Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: May_Z    20/11/2011    8 recensioni
[Cit. tratta dal testo]:
Gli occhi sono ciechi, il silenzio ti rimbomba nelle orecchie, i sensi sono assopiti sotto un'inspiegabile coltre di ghiaccio.
Allora è questa la morte, deve essere la morte.
Ma se sei morto, Lucius, perché il tuo animo è ancora tormentato?
Perché la vista ti è negata, ma la mente scorge ancora immagini dimenticate?
Sono gli occhi del buio, Lucius, e tu non puoi scappare.
Questa storia ha partecipato al "Bonus Song Contest" indetto da MedusaNoir classificandosi seconda
Questa storia ha partecipato ai "Multifandom Oscar" di Dark Aeris vincendo l'Oscar per il Miglior personaggio Femminile non protagonista
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Nome: May_Z
Titolo: Panta Rei~Tutto scorre. Persino tu.
Numeri scelti: 13: Olivia Lufkin – Wish: Il tuo sorriso annulla il rumore
27: Follow The Mad – Panta rei (Titolo)
55: La Magnolia Bianca – Dolci le sue labbra (Song-Fic)
Tipologia: One-Shot, Song-Fic
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-Fic
Rating: Verde
Avvertimenti: One-Shot
NdA: Allora... La fic è ambientata nel periodo che Lucius Malfoy ha trascorso ad Azkaban in seguito ai fatti accaduti al Ministero della Magia alla fine del quinto libro.
Come viene spiegato diverse volte nel corso della serie, Azkaban è un luogo che sconvolge e confonde anche le menti più lucide. E nemmeno Lucius ne sarà immune.
Se la narrazione risulta a tratti un po' confusa, è un effetto voluto: spero non infastidisca e non disturbi troppo la lettura.
Concludo dicendo che mi sono permessa di cambiare una parola della canzone: la parola Padre, a mio parere, aveva un'accezione troppo religiosa; io ho quindi deciso di cambiarla con Signore.

 

 

 

Panta Rei

***

Tutto scorre. Persino tu.

 

 

Rumori assordanti penetrano opprimenti sotto la pelle pallida e si insinuano nel sangue che ribolle nelle membra tremanti, nelle mani rigidamente serrate sulle tempie bagnate da rivoli di amaro sudore che scendono lentamente verso l'insano livore delle labbra scarne.
Urla, sussurri, voci concitate provenienti da chissà dove, frasi scombinate e parole senza senso.
Denti digrignati, stridori di unghie insanguinate sulla pietra, lamenti di anime abbandonate.
Tuoni di un cielo in tempesta, il fragore delle onde di un mare arrabbiato, la voce del vento che infuria da ogni spiraglio.
Rumori che scorrono, rumori che passano, rumori che affievoliscono.

Improvvisamente tutto comincia a sbiadire, l'odore di putrefazione inizia a perforare le narici, la tenebra, divenuta ormai prepotente, incombe su di te.
Un fruscio, un impercettibile gemito; poi più nulla e tu, Lucius, vieni avvolto da quel buio infernale, avvinghiato in quelle spire asfissianti, incapace di riemergere dall'oblio che lentamente ti inghiotte.

 

 

D'improvviso è silenzio,
labbra tremanti,
io non so cos'è che invade
questo cuore tetro e assurdo di un demone,
cos'è che muta la realtà.

 

 

Brividi inspiegabili ti percorrono la nuca scoperta, testimoni di quel freddo innaturale che si è impadronito del tuo corpo così debole.

Gli occhi sono ciechi, il silenzio ti rimbomba nelle orecchie, i sensi sono assopiti sotto un'inspiegabile coltre di ghiaccio.
Allora è questa la morte, deve essere la morte.
Ma se sei morto, Lucius, perché il tuo animo è ancora tormentato?
Perché la vista ti è negata, ma la mente scorge ancora immagini dimenticate?
Sono gli occhi del buio, Lucius, e tu non puoi scappare.

 

«Perché, Lucius, perché non capisci? Quelli come lei non sono nostri pari e mai lo saranno: non hanno nemmeno il diritto di rivolgerci la parola. Cos'è, vuoi diventare la vergogna di questa famiglia?». Abraxas ti trascina per la manica del maglioncino, insofferente alle flebili proteste sussurrate dalla tua voce acuta; la bacchetta è ancora sguainata, gli occhi osservano con disprezzo le lacrime della bambina inginocchiata alle vostre spalle, le labbra sono distorte da un ghigno rivolto alla testa di quella vecchia bambola di pezza Babbana immersa nel fango della strada.
Tu non capisci, o forse non vuoi capire: in fin dei conti cercavi solo una compagna di giochi...

Le dita, esitanti, tentano di sopraffare il tremolio che ha colpito le tue mani, consapevoli del contenuto della lettera che cerchi di slacciare dalla zampa del maestoso allocco di famiglia.
La già pallida pelle del tuo viso sbianca ancora di più. In un impeto involontario ti alzi e la sedia sulla quale sei seduto rovina a terra; non perdi nemmeno tempo per rialzarla: non ti importa, vuoi solo andartene, in compagnia del tuo dolore e della tua solitudine.
Tua madre se n'è andata e tu non hai neppure potuto darle un ultimo saluto.

L'immensa cancellata di ferro si fa sempre più vicina.
Le tue gambe avanzano, trascinandosi senza più alcuna volontà.
Hai deluso tutti: lui, i tuoi compagni, la tua famiglia. Questo è ciò che ti meriti.
Il mare ti bagna i piedi e il vento soffia, conducendoti verso il tuo destino; gocce salmastre ti rigano le guance: la pioggia ha cominciato a scendere... O, forse, sono lacrime...


Immagini che scorrono, immagini che passano, immagini che sbiadiscono.
Immagini impalpabili che si fanno strada dentro di te, immagini che sono l'eco di una vita che sembra ormai passata.

Improvvisamente un bagliore compare nelle tue pupille, un bagliore in grado di sconfiggere le tenebre che ti avevano sommerso, scaraventandoti in un abisso da qual pensavi di non essere in grado di riemergere.
Vedi, Lucius, anche l'Inferno conosce la luce.

Narcissa...

 

 

Lei mi sorride e mi tiene a sé,
sento il suo cuore battere.
Che strano:
lentamente si confonde con il mio.
È lei.

 

 

Il vestito di un bianco quasi abbagliante le avvolge dolcemente le gambe pallide e snelle, sposandosi perfettamente con i biondi capelli che ricadono elegantemente su quel viso dai lineamenti così raffinati e alteri.
Lei è lì, con te, leggera come un petalo di fiore trasportato dalla tiepida brezza primaverile, sospesa nell'aria resa fresca dalla sua sola presenza.
Le sue labbra sottili sono incurvate in un sorriso, quel sorriso, Lucius, in grado di catturarti per poi non lasciarti più andare.
Lei si avvicina e poggia la testa sul tuo petto lasciato scoperto dalla stoffa lacerata della veste sporca di terra e di sangue rappreso. Il suo profumo ti entra dentro, inebriandoti i sensi, e tu, incapace di rinunciare a quel piacere così dolce, ti lasci cullare da quell'effimera parvenza di libertà.
«Resisti, amore mio, e vedrai che tutto andrà bene. Io ci sarò sempre».
La senti, Lucius? Senti quella voce?
Ti sento, Cissy, ti sento: basta il tuo sorriso per annullare il rumore che invade la mia anima. Sento che tu sei qui con me: sento la tua voce, sento i battiti del tuo cuore che si confondono ai miei...
Sei sicuro, Lucius, che i cuori siano due? Forse non è solamente il tuo che, anelando il suo gemello, affonda in un oceano di illusioni?

 

 

Io, io non dovrei essere qua,
schiavo cosciente di uno sguardo,
demone naufrago
in un oceano di ilarità.
Dolci le sua labbra
e così amare le mie paure!

 

 

Il fragore di un tuono e i tuoi occhi si spalancano, increduli.
Lei se n'è andata o, forse, non c'è mai stata.
Eppure il suo viso è vivido di fronte a quel tuo sguardo segnato dalla follia, l'aroma dei suoi capelli profumati di miele e cannella aleggia nell'aria, il sapore dei suoi lievi baci è ancora posato sulle tue labbra.
Vuoi abbracciarla, vuoi stringerla a te... Le tue mani cercano furiosamente ciò che mai troveranno, l'aria ti scivola tra le dita senza pietà...
Che stai facendo, Lucius? È inutile aggrapparsi ad un sogno e dimenticarsi della realtà.

Improvvisamente le tue braccia si avvolgono attorno alla testa ed il tuo corpo si piega sotto il peso della consapevolezza, stendendosi su quel freddo terreno ricoperto di segatura.
Gli arti piegati in modo innaturale iniziano a tremare, la paura sostituisce quell'impalpabile sentimento di speranza che per un impercettibile istante ti aveva riportato in vita: la solitudine incombe e tu, rassegnato, ti chiedi quanto durerà.

Dove sei, Cissy, dove sei?
Lei è lontana, Lucius, e non tornerà.

 

 

Signore, sapevi tutto,
ma, dimmi, adesso
che mi aspetterà?

 

 

In realtà l'hai sempre saputo, Lucius; lui te l'aveva detto: l'aveva detto a tutti voi.
L'hai sempre saputo, Lucius, quella che hai scelto è una vita colma di ostacoli che intralciano la strada, una vita che prevede l'Inferno appostato dietro ogni angolo, in attesa di trascinarti nelle profondità di un'esistenza dannata.
L'hai sempre saputo ed ora non puoi tornare indietro.

L'umidità impregna l'aria viziata racchiusa tra quelle quattro pareti di pietra, il tuo respiro è tornato alla calma consueta, sangue carminio fuoriesce dalle unghie conficcate nei palmi delle tue mani.
La barba incolta sfrega contro il terreno e le tue ginocchia sono raccolte al petto coperto di graffi.
Il rumore se n'è andato, le immagini del passato se ne sono andate e così pure la paura, il tormento, i dubbi.
Persino la follia se n'è andata.

Anche Narcissa se n'è andata e con lei le sue tiepide carezze, il profumo rassicurante della sua pelle lattea, la dolcezza delle sue labbra.

Ora chiudi gli occhi e anche tu te ne vai, con lei, in un mondo dove il buio non esiste.

 

 

Cos'è la realtà?








 

 

NdA bis: Fresca fresca di giudizio, ecco qui la mia One-Shot!
Non so che altro scrivere, tanta è la contentezza per il giudizio ricevuto; quindi, senza ulteriori indugi, vi lascio alla splendida valutazione di MedusaNoir!
M.



Giudizio di MedusaNoir
SECONDA CLASSIFICATA:

Panta Rei~Tutto scorre. Persino tu. – May_Z



Grammatica e punteggiatura: 10/10
Originalità: 9.8/10
Forma e stile: 9.8/10
Caratterizzazione: 10/10
Bonus: 10/10
Gradimento personale: 10/10

Totale: 59.6/60

Mamma mia, May. Avevo già letto qualcosa di tuo, quindi mi aspettavo una bella storia, però non così da 10. Esattamente 10, non di meno. E’ bellissima, May, complimenti, e titolo, citazione e soprattutto canzone si sposano perfettamente con la storia.
Nessun errore di grammatica e punteggiatura, e il tuo stile è splendido, evocativo, ricercato, e mi dispiace averti tolto dei punti: è stato a causa di troppi participi di seguito, che appesantivano un po’ la lettura (“le mani serrate sulle tempie bagnate”, “sul tuo petto lasciato scoperto dalla stoffa lacerata”). Mi dispiace veramente molto, perché il tuo stile è straordinario. Che invidia, sai?
Quando si parla di Azkaban viene sempre elaborato il tema della pazzia, dei pensieri confusi, quindi ho tolto un po’ in originalità, ma finalmente qui non si parla di Bellatrix o Sirius, ma di Lucius, che tra l’altro è completamente IC (ed è difficile da definire, vista la “pazzia”, la confusione mentale, ma proprio per questo sostengo ancora di più che la caratterizzazione sia perfetta).
Ho amato quei frammenti di ricordi, in particolar modo perché sono momenti inaspettati, a parte forse l’ultimo: chi si aspettava che parlassi della morte delle madre? E di quella bambina Babbana? Azkaban confonde le idee, rielaborando i pensieri a caso, e tu l’hai reso molto bene.
Bravissima!
(Anche questa storia finirà tra le preferite appena la pubblicherai!)






Giudizio di Dark Aeris
May_Z: Narcissa

Nomination: E' stupenda l'immagine poetica che hai dato di Narcissa in questa storia. Sembra un angelo del cielo, mi ha dato quasi la pace. E non era OC, perché era il modo di vederla da parte di Lucius e questo l'ho trovato davvero significativo. Complimenti!

Oscar: Ho particolarmente amato questa visione di Narcissa, perché l'amore tra i due personaggi non è mai reso evidente e anzi a malapena appaiono insieme. Qui invece ha il ruolo di un angelo di salvezza, in un futuro buio, per una mente turbata. Davvero d'effetto.




 



 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: May_Z