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Autore: Trich    11/11/2011    8 recensioni
«Ma come si è messa la passata per i capelli?»
Siete a pranzo, stavi per inforcare una zucchina. Non parlava di te, vero?
Non hai il coraggio di alzare la testa e chiedere se, per caso, diceva a te. Ti metti in bocca la zucchina e stai zitta per il resto della giornata.
You, with your voice like nails on a chalkboard,
calling me out when I’m wounded,
you picking on the weaker man.

Song-fiction basata principalmente su 'Mean', di Taylor Swift, con una frase tratta da 'The best day', della stessa cantante.
Una storia ispirata ad esperienze reali.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se vi va, leggetela ascoltando questa canzone.

 



Oggi, il cielo è blu. Sei felice, stringi la mano a Claudia.

Oggi, inizierete le elementari. Avete il grembiule blu, con lo stesso disegno, e la mamma ti sistema il colletto.

Oggi siete grandi, finalmente.

 

 

In questi giorni le tue amiche sono strane. Giada, e Claudia, hanno iniziato a parlare di Dario, e Davide, di quanto siano carini.

Ma che importa? Siete in terza elementare, perché non vogliono giocare con le vostre bambole?

 

«Ma che code ti sei fatta, oggi?», ti chiede Claudia.

Il tono che aveva, l'hai solo immaginato, vero? Non l'ha detto in modo così cattivo.

 

You, with your words like knives,

and swords and weapons that you use against me.

 

Sono usciti tutti per la ricreazione. Tu volevi finire di leggere il tuo nuovo libro, ma ora esci al sole di aprile.

Stanno giocando a nascondino.

«Posso giocare anch'io?», chiedi.

«Oh, mi dispiace, ma siamo in troppi!», ti risponde Erica.

Oh. be', se erano troppi...

Oggi tornerai in classe, forse arriverai a metà del libro.

 

«Ma come si è messa la passata per i capelli?»

Siete a pranzo, stavi per inforcare una zucchina. Non parlava di te, vero?

Non hai il coraggio di alzare la testa e chiedere se, per caso, diceva a te. Ti metti in bocca la zucchina e stai zitta per il resto della giornata.

 

You, with your voice like nails on a chalkboard,

calling me out when I’m wounded,

you picking on the weaker man.

 

 

Esci dalla classe, ma tutti si rifugiano verso un punto. Dove vanno?

Sorridi. Chissà cosa sta succedendo!

Tutta la tua classe si è messa sul prato, e guardano verso di te, distesi sull'erba.

«Che fate?»

Sei confusa. A cosa stanno giocando?

«Vattene via!», dice Claudia.

Gli altri ridono.

«Non ti vogliamo, qui», commenta Giada.

«Sei troppo brutta, e antipatica!» urlano.

 

Why you gotta be so mean?

 

 

Corri via, ma non puoi tornare in classe.

La maestra direbbe alla mamma che a scuola hai pianto, e lei si preoccuperebbe.

 

La mamma ti prende lo zaino, all'uscita.

«Com'è andata, oggi?», chiede.

Tutto bene, mamma. Non parlo con nessuno, a scuola, ma va tutto bene.

«Tutto bene.»

 

I don't know who i'm gonna talk to now at school,

I don't know how long it's gonna take to feel ok.


Sei sugli scalini, a leggere un libro enorme che reggi a malapena, quando due ombre ti oscurano il sole.

«Vuoi essere di nuovo nostra amica?»

Le guardi, a braccetto, sorridenti. No. Non voglio.

Ma senza di loro non sei nulla, assolutamente nulla.

«Ok.» Sorridi. Andrà tutto bene.

 

«Buongiorno!»

Ormai sono passati mesi, da quando avete litigato. Vedi arrivare Giada, le corri incontro.

«Marti! Non fare l'appiccicosa», dice. Tu non senti la cattiveria che mette in quelle parole, o forse non la vuoi sentire.

Oh, giusto. Be', non devi appiccicarti troppo, altrimenti dai noia.

Dopotutto, sono loro, che ti fanno un favore ad essere tue amiche. E' normale.

 

«Dobbiamo dirti una cosa.»

Sono davanti a te, braccia incrociate. Un tremito ti passa per la spina dorsale.

Sciocchezze. Sono le tue migliori amiche, le tue uniche amiche, l'hai dimenticato?

«Sei troppo appiccicosa. Ti diamo dieci punti, e ogni volta che sarai appiccicosa, te ne toglieremo uno. Se arriverai a zero, non sarai più nostra amica.»

Oh, certo. Vedi? E' sempre colpa tua. Sei sempre tu, a rovinare le cose.

E' normale, tra amiche, non essere troppo appiccicose. E' normale, dire cose di questo genere.

No?

 

Sei accanto a Giada, in seconda fila. La maestra sta leggendo un racconto del vostro libro.

Ti sposti un po', per ascoltare meglio, ma fai cadere l'appunta lapis sotto la sedia della tua amica. Ti sporgi, per raccoglierlo.

«Marti!», sussurra, tra i denti. «Stai facendo l'appiccicosa! Meno un punto.»

«Ma...», inizi a dire. Ma la maestra vi guarda male, e taci. Lo dirai a Claudia, lei capirà.

 

All you are is mean,

and a liar, and pathetic, and alone in life,

and mean, and mean, and mean, and mean.

 

Claudia non ha capito. Non siete più amiche.

All'uscita, la mamma è un po' preoccupata. Ha parlato con la maestra.

«Cosa succede, tesoro?», ti chiede, dopo essere entrate in macchina.

«Niente, mamma». Sorridi, non vuoi farla preoccupare.

Anche se vorresti tanto liberarti di quel peso che ti blocca lo stomaco come una pietra affilata.

 

You have knocked me off my feet again,

got me feeling like a nothing.

 

 

Poi gliel'hai detto alla mamma. Una sera non riuscivi a dormire, tanto era il peso. Ma non le hai raccontato tutto. Ti vergognavi troppo, sei troppo appiccicosa, e brutta, e antipatica, e stupida. Non vuoi far vedere alla mamma che sua figlia è così inutile.

«Abbiamo solo litigato, mamma. Faremo la pace presto, sta' tranquilla.»

 

Non avete fatto pace, ma non importa.

Ora inizieranno le medie, andrà tutto bene.

 

«Racchia!»

Gabriele ti guarda dall'alto. «Certo che fai proprio schifo».

Francesca, accanto a te, tace.

Vorresti che dicesse qualcosa, per difenderti.

Forse dovresti farlo tu.

 

You, with your switching sides,

and your wildfire lies and your humiliation,

you have pointed out my flaws again,

as if I don’t already see them.

 

Non vuoi più andare a scuola.

Potresti fingerti malata, fino alla fine dell'anno.

Oggi hai preso dieci ad un tema. La professoressa l'ha letto alla classe, e Giacomo era ad ascoltare, imbambolato.

Ma poi, all'uscita, ti ha spintonata. «Ora sei la cocca anche della professoressa di italiano, racchia?»

E' solo geloso, pensi, mentre gli altri ridono.

Ma i tuoi occhi non la pensano così, e quando arrivi a casa, stringendoti al petto il tuo bel tema, hai lasciato una scia di lacrime calde.

 

I walk with my head down,

trying to block you out ‘cause I’ll never impress you,

I just wanna feel okay again.

 

E' settembre.

Ora inizierà il liceo, andrà tutto bene.

Ma ormai sai che non sono le persone, cattive.

Sei tu, che sei sbagliata.

E sai che quei bei voti che hai in pagella non serviranno a niente.


 

Sei felice. Ti senti normale, per la prima volta, forse.

Il liceo è bellissimo.

«Che hai, Marti?», ti chiede Laura.

«Niente», dici.

Ed è vero.

«Andiamo a vedere se passa quel bel ragazzo, allora!», esclama, prendendoti per un braccio.

 

Someday I’ll be big enough so you can’t hit me,

and all you’re ever going to be is mean.

 

Sei tornata a casa, solo per qualche settimana. Ti mancavano troppo i tuoi genitori, tu mancavi a loro, ma ormai non abiti più in quella città, né in quel paese.

Tutti i tuoi sogni sembrano pronti per essere realizzati,e sei felice.

Tornando a casa, hai visto i tuoi vecchi amici.


Someday I’ll be living in a big ol’ city
,

and all you’re ever going to be is mean.

 

L'hai visto, Gabriele, no? In quel bar, con un bicchiere di birra in mano, a lamentarsi della disoccupazione. Ti sei fermata un attimo per vedere se era proprio lui, a quasi dieci anni di distanza dall'ultima volta che l'avevi visto.

E Giada, l'hai notata, passava con un ombrello storto portando per Firenze una decina di persone. Ha poco lavoro, ti hanno detto.

 

And I can see you years from now in a bar,

talking over a football game
;

with that same big loud opinion, but nobody’s listening
.

Washed up and ranting about the same old bitter things.


Ormai sai che erano loro, quelli sbagliati.

And mean, and mean, and mean, and mean.




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Spero che vi sia piaciuta.
E' uno sfogo, contro quegli stronzi -sì, stronzi- che hanno cercato di rovinarmi l'infanzia.
Perché adesso sto bene.


Canzone © Taylor Swift, "Mean" e ''The best day''.

   
 
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