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Autore: Tico_Sarah    16/11/2011    3 recensioni
Cloud parve rimurginare a lungo sull’affermazione di Zack, poi chiese:-Ed è difficile?-
Zack si riscosse di colpo.-Cosa?- fece, tornando a guardare gli occhi dell’altro.
-Essere un soldato.-
Un sorriso amaro si dipinse sul volto di Zack.-No, essere un soldato non è difficile.-
Cloud sorrise, come se quella risposta gli avesse risollevato il morale.
Zack, vedendo quell’espressione, si astenne dal dire: “Fare il soldato è impossibile.”
Eccomi! Tico è tornata con una delle sue solite seghe mentali su quanto sia brutta e inutile la guerra! A parte gli scherzi, Tico è tornata *tutti scappano*
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sephiroth, Un po' tutti, Zack Fair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Cloud aprì lentamente gli occhi. Per qualche strano motivo pensava di essere in un sogno: il letto era abbastanza comodo, le coperte calde e da qualche parte, non avrebbe saputo dire dove, proveniva un suono insistente.

Brip, brip, brip...

Ma cos’era?

-Pronto? Qui Zack.-

Ah, era un telefono, si disse Cloud, stropicciandosi gli occhi. Beh, allora andava tutto bene: era mattina presto, fuori faceva freddo e Zack era nel “salotto-cucina-sala da pranzo”, forse rannicchiato sul sacco a pelo con il cellulare attaccato all’orecchio.

Invece no.

Zack era già in piedi da un pezzo, più meno da quando le prime luci dell’alba gli avevano sfiorato il viso. Era un’abitudine che si era preso durante la guerra, allenandosi a non dormire o a dormire il minimo indispensabile. Quando sei nel mezzo di una battaglia non puoi dormire, se vuoi vivere. E Zack voleva vivere, per cui era sempre sveglio e pronto.

Mentre armeggiava con la caffettiera teneva il telefono tra l’orecchio e la spalla, e intanto ascoltava la voce del suo interlocutore che gli parlava.

Annuendo e rispondendo di tanto in tanto, Zack riuscì a mettere la caffettiera sul fuoco. Si ritenne un maestro del caffè.

-Ho detto che va bene.- Disse, posandosi una mano su un fianco.-Se puoi farmi un favore...-

Non completò la frase perché avvertì qualcuno che gli arrivava alle spalle. Si voltò rapidamente e scorse il viso assonnato di Tifa.

-Ora scusa, devo lasciarti.- Concluse Zack, e riattaccò senza neanche aspettare la risposta.

Tifa lo guardò, sorpresa di trovarlo già sveglio e vestito di tutto punto.-Da quanto sei in piedi?- gli domandò.

-Parecchio!- esclamò Zack con entusiasmo.-Il caffè è sul fuoco.-

-Caffè...?-

-Non hai mai assaggiato il fantastico “caffè alla Zack”, scommetto.- Disse il soldato, correndo verso Tifa. L’afferrò per le spalle e la guidò verso la sedia.

-No, credo di no.- Bofonchiò lei, confusa.

Zack sorrise.-Cloud è sveglio?-

-Dovrebbe.- Rispose Tifa.-Non ne sono certa.-

-Lo sono.-

Cloud era appena apparso nel soggiorno, nient’affatto assonnato. Salutò Zack, poi Tifa, infine andò davanti alla caffettiera e la guardò con aria perplessa.-Ho sentito che ti hanno chiamato.- Disse, all’indirizzo di Zack.

-Era quella persona di cui ti ho parlato ieri.- Spiegò il soldato, mentre apriva un mobile in cui erano ammassate tutte le tazzine. Ne prese tre e le posò vicino ai fornelli.-Ha detto che oggi può incontrarci.-

Tifa lanciò un’occhiata interrogativa a Cloud, che disse:-Zack vuole aiutarci a trovare un lavoro.-

-Impossibile. Già ho cercato in tutti i posti possibili: nessuno offre lavoro.- Disse Tifa, sbadigliando.-Dev’essere colpa della guerra... Nessuno ha voglia di assumere gente nuova. Siamo in crisi.-

Zack aveva cominciato a versare il caffè nelle tazzine con aria assorta.-Effettivamente hai ragione. Nessuno assume, di questi tempi... Però...-

Cloud osservò il liquido scuro che dalla caffettiera fluiva nella tazza, e già sentì il buon profumo del caffè pizzicargli le narici.

-Tentar non nuoce.- Concluse Zack, posando la caffettiera nel lavandino. Prese due tazzine e ne porse una a Cloud, che gli stava vicino, e una a Tifa, che ancora sembrava scettica.-Ditemi una cosa: siete di Midgar oppure siete venuti qui da qualche altra città?-

Tifa sgranò gli occhi. Perché gli interessava?

-Nibheleim.- Disse Cloud, prima che Tifa aprisse bocca.-Siamo natia  Nibelheim.-

Il sorriso di Zack si allargò a dismisura.-Allora siete paesani, proprio come me! Io sono nato a Gongaga, non so se avete presente...-

-Sì.- Disse Tifa, anche se non aveva la più pallida idea di dove si trovasse Gongaga.

Cloud sorrise.

-E perché siete venuti a Midgar?- domandò Zack, curioso.

-Per cercare fortuna.- Rispose Tifa, in tono vago.-Però non stavamo neanche tanto male, in confronto ad adesso.-

Cloud abbassò lo sguardo sulle proprie scarpe.-Già...- sussurrò.

Zack si voltò verso di luie gli lanciò un’occhiata penetrante. Sentiva, anzi, ne era sicuro, che quei due stavano nascondendo qualcosa. Tuttavia preferì non indagare e si accontentò di quelle poche informazioni.

Tifa si sbrigò a cambiare argomento:-E tu? Perché sei venuto a Midgar?-

Zack agitò la tazzina per un po’, silenzioso, poi sospirò e rispose:-Perché volevo... Diventare un eroe.-

Dal tono della sua voce Cloud capì che non ci era riuscito.

-Un... Eroe?- ripetè Tifa, impressionata.

-Ma nella mia situazione è molto difficile essere eroi, anzi...- sospirò Zack, poggiando la tazzina nel lavandino, accanto alla caffettiera ancora fumante.-Credo di aver fallito.-

Cloud avrebbe voluto dirgli che non era vero, che l’aiuto che aveva dato a lui e a Tifa era stato più che un gesto da eroe: si era fidato di due persone mai viste prima, le aveva accolte in casa propria e adesso si preparava ad aiutarli a trovare un lavoro. Era più che un eroe...

Invece non disse nulla, e rimase ad ammirare il sorriso di Zack. La cosa più bella era che sul viso del soldato non mancava mai l’allegria, e questo era già tanto.

-Sono tornato ieri dal fronte di battaglia, nel Wutai.- Raccontò Zack, con falsa leggerezza.-La guerra lì continua, ma non credo ne avrà per molto...!- rise, ma non ci credeva neanche lui.

La guerra economica per la conquista del Wutai andava avanti da anni ormai, ma soltanto recentemente si era scesi al conflitto armato.

Midgar, con la sua potenza industriale esercitata dalla ShinRa, continuava ad avanzare sul fronte nemico, acquistando terreno e territori. Sicchè il Wutai, che da solo non poteva contrastare la forza della grande capitale, aveva cominciato a giocare di strategia.

Così come l’esercito della ShinRa era composto da soldati geneticamente modificati attraverso una misteriosa sorgente d’energia (il Mako), il Wutai aveva iniziato a creare dei mostri in grado di sconfiggerli, e aveva stretto alleanze con paesi che, già sotto il controllo di Midgar, erano intenzionati ad ottenere l’indipendenza.

Zack, nello specifico, era uno di quei soldati che tecnicamente venivano chiamati Soldier, persone dalle capacità strabilianti e distruttive.

Lui ricordava che, quando era ancora un soldato semplice, uno di quelli che portavano solo il casco e il fucile, la vita era stata molto più semplice. Non era mai sceso in guerra, non aveva mai partecipato a missioni suicida, né aveva avuto sulla coscienza tante morti come in quegli anni.

Uno dei motivi per cui aveva deciso di aiutare Cloud e Tifa era per riscattare quelle morti.

-Zack...-

La voce di Cloud interruppe il filo dei suoi pensieri. Alzò la testa di scatto e guardò il suo nuovo amico senza dire nulla, ancora stordito dai propri ricordi.

-Va tutto bene?- domandò Tifa.

Zack tornò a sorridere e diede una pacca sulla spalla a Cloud.-Ma certo!- esclamò, dissimulando tutta la propria sofferenza.-Andiamo da quel mio...- non seppe come definirlo.-Andiamo dal mio capo.-

-Dal tuo capo?- domandò Cloud, arrossendo.

Zack sorrise, furbetto.-L’avete mai visto un generale dell’esercito?-

 

***

 

Cloud non aveva mai visto un uomo come Sephiroth in tutta la sua vita. Le persone come lui, con un tale mix di carisma, fascino, bellezza, intelligenza e forza erano così poche che si potevano contare sulle dita.

Cupo e indifferente quanto Zack era solare e amichevole, Sephiroth pareva essere l’emblema dell’autorevolezza e dell’attrazione fatale.

-E questa sarebbe la “questione incombente”?- domandò, lanciando un’occhiata a Cloud e Tifa.

Zack cercò di calmarlo con le mani.-Teoricamente sì.-

Sephiroth gli lanciò un’occhiata di sbieco.-Credevo di averti congedato per riflettere sulla tua carriera, non per aiutare due senzatetto raccapezzati per strada.-

-Ei!- esclamò Tifa.

Sephiroth scosse la testa.-Perdonatemi.-

Cloud notò che negli occhi stranamente verdi di Sephiroth c’era un bel po’ di disagio, e non era neanche del tutto certo che si trattasse dell’imbarazzo per averli appena definiti  “senzatetto raccapezzati per strada”.

Zack si grattò la nuca, imbarazzato.-Avanti Sephiroth... Ho bisogno che me li piazzi da qualche parte... Devono trovare un lavoro!-

Sephiroth spostò lo sguardo da Zack a Cloud a Tifa, e sorrise con ironia.

Il fatto di dover dipendere da quell’uomo così inquietante e lugubre, pensò Tifa, non era affatto rassicurante.

Zack insistette per un po’, ma Tifa era certa che Sephiroth non lo stesse neanche ascoltando.

All’improvviso il generale alzò una mano guantata, e Zack ammutolì.-Farò quel che posso.-

-Ah!- esclamò Zack, felicissimo.-Grazie, questa sì che è una bella notizia!-

Sephiroth non badò ai ringraziamenti.-Però non posso fare tutto. Dovranno anche cavarsela da soli. Conosco una persona che sta per vendere un locale, un bar per la precisione. Visto che siamo in una situazione un po’ complicata ha deciso di darlo via per pochi guil...-

Tifa e Cloud si guardarono. Un bar? Non avevano mai lavorato in un bar... Sapevano a stento come cucinare un uovo...

Sephiroth notò che stavano esitando, tuttavia continuò:-Posso telefonargli e chiedergli di fermare ogni contrattazione, in modo da permettervi di acquistarlo.-

-Ma non avremmo i soldi!- esclamò Tifa, con veemenza.

-Questo non è un mio problema. È l’unico modo che conosco per darvi una mano. Ormai c’è solo un modo per lavorare e guardagnare...- e nel dirlo Sephiroth si voltò verso la ShinRa quasi automaticamente.

Zack s’incupì.

Gli occhi di Cloud si spostarono dalla strada al complesso industriale, e per un attimo sembrò prendere in considerazione la questione.

-Non scherziamo.- Disse Zack, con allegria.-Conosco qualcuno che può aiutarci.-

Tifa fece una faccia strana. Quella frase l’aveva già sentita.

Sephiroth sorrise, sarcastico fino al midollo.-In tempi di guerra ci sono solo due tipi di lavori che vanno molto: i becchini e gli armieri.-

Cloud rabbrividì.

-Beh... Non solo loro.- Disse Zack con un sorriso.-Scusa Sephiroth, dobbiamo andare.-

Sephiroth annuì e fece un lieve cenno di saluto con il capo.-Cerca di concentrarti anche sull’altra questione, Zack.-

Il soldato lo assecondò, ma a Sephiroth non sfuggì che la sua era soltanto un’annoiata remissività.  Nonostante ciò non gli disse nulla, si voltò e se ne andò verso la ShinRa, camminando nel gelo della città.

Zack rimase a fissare le spalle di Sephiroth. Non aveva nessuna voglia di mettersi a pensare alla propria carriera, piuttosto aveva intenzione di gettarsi anima e corpo nell’aiutare Tifa e Cloud, che intanto si guardavano con aria confusa.

-Hai avuto un’idea?- domandò Cloud a Zack.

Zack si riscosse di colpo.-Sì. Ma dovremo lavorare.-

Tifa era un po’ perplessa.-Scusa, Zack... Ma tu non dovresti andare con Sephiroth?-

-Il grande capo mi ha messo in riserva per un po’.- Spiegò Zack, alzando il pollice con un sorriso ampio sulle labbra.-Per cui ho del tempo libero.-

-Cosa facciamo adesso?- chiese Cloud, ansioso di scoprire cos’avesse architettato il soldato.

-Siete mai stati al mercato...?-

Cloud scosse la testa.

Zack si posò le mani sui fianchi, soddisfatto.-Meglio così.- Poi aggiunse:- La prossima destinazione sarà proprio quella.-

 

 

 

Angolino di Tico:

 

Eccomi di nuovo qui! Aggiornamento veloce stavolta, perché vorrei sbrigarmi ad entrare nel vivo della storia!

Beh... Non ho molto da dire stavolta, voglio solo che i fatti non sono esattamente uguali a quelli del gioco.

Ancora non ho rivelato la ragione per cui Zack è tornato a Midgar, ma l’ho fatto volutamente (suspence!)...

Vi assicuro una giravolta di eventi molto particolari :3

Un bacio da Tico

  
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