ne avrebbero discusso più tardi.
 
Visto che la situazione sembrava essere tornata sotto controllo, Dean si mise a sedere sul letto. Sembrava che il sangue avesse quasi smesso di fuoriuscire dalla ferita.
Il fratello lo aiutò a togliersi la maglietta ed entrambi emisero grugniti di dolore.
“Che ti succede Sam?” Dean si teneva la sua maglietta appallottolata in mano e premuta sulla ferita, l’espressione sofferente, ma lo sguardo puntato su Sam, sorpreso dalla reazione dell’altro.
“Diciamo che nemmeno io sono uscito indenne dal mio incubo… ” Detto questo, si alzò la maglietta e fece vedere al fratello gli ematomi che gli coprivano il petto.
“Direi che è molto peggio di quello che credevamo Dean! Questi incubi, oltre ad essere terrificanti, hanno ripercussioni sulla realtà. Cosa diavolo sta succedendo?”
La frase rimase sospesa tra di loro, nessuno dei due aveva una risposta, in quel momento.
Sam si preoccupò di controllare la gravità della ferita di Dean, che si rivelò essere un profondo taglio. Aveva fatto uscire molto sangue, ma fortunatamente non era nulla che non potessero gestire da soli.
 
Sam si allontanò da Dean e si sciacquò le mani. “Dobbiamo richiamare Bobby! Starà dando fuori di matto… ha detto che era mezz’ora che ci chiamava, ma io ho sentito il telefono solo poco fa. È grazie a quello che mi sono svegliato.” Andò a riprendere il telefono sul tavolo. “Mi preoccupa invece il fatto che non riuscissi a svegliare te… ” Guardò suo fratello. “Dean, continuavo a chiamarti, ma era come se tu non mi sentissi.” Il suo tono lasciava trapelare la sua reale preoccupazione.
Dean, seduto sul letto, il volto e il fisico ancora provato, chiuse gli occhi per un attimo, cercando di riordinare i pensieri. Vedeva la preoccupazione del fratello, ma non aveva spiegazioni o rassicurazioni da dargli in quel momento. “Ok, chiama Bobby e vediamo cosa ne pensa. Se ci cercava, forse avrà scoperto qualcosa… ” Disse. Si alzò con fatica dal letto e si diresse verso il blocco dei lavandini del bagno.
Lo specchio gli restituì un’immagine impietosa del suo stato attuale, aprì l’acqua e si sciacquò il viso, poi cominciò a ripulire il fianco dal sangue e anche la ferita.
 
Sam chiamò Bobby e, cercando di non spaventarlo, gli raccontò a grandi linee tutti gli eventi che si erano succeduti, fino all’epilogo degli ultimi incubi che avevano avuto e delle conseguenze che questi avevano lasciato.
“È come pensavo e lo stadio è molto più avanzato di quello che potessi immaginare…” disse Bobby, dall’altro capo del telefono.
“Cosa vuoi dire Bobby?” Sam si era seduto sul letto e continuava a tenersi il costato dolorante. L’urgenza nella sua voce attirò l’attenzione di Dean, che si avvicinò a lui per sentire la conversazione, tenendo una salvietta premuta contro la ferita.
Sam mise il vivavoce sul telefonino.
“Pare che voi ragazzi siate incappati nel libro degli incubi!” Disse Bobby.
I due fratelli si guardarono perplessi.

****      
 
“Il libro degli incubi? Di cosa si tratta Bobby?”
Sam lo chiese con un po’ di incertezza nella voce, il telefono in mano sospeso tra lui e suo fratello.
“Il libro degli incubi è una sorta di fratello minore del libro dei morti” disse Bobby.
“Quello egizio?” chiese Sam
Dean lo guardò con fare interrogativo, il sopraciglio alzato.
“Si, diciamo che il libro dei morti, nella sua accezione generale, è un testo di formule e racconti, incentrati sul viaggio del Dio Sole e della sua lotta contro le forze del male che vogliono impedirgli di risorgere al mattino. La lotta del sole per risorgere e dare inizio al nuovo giorno.”
 
Bobby spiegò loro la funzione del libro del libro dei morti, “il testo doveva servire per preparare la testimonianza della vita condotta dalla persona prima di morire, messa a giudizio divino per poter accedere alla vita oltre la morte. Ma alcune versioni successive, parlano di un libro che ‘comanda’ sulla vita e sulla morte, fino ad avere la possibilità di resuscitare i morti” finì Bobby.
“Ok...” disse Dean “…e il libro degli incubi come entra in questo discorso?”
“Il libro degli incubi in coppia con il libro dei sogni, fa parte della stessa serie. Così come il libro della morte ha la sua antitesi nel libro della vita, così il libro degli incubi è legato a quello dei sogni.” Continuò Bobby. “Nelle credenze antiche, pare che questa coppia di libri permetta attraverso l’interpretazione di sogni ed incubi, di capire l’animo di un uomo e giudicarlo davanti alla richiesta di ascensione dell’anima verso la luce o verso il buio.”
“Si, la ricerca di ascensione dell’anima alla purezza e alla spiritualità in vita, ha guidato le azioni di molti, dagli eremiti, agli asceti, ai padri spirituali”. Disse Sam. Dean lo guardò incredulo e formulò a fil di labbra la parola ‘secchione’.
Sam gli lanciò un’occhiataccia e continuò a rivolgersi a Bobby “quindi la differenza tra le due coppie riguarda la vita e l’anima, una coppia si occupa della vita e della morte e l’altra dell’ascesa dell’anima?”.
Bobby confermò “si, ma in questo caso credo che il punto sia un altro. L’elemento fondamentale è che questi libri sono ricettacoli di potere. Da quello che ho scoperto il libro degli incubi, fa vivere alla persona colpita dal suo potere, i peggiori incubi che si possano immaginare, per poi giudicarne le colpe, mentre fa questo, il libro acquisisce l’energia derivata dagli stessi incubi che induce.”
 
“Un momento!” disse Dean improvvisamente attento “qui parliamo non di una persona, ma di decine di persone, forse di più!”
“Da quello che mi avete raccontato” disse Bobby “è proprio quella la cosa preoccupante, soprattutto per gli ultimi avvenimenti”.
“In che modo questi incubi diventano così reali? ” chiese Sam.
“E in che modo centrano i demoni?” aggiunse Dean
“Io credo che qualcuno voglia il potere che questo libro è in grado di generare e sono sicuro che i suoi fini non sono dei migliori” rispose Bobby “credo che qualcuno stia volutamente amplificando i poteri del libro e che questo stia assorbendo l’energia di un numero sempre maggiore di persone. L’effetto collaterale è che quelli che hanno gli incubi più spaventosi, sono anche quelli che danno la maggiore quantità di energia. Più il libro ne acquisisce e più gli incubi di quelli che dormono diventano reali.”
“Questo potrebbe spiegare le nostre attuali condizioni e perché alcune delle persone che avevano gli incubi hanno perso la vita” disse Sam guardando suo fratello.
“Sta succedendo tutto molto velocemente allora, perché i nostri incubi si sono già fatti decisamente molto reali” disse Dean premendosi la salvietta sul costato e facendosi sfuggire una smorfia di dolore.
“Probabilmente ha a che fare con le vostre esperienze soprannaturali e i vostri soggiorni all’inferno” aggiunse Bobby.
 
“E i demoni?” ribadì Sam.
“Bella domanda Sam” rispose la voce del vecchio cacciatore dal telefono “stiamo parlando di un potere molto grande ragazzo, un potere che continua a crescere e che forse è in grado di aprire le porte del Purgatorio, direi che i demoni potrebbero decisamente essere interessati.”
I ragazzi si guardarono, la preoccupazione dipinta sul volto per le ripercussioni che tutta quella faccenda poteva avere. Credevano di aver eliminato la minaccia facendo fuori Crowley e ora pareva che i demoni si stessero riorganizzando.
Dean si premette le dita sugli occhi come per assorbire la nuova informazione.
Sam fece la domanda che ad entrambi frullava in testa “come li troviamo? Come troviamo quel libro?”
“Avete ristretto l’area delle ricerche, dovete trovare un qualche punto che possa essere un ricettacolo dove il libro possa essere utilizzato, un luogo appartato e possibilmente all’aperto.”
“Sembra più facile dirlo che farlo Bobby” disse Dean alzandosi dal letto, andò a frugare tra la loro roba e recuperò il loro kit del pronto soccorso.
“Lo so ragazzi ma non ho altre informazioni da darvi al momento.”
“Bobby credi che i libri siano qui entrambi?” gli chiese Sam “intendo sia quello dei sogni che quello degli incubi?”
“Non credo Sam, in base ai vostri racconti credo si tratti del solo libro degli incubi, ma credimi è meglio che sia solo quello, insieme quei due libri aumenterebbero il loro potere in maniera esponenziale” rispose il cacciatore.
“Ti terremo informato sui nuovi sviluppi Bobby” lo salutò Sam.
“State attenti ragazzi e cercate di non addormentarvi” disse Bobby chiudendo la comunicazione.
 
“Direi che di dormire non se ne parla proprio” disse Sam a suo fratello, si alzò e prese dalle mani di Dean il kit “siediti che vediamo di ricucirti.”
L’operazione non durò a lungo tra i grugniti di Dean e le accuse di comportarsi come un bambino che gli faceva Sam, la ferita del maggiore venne disinfettata e protetta con una garza pulita.
Dean si mise una maglietta pulita e si risedette sul letto tenendosi il fianco, mentre suo fratello faceva pulizia della roba sporca di sangue e dei resti del materiale usato per la sutura.
Allungò la mano e prese la bottiglia di whisky avanzata che Sam aveva usato per disinfettare la ferita e l’ago che aveva usato per ricucirlo. Ne bevve una generosa sorsata sperando che attutisse il dolore almeno un po’.
 
Era quasi mattina ormai. Il cellulare di Dean cominciò a squillare sul tavolo.
Sam lo prese e glielo porse.
“Non è un numero che conosco” disse dopo aver guardato sul display “pronto?” alzò lo sguardo sul fratello che lo guardava con espressione interrogativa.
“Agente Shaw” disse la voce concitata di una donna “sono la dottoressa Murphy.”
“Dottoressa Murphy...Laura, cosa succede?” Dean si alzò in piedi.
“Mi scusi se la chiamo a quest’ora, ma non sapevo a chi rivolgermi” la voce della donna tremava “ho… ho avuto un incubo e..”
“Sta bene? È ferita in qualche modo?” disse Dean con urgenza. Sam lo guardava attento cercando di carpire il senso della conversazione.
“Come fa a saperlo?” balbettò lei “Io..oddio è stato orribile… non so bene cosa stia succedendo. Ho una ferita sul braccio… un incubo… Io no so cosa devo fare” la voce si spense in un sussurro.
“Mi dica devo abita veniamo subito lì” le disse Dean cercando di usare un tono rassicurante.
Laura gli diede l’indirizzo “ok, ci dia venti minuti e saremo da lei. Stia tranquilla. Laura cerchi di non riaddormentarsi”
Chiusa la conversazione si segnò l’indirizzo e spiegò la situazione a suo fratello.
“Forza facciamo presto e andiamo a vedere cos’è successo” Dean voleva arrivare dalla dottoressa il più velocemente possibile, lei poteva sapere qualcosa su quella cittadina che a loro era sfuggita e vista la sua recente esperienza forse sarebbe stata disposta ad aiutarli.
   
 
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