Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Rota    19/11/2011    1 recensioni
La svegliò, tra le coperte ruvide di quel letto da carcerata, un urlo di sofferenza che proveniva da lontano; oltre il corridoio non sapeva cosa ci fosse ma ricordava che suo fratello era stato condotto proprio là e questo bastò per rubarle la coscienza al sonno.
Si alzò nell'aria gelida e camminò fino alla porta, cercando di sentire altri rumori, ma nulla dopo quello arrivò furtivo al suo orecchio.
Bella, nell'oscurità della sua prigione, pensò forte prendendosi le mani tra le proprie dita in maniera nervosa.

[Belgio - Danimarca - Olanda - Prussia; ispirato al film "La rosa bianca"]
Genere: Angst, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Belgio, Danimarca, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: Rota
*Titolo: Moderna Antigone
*Capitolo: IV - Gilbert
*Fandom: APH - Axis Powers Hetalia
*Personaggi: Belgio/Bella van Hallen, Olanda/Johannes van Hallen, Danimarca/Hans Handersen, Prussia/Gilbert Beilschmidt.
*Generi: Storico, Introspettivo, Drammatico
*Avvertimenti: AU, What if...?, Raccolta, Flash fic
*Rating: Giallo
*Tema/Prompt: Momenti/Tramonto
*Credits: Questa fanfic trae ispirazione dal film "La rosa bianca", diretto da Marc Rothemund; inoltre i personaggi che muovo nascono dalla fantasiosa mente geniale di Himaruya Hidekaz.
*Dedica: Alla mia Bellissima Belgio, che attendeva una fanfic su questi tre da tempo - che io prometto prometto ma alla fine non scrivo molto spesso X°D
*Note: Ho visto da poco questo bellissimo film e ne sono rimasta davvero ispirata.
L'Ispettore che interrogò a lungo Sophie, nel film, compare un'ultima volta di fronte alla donna prima dell'esecuzione. Vorrei ritrarre di lui proprio quel momento.
Faccio alcuni riferimenti a certe tesi del Nazismo, in questo testo, in particolare a quell'interpretazione sbagliata che si diede alle teorie sull'evoluzionismo di Darwin.
E con questo capitolo chiudo la piccola raccolta. Spero sia stata di vostro gradimento (L)
 
 

Gilbert



Aveva un cappello che ne celava lo sguardo, Gilbert, perché era paradossale ma aveva bisogno di qualcosa nel quale potersi celare all'occorrenza. Le prigioni non gli erano mai sembrate così fredde e buie - e dire che lui le aveva frequentate molto, da quando la Dittatura era salita al potere: fare in modo che i criminali fossero giustiziati secondo la Legge era il suo lavoro.
Però, in quel momento, Gilbert non era un Ispettore ma un semplice uomo.
Aveva provato a separare le due attività, sposando ideali fieri e altissimi con cui il nero Partito aveva riempito le pance vuote dei tedeschi affamati. Anche la sua, anche la sua era stata riempita così, in quell'epoca dove non c'era altra salvezza per tutto loro.
Aveva ripetuto mille e più volte le sue motivazioni, spacciandole come unica verità possibile - e su quella scala di valori aveva giudicato cosa fosse giusto e cosa fosse invece sbagliato.
Certo era che non si sarebbe aspettato che colei che aveva chiamato aspramente "traditrice" gli venisse a parlare di coscienza. Aveva riso, anche in faccia a lei; aveva riso perché era solito farlo, sprezzante di tutto e di tutti, della forma umana e della morale che lui disconosceva.
Se l'orgoglio e la forza nera c'era ed esisteva, significava che meritava la vittoria che si stava conquistando, pur a scapito dei più deboli. Deboli come lei, esattamente come lei.
Ma non aveva saputo ribattere quando lei gli aveva parlato di amore, di solidarietà, di pace e di fratellanza - perché i valori in cui credeva trovavano solo contraddizione di fronte all'immensità di sentimenti così alti.
La guerra non portava pace.
Lo sterminio non portava vita.
Era così semplice, e aveva dovuto dirglielo lei.
Così Gilbert era andato in prigione nel momento stesso in cui aveva saputo che sarebbe stata giustiziata. Aveva firmato lui stesso uno dei tanti fogli che l'avevano condannata, ma come il membro di un branco che assiste impotente alla caduta del suo capo, Gilbert aveva bisogno di rivolgerle un'occhiata prima che non gli fosse stato più possibile.
Il tarlo del dubbio, inesorabile, stava mordendo la sua coscienza.
 
La vide mentre veniva portata via dalle guardie - a fumare l'ultima proibita sigaretta assieme ai compagni, in un estremo impeto di vita - e lei gli rivolse una sola occhiata e una sola frase.
-Non ho alcun rimpianto. Spero che possa essere così anche per lei, quando verrà il momento.-
Il tramonto di Bella van Hallen fu per lui il più rosso e magnifico di tutti.
   
 
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