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Damon
uscì dall'auto, prese i bagagli e si avviò verso l'entrata
della dimora.
Summer scese dalla moto e lo seguì, ma una
volta arrivata all'ingresso qualcosa la bloccò.
“Che
diavolo fai lì impalata?! Entra!” la redarguì lui,
con i suoi soliti modi sgarbati.
“Non posso credere di
essermi lasciata convincere...” mormorò ancora
incredula, avanzando il fatidico passo all'interno della casa.
Damon
ignorò quell'affermazione e si avviò verso le
scale.
Summer lo seguì, e il vampiro si fermò
all'ingresso della stanza successiva alla sua.
“Prima le
signore... “ disse facendola entrare.
Summer si guardò
intorno; la stanza era molto simile a quella di Damon come stile e
grandezza. Subito notò l'armadio: grande il triplo rispetto a
quello del Motel. Notò una porta alla sinistra; l'aprì,
e fu meravigliata dalla vista di un bagno color crema, non grande
quanto quello di Damon, ma decisamente accogliente e pieno di
comfort.
“Devo ammettere che come sistemazione non è
affatto male...” affermò leggermente meno scettica
riguardo a quell'assurda decisione, presa più per porre fine
alla discussione con Damon che per una razionale valutazione dei pro
e dei contro.
Il vampiro poggiò le sue cose in un angolo e
poi le si avvicinò.
“E per di più... adesso ti
ho a portata di mano...” sibilò al suo orecchio,
abbracciandola da dietro con un braccio, e intrufolando la mano
destra tra le sue cosce.
La cacciatrice, con una mossa rapida e
decisa, afferrò l'avambraccio di Damon e, facendoglielo
passare sopra la testa, si trovò dietro di lui bloccandogli il
braccio contro la schiena.
“Ripeto....come sistemazione non
è male...peccato che la compagnia sia pessima!” asserì
con tono alterato.
“Beh... di certo non ci annoieremo...”
la voce del vampiro era corrotta dal leggero dolore che Summer stava
infliggendo alla sua spalla a causa della torsione.
La cacciatrice
lo liberò da quella presa.
“Ora, se permetti, devo
sistemare tutte le cose che hai gettato senza criterio nella mia
valigia...” disse spingendolo fuori.
Il vampiro si fermò
di forza alla soglia.
“Cosa?! Vorresti mandarmi a letto
senza cena!?” chiese allibito guardandola
famelico.
“L'intenzione è proprio quella! Buonanotte
Damon!” rispose risoluta, chiudendogli la porta in faccia.
Il
vampiro restò lì, per una manciata di secondi, con un
faccia sconvolta. Da quando non aveva più potere sulle donne?!
***
***
Qualcosa
evidentemente era andato storto. La sua determinazione aveva ceduto
all'improvviso. Perché se lo ritrovò addosso come
un'onda impetuosa che con la sua forza ti trascina a riva.
Summer
sentiva di non avere nessun controllo; il suo petto ed i suoi seni si
sfregavano ai ritmi che imponeva il vampiro, che audace si muoveva
tra le sue gambe. Sentì le sue labbra carnose sulle proprie,
poi le sentì scendere sul collo, e poi ancora per tutta la
distanza che lo separava dal seno. Il vampiro sì accanì
per qualche minuto su quei morbidi rigonfiamenti, e poi continuò
a baciare avidamente ogni centimetro di pelle, fino ad arrivare ai
punti più sensibili del suo corpo. Un forte gemito uscì
dalle labbra della cacciatrice, che di colpo....si
svegliò.
“Buongiorno dormigliona!” il sorriso
beffardo di Damon, che le stava sdraiato accanto, lasciò
intendere a Summer ogni cosa.
Lo guardò infuriata: entrare
nel suo sogno era stato un colpo davvero basso!
“E' normale
per te sbavare così tanto ?!...oppure questo è un caso
isolato causato da un sogno...particolarmente interessante?!”
le chiese divertito.
“Vattene” scandì
furibonda.
“Quindi tu dormi in babydoll...questa è
una cosa davvero ammirevole! Tutte le donne dovrebbero farlo!”
affermò, alzando il lenzuolo per sbirciarne il contenuto,
senza badare all'ira della cacciatrice che si alzava come il mercurio
di un termometro vicino ad una stufa.
“Va Via”
articolò nuovamente, tirandosi il lenzuolo sul petto e
mettendosi a sedere.
“Sai... adesso ho capito perché
non vuoi dormire con me... “ la fissò con attenzione “A
prima mattina...sei ...davvero orribile!” disse pensando il
contrario.
“Ok, adesso basta!” la cacciatrice si alzò
e si diresse verso l'armadio.
Prese tutti gli abiti in una sola
volta e li gettò sul letto.
“Come diavolo mi è
saltato in mente di assecondarti!?” si rimproverò
prendendo la valigia posta sotto il letto.
Il vampiro si alzò
avvicinandosi a lei.
“Vieni!” disse prendendola per la
mano e trascinandola fuori dalla stanza.
La cacciatrice si
ammutolì e lo seguì, odiandosi per il fatto di provare
piacere in quel semplice contatto.
Il vampiro la condusse al piano
di sotto e in breve raggiunsero la cucina.
“Non te ne puoi
andare! Ho riempito ogni mobile... ed il frigo...credo che stia per
esplodere!”
“Sei andato a fare la spesa?” gli
chiese sorpresa.
“Beh sì... se per fare la spesa
intendi soggiogare qualcuno per farla al posto tuo!”
Summer
sorrise, e in quel gesto contorto percepì una nota di
dolcezza.
Sospirò con aria arrendevole, pensando che
sarebbe rimasta lì fino a quando non avesse trovato un'altra
sistemazione.
“Beh...in questo caso” gli sorrise
ancora “... cosa vuoi per colazione?”
Il vampiro fece
un sorriso diabolico; poi la scaraventò sul tavolo e la baciò
con passione.
Lei non fece resistenza; capì di avergli
resistito fin troppo.
***
***
Elena
e Caroline stavo entrando nella scuola, quando la vampira vide
arrivare il suo ragazzo.
I due si baciarono teneramente, sotto lo
sguardo lievemente imbarazzato dell'unica umana.
“Mia zia si
è svegliata...” rivelò il licantropo ad
entrambe.
Elena sorrise.
“Non puoi immaginare quanto sia
sollevata...quando la dimetteranno?” domandò con
apprensione.
“Tra un paio di giorni...”
“Dovrei
portarle dei fiori...oppure dei cioccolatini...o forse entrambe le
cose!” intervenne Caroline, pensando ad un modo per conquistare
la simpatia della zia del suo ragazzo.
“Se cerchi di fare la
ruffiana con lei...credimi se ne accorgerà e ti detesterà
ancora di più!” disse con dolcezza.
Elena sorrise
ancora una volta.
“Che intendi con detesterà ancora
di più!? Pensi che mi detesti?! Perché dovrebbe
farlo?!...Cioè...sono adorabile!... tutti i parenti
impazziscono per me! Soprattutto le nonne!...Uffa Perché non
hai una nonna?!” si lagnò con enfasi la vampira, mentre i
due entravano nell'edificio divertiti dai suoi viaggi mentali.
***
***
Dopo
quell'attimo di passione ed una rapida doccia, i due si prepararono
per uscire.
“E' tardissimo...” asserì Summer
tra sé e sé raggiungendo Damon all'ingresso.
“Se
la sera mi mandi a letto senza cena...la mattina sono doppiamente
affamato...quindi, che ti serva da lezione!” disse con calma,
mentre si metteva la giacca.
Summer lo guardò
contrariata.
“Guarda che non ti stavo accusando di
niente...era solo un'affermazione! E comunque non dare per scontato
che io voglia fare sesso con te tutte le sere...A proposito...com'è
la politica sugli ospiti? Non dovrò mica avvisarti! Spero...”
disse seria. In fondo non poteva negare di aver fatto un pensierino
malizioso sul cameriere dagli occhi blu del Grill.
“Puoi
fare quello che ti pare...” rispose con freddezza. Damon si
sorprese di quanto quell'affermazione l'avesse infastidito; ma forse
solo perché non voleva estranei in giro per casa,
pensò.
Uscirono e Damon si diresse verso l'auto.
“Andiamo
con la moto!” disse la ragazza lanciandogli le chiavi.
“Non
riesci proprio a stare lontana dal mio corpo, vero?!” asserì
con la solita presunzione afferrandole.
La ragazza gli fece
un'occhiataccia e si sedette dietro di lui.
Sarebbe stata una
convivenza davvero difficile, pensò.
***
***
“Come
ti senti?” domandò Carol non appena mise piede nella
camera di Blair.
“Sono stata meglio” rispose
debolmente.
“Ti rimetterai presto...” Carol cercò
di essere rassicurante, in fondo, dopo tutto ciò che era
successo, dopo tutto quello che aveva scoperto, capì che anche
un personaggio come Blair poteva essere rivalutato.
“Quel
vampiro ha i minuti contati...” bisbigliò con un filo di
voce quasi impercettibile e con uno sguardo furente.
“Adesso
devi pensare solo a rimetterti in forze...nient'altro.”
***
***
In
casa Wilmore, Damon aveva trovato una lavagnetta con un gessetto.
L'aveva divisa in due con una linea verticale e aveva scritto
'pro' a sinistra e 'contro' a destra; poi aveva riempito la colonna
pro con una sola parola: sesso.
Con un volto serafico la mostrò
a Summer.
La cacciatrice rise con una nota di avvilimento.
“Che
diavolo sarebbe?” chiese quasi dolcemente.
“Pro e
contro della nostra convivenza”
“Quindi l'hai capito
che non intendo restare da te...?!” Summer ci aveva pensato;
non poteva stare lì, si sarebbe cercata una casa e poi sarebbe
scappata via come il vento!
“Ed io ho messo a punto questo
supporto visivo a posta per farti valutare meglio la cosa”
“Bene...allora, contro: il nervosismo che mi provochi mi
farà venire le rughe prima del tempo!”
Il vampiro
scrisse 'rughe' nella colonna dei 'contro'.
“Pro: sesso”
rispose lui indicando la parola sulla lavagna.
“Contro: mi
sembrerà di non avere neanche un attimo di privacy”
Il
vampiro scrisse 'mancanza di privacy' nella rispettiva colonna.
“Pro:
sesso” continuò lui.
“Non ha senso riempire la
colonna dei pro con la parola sesso, possiamo farlo anche senza
abitare sotto lo stesso tetto!”
Il vampiro girò la
lavagna, e prima di ogni 'sesso' mise il simbolo matematico del
'più'.
La mostrò nuovamente a Summer, che invano
cercò di trattenere la risata.
“Lascia perdere
Damon...stasera prenderò il mio portatile e mi metterò
a cercare un'abitazione...e tu non potrai
impedirmelo!”
“Andiamo...non credi di esagerare? In
fondo è quasi mezzo giorno ed io sono ancora vivo...significa
che non è poi così terribile” disse posando la
lavagna dove l'aveva trovata.
“Fammi capire bene Damon, da
cosa ti distraggo esattamente?” Summer aveva capito benissimo;
era innamorato della ragazza di suo fratello; era questo il pensiero
che doveva evitare, ma era curiosa di sentire la sua risposta. Poi,
però, vide il volto del vampiro diventare cupo e se ne
pentì.
“Beh tante cose...il buco nell'ozono per
esempio...” come sempre si nascose dietro un muro
d'ironia.
Summer sorrise.
“Ah beh... se è per
questo allora, sono felice di esserti d'aiuto” disse con
dolcezza e giocosità, capendo l'antifona.
“Pro: non
mi dispiace averti intorno...” ammise il vampiro senza
guardarla e facendo finta di rovistare distrattamente tra le cose dei
Wilmore.
Summer finse di non badare a quell'affermazione, ma dopo
poco si rese conto di stare ancora sorridendo.
“Qui non c'è
niente...” asserì poco dopo per interrompere quello
strano silenzio.
***
***
“Abbiamo
visitato quindici case, penso che per oggi possa bastare” disse
Summer uscendo insieme a Damon dalla dimora dei Tanner.
“Ok...”
rispose il vampiro.
Tra i due si creò un attimo di disagio: finalmente era arrivato il momento di separarsi.
“Beh...Penso
che andrò al Grill a bere qualcosa” disse Summer.
“Vado
al Grill a farmi un giro di Scotch” asserì Damon.
I due
avevano parlato contemporaneamente.
Si creò l'ennesimo momento di disagio.
Si sorrisero con titubanza e si avviarono
verso la moto.
***
***
“Tu
bancone - io tavolo” disse Summer appena di due misero piede al
Grill.
“Perfetto” rispose Damon, e si allontanarono
all'istante.
Entrambi capivano che non potevano stare tutto quel
tempo insieme; era una situazione assurda.
Il vampiro vide Alaric
seduto al bancone e si accomodò accanto a lui.
“Hai
una bella cera Rick! Nessuno penserebbe che di recente sei morto...”
“Va al diavolo Damon!” l'ammonì subito senza
voltasi.
“Niente rancori! Ok?! Ero piuttosto incazzato quel
giorno...succede, quando le persone mi dicono quello che dovrei ...o
peggio...quello che sarebbe giusto fare!” asserì con un
tono duro.
“Mi hai ucciso Damon!” scandì con
rabbia.
“Andiamo...ti ho fatto di peggio! Ricordi?! Ho
trasformato tua moglie in un vampiro, e ci ho fatto anche sesso prima
di ucciderla, se hai superato questo, penso che un breve sonnellino
sia sorvolabile! Non trovi?!”
Alaric lo guardò con
uno sguardo furioso.
“Sei solo uno stronzo...” mormorò
alzandosi. In quel momento la vicinanza di Damon era
intollerabile.
Damon fece una smorfia indecifrabile e poi fece
segno al barista di versargli dello scotch.
Si guardò
intorno; Alaric se n'era già andato, e fu colpito
dall'immagine di Summer vicino a Matt, che sorrideva un po'
troppo.
Usò il suo superudito per ascoltare.
“Me
la porti una birra occhioni blu...” gli disse dolcemente.
Il
ragazzo sorrise e diventò leggermente rosso.
“Puoi
chiamarmi Matt” rispose timidamente.
“Summer”
I
due si strinsero la mano.
“Arrivo subito con la tua
birra...Summer” asserì, ancora un po' intimorito.
Appena
Matt si allontanò dalla ragazza, Damon la raggiunse,
accomodandosi di fronte a lei.
Summer lo guardò
contrariata.
“Il bancone è dall'altra parte”
affermò infastidita.
“Ho pensato ad un povero gattino
bloccato su un albero...e ho sentito il bisogno di distrarmi...!”
mormorò angelico.
“Oh ma che animo sensibile...”
affermò lei con giustificato scetticismo.
Il ragazzo arrivò
con la birra di Summer.
“Grazie mille...Matt” sussurrò
con libidine.
Il ragazzo arrossì ancora e si congedò.
Damon
osservò la scena inconsciamente infastidito.
Summer sollevò
la birra per proporre un brindisi.
“Alla tua sensibilità...”
proferì con palese ironia.
Il vampiro sorrise.
“Alle
distrazioni...” disse avvicinando il bicchiere alla
bottiglia.
In quell'istante il telefono del vampiro vibrò.
Era un messaggio di Elena - Devo parlarti, puoi passare da me?-
Damon lo lesse subito.
“Sai Summer, le tue tacite
preghiere sono state esaudite..” disse porgendole un mazzo di
chiavi.
Lei le afferrò; era ovvio che fossero quelle di
casa.
Lo guardò incuriosita in attesa di maggiori
dettagli.
“Per qualche ora hai casa tutta per te...Potrai
cucinare e bere tutto il vino che vuoi senza avermi tra i piedi!
Approfittane!”
“Wow...non posso credere che tu mi
stia finalmente lasciando un po' in pace...”
“E invece è proprio così. Ma
sappi che dopo avrò bisogno di una doppia dose di
distrazione...”asserì, con un chiaro riferimento
sessuale che la cacciatrice colse al volo.
“Vai al
diavolo, Damon” rispose con un tono da cantilena, come se glielo avesse detto per la milionesima volta di fila.
Il vampiro
sorrise e si avviò verso l'uscita.
***
***
“Allora...di
cosa volevi parlarmi?” le chiese comparendo accanto alla
finestra.
La ragazza, che intanto si stava spazzolando i capelli,
sussultò leggermente.
“La zia di Tyler si è
ripresa...” rivelò con voce preoccupata.
Alaric, alle
prese con i fornelli, sentì delle voci, e incuriosito si avviò
verso le scale.
“...Quindi dovrò andare a terminare
l'opera. Beh grazie per avermi avvisato!” disse ironicamente,
generando una smorfia contrariata sul volto della ragazza.
Alaric
riconobbe chiaramente la voce di Damon, e si avviò verso la
stanza di Jeremy per ascoltare meglio quella conversazione.
“Lo
sai che non è quello che voglio...” disse lei.
“Ed
è appunto per questo che volevo che lo sapessi da me...ti
prego Damon, non c'è bisogno di ucciderla, dirò a Tyler
di convincerla a lasciare la città non appena si sarà
ripresa”
“Quella donna è un licantropo Elena...
credi davvero che non vorrà vendicarsi? E ti ricordo che tra
qualche giorno ci sarà la luna piena...” disse
avvicinandosi.
“La convinceremo in tempo... fidati di me”
insistette con apprensione.
“E come?! Dicendole... 'non era
nei piani che lei sopravvivesse Miss Lockwood, ma visto che è
capitato, per favore, dimentichi l'accaduto e se ne vada..' Dubito
che un approccio del genere possa funzionare”
“E cosa
vorresti fare?! Ucciderla solo perché è
sopravvissuta?!”
“Esattamente” disse con
naturalezza.
Intanto, Alaric, nascosto nel bagno comunicante,
sentiva ogni cosa.
La ragazza gli afferrò la mano, e il
vampiro trasalì leggermente.
“Damon... andiamo, ti
chiedo solo un po' di tempo per parlarle... “ sussurrò
dolcemente, cercando di convincerlo a desistere.
“Non ti
assicuro niente Elena...” disse un attimo prima di sparire.
***
***
Come
le aveva promesso, Damon lasciò a Summer il tempo per godersi
un po' di privacy.
Quando entrò, tutte le luci erano spente
ad eccezione di quella della cucina.
Si avviò e sentì
della musica; ma lei non c'era.
Seguì la musica e capì
che la ragazza doveva trovarsi in veranda.
Quando aprì la
porta che dava all'esterno, trovò il tavolino apparecchiato e
illuminato da delle candele; due bottiglie di vino, di cui una
rigorosamente vuota, e Summer che ballava sul muretto, con un
vestitino rosso ed un calice di vino in una mano.
La cacciatrice
non si era accorta della presenza del vampiro e continuava a ballare
sulle note di Smooth
di Santana e Rob Thomas .
Damon incrociò le braccia e
si appoggiò allo stipite della porta guardandola incuriosito e
divertito; e solo dopo un po' la cacciatrice notò la sua
presenza.
Lo vide e continuò a ballare senza farsi
problemi; poi appoggiò il bicchiere sul muretto, e con
l'indice fece cenno al vampiro di avvicinarsi.
Con aria divertita,
Damon salì sul muretto, insinuò la sua gamba tra quelle
della ragazza a mo' di Lambada ♫ Gimme your heart, make it real
or else forget about it ♫ poi afferrò la sua mano,
poggiandole l'altra sul fianco, e le fece inarcare la schiena a tempo
di musica.
La ragazza si girò appoggiando la schiena al suo
petto, poi piegò il gomito per accarezzargli i capelli e si
portò la mano del vampiro sul ventre.
“Ceni a lume di
candela... ti scoli due bottiglie di vino... ti metti a
ballare...vedo con piacere che sai divertiti anche da sola!” le
sussurrò all'orecchio.
La ragazza continuò a muovere
il bacino ritmicamente, strusciandolo con sensualità contro il
suo corpo e facendolo impazzire.
“Andiamo a ballare sul
tetto...” suggerì col tono di chi è chiaramente
brillo.
Il vampiro sorrise: due bottiglie di vino forse erano
troppe anche per una cacciatrice.
“Ubriaca come sei
rischieresti di cadere...” bisbigliò
premurosamente.
“Non fare il guastafeste!... E poi non sono
ubriaca!” con la super velocità, in un attimo si trovò
sul colmo del tetto e continuò a ballare.
Damon la
raggiunse e la tirò a sé per improvvisare qualche altro
passo di danza.
“...E poi se dovessi cadere ci saresti tu a
prendermi...” continuò lei.
“Ah.. se fossi in
te non lo darei per scontato! Non dimenticare che mi hai
torturato...potrei cogliere l'occasione per vendicarmi...” la
sua ironia fu così velata da lasciare spazio al dubbio.
“Beh..
c'è solo un modo per scoprirlo...” con l'andatura
incerta di chi ha bevuto troppo, la cacciatrice si diresse verso la
fine del colmo sotto lo sguardo incuriosito di Damon.
Guardando
il vampiro con determinazione, aprì le braccia e si lasciò
cadere all'indietro.
Per un nanosecondo Damon restò
immobile ed allibito, ma subito la raggiunse per prenderla in
braccio.
“Sei impazzita o cosa?!” disse arrabbiato e
sollevato.
“Visto?! Sei un tenero Coniglietto Pasquale...”
mormorò divertita.
Il vampiro si infastidì.
“Buona
notte Summer” disse, prima di togliere le braccia per lasciarla
cadere a terra.
“Ahi!” le uscì, quando il suo
fondo schiena toccò il suolo.
“E rimetti tutto in
ordine!” continuò allontanandosi. Sul volto del vampiro
c'era un sorriso; quella ragazza era irritante, nevrotica e
violenta...ma era davvero un'ottima distrazione!
Angolino
NaNa***
Ciao a
tutti^^ come potete vedere sto gettando le basi per un po'
d'azione...in fondo mica possiamo aspettare Klaus... xD che noia
altrimenti!!!
Come sempre spero che il capitolo sia piaciuto e
ringrazio tutti^^
Alla prossima^^