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Autore: Hiren    24/11/2011    3 recensioni
Lo conosceva bene, cercava sempre di fare tutto da solo, anche se in modo disastroso, anche se era una frana. E sapeva pure che quando prendeva una decisione... «Per favore, insegnami a cucinare!» ...diveniva irremovibile.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Lezione 7: A mali estremi...



Un giorno, Sasuke fu costretto a letto da una brutta influenza. Questo mandò nel panico l'Uzumaki che non solo lo costrinse a rimanere a letto senza far nulla, ma lo accudì come fosse un cucciolo. Era estremamente protettivo, troppo. Soffocante addirittura. Quella situazione metteva terribilmente a disagio l'altro... ogni sera pregava affinchè l'indomani fosse stato meglio, ma ci volle una settimana perchè venisse accontentato. Durante quei giorni, non solo Naruto gli stette vicino giorno e notte senza lasciarlo mai, ma in più provò a cucinargli qualcosa.
Miracolosamente non ci furono molti danni e il brodino di pollo che gli preparava ogni sera aveva un gusto decente, nella norma anzi. Ne fu stupito quasi, mentre mangiava e veniva osservato dagli occhi speranzosi dell'altro, pensò che forse ora avrebbe capito come si era sempre sentito a cucinare per lui.

«E'... buono.» «...Davvero?» anche lui se ne stupiva. Però Sasuke fermandosi a ricordare, si accorse che quando era veramente necessario, Naruto riusciva a dare il meglio di sé senza risparmiarsi.

«Sì, davvero.» ...nessuna risposta, solo un sorriso che mandava a chiunque lo guardasse una sola e unica impressione, un pensiero. “Adorabile” ...non l'avrebbe pensata così poco dopo guarito, mentre si trovò a varcare la soglia della cucina che ormai sembrava un campo di battaglia abbandonato da anni. -Ero talmente preso da te che ogni volta mi dimenticavo di pulire...- fu la scusa adottata dall'altro. Bastò l'espressione del suo volto a far capire al biondo che se teneva alla vita doveva rimettere a posto la sua amata cucina e doveva farlo in fretta. Era sorprendente come si capissero così bene senza il bisogno di parlare. Ma quando due anime sono collegate, c'è bisogno di parole?

 

- Pochi giorni dopo -

Decisi più che mai a ricominciare, entrambi erano alquanto e inspiegabilmente su di giri. Soprattutto Naruto.

«Ecco, guarda.» con grande sicurezza e maestria, l'Uchiha si muoveva in cucina come se ci avesse vissuto tutta la vita. Non importava quanto spesso Naruto lo avesse visto così, se ne meravigliava ogni singola volta, ogni singola volta veniva rapito da quei movimenti.

Il moro prese due uova dal contenitore già aperto sul tavolo e con una sola mano e una mossa disinvolta le aprì e le riversò nel tegame. Accortosi del più piccolo che lo osservava con la testa inclinata da un lato, si sporse leggermente verso di lui «Tocca a te adesso.» disse, avvicinandogli il contenitore. «Ehm... dovrei provare prima con due mani, no?» chiese incerto. «Fa come credi.» fu la risposta aspra dell'altro. «...Ma allora non fare 'ste scene per impressionarmi! Non c'è bisogno di ricordare sempre al mondo che sei bravo!» «E' il mondo che me lo ricorda.» «...» ...le discussioni con Sasuke portavano via la voglia di vivere anche a uno come il biondo. Ma se si arrendesse solo per una cosa così, non sarebbe il dobe che piace tanto al nostro moro.

«Ok ok! Allora provo anche io con una.» «Mh.»

 

. . . . . . . . . . . .

 

Dopo numerosi tentativi, e qualcosa come una decina di uova rotte, Naruto non si arrendeva ancora.

«...Guarda che vanno bene anche se non le apri tutte e due insieme.» «Lo so! Ma tu ci riesci, quindi anche io posso!» urlò convinto il biondo. «Sì ma io sono io, e tu invece sei un-» «Z-zitto! Mi deconcentri.» «Tsk, allora muoviti.»

 

. . . . . . . . . . . .

 

Niente. Ormai il tegame era pieno, dovevano fare una semplice frittata ma si ritrovarono così. Un vero peccato visto che sicuramente gran parte sarebbe andata sprecata.

«Dobe, mi stai facendo annoiare.» sbuffava Sasuke, lasciatosi andare su una sedia diversi minuti prima. «...Credo di essermi lasciato un po' trasportare... mi gira la testa... vedo tutto giallo...» vaneggiava il biondo. Si sentì mancare l'aria e le gambe venir meno. Fortuna che l'Uchiha aveva i riflessi ben pronti. Lo accompagnò subito sul divanetto vicino. «Dobe!? Che ti prende?» sebbene nascondere i propri sentimenti sia una delle sue abilità più grandi, non poteva non apparir preoccupato. Non se centrava il dobe. «...Neh teme, quanti pulcini ho ucciso oggi?» «Pulcini...? ma cosa...» non era inusuale sentir delirare Naruto, ma quello era troppo. Gli poggiò con delicatezza una mano sulla fronte, giungendo subito ad una conclusione: Febbre.

A causa della sua sconsideratezza, il dobe era spesso malato, ma la sua forza e allegria gli impedivano di abbattersi e quindi nonostante tutti i mali non si fermava mai. Sasuke non era proprio abituato a vederlo così, la cosa lo turbò parecchio. Pensare poi che potesse essere stato lui ad avergliela passata... Fece un bel respiro, lo prese in braccio e lo portò in camera da letto. Lui continuava a farneticare, e il moro non poteva fare a meno di pensare che fosse qualcosa di grave. «Oi... dove mi porti? Devo finire lì...» farneticava Naruto cercando di alzarsi. «Ma nemmeno per sogno, tu rimani qui.» gli rispose, spingendolo di nuovo a letto e rimboccandogli le coperte. Ci impiegò poco per preparare degli impacchi di acqua fredda e glieli pose sulla fronte. «Fare certe cose non deve essere stata una buona idea...» si mise a farfugliare, però l'altro colse subito l'allusione. «Guarda che sei tu che volevi approfittare del fatto che fossi debilitato per “vendicarti”. Parole tue. Beh, sto ancora aspettando che accada.» vi lascio solo immaginare il fastidioso tono sarcastico che è stato usato. Sì, nemmeno con un Sasuke allo stremo delle forze riuscì a sottometterlo. “Che non sia umano?” si ritrovava spesso a domandarsi. Ma il perchè in realtà era diverso. Comunque, Naruto troppo stordito per poter ribattere e infastidito dalla verità «...la smetti di disturbare l'ammalato?» lo ignorò semplicemente. «Tsk.»

«..Sembra quasi non sia destino, eh?» disse il biondo con un filo di voce. «Che cosa, Naruto?» domandò sedendosi appena sul letto. «Il cucinare insieme. Ogni volta c'è un imprevisto, qualcosa che non va, un'interferenza... o semplicemente è colpa mia? Vorrei me lo dicessi...» sussurrò affannato. Questa parte di Naruto sconosciuta, sconvolse il moro che lo guardava incredulo.

Perchè deve essere così dannatamente ottuso!? E solo sulle cose sbagliate poi! Ma che dobe.”

Si alzò dal letto sospirando. «Stammi a sentire. Faccio tutto questo perchè sei tu. Insegnarti e tutto il resto, credi che lo farei se non mi stesse bene? Che poi mi piace cucinare, è una cosa in più.»

E idiota, questo mi permette di stare più tempo con te. Il fatto che tu sia venuto da me invece che provare per conto tuo come fai sempre, come credi che mi abbia fatto sentire? ...Neh dobe?”

Purtroppo l'orgoglio fece morire quelle parole sulle sue labbra che rimasero nella sua testa, ma tanta era la voglia di chiedere. Naruto però rimase in silenzio, nella camera si sentiva solo il respiro pesante e irregolare di quest'ultimo. Sasuke fece per girarsi «Hai bisogno di riposo, ti lascio dormire.» ma la mano del biondo gli afferrò un lembo del maglione. «Mh?» «...Credo sarà la febbre a parlare, però volevo dirlo lo stesso... lo amo.» ...chi? No, aspetta. «...Cosa?» tentennò il ragazzo. «...Il modo in cui ti prendi sempre cura di me senza farmelo notare. Non smettere...».

Se ci fosse stata luce nella stanza, forse si sarebbe accorto del leggero arrossare del suo viso. Ma nonostante era fiero del suo operato e contento che in fondo il suo dobe non fosse così ottuso. … o era davvero solo la febbre?

«Sì, non smetterò.» promise.

 

Più tardi, in camera da letto...

«Oh dobe sei sveglio?» «Mmm... teme?» mormorò il compagno. «Pensavo, che ne dici se domani ti cucino del-» «RAMEN! Oddio ti prego sì!» enfatizzò girandosi verso di lui. «...Ma non stavi male?» gli fece notare il moro con un sorriso sulle labbra. «Ehm... ma che centra! Ah... Ma poi le uova?» …

Ci pensarono a lungo, alla fine si accordarono su qualcosa che il dobe non aveva mai provato e che era desideroso di assaggiare. Le crepes.

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°Fuori onda°

H.: "Sono tornata, non mi sembra vero ;O; ...tò, sti due comincaino a farmi tenerezza çwç So di essere io a scrivere, ma a quanto pare la mia mente si riufiuta di lasciarli in santa pace XD
Tralasciando, non mi piace molto la riuscita di questo capitolo é_é Però, mentre io scrivevo del teme che cadeva malato, a centinaia di km di distanza il mio di teme si è beccato anche lui l'influenza ò_ò ...la cosa ha del soprannaturale XD"
N.: "L'unica cosa che ha del soprannaturale qui è lui!"  *indica Sasuke*
S.: "Mph, se non riesci a stare al mio passo non è certo colpa mia."
N.: "S-sta zitto che altrimenti pensano male! Ringrazia che non posso alzarmi o ti farei vedere i- Ahi la schiena... >_<"
S.: "...ma che dobe."
H.: "Susu! Quante volte vi ho detto che dovete fare i bravi? D: Piuttosto... visto che ne usciranno chissà quante, sarebbe carino offrire qualche crepes anche ai lettori e_e"
N.: "...Ha ragione! Su Sas'ke, a lavoro! *_*"
S.: "...Ma per chi mi avete preso? Cosa ci guadegno io a spaccarmi la schiena per-"
H.:  *lo interrompe*  "Dimentichi che sono io a scrivere la storia? Potremmo trovare un accordo..."
S.:  *ci pensa*  "...Sì, credo di sì."  
H.: "Ne ero sicura. Allora?"  ...  *confabulano*
N.: "...ho un brutto, bruttissimo presentimento..."

?: "Alla prossima >w<"


 

  
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