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Autore: Ely79    14/11/2011    1 recensioni
Neryon fa ritorno presso il suo clan dopo anni di esilio. Il mondo è cambiato per gli uomini e per i licantropi. E anche per uno come lui: un Senza Luna.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 6

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6


Esseri umani e uomini lupo s’intrattengono all’ingresso e all’interno dei locali pubblici. Non è insolito vedere in un ristorante, seduti allo stesso tavolo, uomini, donne e licantropi, intenti a cenare e discutere amabilmente. Pensavo di ricordare queste scene, da bambino ne facevo parte, invece ora sembrano lontanissime e persino irreali. Gruppi di giovani lupi mannari giocano a pallacanestro con altri senza pelliccia. Sopra un pick-up, alcune ragazze ridono con una femmina piena di orecchini e ninnoli attaccati alle ciocche più lunghe della pelliccia, che le sta acconciando in maniera simile.
Soyi cammina eretto, disinvolto, i vestiti accuratamente ripiegati ed infilati nel mio zaino. Di tanto in tanto leva una mano unghiuta verso persone che lo salutano chiamandolo per nome. Oppure si abbassa un poco sui posteriori e fa una sorta di danza con le braccia, simile ai movimenti di un cestista che cerchi di smarcarsi, quando a richiamare la sua attenzione è un altro lupo. Solo in un’occasione lo vedo abbassare il capo e le spalle, in una sorta di inchino: quando incontriamo due vecchi licantropi dalla pelliccia spruzzata di grigio, che mi rifilano un’occhiata di vaga disapprovazione.
«Anziani» sbuffa mio fratello, appena questi sono abbastanza lontani da non poterci udire. «Non farci caso, Neryon. Alcuni credono ancora che avere un parente con il tuo problema sia segno di decadenza della stirpe».
«Tu cosa credi, invece?»
Non glielo avevo mai domandato. Eravamo entrambi troppo piccoli all’epoca per preoccuparcene. E il mio allontanamento fu troppo precipitoso per permetterci d’intavolare la discussione.
Soyi scopre le zanne in un sorriso inquietante e affettuoso, ma non fa in tempo a rispondere.
«Che s’infilino in un cespuglio di aconito! Chi sono quelli per imporci di rinnegare il nostro clan, anche quando non ha la pelliccia addosso? Sei dei nostri Neryon, sai quanto c’interessa di quel che pensano quei pulciosi sacchi d’ossa?» abbaia un lupo balzandomi davanti.
Stento a riconoscere nostro cugino Ahdle. È magro, spigoloso sotto la pelliccia bruna e malconcia, cammina talmente curvo che le mani sfiorano il marciapiede. Mi si avvicina, le orecchie tirate in avanti e lo sguardo supplice. Appartiene ai ranghi più bassi del nostro clan. Per gli umani sarebbe il classico buono a nulla.
«Chiudi le fauci, leccamusi!» lo redarguisce Soyi, facendo schioccare le mascelle poco lontano dal suo naso. «E dire che c’era chi pensava avresti potuto diventare il futuro capoclan! Tu, brutto chiacchierone insultante! Abbi rispetto degli Anziani, anche se non condividi le loro idee!»
Ahdle parla troppo e senza cognizione di causa, e se lo si zittisce, non cerca di ribadire le proprie idee. Non sono atteggiamenti che si addicano ad un maschio alfa. Ed è fisicamente troppo debole. Soyi invece ha assunto l’atteggiamento del capo, autoritario e deciso. Concordo con la scelta di nostro padre, lui è l’erede perfetto.
Per qualche bizzarro motivo, la constatazione mi provoca un certo sollievo. È probabile che, anche se fossi stato un normale licantropo, avrei dovuto cedergli il passo.
Riprendiamo la strada con Ahdle che ci tampina passo passo, cainando e torcendosi gli anteriori.
   
 
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