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Autore: tiziana93    13/07/2006    1 recensioni
Il dolore, è una cosa che c'è in tutti noi
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL DOLORE

 

“Pensavo al dolore, si al dolore, quanto c’è ne, è dappertutto, e se stai li immobile e chiudi gli occhi lo senti trasalire dentro di te. Hai tanta paura, tanti, troppi sentimenti sono dentro di te, e quando si coalizzano formano il dolore, senti i tuoi occhi farsi sempre più pensanti e inizi a vedere annebbiato per le tante lacrime. Vorresti reagire, ma all’improvviso non riesci neanche a pronunciare una singola parola. E poi, ci sono i segreti e le bugie nel quale l’umanità vive, mi sono annoiata di essere un’umana, c’è troppa violenza, troppa, odio, solo odio e rancore, la voglia di essere potenti senza pensare agli altri mi fa sentire così sola in questo mondo ormai, ormai che ho perso le persone più care e che non ho ragione per vivere, ora che il male e venuto ed ha trionfato, ormai che nessuno può cercare di sconfiggerlo, ormai non c’è più ragione di vivere, ora che tanto sangue è stato versato, ormai”.  

 

                                                                       

Mentre Hermione pensava a quella parole, la sua vita ormai non aveva più senso. Era li, immobile, sdraiata per terra, ormai come se fosse morta. Voldemort aveva distrutto tutto e tutti. Hogwarts ormai non esisteva più e magliai di ragazzini innocenti erano morti per mano della maledizione senza perdono più atroce. Ormai il male era riaffiorato, e la maggior parte dei maghi era passato dal lato buio. Per non essere uccise certe persone avevano sacrificato i propri figli e le propri mogli. L’eco della risata fredda e maligna di Voldemort era da per tutto, e il sole era come se fosse morto visto che l’alba non giungeva mai. Hermione sentiva il dolore accrescere dentro di lei.....vicino a lei stesi per terra c'erano i corpi senza vita del suo migliore amico Harry, e del suo grande e unico amore, Ron. Ora per lei era come se non avesse più i sensi. Riusciva a sentire solo uno strano rimbombo, era come se stesse in un sogno, era così lontano dalla realtà. Non riusciva più a muoversi, piangeva, piangeva, ormai che aveva perso le persone più care a lei non aveva nessun motivo di vivere. Vedeva come un rwm le immagine della sua vita con Ron Harry,  li sentiva addirittura ridere, ma più ricordava e più stava male. Pensava quando Harry e Ron l’avevano salvata dal troll, quando lei e Harry avevano fatto fuggire Sirius, ormai morto anche lui nel vano tentativo di uccidere Voldemort, quando Ron e Harry si erano litigati al 4° anno, quando Ron le confesso che l’amava, e di quando Ron aveva chiesto di sposarlo. Ma ormai i corpi senza vita delle persone più importanti della sua esistenza erano distese a fianco a lei e aveva pensato di restare lì finche non fosse morta. Ma poi cambiò idea si alzo e quasi senza forze iniziò a camminare. Poi vide Voldemort in piedi a guardare l’opera dei suo alleati, si senti così schifata, non si può neanche spiegare cosa sentiva dentro. A quel punto come se volesse far uscire fuori tutto quello che aveva dentro inizio a urlare. Era un urlo pieno di odio verso la creatura che le aveva rovinato la vita. Allora Voldemort si girò verso di lei, e iniziò di nuovo a ridere, ma questa volta sembrava divertito alla vista della ragazza straziata. Allora Hermione prima che potesse capire ciò che il suo cuore diceva al cervello cosa fare aveva già impugnato la bacchetta e aveva gridato- Avada Kedavra- cioè l’anatema della morte. La maledizione colpi Voldemort, e come si aspettava Hermione non morì, ma capì che in quel momento non era più divertito, e capì anche che da un momento all’altro l’avrebbe uccisa. Ma non si mosse, forse voleva davvero essere uccisa, voleva rincontrare Ron e Harry e prima che se ne poté rendere conto un fascio di luce verde l’aveva colpita. Non senti dolore, ma neanche si aspettava di sentirlo. Era come se fosse una piuma, come se il peso del corpo che aveva tenuto per anni non ci fosse più. Come se si fosse liberata da ogni legame. Si sentiva per la prima volta libera, si sentiva bene è mentre non sapeva dove fosse non potè far a meno di pensare che falesse la pena morire per sentirsi così.

 

vi prego, è la prima volta che scrivo una storia, eccetto "ron, il mio ron, che è orribile, perciò se scrivete recensioni, fatelo con pietà :-)
  
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