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Autore: Emily Kingston    12/11/2011    5 recensioni
Harry Potter, Ron Weasley
Capitolo primo: Essere Grifondoro.
Capitolo secondo: Otto zampe e un paio di occhiali.
Capitolo terzo: Quello che non farei.
Capitolo quarto: La paura di non essere nessuno.
Capitolo quinto: Jack Russell Terrier e Cervi.
Capitolo sesto: Tutte le lentiggini che hai.
Capitolo settimo: La saetta gialla.
Capitolo ottavo: Di lentiggini e cicatrici a saetta.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Otto zampe ed un paio di occhiali.


La Foresta Proibita era più buia ed inquietante di quanto ricordasse.
Aveva avuto il piacere di esplorarla al suo primo anno, quando la McGranitt li aveva puniti per essere stati visti fuori dalla Sala Comune oltre l’orario consentito.
Ron se lo ricordava bene, la McGranitt aveva passato più di un’ora ad elencare tutti i motivi per i quali agli studenti fosse vietato andare in giro di notte, tutto per colpa di quell’idiota di Malfoy.
Be’, quella volta con loro c’era Hagrid che conosceva la foresta forse meglio dei Centauri che ci abitavano, ma adesso era tutta un’altra storia.
Erano lui ed Harry al cospetto di un ragno gigante e parlante nel bel mezzo della foresta, da soli, con una bacchetta spezzata ed una fifa del diavolo.
Il tutto stava avvenendo per colpa del povero imbecille che aveva deciso di aprire la Camera dei Segreti.
Insomma, lui se ne stava a conversare con una tarantola gigante perché a qualcuno era venuto in mente di sguinzagliare Merlino sapeva quale creatura per la scuola, era una cosa da pazzi!
Ma Hagrid aveva detto: “Seguite i ragni” e i ragni li avevano portati al cospetto di Aragog - per la gioia di Ron il ragno aveva anche un nome.
La parte peggiore era che Aragog aveva famiglia, eccome se ce l’aveva, e tale famiglia pareva intenzionata a scuoiarli vivi senza fare troppe smorfie per i suoi capelli rossi o per gli occhiali di Harry, indubbiamente pesanti da digerire.
“Posso avere paura ora?” gemette, osservando i numerosi ragni che scendevano a terra e si avvicinavano a loro.
Harry deglutì, rivolgendo al ragno un sorriso tirato.
“Va bene, adesso noi dobbiamo andare.”
Aragog ghignò, anche se era pieno di peli sulla faccia Ron era sicuro che l’avesse fatto, e puntò i suoi sei piccoli e lucidi occhietti neri sui due ragazzini.
“Oh, non credo proprio,” disse. “I miei figli e le mie figlie non toccano Hagrid su mio ordine, ma non posso negar loro carne fresca quando questa gironzola tra noi tanto volentieri. Addio, amici di Hagrid.”
Ron avrebbe voluto imprecare.
Iniziò a correre dietro ad Harry, non osando controllare quanto vicini fossero i figli di Aragog.
I suoi pensieri volarono ad Hermione, che era stata pietrificata dalla misteriosa creatura che abitava la Camera, e pensò che, in fondo, non era colpa di Harry se stavano per essere divorati da una famiglia di ragni giganti.
Anche lui voleva salvare Hermione e tutti gli altri, e poi, potevano sempre sperare che gli occhiali di Harry fossero davvero difficili da digerire.

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Note: Eccoci qua!
Sono felice che il primo capitolo sia interessato a qualcuno; putroppo oggi non potrò postare anche il terzo, ma prometto di aggiornare presto :)
Un grazie grandissimo a chi a commentato l'altro capitolo e a coloro che hanno letto questo.
Alla prossima,
Emiy.

   
 
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