Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: shy angel    21/11/2011    2 recensioni
Gli Angeli esistevano. Non poteva negarlo.
Jorge era un Angelo. Vero anche questo.
Lei era la protetta di Jorge. Discutibile.
Lei era destinata a fare grandi cose. Assolutamente e categoricamente, no!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 9_Fidati di un sorriso sincero
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Avevano spiccato da poco il volo e Ginny continuava a non credere a quello che stava vedendo: la sua città illuminata da un sole giallo limone sembrava un puntino piccolissimo. Lentamente Jorge scese di quota.
Le orecchie della ragazza si tapparono a quel cambiamento di altitudine.
Poi la riconobbe. Fra tante case vide la sua e notò come Jorge curvasse lentamente quelle morbidissime ali per cambiare direzione in base al vento.
Atterrarono senza dire una parola sulla terrazzina della sua stanza, li dove era cominciato tutto.
Si guardarono negli occhi. Jorge si aspettava che la ragazza urlasse dopo quella stranezza che aveva vissuto.
Ginevra alzò lentamente una mano e gli sfiorò un braccio.
<< E stato veramente bellissimo >> e gli sorrise.
Il giovane angelo rimase interdetto; ancora non capiva quei sentimenti umani che aveva iniziato a provare da quando c’era la sua protetta nella sua vita. Aveva provato i senso di possesso, il coraggio, la tristezza, la paura.
<< Perché sorridi? >> chiese di punto in bianco.
<< Perché mi piace infondere serenità nella gente che mi sta intorno >> disse la ragazza allargando ancora di più il suo sorriso.
<< Tu ne sei convinta? >>
<< Certo >> annui seria << Tu ti fidi di me e da quando ti ho sorriso sul tuo volto le tue labbra si sono incurvate in un piccolo sorriso sghembo >>
E con il dito indice della mano destra sfiorò quell’angolo delle sue labbra carnose che era rivolto all’insù.
Gli occhi di Jorge mutarono. Da neri che erano divamparono di rosso scarlatto.
Ginevra ritrasse la mano spaventata che avesse compiuto qualche gesto avventato.
<< Cos- >> cercò di chiedere.
Jorge tremava; sentiva il fuoco scorrere nelle vene, proprio come la prima volta che l’aveva vista.
Respirò a fondo chiudendo gli occhi e infine riprese piena coscienza di se.
<< Scusa >> disse poi l’Angelo.
<< Cosa è stato? Cosa ho fatto? >> chiese in un sussurrò Ginny.
<< Non so cosa sia; questa è la seconda volta che accade. Quando sei con me in alcune occasioni mi sento infuocare. >> spiegò lui.
<< La prima volta è stata quando mi hai vista a scuola, vero? >>
Jorge annuì.
<< Io >>continuò la ragazza << la prima volta che ti ho visto, in quel corridoio, ho sentito molto freddo >>
<< E’ normale >> annuì Jorge << Se provassi a toccare le mie ali vedresti che avresti ancora i brividi >>
<< Posso >> ghignò lieta lei allungando una mano verso la sua ala destra.
L’angelo acconsenti.
Ginevra fissò lo sguardo sulla sua mano e lentamente la avvicinò a quel piumaggio nero e morbido. Era glaciale come aveva detto Jorge ed era anche morbido come un peluche, al tatto. Le piaceva. Mentre continuava a fare su e giù sulla sua splendida ala spostò lo sguardo sul volto di Jorge; era rilassato, con gli occhi chiusi e un sorriso compiaciuto sulle labbra.
Ginny ne approfittò; s’alzò in punta di piedi all’orecchio del suo angelo e gli sussurrò << Vedi che se vuoi sorridi anche tu? >>
Jorge preso alla sprovvista aprii gli occhi nuovamente scarlatti e si spostò leggermente all’indietro preso da tutto quel calore che la ragazza emanava. Ma Ginevra non aveva calcolato quello spostamento e perse l’equilibrio in avanti.
Per non cadere si appoggiò con una mano alla spalla di Jorge; lui la sorresse con una mano sul fianco.
Quella vicinanza non era prevista, per niente.
Si guardarono spaventati negli occhi; l’imbarazzo prese possesso di loro.
<< Dovresti preparare uno zaino con qualche ricambio, del cibo e una scusa per tua zia >> disse lui lasciando Ginny e guardando dritto davanti a se.
Aveva cambiato argomento; stava provando ad allontanare un sentimento che gli riscaldava l’animo, iniziava a provare affetto per la ragazza che ora, imbarazzatissima, annuiva e rientrava in camera.
Jorge ritirò le ali e la seguì.
Ginny era confusa da quella scarica che le aveva percorso la schiena, da quella morsa che le aveva serrato lo stomaco.
Afferrò la maniglia esterna della porta finestra e aprii la suddetta. Rimase sconcertata.
La sua stanza era stato un campo di battaglia, ok…ma questo era troppo.
Non c’era una cosa al suo posto, persino il materasso era per metà sulla rete del letto e per metà a terra.
Fogli sparsi ovunque, libri disseminati sul pavimento, l’armadio vuoto e gli abiti appesi ad ogni angolo.
<< Scusa >> rise Jorge della sua espressione.
<< Spero che nel tuo arsenale di angelo custode ci sia anche qualche magia per riordinare questa stanza, perché io non tocco nulla!! >> disse lei con lo sguardo vitreo rivolto verso quella che una volta era la sua stanza.
Rise. Si, rise di una risata cristallina e perfetta.
Jorge rise di gusto, per la prima volta.
Lei si voltò e dopo poco rise con lui.
Ginny scosse la testa e svuotò, dopo quegli attimi indimenticabili di ilarità, uno zaino e vi infilò a casaccio qualche maglia e qualche ricambio.
<< Fa bene ridere >> ruppe lei il silenzio che si era venuto a creare << fidati sempre di un sorriso sincero >> e rivolgendo un sorriso a quest’ultimo sparì dalla stanza per recarsi in bagno.
Afferrò uno spazzolino, una saponetta, il dentifricio e tornò da Jorge.
Ritrovò la sua stanza come non l’aveva mai vista: ordinata e spolverata senza il minimo oggetto fuori posto.
<< Come hai fatto? >> chiese senza parole.
<< Segreti del mestiere >> si avvicinò alla ragazza << ma ora prepara una scusa per tua zia, dobbiamo andare >>
Lei deglutii. Chiamò la zia e le disse che avrebbe dormito per qualche giorno Alice e quindi di non preoccuparsi. Chiamò poi l’amica e le chiese di coprirla per qualche giorno…presto sarebbe tornata e le avrebbe spiegato tutto. Mise giù il cellulare e si voltò verso Jorge. Non una parola, non un gesto. Lui, col suo sguardo annoiato e vitreo, afferrò la ragazza per la vita e si precipitò fuori dalla finestra dispiegando le grandi ali. Ginevra si sentiva al sicuro fra le braccia del suo angelo custode e si concesse di socchiudere gli occhi. Presto sentii le membra pesanti e si addormentò nell’abbraccio gelato di Jorge. Avvertì solo un sospiro gelido fra i suoi capelli. O forse era semplicemente il vento.







________________________________________

Capitolo particolare questo. Ginny ha capito qual è il suo destino ma ora come si preparerà alla battaglia contro i demoni??
Sarà pronta a combattere contro Raphael? o qualcosa le impedirà di farlo?
A voi l'ardua sentenza :D

Mi scuso per questo immenso ritardo gente!! ;P

Ps. piccolo spoiler del prossimo capitolo:


Voi stupidi angeli, siete proprio costretti a non dire neanche una bugia? A fin di bene, intendo.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: shy angel